vc58 - A.LP.cdr - Villa Cambiaso

vc58 - A.LP.cdr - Villa Cambiaso vc58 - A.LP.cdr - Villa Cambiaso

villacambiaso.it
from villacambiaso.it More from this publisher
04.01.2015 Views

RIVISTA ARTE E CULTURA DI SAVONA E FUORI PORTA illaCambiaso www.villacambiaso.it vintera@villacambiaso.it Aut. Trib. di Savona N° 544/03 - Spedizione in A. P. - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 2 - Direzione Commerciale Savona - Tassa Pagata - Taxe Perçue Anno XI - N° 58 - Settembre 2010 - Direttore: Pio Vintera - Stampa e Dir. Resp: M. Sabatelli - Copie riservate ai soci Redazione: Via Torino, 10 - 17100 Savona - Tel. 349 6863819 - Impaginazione e Grafica: M. Vintera - Fotografia: Veronica C/C Bancario N° 2293480 Cassa di Risparmio Savona - IBAN: IT74-W063-1010-6000-0000-2293-480 - Intestato a: Museo Cambiaso - Via Torino 10 - 17100 Savona VILLAPIANA: ARTE E CASSONETTI Il Quartiere di Villapiana, alla periferia occidentale di Savona è la vetrina della città per chi viene dall’interno. Infatti, accanto a brutti edifici del primo dopoguerra, quando urgeva la necessità di costruire ad ogni costo e con pochi soldi e non l’estetica di un colto urbanesimo, si innalzano vecchi palazzi di borghese decoro che fanno schiera ad antiche ed illustri dimore nobiliari. Dotti cartelloni informano il visitatore senza premura sulla storia del quartiere e delle costruzioni più significative. Sembra, insomma, che una mano provvida ed intelligente, da sensi artistici sospinta, abbia fatto le cose per bene. Ma ad un primo compiacimento la mano di cui sopra sembra assai meno provvida ed intelligente. Da anni infatti, Villapiana scivola sul piano inclinato, leggermente inclinato per carità, ma tale senza dubbio, di un Progetto del “grafopittoscultore” Giacomo Corti su uno dei Muretti di Villa Cambiaso lento e, a quanto sembra, ineluttabile declino. I palazzi sono trascurati, la viabilità difficile e in qualche caso perversamente complicata. Lo stesso civismo degli abitanti pare aver imboccato un eguale trascurato lassismo, sì che rifiuti di ogni genere sono tranquillamente abbandonati qua e là, mentre i felici possessori di cani, gatti, puma, coguari, tigri e leopardi percorrono con rara ed incontrastata improntitudine strade, piazze e marciapiedi per far pascolare le loro amate bestiole affinché a loro agio e discrezione possano lasciare profumata traccia del loro passaggio. O favolosi tempi in cui esistevano i fiori di odorata arbore amica! Ora esistono solo tracotanti amici dei cani, che se li guardi mentre assistono con malcelato orgoglio alle defecationes dei loro beneamati animali, amati più assai di quanto Catullo abbia adorato la sua Lesbia, sembrano dirti fulminandoti con occhi di bragia: dì qualcosa ed io ti faccio sbranare! Per quanto esista un regolamento ad hoc, negli ultimi duecento anni nessuno ha visto un Vigile urbano intervenire per arginare la concimazione urbana. Questo è tuttavia nulla rispetto a quanto l’amministrazione comunale ha fatto e va facendo in Piazza Bologna, completamente rovinata, e in Via dei Cambiaso. Andiamo con ordine. Piazza Bologna, il cui sfondo è costituito dalla sobria facciata della chiesa dedicata a San Francesco da Paolo, era un’area di piccole dimensioni perfettamente raccordata all’edificio sacro con un rapporto rispettoso delle regole dettate dal grande genovese Leon Battista Alberti. Come tutti sanno, i genovesi continuano però a non essere popolari a Savona e dev’essere quindi parso un Segue ultima pagina

RIVISTA ARTE E CULTURA DI SAVONA E FUORI PORTA<br />

illa<strong>Cambiaso</strong><br />

www.villacambiaso.it<br />

vintera@villacambiaso.it<br />

Aut. Trib. di Savona N° 544/03 - Spedizione in A. P. - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 2 - Direzione Commerciale Savona - Tassa Pagata - Taxe Perçue<br />

Anno XI - N° 58 - Settembre 2010 - Direttore: Pio Vintera - Stampa e Dir. Resp: M. Sabatelli - Copie riservate ai soci<br />

Redazione: Via Torino, 10 - 17100 Savona - Tel. 349 6863819 - Impaginazione e Grafica: M. Vintera - Fotografia: Veronica<br />

C/C Bancario N° 2293480 Cassa di Risparmio Savona - IBAN: IT74-W063-1010-6000-0000-2293-480 - Intestato a: Museo <strong>Cambiaso</strong> - Via Torino 10 - 17100 Savona<br />

VILLAPIANA: ARTE E CASSONETTI<br />

Il Quartiere di <strong>Villa</strong>piana, alla<br />

periferia occidentale di Savona è la<br />

vetrina della città per chi viene<br />

dall’interno. Infatti, accanto a brutti<br />

edifici del primo dopoguerra, quando<br />

urgeva la necessità di costruire ad ogni<br />

costo e con pochi soldi e non l’estetica<br />

di un colto urbanesimo, si innalzano<br />

vecchi palazzi di borghese decoro che<br />

fanno schiera ad antiche ed illustri<br />

dimore nobiliari.<br />

Dotti cartelloni informano il visitatore<br />

senza premura sulla storia del<br />

quartiere e delle costruzioni più<br />

significative. Sembra, insomma, che<br />

una mano provvida ed intelligente, da<br />

sensi artistici sospinta, abbia fatto le<br />

cose per bene. Ma ad un primo<br />

compiacimento la mano di cui sopra<br />

sembra assai meno provvida ed<br />

intelligente.<br />

Da anni infatti, <strong>Villa</strong>piana scivola sul<br />

piano inclinato, leggermente inclinato<br />

per carità, ma tale senza dubbio, di un<br />

Progetto del “grafopittoscultore” Giacomo Corti<br />

su uno dei Muretti di <strong>Villa</strong> <strong>Cambiaso</strong><br />

lento e, a quanto sembra, ineluttabile<br />

declino. I palazzi sono trascurati, la<br />

viabilità difficile e in qualche caso<br />

perversamente complicata. Lo stesso<br />

civismo degli abitanti pare aver<br />

imboccato un eguale trascurato<br />

lassismo, sì che rifiuti di ogni genere<br />

sono tranquillamente abbandonati qua<br />

e là, mentre i felici possessori di cani,<br />

gatti, puma, coguari, tigri e leopardi<br />

percorrono con rara ed incontrastata<br />

improntitudine strade, piazze e<br />

marciapiedi per far pascolare le loro<br />

amate bestiole affinché a loro agio e<br />

discrezione possano lasciare<br />

profumata traccia del loro passaggio.<br />

O favolosi tempi in cui esistevano i<br />

fiori di odorata arbore amica! Ora<br />

esistono solo tracotanti amici dei cani,<br />

che se li guardi mentre assistono con<br />

malcelato orgoglio alle defecationes<br />

dei loro beneamati animali, amati più<br />

assai di quanto Catullo abbia adorato<br />

la sua Lesbia, sembrano dirti<br />

fulminandoti con occhi di bragia: dì<br />

qualcosa ed io ti faccio sbranare! Per<br />

quanto esista un regolamento ad hoc,<br />

negli ultimi duecento anni nessuno ha<br />

visto un Vigile urbano intervenire per<br />

arginare la concimazione urbana.<br />

Questo è tuttavia nulla rispetto a<br />

quanto l’amministrazione comunale<br />

ha fatto e va facendo in Piazza<br />

Bologna, completamente rovinata, e<br />

in Via dei <strong>Cambiaso</strong>. Andiamo con<br />

ordine. Piazza Bologna, il cui sfondo è<br />

costituito dalla sobria facciata della<br />

chiesa dedicata a San Francesco da<br />

Paolo, era un’area di piccole<br />

dimensioni perfettamente raccordata<br />

all’edificio sacro con un rapporto<br />

rispettoso delle regole dettate dal<br />

grande genovese Leon Battista<br />

Alberti. Come tutti sanno, i genovesi<br />

continuano però a non essere popolari<br />

a Savona e dev’essere quindi parso un<br />

Segue ultima pagina


2 Territorio<br />

Anno XI n°58 - Settembre 2010 <strong>Villa</strong><strong>Cambiaso</strong><br />

PROGETTI DI VIABILITÀ E PARCHEGGI A VILLAPIANA<br />

A <strong>Villa</strong> <strong>Cambiaso</strong> il Comitato Casella-Albamare ha invitato la cittadinanza a prendere visione della nuova proposta<br />

