New Tabloid n°5 - Ordine dei Giornalisti
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L’inchiesta<br />
Okefenokee diventarono ben presto<br />
degli specchi che riflettevano la società<br />
americana e la sua politica.<br />
Proprio in questo brodo primordiale<br />
di “strisce culturali” hanno la loro<br />
origine fumetti più “politici” come la<br />
piccola e sempre preoccupatissima<br />
Mafalda dell’argentino Quino o, più<br />
marcatamente politica, la striscia che<br />
prima nel suo genere fece vincere<br />
al suo autore Garry Trudeau il Premio<br />
Pulitzer nel 1975, Doonesbury,<br />
fumetto che da oltre quarant’anni<br />
motteggia la classe politica americana<br />
e punto di riferimento tale da<br />
far dire all’ex presidente Gerard Ford:<br />
“Ci sono tre grandi mezzi per tenersi<br />
informati su quel che succede a<br />
Washington: i giornali, la televisione<br />
e Doonesbury. Non necessariamente<br />
in quest’ordine”.<br />
La graphic novel<br />
Insieme a questo movimento di fumettisti<br />
in bilico fra umorismo e satira,<br />
attraverso vignette e strip, si muoveva<br />
parallelamente un gruppo di autori<br />
che si dedicavano alla creazione di<br />
storie più complesse e articolate che,<br />
• La cover di “Contratto con Dio” di<br />
Will Eisner, uno <strong>dei</strong> migliori ritratti mai<br />
fatti dell’America post crisi del ‘29, che<br />
ha inaugurato la graphic novel.<br />
nel 1978, vennero ufficialmente sintetizzate<br />
dal termine graphic novel<br />
dopo l’uscita di “Contratto con Dio”<br />
di Will Eisner, uno <strong>dei</strong> migliori ritratti<br />
mai fatti dell’America post crisi del<br />
‘29. Mentre il neologismo voleva evidenziare<br />
una maggiore maturità <strong>dei</strong><br />
contenuti, graphic novel divenne ben<br />
presto un vocabolo abusato da cui<br />
molti poi rifuggirono, emblematico<br />
l’intervento di Daniel Raeburn: “È un<br />
neologismo che mi fa ridere, primo<br />
per la sua pretenziosità – è come<br />
chiamare “operatore ecologico” uno<br />
spazzino – e secondo perché graphic<br />
novel è proprio ciò che ci si vergogna<br />
ad ammettere che sia, un fumetto”.<br />
Nonostante la polemica sul vocabolo<br />
questi albi, in realtà precedenti alla<br />
Le idee di oggi e di ieri<br />
Le storie di Becco Giallo<br />
tra i nuovi libri di scuola<br />
Pur avendo fondato una casa<br />
editrice di fumetti, la Becco<br />
Giallo nel 2005, Federico Zaghis<br />
e Guido Ostanel l’hanno fatto<br />
solo perché volevano raccontare<br />
delle storie. “Eravamo coscienti<br />
che fra gli italiani, soprattutto<br />
fra i più giovani, ci fossero <strong>dei</strong><br />
fatti assopiti, storie importanti<br />
ignorate dalla maggioranza<br />
delle persone, che volevamo raccontare e, pur non<br />
facendo parte del nostro background, abbiamo<br />
scelto il fumetto perché ci sembrava il mezzo più<br />
immediato per proporle”. Iniziando a livello locale con<br />
disegnatori e storie provenienti dal Veneto e dal Friuli,<br />
come il giallo di Unabomber, hanno poi cominciato<br />
ad espandere i loro volumi su fatti nazionali e<br />
internazionali. Dalle biografie, da Pasolini a Bob<br />
Marley, passando per Coppi e Peppino Impastato;<br />
alla storia italiana (strage di Bologna, delitto Mattei)<br />
fino a fatti di recente discussione come il volume sulla<br />
questione TAV che uscirà a novembre (in foto). La<br />
prova più evidente del loro successo, è l’adozione da<br />
parte di alcune scuole <strong>dei</strong> loro albi.<br />
Quando il Corriere <strong>dei</strong> ragazzi<br />
raccontava cronaca e storia<br />
Era il 1972 quando Giancarlo Francesconi, redattore<br />
ai tempi del Corriere <strong>dei</strong> Piccoli, ideò una rivista<br />
che facesse del “giornalismo serio per un pubblico<br />
giovane”, il Corriere <strong>dei</strong> Ragazzi. Con autori storici<br />
(Alfredo Castelli e Mino Milani) e grandi matite <strong>dei</strong><br />
tempi ( Sergio Toppi, Milo Manara, Dino Battaglia,<br />
Alberto Breccia e molti altri), la redazione raccontava<br />
fatti di storia e di attualità, biografie di grandi<br />
personaggi anticipando di trent’anni il giornalismo<br />
a fumetti di cui parliamo oggi. Rubriche come<br />
“Uomini contro” (e per par condicio Uomini Pro),<br />
“Le grandi avventure di pace e di guerra”, “Biopic<br />
sportivi”, “Fumetto della<br />
realtà”, “Fumetto verità”<br />
e “Dal nostro inviato nel<br />
tempo Mino Milani” ha<br />
rivelato tutta la loro attualità<br />
in una mostra al Palazzo<br />
Ducale di Lucca, dedicata<br />
al “settimanale irripetibile”,<br />
durante il più grande evento<br />
italiano dedicato al fumetto,<br />
il Lucca Comics and Games<br />
edizione 2012.<br />
10 <strong>Tabloid</strong> 5 / 2012