New Tabloid n°5 - Ordine dei Giornalisti
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Colleghi<br />
sul web<br />
Segnalati dalla redazione<br />
The Globalist, la syndication dell’informazione digitale<br />
«Quella di The Globalist è un’idea che io e mio fratello Antonio coltiviamo da due anni e<br />
mezzo - spiega il direttore Gianni Cipriani -, partendo da due premesse. Uno: il web ha<br />
cambiato la struttura dell’informazione. Si è passati da una “stanza chiusa” a un territorio<br />
aperto, non c’è più il limite che al giornale su carta impongono il numero di pagine e la<br />
gerarchia interna delle notizie. Due: è cambiato il tipo di lettore. Il pubblico di The Globalist è<br />
lettore di altre 10/20 testate, per convincerlo a seguirci dobbiamo proporre un’informazione<br />
più accurata e specializzata di quella generalista. La soluzione: una redazione che faccia sintesi delle competenze di tante<br />
redazioni». Ecco come si è sviluppata l’idea di creare una syndication, una sorta di federazione in cui molti soggetti dotati<br />
di autonomia si riuniscano sotto la bandiera “The Globalist”. «Molte firme illustri e tanti siti accreditati hanno creduto nel<br />
progetto per dare forma a un quarto stato dell’informazione, un soggetto autonomo che non ha bussato alla porta di nessun<br />
editore o avvoltoio del mondo dell’editoria. L’esperienza mia e di mio fratello, la direzione di giornali belli ma che sono<br />
andati male (Epolis e D<strong>New</strong>s, nda) ci ha portati alla convinzione che The Globalist non deve avere un padrone, ne sono<br />
padroni tutti quelli che ne fanno parte». Come in una cooperativa, gli utili, che arrivano dalla raccolta pubblicitaria curata<br />
da Websystem Gruppo 24 Ore vengono ridistribuiti in base al valore che ognuno è stato in grado di generare. La formula<br />
partecipativa del progetto non esclude nessuno. «Non è detto che si debba avere un tesserino professionale – commenta<br />
Cipriani – ma sicuramente si deve essere esperti di qualcosa, e saperlo raccontare dopo averlo verificato». Il progetto, che è<br />
partito da pochi mesi, può già vantare numeri interessanti: 230/270.000 pagine viste al giorno, una media di 50.000 visitatori<br />
unici in crescita costante. Da non perdere la sezione “Intelligence”.<br />
www.globalist.it<br />
You-ng.it scarta il superfluo<br />
per raccontare l’essenziale<br />
Germano Milite, direttore 26enne di You-ng.it, dà<br />
l’impressione di non riuscire mai a tenere a bada la voglia<br />
di fare giornalismo. Nel modo in cui lui crede, però.<br />
Professionista, responsabile fino a qualche mese fa<br />
della sede distaccata di Caserta di Telelibera, ha mollato<br />
tutto per dedicarsi al progetto di un blog d’informazione<br />
indipendente, in cui proporre notizie, reportages,<br />
inchieste, video, secondo la filosofia dello “scrap”, lo<br />
sfrido, perchè You-ng ha a che fare con<br />
lo scarto: fare giornalismo online vuol<br />
dire prima di tutto setacciare. «Siamo<br />
partiti a febbraio con 12 redattori –<br />
racconta Milite – in parte professionisti e<br />
pubblicisti ma anche blogger, tutti under<br />
35, provenienti da tutta Italia. Ci siamo<br />
conosciuti in Rete, anche io e gli altri<br />
4 soci fondatori». Il progetto editoriale<br />
è nato infatti da Facebook, tanto che<br />
«fino a giugno il 96% del nostro traffico<br />
veniva da lì, ora siamo all’82%, con un<br />
8% di traffico diretto». 30.000 visite al<br />
giorno e 45.000 pagine viste, solo grazie alla condivisione<br />
social. Ma il progetto è più ambizioso. «Ci finanziamo<br />
con il crowdfunding e con la pubblicità “etica”. Vedo<br />
all’orizzonte un modello “fremium”: in parte free e in<br />
parte premium, per una cifra di 3 euro al mese. La gente<br />
è bombardata di notizie e cerca approfondimento e<br />
opinione e per questo ci stiamo targettizzando. Il mio<br />
obiettivo è trovare un modello di business sostenibile».<br />
www.you-ng.it<br />
D. resp: Germano Milite<br />
Sede: Caserta<br />
<strong>Tabloid</strong> 5 / 2012<br />
Stampa Tweet e Casta Tweet,<br />
un laboratorio open di idee<br />
E’ stato il primo in Italia ad avere l’idea di creare un<br />
aggregatore che rendesse disponibili al largo pubblico<br />
i “cinguettii” <strong>dei</strong> politici. E’ nato così poco più di un<br />
anno fa, Casta Tweet, grazie all’intuizione di Mauro<br />
Munafò, professionista 26enne uscito nel 2008 dall’Ifg<br />
Carlo “De Martino” di Milano e tra i fondatori della<br />
cooperativa giornalistica Fps Media. «Mi occupo di<br />
tecnologia e mi piace sperimentare – commenta Munafò<br />
-, per questo ho voluto creare un sito che potesse fare<br />
da piattaforma per innovare il linguaggio giornalistico<br />
italiano». Su Lamacchinadelfungo.it, oltre al link a Casta<br />
Tweet (dove, suddivisi per ruolo, partito o istituzione,<br />
si possono seguire i tweet di tutta la politica italiana) è<br />
possibile accedere anche a Stampa Tweet, aggregatore<br />
<strong>dei</strong> commenti di oltre 500 giornalisti italiani (anche qui<br />
comoda suddivisione in direttore, testate della carta<br />
stampata, agenzie, radio e tv). «L’idea – prosegue il<br />
giornalista – è di prendere argomenti per addetti ai<br />
lavori e renderli accessibili e di facile consultazione<br />
per tutti. Sto lavorando, ad<br />
esempio, sui dati della p.a.<br />
In parte il progetto ha già<br />
dato come frutto l’inchiesta<br />
Partiti trasparenti, pubblicato<br />
dall’Espresso». Pagamento,<br />
profitto Nemmeno per idea.<br />
www.lamacchinadelfungo.<br />
com/castatweet/<br />
Dir.resp.: Mauro Munafò<br />
Sede: Milano<br />
«Per me è una vetrina, è uno<br />
strumento per far conoscere<br />
la mia professionalità».<br />
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