Una serata molto impegnativa per<br />

il comitato casello Albamare a<br />

<strong>Villa</strong>piana.<br />

Un confronto con un quartiere con<br />

problemi di traffico, di parcheggio, di<br />

aree pubbliche. Un quartiere stretto tra<br />

il fiume e la collina. Un quartiere con<br />

soluzioni difficili. All’ordine del<br />

giorno alcune proposte per il<br />

quartiere, ma inserite in un contesto<br />

generale del traffico sia di Savona che<br />

delle Albisole, e del circondario.<br />

Forzano ha ricordato i riferimenti di<br />

legge riguardo i PUM, piani urbani<br />

della mobilità, che il comitato ha<br />

sollecitato da tempo al sindaco Berruti<br />

ed ai sindaci del comprensorio.<br />

Savona, Albisole, Celle, Varazze,<br />

Stella sono un’area coesa e molto<br />

interpendente, per cui le grosse<br />

soluzioni sul traffico e la mobilità che<br />

prendono comuni come Savona e le<br />

Albisole interferiscono con tutti gli<br />

altri: meglio sarebbe stato fare un<br />

PUM comune. Ma Savona ha in corso<br />

un suo PUM, quindi il comitato ritiene<br />

necessario che questo studio tenga<br />

conto anche delle istanze che il<br />

comitato sostiene da anni. Per la<br />

mobilità di area, il casello Albamare<br />

ed il tunnel di collegamento col porto:<br />

due soluzioni che unite consentirebbero<br />

di dare un grosso contributo alla<br />

convulsa circolazione stradale<br />

trasferendo in<br />

autostrada quei<br />

flussi di traffico<br />

p e r S a v o n a<br />

centro, porto,<br />

o s p e d a l e , e<br />

dando quindi in<br />

a g g i u n t a<br />

all’Aurelia bis<br />

appaltata, un<br />

g r o s s o<br />

contributo alla<br />

v i v i b i l i t à<br />

dell’area savonese, una scorrevolezza<br />

di traffico che consentirebbe anche un<br />

più efficace e veloce servizio<br />

pubblico. Sul servizio pubblico<br />

Forzano ha ricordato l’impegno del<br />

comitato a favore del trasporto<br />

pubblico, il convegno “metropolitana<br />

ligure” con proposte per un efficiente<br />

servizio ferroviario, il fatto che strade<br />

scorrevoli significano automaticamente<br />

servizio<br />

p u b b l i c o<br />

e f f i c a c e .<br />

Ancora sulle<br />

connessioni di<br />

s e r v i z i o<br />

pubblico ha<br />

ricordato la<br />

p r o p o s t a d i<br />

ascensore tra<br />

l ’ A u r e l i a e<br />

l’ospedale, 160<br />

m e t r i d i<br />

lunghezza, che<br />

permetterebbe,<br />

s e n z a l i n e e<br />

a u t o b u s<br />

particolari, un<br />

efficace connessione con pronto<br />

soccorso, laboratorio analisi ed<br />

ovviamente tutti gli ambulatori reparti<br />

ospedalieri. Di più: Forzano ha<br />

valutato la proposta di fare un nuovo<br />

ospedale vicino all’autostrada, ma<br />

dove si trova un’area<br />

più vicina di quella<br />

attuale L’ospedale<br />

attuale dista in linea<br />

retta 325 metri<br />

dall’autostrada, e<br />

l’uscita della rampa<br />

del casello Albamare<br />

alle Funivie dista<br />

410 metri da via<br />

Scotto! L’ospedale<br />

di Albenga è costato<br />

a suo tempo 54<br />

milioni di euro, per<br />

s e r v i z i o f f e r t i<br />

paragonabili ad 1/4 di quelli<br />

dell’attuale S.Paolo. Non conviene<br />

realizzare il casello Albamare<br />

migliorando un po’ il S.Paolo<br />

Stringendo il campo su Savona da<br />

sempre il comitato auspica un<br />

miglioramento dell’ingresso in<br />

Savona in piazza Leon Pancaldo:<br />

evitare quell’abbraccio mortale tra il<br />

traffico che da Albisola vuole entrare<br />

in via Paleocapa con il flusso che<br />

scende da via Berligieri e che magari<br />

si percorre tutta la piazza per andare ad<br />

Albisola. Un ingorgo risolubile,<br />

secondo il comitato, invertendo il<br />

senso di marcia di via Paleocapa ed<br />

entrando in città attraverso via<br />

Berlingeri a senso unico fino in piazza<br />

Diaz e Mameli. Soluzione compatibile<br />

con una estensione dell’area<br />

pedonale ad inglobare via Paleocapa:<br />

il resto della proposta rimarrebbe<br />

immutata. Stringendo ancora il campo<br />

verso <strong>Villa</strong>piana, Forzano ha ricordato<br />

la valenza strategica del percorso<br />

funivie-Falletti-provincia. Ex<br />

tracciato ferroviario, unica, diretta via<br />

che dalle funivie porta ai parcheggi di<br />

via Piave, provincia, ex stazione fs:<br />

quella cintura di parcheggi, confine tra<br />

il quartiere di <strong>Villa</strong>piana ed il resto del<br />

centro città. Una risorsa preziosa da<br />

preservare per quando ci sarà<br />

l’opportunità economica di attivarla.<br />

Intervento lungo quello del comitato,<br />

che ha lasciato per la conclusione della<br />

serata quei temi importanti da<br />

affrontare quanto prima per dare al<br />

quartiere delle prospettive nuove sulla<br />

viabilità, sui parcheggi, sulle aree di<br />

svago e di coesione sociale. Forzano<br />

ha evidenziato come il quartiere abbia<br />

solo un ingresso/uscita a nord ed uno a<br />

sud, per cui è necessario pensare a


<strong>Villa</strong><strong>Cambiaso</strong><br />

qualche ulteriore punto di ingresso/uscita;<br />

come all’interno del<br />

quartiere manchino degli anelli di<br />

circolazione interna, problematica<br />

aggravata dalla nuova circolazione a<br />

senso unico messa in atto di recente;<br />

come l’anacronistico ponte ex-fs di<br />

via San Lorenzo strozzi la circolazione<br />

proprio nel cuore del quartiere e<br />

releghi via Falletti a zona di<br />

parcheggio; come il parcheggio di via<br />

Piave sia insufficiente ed abbia<br />

bisogno di essere potenziato; come la<br />

zona di via Perugia-impianti sportiviparcheggi,<br />

opportunamente rivista,<br />

possa diventare la zona per un grosso<br />

rilancio del quartiere. Sogni No,<br />

proposte! Proposte di discussione,<br />

proposte di modellare assieme col<br />

quartiere quella bozza proposta dal<br />

comitato. Punto 1: la<br />

viabilità attuale assicura<br />

maggior sicurezza nella<br />

circolazione, per cui<br />

l’opinione è quella di<br />

“migliorare togliendo le<br />

attuali criticità” piuttosto<br />

che tornare indietro con<br />

strade strette a doppio<br />

senso di marcia. Punto 2:<br />

abbattere il ponte di via S.<br />

L o r e n z o f a c e n d o l ì<br />

convergere allo stesso<br />

livello via S. Lorenzo, via<br />

Falletti, via Pisa, via Solari;<br />

doppio senso di marcia in<br />

via S.Lorenzo nel tratto tra<br />

via Falletti e via Vanini, per<br />

attivare una serie di<br />

circolazioni interne di quartiere;<br />

realizzare un parcheggio pubblico su<br />

due livelli in via Falletti tra via<br />

S.Lorenzo e l’imbocco della galleria<br />

Cadimora. Punto 3: ampliare il<br />

parcheggio di via Piave a 1000 posti<br />

auto, con impianti sportivi posti sopra<br />

il parcheggio, e con una rivisitazione<br />

della circolazione in modo da<br />

connettere via Falletti e via Torino con<br />

una rotatoria che a sua volte è<br />

connessa col parcheggio, con l’area<br />

della provincia; Punto 4: connessione<br />

della rotatoria con un eventuale futuro<br />

ponte verso corso Ricci e via Vittime<br />

di Brescia, e sempre con un eventuale<br />

Anno XI n°58 - Settembre 2010<br />

t u n n e l d i<br />

collegament<br />

o c o n l e<br />

f u n i v i e .<br />

Q u i n d i<br />

“centro di<br />

smistamento<br />

dei flussi di<br />

traffico” di<br />

<strong>Villa</strong>piana.<br />

Punto 5: connettere via Schiantapetto<br />

a senso unico all’aurelia bis in modo<br />

da dare un veloce sbocco alla Rusca<br />

verso corso Ricci, e quindi diminuire<br />

il traffico in attraversamento in<br />

<strong>Villa</strong>piana.<br />

Forzano ha, in ultimo, letto una mail<br />

ricevuta da Livio Giraudo, presidente<br />

dell’ATA ed impossibilitato ad essere<br />

presente, che ha dato la sua massima<br />

disponibilità a studiare, realizzare,<br />

trovare fondi in project financing per<br />

la realizzazione dei parcheggi di via<br />

Piave.<br />

Come era prevedibile ci sono stati<br />

numerosi interventi. Molto assenti i<br />

politici. A livello regionale c’era<br />

Michele Boffa dell’ufficio di<br />

presidenza del consiglio regionale, a<br />

livello comunale Federico Larosa, a<br />

livello della circoscrizione II il<br />

presidente Fabio Musso, della I<br />

circoscrizione Giorgio Amerio ed<br />

Eleonora Arboscello. Moderatore Pio<br />

Vintera. Amerio ha sottolineato come<br />

