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05.01.2015 Views

10 azione variabile possa avere un valore quasi permanente non nullo, dato che essa è “variabile” può anche darsi che non ci sia, cosa che, lo ribadiamo, è esclusa dalla (2) a causa del γ q =1 a fattor comune. Infatti un conto è valutare il valore quasi permanente di un’azione che può variare nel tempo, stabilendo con ciò il valore non nullo più probabile che si possa assumere come “quasi permanente”, un conto è sostenere che non vi sono rilevanti intervalli di tempo nei quali essa è nulla. Sono due cose nettamente diverse. In effetti, per fare uno degli innumerevoli esempi possibili, di notte e di sera i carichi variabili negli uffici non ci sono, ed un sisma può ben avvenire di notte, no I teatri al mattino sono vuoti. Gli stadi nei giorni feriali sono vuoti. I carichi variabili avranno pure un valore “quasi permanente” pari a 0.3 volte il valore caratteristico, ma per la metà del tempo (o più) non ci sono affatto. La metà del tempo o più. Pertanto a parere di chi scrive la (2) dovrebbe essere corretta come segue: ng ∑ i= 1 G ik nq ∑ + γ E + ( γ ψ Q ) (2bis) Ia a i= 1 qi 2i ik con la specificazione che “γ qi può assumere il valore 0 o 1 a seconda di quale situazione risulti individualmente peggiore per la struttura”. 2.4 Esempi a confutazione delle formule di normativa 2.4.1 Stati limite ultimi Nel seguente semplice esempio si vede come il mettere a fattore comune il γ q porti a pericolose sottostime delle azioni interne, leggibili invece con la formula corretta che prevede di non mettere a fattor comune γ q . Abbiamo (fig. 4) un semplice portale alto 4m, luce di 4m e sbalzo di 2m. Le colonne sono in Rck250 30x30cmq, le travi sono 30x45cmq. I carichi permanenti (P) siano modellati con un carico uniforme di 20KN/m=20N/mm. Siano presenti tre carichi variabili: 1. Q 1 un carico uniforme di 30N/mm su tutto il traverso; 2. Q 2 un carico appeso all’estremità dello sbalzo e pari a 30000N; 3. Q 3 un carico distribuito pari a 8N/mm (ad esempio il vento). Paolo Rugarli – Combinazioni di Verifica agli stati Limite: il non detto delle Normative

11 Fig.4: Struttura esemplificativa: un carico permanente, tre carichi variabili: è allo studio la trazione (eventuale) nella colonna di sinistra. Con le formule della nostra normativa si generano le seguenti combinazioni (omettiamo di variare il segno di Q3 e supponiamo di tenere distinti il primo γ q da quello a fattor comune nella sommatoria 6 ): C1 1,4P + 1,5Q 1 + 1,5(0,7 Q 2 +0,7 Q 3 ) C2 1,4P + 1,5Q 2 + 1,5(0,7 Q 1 +0,7 Q 3 ) C3 1,4P + 1,5Q 3 + 1,5(0,7 Q 1 +0,7 Q 2 ) C4 1,4P + 1,5Q 1 C5 1,4P + 1,5Q 2 C6 1,4P + 1,5Q 3 C7 1,0P + 1,5Q 1 + 1,5(0,7 Q 2 +0,7 Q 3 ) C8 1,0P + 1,5Q 2 + 1,5(0,7 Q 1 +0,7 Q 3 ) C9 1,0P + 1,5Q 3 + 1,5(0,7 Q 1 +0,7 Q 2 ) C10 1,0P + 1,5Q 1 C11 1,0P + 1,5Q 2 C12 1,0P + 1,5Q 3 Se si esamina l’inviluppo della azione assiale della colonna di sinistra (fig.5 a sinistra), si osserva che essa non va mai in trazione. 6 Se non si tenessero distinti (come sarebbe logico dato che il simbolo “γ q ”è identico) e ce ne fosse uno solo le combinazioni 4, 5, 6, e 10, 11 e 12 sparirebbero. Paolo Rugarli – Combinazioni di Verifica agli stati Limite: il non detto delle Normative

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Fig.4: Struttura esemplificativa: un carico permanente, tre carichi variab<strong>il</strong>i: è allo<br />

stu<strong>di</strong>o la trazione (eventuale) nella colonna <strong>di</strong> sinistra.<br />

Con le formule della nostra normativa si generano le seguenti <strong>com</strong>binazioni (omettiamo<br />

<strong>di</strong> variare <strong>il</strong> segno <strong>di</strong> Q3 e supponiamo <strong>di</strong> tenere <strong>di</strong>stinti <strong>il</strong> primo γ q da quello a fattor <strong>com</strong>une nella<br />

sommatoria 6 ):<br />

C1 1,4P + 1,5Q 1 + 1,5(0,7 Q 2 +0,7 Q 3 )<br />

C2 1,4P + 1,5Q 2 + 1,5(0,7 Q 1 +0,7 Q 3 )<br />

C3 1,4P + 1,5Q 3 + 1,5(0,7 Q 1 +0,7 Q 2 )<br />

C4 1,4P + 1,5Q 1<br />

C5 1,4P + 1,5Q 2<br />

C6 1,4P + 1,5Q 3<br />

C7 1,0P + 1,5Q 1 + 1,5(0,7 Q 2 +0,7 Q 3 )<br />

C8 1,0P + 1,5Q 2 + 1,5(0,7 Q 1 +0,7 Q 3 )<br />

C9 1,0P + 1,5Q 3 + 1,5(0,7 Q 1 +0,7 Q 2 )<br />

C10 1,0P + 1,5Q 1<br />

C11 1,0P + 1,5Q 2<br />

C12 1,0P + 1,5Q 3<br />

Se si esamina l’inv<strong>il</strong>uppo della azione assiale della colonna <strong>di</strong> sinistra (fig.5 a sinistra), si<br />

osserva che essa <strong>non</strong> va mai in trazione.<br />

6 Se <strong>non</strong> si tenessero <strong>di</strong>stinti (<strong>com</strong>e sarebbe logico dato che <strong>il</strong> simbolo “γ q ”è identico) e ce ne fosse uno solo le<br />

<strong>com</strong>binazioni 4, 5, 6, e 10, 11 e 12 sparirebbero.<br />

Paolo Rugarli – <strong>Combinazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>Verifica</strong> <strong>agli</strong> <strong>stati</strong> <strong>Limite</strong>: <strong>il</strong> <strong>non</strong> detto delle Normative

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