via Crispi sia oberata da traffico in<br />

transito da o per<br />

<strong>Villa</strong>piana a<br />

seconda delle<br />

o r e . F a b i o<br />

Musso valutato<br />

m o l t o<br />

positivamente<br />

l ’ i p o t e s i d i<br />

a b b a t t e r e i l<br />

ponte e ricavare<br />

Territorio<br />

3<br />

nuove opportunità di circolazione<br />

interna, ma ha sollevato l’obiezione<br />

sia dei costi/benefici che l’obiezione<br />

dei disagi che l’operazione comporta<br />

sulla circolazione. Sulla bretella<br />

Schiantapetto ha detto di aver chiesto<br />

inutilmente ad Anas questa aggiunta al<br />

progetto. Sull’operazione parcheggio<br />

via Piave è disponibile ad approfondire<br />

il discorso, seppur con la difficoltà<br />

del piano di bacino. Sulla<br />

diversa disposizione del parco<br />

sportivo ha una posizione di<br />

conservazione dell’esistente, e<br />

timori per eventuale nuovo<br />

traffico indotto. Alessandro<br />

Livotti ha contestato le misure<br />

suggerite per i nuovi impianti.<br />

Federico Larosa ha avuto un<br />

atteggiamento molto aperto e<br />

disponibile alla valutazione più<br />

approfondita della proposta, e<br />

non vede invece problemi<br />

insormontabili per quanto<br />

concerne i limiti del piano di<br />

bacino.<br />

Atteggiamento costruttivo<br />

anche da parte del comitato<br />

<strong>Villa</strong>piana-P.Saffi, presenti<br />

Giuseppe Procopio e Marino Masala.<br />

Per concludere, Forzano ha detto in<br />

chiari termini, che l’obiettivo per<br />

l’area via Piave ed impianti sportivi<br />

deve essere, non di approvare così<br />

come è la proposta del comitato, ma di<br />

utilizzarla come base di partenza, di<br />

farne una piattaforma di discussione,<br />

il cui obiettivo deve essere di fare<br />

un’opera assolutamente compatibile<br />

col quartiere, di modellare il<br />

parcheggio, le vie di collegamento, gli<br />

impianti sportivi, le zone pubbliche,<br />

per migliorare tutte le componenti<br />

dell’insieme. Ha quindi lanciato l’idea<br />

di un tavolo di discussione da farsi<br />

subito, comitato, circoscrizione, ATA,<br />

comune, in modo da produrre un<br />

progetto di massima da introdurre nel<br />

PUM.<br />

Comitato Casello Albamare<br />

il Presidente: Paolo Forzano<br />

339 58 60 482<br />

http://comitato-caselloalbamare.blogspot.com


el dispetto a chi ha autorizzato lo<br />

scempio della piazza, scempio, si badi<br />

bene, di un luogo pubblico per<br />

favorire l’interesse privato. Infatti, se<br />

continua ad esisterne l’area, la piazza<br />

non c’è più, mangiata da due corsie<br />

automobilistiche, da qualche fila di<br />

parcheggi cui le due corsie fanno da<br />

disimpegno, e da alcuni mostruosi ed<br />

enormi corpi d’edilizia, gli iperdimensionati<br />

sfiatatoi del parcheggio<br />

sotterraneo, per costruire il quale<br />

l’amminis’trazione ha autorizzato<br />

alcuni privati per l’interesse di pochi<br />

altri privati a rovinare un bene di tutti.<br />

Gli sfiatatoi sono penosamente coperti<br />

da un po’ di verde affinché non si dica<br />

che agli abitanti delle case prospicienti<br />

è stata rubata la clorofilla.<br />

Non basta. La chiesa è un edificio<br />

assediato, circondata dalle barriere<br />

sfiatatorie, da un mercato sulla<br />

sinistra, edificio che sembra essere<br />

stato costruito da un architetto non<br />

dimentico delle costruzioni Lego della<br />

sua infanzia (oggi è stato finalmente<br />

abbattuto, prima operazione di<br />

pulizia). Non mancano naturalmente<br />

le solite (scritte di filosofi e politicanti<br />

seguaci dei murales messicani,<br />

imitazioni meno belle e più stupide.<br />

S u l l a d e s t r a s o r g e i n v e c e<br />

l’ingombrante accesso ai boxes<br />

sotterranei. Si tratta di un quadrilatero<br />

costituito da un muretto di squallido<br />

cemento sovrastato da uno sbarramento<br />

metallico sul tipo delle tanto<br />

deprecate gabbie dei detenuti di<br />

Guantànamo. Povera chiesa: meno<br />

male che Dio non guarda alle cose<br />

materiali ma alla fede, altrimenti gli<br />

amministratori comunali ed i dirigenti<br />

della impresa costruttrice sarebbero<br />

già all’inferno.<br />

Da Piazza Bologna, si dipartono i<br />

forse cinquanta metri di una via<br />

illustre, Via dei <strong>Cambiaso</strong>, breve<br />

quanto nobile perché fiancheggia quel<br />

resta del parco della cinquecentesca<br />

<strong>Villa</strong> <strong>Cambiaso</strong> e perché sui suoi<br />

muretti fa mostra di sé una parte<br />

significativa della cultura figurativa,<br />

poetica e musicale savonese, dipinta<br />

su centinaia di piastrelle d’autore,<br />

molte delle quali preziosissime<br />

testimonianze di artisti scomparsi.<br />

Ebbene, questo incunabolo che<br />

dovrebbe essere tutelato in quanto non<br />

costituisce una bizzarra impresa<br />

realizzata da un privato ma un<br />

patrimonio che dovrebbe essere caro a<br />

tutti i savonesi di spirito d’arte dotati,<br />

è abbandonato a se stesso. Gli alberi<br />

riversano fastidiose ombre di giorno e<br />

l’oscurità più completa di notte per<br />

colpa di un’illuminazione inadeguata.<br />

La strada è divenuta una discarica<br />

indisturbata, con i suoi trionfali sei<br />

cassonetti, le due campane, e fanno<br />

otto, ed un altro cassonetto di fronte,<br />

piazzato in Via Torino, mentre su<br />

questa stessa via, a pochi metri di<br />

distanza, altri due contenitori sono<br />

stati collocati di fianco al dehors della<br />

Latteria Antona per far comprendere<br />

che gli amministratori savonesi hanno<br />

fatto un corso di profumeria a Grasse.<br />

I cassonetti di Via dei <strong>Cambiaso</strong> sono<br />

inoltre costantemente ispezionati dai<br />

clochard, che ne spandono a terra il<br />

contenuto, sporcando la strada senza<br />

che nessuno intervenga. Ad<br />

abundantiam, gli addetti alla raccolta<br />

dei rifiuti detestano la collocazione<br />

dei cassonetti fra gli alberi in quanto<br />

risulta difficile agganciarli. Lo<br />

dimostrano le ferite inflitte alla<br />

corteccia dei tigli.<br />

Un’altra vittima della situazione<br />

d’incuria e di degrado in cui è stata<br />

abbandonata questa zona della città è<br />

il Café Restaurant Pasquale, il cui<br />

titolare quasi ogni mattina è costretto a<br />

ripulire la strada per non servire le<br />

colazioni tra puzze e spazzatura e<br />

sperare che non arrivino i camions<br />

Le nuove piastrelle di Anna, Marina e Patrizia sui Muretti di <strong>Villa</strong> <strong>Cambiaso</strong><br />

destinati allo svuotamento dei<br />

cassonetti per non costringere i propri<br />

clienti a frettolosi spostamenti delle<br />

automobili in sosta mentre i loro<br />

proprietari si godono un rapido caffè.<br />

Eppure tempo fa il sindaco Berruti e<br />

l’assessore alla cultura Molteni,<br />

ambedue persone colte ed intelligenti,<br />

hanno visitato la piazza e la strada<br />

manifestando al proprietario di <strong>Villa</strong><br />

<strong>Cambiaso</strong> il proprio disappunto e<br />

promettendo un rapido intervento, che<br />

finora non è avvenuto. Sorge un<br />

sospetto: circa un secolo or sono una<br />

mente fervida e dissacrante aveva<br />

inventato e sigillato in un vasetto<br />

firmato la Merde d’artiste; che a<br />

Savona abbiano lanciato un’altra<br />

stagione d’arte, collaudando la<br />

formula degli Artistes plus la merde<br />

F<br />

Aldo Pero<br />

I MURETTI DI VILLA CAMBIASO<br />

DI UGO PIACENTINI<br />

iancheggiata da grandi, ombrosi<br />

tigli, da sempre avvolta dai<br />

fragranti effluvi di un’antica<br />

pasticceria, esiste in <strong>Villa</strong>piana una<br />

stradina che sembra fatta apposta per<br />

dimenticare il frenetico traffico di via<br />

Torino, il degrado del vecchio cuore<br />

industriale di Savona, i barbarici<br />

sgorbi che deturpano tanti suoi muri.<br />

Si parla della via dei <strong>Cambiaso</strong>,<br />

adiacente all’omonima villa che<br />

generosamente ha messo a disposizione<br />

di tutti gli artisti, non solo savonesi,<br />

i lunghi Muretti le cui superfici già<br />

ospitano decine di formelle e<br />

creazioni varie oggetto di costante<br />

interesse da parte di concittadini e<br />

turisti. Ma ora un intero apparato di<br />

contenitori dei rifiuti è riuscito con la<br />

sua irruzione e il suo tanfo a violentare<br />

il carattere per certi aspetti unico di<br />

questo prezioso angolo di città.


<strong>Villa</strong><strong>Cambiaso</strong> Anno XI n°58 - Settembre 2010<br />

Arte<br />

COLOROSAMENTE<br />

Mostra Artistica a <strong>Villa</strong> <strong>Cambiaso</strong> dal 25 settembre al 2 ottobre 2010 di Irene Bottero e Daniela Olivieri<br />

R<br />

iportiamo integralmente alcune<br />

riflessioni critiche su Irene<br />

Bottero e Daniela Olivieri. Le<br />

illustrazioni riportano alcune<br />

immagini delle elaborazioni artistiche<br />

che verranno esposte a <strong>Villa</strong> <strong>Cambiaso</strong><br />

dal 25 settembre al 2 ottobbre c.a. ed<br />

esecuzioni di performance delle<br />

espositrici eseguite a <strong>Villa</strong> <strong>Cambiaso</strong><br />

in occasione della mostra collettiva “Il<br />

teatrino della politica” alla quale<br />

erano intervenuti come ospiti<br />

d’eccezione Antonella Elia e Vittorio<br />

Sgarbi.<br />

D<br />

I<br />

ALDO CAZZULLO<br />

ue donne poliedriche che<br />

all’insegnamento coniugano<br />

l’arte di vivere nel mondo del<br />

cromatismo.<br />

Insieme formano il duo “colorosamente”:<br />

uno sguardo artistico colorato<br />

e caloroso sulle fantasie concrete che<br />

si materializzano in pennellate festose<br />

e m a t e r i c h e . S v i n c o l a t e d a<br />

un’impostazione accademica trovano<br />

il loro tratto espressivo ispirandosi ad<br />

una rilettura personale della natura dai<br />

colori accesi o esperienze ritrattistiche<br />

di viaggi compiuti, con interpretazione<br />

talvolta surrealista, tridimensionale,<br />

astratta, figurativa, naif.<br />

GIORGIO BARBERIS<br />

rene Bottero e Daniela Olivieri,<br />

giovani insegnanti e promettenti<br />

pittrici, si sono affiancate da qualche<br />

tempo nel mondo dell’arte evidenziando<br />

un dono di spontaneità, di<br />

istintività e facendo rilevare inoltre la<br />

perizia con cui sanno individuare la<br />

struttura compositiva dei loro<br />

soggetti. Nelle spiccate assonanze con<br />

una sorta di linguaggio liberty per la<br />

prima ed uno altrettanto piacevole ma<br />

più libero da schemi predeterminati<br />

per la seconda, si potrebbe leggere<br />

l’insidiarsi del pericolo di “eccezionale<br />

facoltà mimetiche”. Tuttavia<br />

entrambe sanno trattare la materia con<br />

estrema disinvoltura, in stesure ora<br />

dense ora trasparenti che conferiscono<br />

profondità ai piani e corposità agli<br />

oggetti. Così emerge negli esperimenti<br />

di queste giovani, fuori dalla<br />

suggestione dei maestri storici e delle<br />

singole conoscenze artistiche,<br />

qualcosa di fresco, di candido, di<br />

nativo da cui potrà uscire in seguito,<br />

con la disciplina e la volontà, un<br />

definitivo carattere di artista; il tutto<br />

attraverso un’indagine volta a carpire<br />

1


2 Arte<br />

con sensibile discrezione i moti<br />

interiori celati in un fiore o in una<br />

figura.<br />

D<br />

PAOLO ROGGERO<br />

aniela Olivieri porta sulle tele<br />

paesaggi tenui come sogno,<br />

sfuggenti come nuvole, che sanno di<br />

brezze marine, di calde sere d’estate,<br />

di visi lontani dai tratti esotici. Le<br />

soffuse tinte pastello dei ricordi,<br />

visioni evanescenti e fragili come<br />

specchi d’acqua: l’artista trasforma il<br />

possibile della tela in un personale<br />

mondo fatto di vedute suggestive, di<br />

un realismo che è allo stesso tempo<br />

fantasia, di un’oggettività intrisa di<br />

emozione. Dipinti fatti con la stessa<br />

materia dei sogni, in un sottile cristallo<br />

di emozione pura.<br />

I<br />

Anno XI n°58 - Settembre 2010<br />

rene Bottero porta sulla tela una<br />

rilettura interiore della natura, degli<br />

oggetti, del mondo circostante. Gli<br />

<strong>Villa</strong><strong>Cambiaso</strong><br />

occhi dell’artista scavalcano<br />

l’apparenza cercando di mostrare una<br />

sorta di quarta dimensione interiore di<br />

ogni cosa che viene espressa con<br />

grande eclettismo: si va da un<br />

espressionismo di matrice fauve, in<br />

cui pennellate furibonde di colori<br />

antitetici si intrecciano come in una<br />

danza a comporre motivi floreali, al<br />

surrealismo, passando per tratti<br />

cubisti, senza mai rinunciare al gusto<br />

naif.<br />

BRUNO GABETTI<br />

UN DUETTO DI COLORE, QUELLO DI IRENE E DANIELA NATO PER CONDIVISIONE D’ARTE. PELLEGRINAGGI IN STILI E COLORI,<br />

OLTRE A FORMAZIONE PROFESSIONALE, HANNO SUGGERITO ALLE DUE INSEGNANTI ARTISTE DI DIVERTIRSI A COMUNICARE,<br />

OLTRE AI BANCHI DI SCUOLA, CIÒ CHE SENTIMENTI, EMOZIONI E STUDI PITTORICI SUSCITANO E AGITANO I LORO ANIMI<br />

FEMMINILI, QUEL CHE PUÒ ESSERE DETTO ANCHE COL COLORE DELLA PASSIONE. LA TENTAZIONE DEL DIVERTIMENTO HA<br />

RAGGIUNTO LA COPPIA CHE IN SPIRITO DI ALLEGRIA MEDITATIVA HA PENNELATO TELE RILASSANTI E ALTAMENTE ESPRESSIVE<br />

CON TRATTI TOTALMENTE DIFFERENTI MA CON COMUNE VIVACITÀ CROMATICA, PER TRASMETTERE ANCHE CIÒ CHE VA OLTRE<br />

ALLA SENSORIALITÀ VISIVA. ASTRATTISMO, SURREALISMO TRIDIMENSIONALE, PAESAGGI, VOLTI E RIVISITAZIONI, RICERCA-<br />

TEZZA DEL PARTICOLARE EVOCANO SUGGESTIONI RIFLESSIVE CONTRAPPOSTE A IMMEDIATE REAZIONI D’URTO. COLORI<br />

ARDENTI E TEMATICHE CHE SCAVANO NELLA SENSUALITÀ E SPIRTUALITÀ DELL’INTIMO UMANO.


<strong>Villa</strong><strong>Cambiaso</strong> Anno XI n°58 - Settembre 2010<br />

ARTE DEL XXI SECOLO<br />

Mostra Artistica Nazionale dal 18 al 26 settembre 2010 e l’estratto del Movimento Artistico<br />

Si è svolta a Montezemolo una premostra<br />

Nazionale di “Arte e<br />

nobilità dello spirito” con lo scopo di<br />

introdurre una connotazione morale<br />

oltre che estetica all’arte del secolo<br />

nuovo scegliendo e abbinando un<br />

prodotto naturale come il miele per<br />

sottolineare simbolicamente la<br />

propria purezza di intenti.<br />

Gli artisti partecipanti alla mostra<br />

provenienti da tutta l’Italia sono i<br />

seguenti: Alda Alluigi, Giovanni<br />

Battista Bacino, Steve Barney,<br />

Giuliano Berlanda (Giuber), Nicoletta<br />

Bussi (Nicol), Giacomo Corti,<br />

Giovanna Crescini, Angela<br />

Crucitti, Nhóelm D’Akars,<br />

Renato Geido, Paolo Loy,<br />

Cristina Mantisi, Lina<br />

Marando (Mirandolina),<br />

G i o v a n n a M a r r o n e ,<br />

V é r o n i q u e M a s s e n e t ,<br />

Luciana Mayer, Antonino<br />

Messina, Rosanna Mondino,<br />

Nikolinka Nikolova, Maria<br />

Grazia Omodeo, Orisol,<br />

Mariella Relini, Laura<br />

Romano, Germana Rossi,<br />

Liliana Scocco Olla, Stefano<br />

Solimani, Bruno Sullo,<br />

Aldina Todorovic, Pio<br />

Vintera, Lilia Viriglio,<br />

Settimia Zerboni.<br />

La mostra ufficiale che<br />

stigmatizzerà il nuovo<br />

movimento “Arte del XXI<br />

secolo” prefondato da Corti,<br />

Oliveri, Pero e Vintera decollerà il 18<br />

settembre 2010 a <strong>Villa</strong> <strong>Cambiaso</strong>,<br />

occasione importante per raccogliere<br />

aderenti e concludere il documento<br />

del Manifesto.<br />

MANIFESTO DEL MOVIMENTO<br />

ARTE DEL<br />

XXI SECOLO [ESTRATTI]<br />

Noi artisti riuniti in assemblea<br />

proclamiamo la necessità di una<br />

nuova concezione dell’arte e del<br />

rapporto fra artisti e collezionisti.<br />

Noi affermiamo che la pratica artistica<br />

è la forma più alta della nobiltà dello<br />

spirito, nobiltà che non si estrinseca in<br />

questa o quella formula estetica ma<br />

nella profondità della concezione che<br />

ispira l’artista, concezione etica nel<br />

suo io profondo, concezione oggettiva<br />

nel suo proporsi quale critico austero<br />

del presente. Diciamo basta a tutte le<br />

concezioni che ignorino tali principî<br />

inalienabili con il rischio di scadere<br />

nel ciarpame ideologico, di produrre<br />

chilometri quadrati di tele inutili e<br />

migliaia di statue e di ceramiche<br />

destinate ad accumularsi nei depositi<br />

dell’oblio perché prive del lume al<br />

quale dovrebbero ispirarsi.<br />

Noi desideriamo liberare il campo da<br />

tutte le false estetiche giustificatorie di<br />

pratiche artistiche dettate da pura<br />

superficialità o da mera imitazione.<br />

Gli artisti lamentano la difficoltà di<br />

vendere i loro prodotti perché alcuni di<br />

loro non sanno attingere le mète<br />

elitarie e perché spesso i collezionisti<br />

“L’Ape Regina” di Stefano Solimani<br />

sono sconcertati non sapendo<br />

distinguere il prodotto dello spirito da<br />

quello della mano, tanto che finiscono<br />

per porsi infinite domande cui non<br />

sanno rispondere. È allora che gli<br />

artisti devono scendere della loro<br />

turris eburnea e spiegare e farsi<br />

comprendere ed avere l’umiltà di<br />

giustificare le proprie scelte. [...]<br />

Ci si deve chiedere anche la ragione<br />

dei tanti “ismi” che hanno affollato il<br />

secolo appena concluso con<br />

movimenti durati un breve palpito, in<br />

grado di produrre un unico numero di<br />

rivista e forse due mostre, perché<br />

vittime della pretesa di ridurre l’arte<br />

figurativa a mero segno, talora ispirato<br />

da superficiali formule letterarie,<br />

invece di ricordare l’impegno etico e<br />

la magnanimità dello spirito. [...]<br />

I fraintendimenti che affliggono<br />

l’esercizio artistico sono stati favoriti<br />

negli ultimi anni dal processo di<br />

deculturazione della società italiana,<br />

formata ormai in larga parte da<br />

Arte<br />

personaggi chiusi in un loro vacuo ed<br />

impenetrabile egocentrismo,<br />

insofferenti di ogni studio ma certi di<br />

poter esprimere pareri e giudizi su<br />

qualunque argomento. [...]<br />

Dobbiamo smettere di nasconderci<br />

dietro le parole ed operare in modo<br />

concreto per recuperare l’antica<br />

dignità del pensiero e dell’impegno<br />

etico-culturale di cui a lungo si sono<br />

valsi intellettuali ed artisti in quanto<br />

coscienze critiche del loro tempo. [...]<br />

In un mondo etero-diretto da poteri<br />

che vengono comunemente definiti<br />

“occulti”, ma che tali non sono affatto,<br />

in una stagione culturale<br />

di frasi e di concettuzzi<br />

prefabbricati che tutti<br />

ripetono convinti di<br />

esprimere alte opinioni<br />

in proprio, il destino<br />

dell’arte non può che<br />

ammantarsi di funeree<br />

vesti.<br />

Funeree vesti che noi ci<br />

rifiutiamo d’indossare.<br />

Lanciamo invece un<br />

forte richiamo a tutte le<br />

persone, artisti e amanti<br />

dell’arte, dotate di<br />

s e n t i m e n t o ,<br />

d’intelligenza e di<br />

autonomia intellettuale<br />

affinché compiano uno<br />

sforzo comune per<br />

contrastare i pericoli e la<br />

banalità del nostro<br />

tempo. La gente deve comprendere<br />

che il prodotto artistico può anche<br />

essere un bene-rifugio o un investimento<br />

a medio o lungo termine, ma<br />

che è soprattutto un elemento<br />

importante per la gioia di vivere. [...]<br />

Circondati di cose belle e credi solo al<br />

tuo gusto, al semplice «mi piace» o<br />

«non mi piace». Non credere di<br />

esprimere il giudizio di un incolto: è lo<br />

stesso criterio di scelta teorizzato da<br />

un grande filosofo come Immanuel<br />

Kant.<br />

A voi, artisti, rivolgiamo un appello:<br />

unitevi a noi nello sforzo di conferire<br />

valori ad una società che si è<br />

globalizzata nel nome del consumo e<br />

di poveri slogans. Non vi chiediamo di<br />

scendere in strada, ma di testimoniare<br />

giorno dopo giorno con la vostra arte<br />

una posizione critica nei confronti di<br />

un mondo povero di valori generali e<br />

di senso del bello. L’opera d’arte non è<br />

un pezzo d’arredamento, ma uno<br />

stimolo di elevazione spirituale e di<br />

3


4 Arte<br />

consolazione esistenziale. Siatene<br />

consapevoli ed operate in questo<br />

senso. Evitiamo tutti insieme il rischio<br />

di trasformarci in uno dei tanti<br />

imperversanti cellulari e di diventare<br />

banali ripetitori di pseudo-concetti.<br />

[...]<br />

Fate riflettere perché solo così sarete<br />

dei grandi artisti e non dimenticate che<br />

vale sempre l’appello contenuto nel<br />

Manifesto sintetico dell’artista<br />

Anno XI n°58 - Settembre 2010<br />

futurista: «Viviamo in un momento<br />

triste e disperato in cui i furbi<br />

comandano e gli intelligenti<br />

obbediscono.<br />

Vogliamo ristabilire i giusti equilibri,<br />

esaltando l’intelligenza, difendendola<br />

dalla cattiveria e dalla furbizia<br />

menzognera.<br />

Proclamiamo la necessità della ricerca<br />

al fine di superare l’attuale stato<br />

d’ipocrisia e di dare all’uomo quello<br />

<strong>Villa</strong><strong>Cambiaso</strong><br />

che è dell’uomo.<br />

Ci muoviamo armati solo della nostra<br />

tensione e della nostra follia verso<br />

dimensioni ancora sconosciute.<br />

Non possiamo prevedere come ci<br />

trasformeremo nel corso della nostra<br />

ricerca; a noi, in questo momento, è<br />

sufficiente conoscere la nostra<br />

insoddisfazione per farci muovere con<br />

velocità ed ossessività verso nuovi ed<br />

esaltanti traguardi».<br />

LA BELLEZZA SECONDO SOLIMANI<br />

Presentazione a <strong>Villa</strong> <strong>Cambiaso</strong> di Franca Maria Ferraris in occasione della mostra del Maestro<br />

Guardando la pittura del Maestro<br />

Stefano Solimani, mi viene in<br />

mente una frase di Stefano Zecchi, il<br />

famoso storico dell’arte, scritta in uno<br />

dei suoi libri: “La parola più<br />

importante nel mondo dell’arte è<br />

bellezza”. L’arte di Stefano Solimani<br />

aderisce perfettamente alla frase di<br />

Zecchi, poiché nelle immagini che<br />

Solimani rappresenta, ovvero nei<br />

corpi perfetti, negli sguardi espressivi,<br />

nelle membra armoniose, c’è la<br />

riscoperta di una bellezza che si<br />

richiama ai modelli dei pittori<br />

secenteschi, in una parola, alla<br />

bellezza assoluta.<br />

Non per nulla il Maestro fonda nel<br />

2007 un movimento artistico a cui dà<br />

nome “Iperestetismo”, proclamandosi<br />

quindi padre di un modo di fare arte<br />

t u t t o t e s o a i m p o s s e s s a r s i<br />

dell’armonia estetica e della bellezza.<br />

Egli viene così a ribadire la priorità<br />

dell’estetica in arte, attuandola con la<br />

rappresentazione della corporeità di<br />

figure umane, in prevalenza donne, da<br />

sempre depositarie per eccellenza del<br />

concetto di bellezza.<br />

Sono donne delle quali il Pittore mette<br />

al centro la femminilità attraverso<br />

l’intensità figurale della perfezione<br />

anatomica.<br />

Forme di bellezza che Solimani carica<br />

di un grande fascino fatto sì di<br />

sensualità, ma anche, e per molta<br />

parte, di una suggestiva luce interiore<br />

che le illumina e le trasfigura.<br />

Così trasfigurate, esse appaiono<br />

immerse in una dimensione surreale,<br />

acquistando perciò un ulteriore<br />

fascino che le fa assurgere ad autentici<br />

quanto insoliti simboli di esuberante<br />

carnalità e insieme di mistica<br />

spiritualità.<br />

È in questa dimensione che definirei di<br />

“surrealismo simbolico”, che<br />

l’immagine oltre a svelare un’intensa<br />

armonia estetica, mette in luce<br />

qualcosa di più profondo, di più alto,<br />

di più misterioso.<br />

Raffigurate in espressioni e in<br />

atteggiamenti estatici, queste creature<br />

fortemente sensuali, ma come rapite<br />

da un’estasi<br />

mistica, si<br />

protendono<br />

verso una<br />

i e r a t i c a<br />

spiritualità<br />

contemplativa,<br />

oserei<br />

d e f i n i r e<br />

s a c r a . E<br />

forse non è<br />

d e l t u t t o<br />

errata tale<br />

definizione,poiché<br />

in questo<br />

v i b r a n t e ,<br />

percettibile seno di sacralità, è già contenuto<br />

l’embrione pronto a germogliare<br />

nelle opere che il Maestro<br />

presenterà in una sua prossima mostra<br />

espositiva, riguardante appunto il<br />

sacro, a Palermo.<br />

Il Maestro avvalendosi sia del<br />

s i m b o l i s m o o n i r i c o s i a<br />

dell’astrattismo rende l’immagine<br />

rarefatta ed enigmatica, allo scopo di<br />

dare ad essa molte chiavi interpretative,<br />

perché come ogni grande pittore,<br />

Stefano Solimani è anche un narratore<br />

d i s o g n i e d i e v e n t i , m a<br />

nell’interpretazione di questi, occorre<br />

peraltro aver sempre presente che,<br />

nella sua pittura, ciò che più conta è il<br />

non detto, anzi il non visibile. Ovvero<br />

è quella sorta di apertura che egli mai<br />

tralascia nella sua narrazione, affinché<br />

lo spettatore possa entrarne a far parte,<br />

e qui espandere i limiti della propria<br />

visionarietà, fino ad un punto tale che<br />

l’opera d’arte osservata, possa<br />

diventare anche un po’ sua.<br />

Sebbene il gesto pittorico di Solimani<br />

si muova nella tradizione del<br />

Classicismo, attinga al Rinascimento,<br />

si avvalga del Surrealismo e del<br />

Simbolismo, il piglio e l’energia con<br />

cui egli opera sono attualissimi, calati<br />

“La Pietà” di Stefano Solimani<br />

nella realtà odierna e quindi veloci,<br />

allusivi ed ambigui, magicamente<br />

coinvolgenti ed estremamente<br />

accattivanti.<br />

Inoltre, e devo aggiungerlo perché ciò<br />

è nelle mie corde, il suo gesto pittorico<br />

è guidato da un profondo afflato<br />

poetico che si coglie con emozione e<br />

con gioia, ma non invischia troppo le<br />

immagini, anzi, contribuisce a<br />

liberarle, aggiungendo a ciascuna, se<br />

possibile, un’ancora maggiore<br />

solennità di grazia, di armonia, in una<br />

parola, di bellezza.<br />

E qui mi riallaccio alla stessa frase<br />

dello storico dell’arte Stefano Zecchi,<br />

frase già citata all’inizio del mio<br />

intervento e che mi piace ribadire, cioè<br />

che “la parola più importante nel<br />

mondo dell’arte è bellezza”. Perché,<br />

come spero si sia potuto cogliere dalle<br />

mie parole e come molto meglio si può<br />

comprendere osservando le sue opere,<br />

l’arte del Maestro Solimani, è<br />

perfettamente inscritta e descritta in<br />

questa frase.


ASSOCIAZIONE NAUTICO LEON PANCALDO<br />

LA VOCE<br />

www.alpleonpancaldo.org<br />

D E L L ’ A.<strong>LP</strong>.<br />

info@alpleonpancaldo.org<br />

ESTRATTO AUTONOMO DELLA RIVISTA VILLACAMBIASO<br />

N° 10 - Settembre 2010 - Redazione: A.<strong>LP</strong>. - Via Torino, 10 - 17100 Savona - Tel: 349/6863819 - E-mail: vintera@villacambiaso.it<br />

Q<br />

MA CHE MONDO È QUESTO<br />

DI CLAUDIO TAGLIAVINI<br />

uesto mondo non mi piace!<br />

Parole che pronuncio ogni<br />

qualvolta voglio esprimere il giudizio,<br />

sempre più radicato, sulla corrente<br />

filosofia di vita venuta avanti negli<br />

ultimi venti, trent’anni. Qualcuno, per<br />

mitigare le mie opinioni, mi<br />

suggerisce una versione meno<br />

tranciante, che personalmente trovo<br />

banale: “Guarda che i tempi sono<br />

cambiati, ecc, ecc…”. Se capisco<br />

bene, secondo costoro, dovrei<br />

acriticamente ritenere giustificabile:<br />

l’evidente avanzare del menefreghismo,<br />

l’egocentrismo, l’intolleranza<br />

che vivo quotidianamente in nome di<br />

una presunta, ma non dimostrata,<br />

modernità culturale. Un giudizio che,<br />

naturalmente, non intende sottovalutare<br />

l’innegabile progresso tecnologico<br />

che sta sotto gli occhi di tutti. Ciò<br />

che non riesco ad accettare è<br />

l’inevitabile constatazione di quanta<br />

influenza abbia, oggi, una emergente<br />

quanto falsa concezione della libertà.<br />

Dal dopo guerra ad oggi, la nostra<br />

società, anziché affiancare a tale<br />

progresso un’etica altrettanto<br />

avanzata, ha reso “naturale” l’illusoria<br />

presunzione di poter vivere unicamente<br />

al presente. Così pensando, la storia<br />

del nostro passato risulta sminuita,<br />

ridotta ad un argomento di relativa<br />

importanza. L’oblio nel quale è caduto<br />

il nostro passato ha portato l’uomo<br />

moderno a vivere il presente<br />

preoccupandosi poco del futuro. A<br />

questo risultato contribuisce la<br />

inadeguata formazione della scuola e<br />

l’informazione condizionata della<br />

società contemporanea, strette nella<br />

m o r s a d e l c o n s u m i s m o e<br />

dell’individualismo. Per questo,<br />

responsabili di un grave impoverimento<br />

della nostra cultura. Minuto per<br />

minuto, martellati dalla “filosofia” del<br />

poter avere facilmente ciò che si<br />

desidera, dimentichiamo di essere noi<br />

stessi. Abbiamo smesso di vivere con<br />

gli altri per vivere individualmente.<br />

Questa insidiosa e strisciante<br />

“modernità” ci porta all’indifferenza<br />

generalizzata e alla “solitudine”. Una<br />

realtà assecondata dall’esercizio<br />

decadente e persistente di un potere<br />

mediatico che rischia di offuscare,<br />

pericolosamente, i valori fondanti di<br />

una società civile. La loro lenta<br />

erosione trova, purtroppo, inconsapevole<br />

ospitalità nella cultura di una<br />

parte consistente delle giovani<br />

generazioni, affascinate da una specie<br />

di canto delle sirene che li vuole<br />

trascinare nell’isola dei sogni. Come<br />

può piacermi un mondo come questo<br />

I<br />

LAPIDE A RICORDO DEL<br />

COMMENDATOR BERTANI<br />

DI CARLA SORASIO VERZELLO<br />

l giorno 18 maggio 2010<br />

nell’ambito delle attività culturali<br />

promosse dall’Assessorato ai<br />

Quartieri, dalla Circoscrizione Prima<br />

e dalla Confraternita di San Dalmazio,<br />

alla presenza dei familiari e delle<br />

autorità cittadine, è stato commemorato<br />

il Commendatore Cesare Bertani,<br />

uomo generoso e sempre presente<br />

nella vita di Lavagnola sia per la<br />

costruzione di una galleria sotto il<br />

“Castello” che fungeva da rifugio<br />

antiaereo per la popolazione inerme<br />

durante le incursioni della seconda<br />

guerra mondiale, sia per l’attiva<br />

partecipazione alla gestione<br />

dell’Asilo Basso. Accanto alla grata<br />

che chiude l’imbocco della galleria sul<br />

muro di via Cantagalletto è stata posta<br />

una lapide a ricordo dell’evento e di<br />

fronte è stato sistemato un pannello<br />

esplicativo riguardante la galleria<br />

stessa e l’attività svolta dal<br />

C o m m e n d a t o r B e r t a n i c o m e<br />

imprenditore che, con il suo operato<br />

ha trasmesso un messaggio importante<br />

di altruismo aggiungendo un nuovo<br />

tassello alla storia di Lavagnola. Così<br />

quella grata sul muro, fino ad oggi<br />

anonima, in futuro sarà ricordata come<br />

la custode silenziosa della salvezza di<br />

molte vite.<br />

Qui sotto e nelle pagine successive sono<br />

riportate le fotografie eseguite il 18<br />

giugno 2010 da Claudio Tagliavini in<br />

o c c a s i o n e d e l p r a n z o d e l<br />

Cinquantenario dei Diplomati Capitani<br />

Istituto Nautico Leon Pancaldo Savona<br />

presso la trattoria “Madonna del<br />

monte”. Le altre foto sono riportate sul<br />

sito A.<strong>LP</strong>. (www.alpleonpancaldo.org).<br />

Sono altresì riportate lettere di Gravano<br />

e Vintera e le risposte sia del Sindaco di<br />

Savona Federico Berruti, sia del<br />

vicesindaco Paolo Caviglia.<br />

Ricordiamo a tutti che da settembre il<br />

primo martedì di ogni mese la<br />

segreteria A.<strong>LP</strong>. è aperta dalla 17.00<br />

alle 18.00 o al mattino su appuntamenteo<br />

telefonado al 349 6863819.<br />

Pio Vintera


2 A.<strong>LP</strong>.<br />

C<br />

L<br />

A.<strong>LP</strong>. Anno XI n°58 - Settembre 2010 <strong>Villa</strong><strong>Cambiaso</strong><br />

NAUFRAGIO IN PACIFICO<br />

Estratto del Giornale di Bordo redatto dal Cap. Sup. L. C. Manlio Fallucca della nave M/V “Sandalion”<br />

on piacere pubblichiamo il<br />

documento inviatoci dal nostro<br />

iscritto Paolo Fallucca, diplomato<br />

C.L.C. Leon Pancaldo, anno 69/70,<br />

che ricorda il naufragio in Pacifico<br />

della nave “M/V Sandalion”,<br />

comandata dal padre Cap. Sup. L. C.<br />

Manlio Fallucca, avvenuto il 29<br />

dicembre 1980 in condizioni<br />

atmosferiche avverse:<br />

eggo con interesse gli articoli<br />

degli Associati relativi ai loro<br />

ricordi di mare. Vorrei anch’io<br />

contribuire ma, dopo aver conseguito<br />

il diploma, la mia carriera si è svolta<br />

interamente ai comandi di aerei di<br />

linea, con esperienze che non sono<br />

certo pertinenti con lo spirito della<br />

presente rivista.<br />

Ho però indirettamente vissuto il<br />

naufragio della nave Sandalion,<br />

Comandante della quale era mio<br />

padre Manlio, diplomato anche lui<br />

c.l.c. dal Leon Pancaldo, nel 1945.<br />

Purtroppo egli non ha avuto il tempo<br />

di associarsi A<strong>LP</strong>, essendo mancato<br />

nel 2001, ma penso che avrebbe<br />

gradito condividere con noi queste<br />

letture.<br />

Avvalendomi, della documentazione<br />

in mio possesso, relativa alla<br />

cronologia degli avvenimenti, ed al<br />

racconto da lui fattomi a suo tempo,<br />

p a s s o a l l a r i c o s t r u z i o n e<br />

dell’accaduto.<br />

M/V “Sandalion”:<br />

Bulk carrier,<br />

LOA 249,75 mt ; Beam 29,78<br />

Deadweight: 49.325 LT<br />

Bandiera italiana<br />

Costruzione: 1969 Cantieri Riuniti<br />

Adriatico (Monfalcone)<br />

ESTRATTO DAL<br />

GIORNALE DI BORDO<br />

Le date sono riferite al mese di<br />

novembre 1980.<br />

......segue da viaggio Baltimora - Los<br />

Angeles via Panama, con un carico di<br />

minerale di ferro destinato al<br />

Giappone.<br />

Ven. 7: A ½ dì, 22° 25’ N ; 110° 18’ W.<br />

Alle 20.35 si esce dalla zona tropicale.<br />

Beccheggio accentuato.<br />

Sab. 8: Persiste moderato beccheggio.<br />

A ½ dì, 25° 51’ N ; 114° 16’ W.<br />

Dom. 9: Mare lungo da NW.<br />

Beccheggio e rollio accentuati. A ½ dì,<br />

30° 11’ N ; 116° 41’ W.<br />

Nel pomeriggio eseguita esercitazione<br />

generale “abbandono nave” ed<br />

“antincendio”.<br />

Ispezione cucina e cambusa. Il<br />

Direttore ha controllato i servizi di<br />

sicurezza e galleggiabilità della nave.<br />

Alle 22,30 traverso dr. Isola<br />

Coronados, dist. mg.11,9.<br />

Lun. 10: Si seguono le rotte di<br />

sicurezza per l’atterraggio a Long<br />

Beach. Alle 05,30, in prossimità della<br />

boa LB, pronti in macchina. Alle<br />

06,00 imbarca il Pilota. Alle 06,15 si<br />

ancora nella rada interna a Long<br />

Beach. Seguono normali pratiche di<br />

arrivo.<br />

Visita al Consolato Italiano e<br />

r e g o l a r i z z a z i o n e d e l R u o l o<br />

Equipaggio.<br />

Imbarco viveri e provviste. Alle 17,35<br />

Pilota a bordo, pronti in macchina: si<br />

salpa.<br />

Alle 19,00 fuori dal porto, sbarca il<br />

Pilota ed alle 19,06 finito in macchina.<br />

Riprende regolare navigazione per<br />

Hirohata (Giappone), come da<br />

istruzioni ricevute dal Noleggiatore.<br />

Rotte varie, come da giornale di<br />

navigazione.<br />

Mar. 11: Navigazione disturbata da<br />

elementi contrari forza 5.<br />

A ½ dì, 33° 03’ N ; 121° 48’ W.<br />

Mer. 12: Navigazione ostacolata da<br />

elementi forza 4/5 da NNW.<br />

A ½ dì, 33° 17 N ; 127° 57’ W.<br />

Gio. 13: Navigazione regolare, a ½ dì,<br />

33° 37’ N ; 134° 24’ W.<br />

Ven. 14: Condizioni di tempo<br />

perturbato, con elementi ruotanti da<br />

SSE forza 4/5.<br />

A ½ dì, 33° 54’ N ; 140° 31’ W. Nel<br />

pomeriggio peggioramento delle<br />

condizioni del tempo. Si naviga con<br />

mare da SSE, forza 5/6. Notevoli<br />

movimenti di rollio e beccheggio.


<strong>Villa</strong><strong>Cambiaso</strong><br />

Frequenti colpi di mare in coperta e<br />

sulle boccaporte stive. Velocità<br />

notevolmente ostacolata.<br />

Sab. 15: Maltempo: mare molto<br />

grosso da NW che spesso irrompe in<br />

coperta e sulle boccaporte stive.<br />

Accentuati movimenti di rollio e<br />

beccheggio; velocità ostacolata.<br />

A ½ dì, 34° 09’N ; 146° 25’ W. A sera<br />

netto miglioramento delle condizioni<br />

meteo.<br />

Dom. 16: Navigazione regolare, ma<br />

con mare lungo da NW. Rollio e<br />

beccheggio.<br />

A ½ dì, 34° 23’ N ; 152° 15’ W. Nel<br />

pomeriggio, il Marconista ha provato<br />

il ricetrasmettitore CTR 49, per<br />

imbarcazioni di salvataggio.<br />

Ispezione viveri e cambusa. Alle<br />

20.00, esercitazione con “Aldis”.<br />

Lun. 17: Navigazione regolare. A ½<br />

dì, 34° 40’ N ; 158° 32’ W.<br />

Mar. 18: Passaggio di piovaschi.<br />

Tempo perturbato. Rollio e beccheggio<br />

accentuati.<br />

A ½ dì, 34° 47’ N ; 164° 38’ W.<br />

Mer. 19: Condizioni del tempo in<br />

peggioramento: mare e vento al<br />

giardinetto forza 6/7.<br />

A ½ dì, 34° 48’ N ; 170° 43’ W. A sera,<br />

gli elementi ruotano a NW, sempre<br />

forza 6.<br />

Gio. 20: Perdura il maltempo: si<br />

naviga ostacolati dal mare molto<br />

grosso da NW, forza 7/8.<br />

Coperta e boccaporte stive, continuamente<br />

invase dal mare. Alle 11,00, si<br />

riducono opportunamente i giri della<br />

motrice. A ½ dì, 34° 43’ N ; 176° 24’<br />

Anno XI n°58 - Settembre 2010<br />

W. Dopo il tramonto attenuazione dei<br />

fenomeni. Alle 20,20, motrice a giri<br />

normali.<br />

Ven. 21: Alle 05,40 si passa il<br />

meridiano 180°: a causa del salto di<br />

data, nella stesso istante, si passa alle<br />

05,40 di Sabato 22 novembre. A ½ dì,<br />

34° 51’ N ; 178° 32’ E.<br />

Navigazione sempre ostacolata da<br />

elementi avversi forza 6/7.<br />

Beccheggio accentuato.<br />

Dom. 23: Senza tregua, soffia il<br />

maestrale, alzando altissime onde che<br />

flagellano la nave: motrice opportunamente<br />

ridotta. Rollio e beccheggio<br />

accentuatissimi. La traversata, si sta<br />

praticamente effettuando sempre con<br />

la caratteristica alta onda del Pacifico,<br />

che quando gonfiata dal vento diviene<br />

montagnosa. A ½ dì, 34° 49’ N ; 173°<br />

54’ E. A causa del cielo costantemente<br />

coperto, le osservazioni astronomiche<br />

sono state e continueranno ad essere<br />

rarissime o quasi nulle, anche perché<br />

l’apparecchio satellitare, funziona<br />

saltuariamente.<br />

Lun. 24: Navigazione regolare, ma<br />

con mare lungo da N. A ½ dì, 34° 36’ N<br />

; 168° 43’ E.<br />

Rollio accentuato.<br />

Mar. 25: Navigazione regolare. A ½<br />

dì, 34° 32’ N ; 162° 43’ E. Dopo<br />

mezzodì, con rapida discesa del<br />

barometro, condizioni meteo in<br />

peggioramento. Nella tarda serata,<br />

elementi da Est, forza 7/8.<br />

Mer. 26: Continua a scendere il<br />

barometro, mentre gli elementi<br />

tendono a girare da SW, e quindi a<br />

A.<strong>LP</strong>.<br />

3<br />

stabilizzarsi da W, forza 6/7. Alle<br />

22,00, si riducono opportunamente i<br />

giri della macchina. A ½ dì, 34° 39’ N ;<br />

156° 58’ E.<br />

Gio. 27: Mare in tempesta da W forza<br />

9. Si governa alla cappa, con macchina<br />

al minimo possibile per mantenere il<br />

governo della nave. Grossi colpi di<br />

mare invadono la coperta.<br />

Alle 08,05, un colpo di mare<br />

particolarmente alto, sfonda le<br />

boccaporte della stiva n° 1 e della stiva<br />

n° 2. Una di queste boccaporte finisce<br />

in mare, altre dentro le stive, ed altre<br />

ancora rimangono pericolosamente<br />

incastrate in coperta.<br />

Si attende il momento più propizio,<br />

quindi con il timone alla barra, si<br />

inverte la rotta per navigare con il<br />

mare in poppa ossia, con rotta 101°.<br />

Governo della nave molto difficoltoso,<br />

mentre inesorabilmente inizia<br />

l’allagamento delle stive aperte, ed il<br />

lento appruamento della nave. Pompe<br />

di sentina delle stive allagate<br />

costantemente in funzione, così pure<br />

si aspira dalle casse alte n° 1 e 2, in<br />

quanto molti sfoghi d’aria delle<br />

medesime, sono stati asportati dal<br />

mare. Già alle 08,10, considerata la<br />

situazione gravissima, si è richiesto<br />

via radio, l’assistenza immediata a<br />

tutte le altre navi, ma senza successo.<br />

Si comunica con la Coast Guard<br />

giapponese e con quella americana di<br />

Honolulu, scambiandoci messaggi<br />

circa la situazione. A ½ dì, 34°06’ N ;<br />

154° 46’ E.<br />

Il governo nave diviene quasi


4 A.<strong>LP</strong>. Anno XI n°58 - Settembre 2010 <strong>Villa</strong><strong>Cambiaso</strong><br />

insostenibile, con colpi di mare che<br />

salgono sulla poppa, rendendo<br />

pericolosissima la situazione. In<br />

considerazione di ciò, sentito il parere<br />

del<br />

Direttore di macchina, del 1° Ufficiale<br />

e di altri ancora, alle 18,45 (locali), si<br />

lancia l’S.O.S. Seguono contatti con<br />

stazioni di terra ed altre navi, mentre la<br />

situazione continua ad essere<br />

disperata.<br />

Ven. 28: Situazione immutata, con<br />

elementi ora da WNW forza 9. Si<br />

continua a mantenere, per quanto<br />

possibile il mare in poppa. Alle 11,25<br />

si osserva al radar la presenza di una<br />

nave: si entra in contatto V.H.F., e si<br />

concorda l’assistenza. Si tratta della<br />

nave americana “Sealand Liberator”.<br />

Alle 12,40 detta nave si dispone a<br />

navigare parallelamente a noi, alla<br />

distanza di 6 miglia. Avuta la certezza<br />

dell’assistenza fino Honolulu, ove ora<br />

siamo intenzionati a dirigere, viene<br />

lanciato il messaggio di cessata<br />

richiesta di assistenza ad altre navi.<br />

Segue navigazione sempre più<br />

difficoltosa, a causa del continuo<br />

affondare della prua. Il Direttore di<br />

macchina mi fa presente che il motore<br />

sta ora lavorando al limite delle sue<br />

possibilità; ossia egli è continuamente<br />

costretto a supplementare olio al fine<br />

di lubrificarlo, e la fortissima<br />

inclinazione potrebbe improvvisamente<br />

compromettere definitivamente<br />

il suo funzionamento, anche<br />

provocare esplosioni.<br />

A sera si nota una leggera attenuazione<br />

della forza del mare.<br />

Sab. 29: Alle 01,00 il Comando della<br />

nave “Sealand Liberator” ci fa sapere<br />

a mezzo V.H.F., che ha ricevuto<br />

notizie dal suo armatore, di procedere<br />

regolarmente per Los Angeles,<br />

terminando di fatto l’assistenza, anche<br />

perché la mia nave ha dichiarato non<br />

necessaria l’assistenza della Coast<br />

Guard giapponese. Si continua ad<br />

insistere che la “Sealand Liberator”<br />

deve assolutamente continuare a<br />

fornirci assistenza. Ci viene risposto<br />

negativamente; ancora richieste da<br />

parte nostra, ora però senza più alcuna<br />

risposta da parte loro, mentre la nave<br />

si allontana rapidamente, fino a<br />

sparire. Si è ora soli e si cerca di<br />

contattare nuovamente altre navi via<br />

radio, ma inutilmente. La situazione a<br />

bordo peggiora in continuazione:<br />

l’appruamento continua inesorabilmente<br />

ad aumentare e si comincia a<br />

notare anche un certo sbandamento a<br />

dritta. Si continua senza soste a<br />

pompare la sentina e le casse alte<br />

corrispondenti alle stive allagate.<br />

Tutta la sezione prodiera è costantemente<br />

sommersa, salvo qualche<br />

saltuaria uscita, provocata dal moto<br />

ondoso, e l’acqua in coperta si<br />

mantiene tra le stive n°3 e 4. Risulta<br />

anche aperta o sfondata, la porta di<br />

accesso locale pompe prora, e quindi<br />

allagato anche questo locale, mentre<br />

va considerato che le due casse<br />

prodiere, contengono ancora 400 ton<br />

di nafta.<br />

Riconsiderata la situazione gravissima,<br />

11,48 locali si lancia nuovamente<br />

l’S.O.S.<br />

Immediatamente risponde la nave<br />

cilena “Arauco” che trovasi in<br />

vicinanza e che subitoviene contattata<br />

“La Torretta Leon Pancaldo”<br />

Olio di Pio Vintera<br />

in V.H.F. Ci si accorda per l’assistenza<br />

dichiarando che è nostra intenzione<br />

procedere per Honolulu. La “Arauco”<br />

accetta, ed alle nostre richieste se in<br />

possesso di bunker per raggiungere<br />

quella destinazione, risponde<br />

affermativamente.<br />

Alle 12,20 la M/n “Arauco” è in nostra<br />

vicinanza ed inizia l’assistenza.<br />

Nel pomeriggio, constatato che<br />

l’abbassamento della prua non si<br />

arresta, che tutti i tentativi messi in<br />

opera per salvare la nave sono risultati<br />

vani, che è in arrivo una nuova forte<br />

depressione, sentito il parere del<br />

Direttore di macchina, del 1°<br />

Ufficiale, del<br />

Nostromo e di altri ancora, considerando<br />

imminente l’affondamento<br />

della nave, alle 15,14 ordino<br />

“l’abbandono nave”, accordandoci<br />

per le operazioni con il Comandante<br />

della “Arauco”, che invia subito una<br />

motolancia. Seguono operazioni di<br />

abbandono, rese difficoltosissime dal<br />

mare che è molto alto.<br />

Alle 17,38 tutto l’equipaggio della<br />

“Sandalion”, compreso il sottoscritto<br />

è in salvo ed in buone condizioni sulla<br />

M/n “Arauco”.<br />

Posizione stimata dell’avvenimento:<br />

lat. 29° 30’ N ; long 162° 23’ E.<br />

La motolancia che ha effettuato il<br />

salvataggio delle persone, a causa<br />

delle pessime condizioni del mare, è<br />

andata perduta.<br />

Al momento dell’abbandono, la nave<br />

presentava l’intera parte poppiera<br />

emersa, con elica e timone completamente<br />

fuori dall’acqua. Il Comando di<br />

nave “Arauco” mi comunicava che a<br />

causa delle condimeteo particolarmente<br />

avverse, riteneva rischiosa<br />

l’attesa in zona. Scontato, e dato per<br />

imminente l’affondamento del<br />

“Sandalion”, si allontanava.<br />

Q<br />

ui si conclude il resoconto<br />

riportato dal Giornale di Bordo,<br />

redatto come si può ben immaginare,<br />

in condizioni a dir poco precarie. Per<br />

completezza di informazione devo<br />

aggiungere che mio padre,<br />

nel corso della tempesta, urtava in<br />

plancia contro l’apparato radar,<br />

riportando un fortissimo trauma con<br />

conseguente rottura di più costole.<br />

Nei giorni successivi a bordo della<br />

“Arauco”, egli accusava forti<br />

emorragie interne, che hanno<br />

richiesto uno sbarco d’urgenza a<br />

mezzo elicottero della Coast Guard<br />

Statunitense. Giunto privo di<br />

conoscenza all’ospedale di San<br />

Pedro, ha subito la totale asportazione<br />

del colon perforato, cui è seguita<br />

una degenza di 40 giorni. Dopo circa<br />

un anno dagli eventi, ha ripreso a<br />

navigare, fino al conseguimento della<br />

pensione. Si è spento nel 2001, causa<br />

complicanze anche derivanti dal<br />

trauma allora subito.<br />

C.L.C. Paolo Fallucca

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!