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New Tabloid n°5 - Ordine dei Giornalisti

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L’inchiesta<br />

di nome Joe Sacco compie un viaggio<br />

nei territori occupati dagli israeliani<br />

fra Cisgiordania e Striscia di<br />

Gaza documentandosi su quel Nodo<br />

Gordiano che è la questione israelopalestinese.<br />

Disinteressato, come dichiarato<br />

dallo stesso autore, ad avere un<br />

punto di vista super partes, Sacco<br />

si fa raccontare dagli stessi arabi la<br />

situazione in cui vivono e, invece di<br />

descriverla a parole, decide di raccontarla<br />

attraverso un fumetto con<br />

un titolo che esplicita la sua presa di<br />

posizione: Palestina.<br />

Troppo “sul pezzo” per venir chiamata<br />

graphic novel è da quest’opera<br />

in avanti che inizia a diffondersi la<br />

definizione “comic journalism”.<br />

L’approccio di Sacco, come quello<br />

di tutti i “giornalisti a fumetti”, però<br />

non è quello del giornalismo tout<br />

court fatto di oggettività e distacco<br />

dalla materia trattata, ma viene da<br />

quella corrente nata negli anni ‘60<br />

che risponde al nome di new journalism.<br />

Genere che ebbe padri illustri<br />

come Tom Wolfe che ne coniò il termine<br />

e Truman Capote l’autore di “A<br />

sangue freddo”, che fonde giornalismo<br />

e letteratura, creando un maggior<br />

coinvolgimento del lettore nelle<br />

vicende personali <strong>dei</strong> protagonisti<br />

dell’avvenimento, senza però perdere<br />

il primato della notizia.<br />

Disegno e informo,<br />

dunque sono...giornalista<br />

Esattamente come “graphic novel”<br />

divenne un termine abusato anche<br />

questo ennesimo neologismo, “comic<br />

journalism”, sta subendo un uso<br />

Il graphic journalism nella rete<br />

Storia di Mark Fiore, blogger di razza:<br />

“Con la mia matita ho vinto il Pulitzer”<br />

In un momento in cui<br />

la carta stampata sta<br />

vivendo una gravissima<br />

crisi, almeno per quanto<br />

riguarda le grandi realtà<br />

editoriali, Internet,<br />

soprattutto con i figura<br />

<strong>dei</strong> blogger, appare in una<br />

fase di grande crescita,<br />

almeno in termini di<br />

visibilità. Se questo è<br />

vero per i giornalisti della<br />

tastiera, lo è altrettanto per quelli della matita, che impazzano sulla<br />

rete, soprattutto nella patria della libertà di stampa, gli Stati Uniti.<br />

Esempio lampante di questa tendenza è Mark Fiore che dal 2001<br />

ha mollato i giornali preferendo la rete e vincendo, primo nel suo<br />

genere, il Premio Pulitzer nel 2010, con le sue strisce satiriche<br />

a cui ha aggiunto <strong>dei</strong> video. Accanto a Fiore c’è il ventottenne<br />

dall’Ohio Matt Bors, finalista per il Pulitzer nel 2012, che ha firmato<br />

un fumetto giornalistico War is Boring (La guerra è noiosa) con<br />

l’inviato di guerra David Axe e dalle pagine del suo sito pubblica<br />

strisce e video (particolarmente esilarante il super eroe femminista<br />

The Avenging Uterus (L’utero vendicatore) che difende i diritti<br />

delle donne calpestati dai “portatori di pene”). In Italia invece<br />

arriveranno finalmente tradotti i lavori di Tom Tomorrow (alias<br />

Dan Parkins) con Il pazzo mondo a stelle e strisce, raccolta delle<br />

vignette satiriche del suo sito This Modern World. Non dagli<br />

States ma dal Brasile arriva un altro peso massimo dell’internet e<br />

dell’hashtag, Carlos Latuff, che con Giuda Edizioni fa uscire #Syria,<br />

raccolta delle sue vignette sulla tirannia di Bashar Al-asad.<br />

E lo Stivale Al momento il peso massimo del panorama italiano<br />

è Makkox, al secolo Marco D’Ambrosio, che dal 2007 appassiona<br />

un sempre maggiore numero di lettori sul suo blog (makkox.it), sul<br />

quotidiano on-line diretto da Luca Sofri, Il Post, e recentemente<br />

anche sul settimanale Internazionale. A fine ottobre è anche<br />

uscita una sua raccolta di vignette dedicate al governo <strong>dei</strong> tecnici<br />

dall’allusivo titolo The Full Monti. Non fatti da un singolo ma veri<br />

e propri crogioli di cervelli e matite sono invece i siti www.nonsai.<br />

it, che dal 2004 raccoglie contributi ed è megafono delle novità<br />

per quanto riguarda la satira a fumetti, e fany-blog.blogspot.it.<br />

Infine va citato il caso di Servizio Pubblico di Michele Santoro<br />

che ha sopperito alla mancanza di immagini da accostare alle<br />

intercettazioni con un fumetto animato (in streaming su www.<br />

serviziopubblico.it), Forza Italia, in cui si racconta lo scandalo che<br />

ha ha colpito il mondo del calcio a fine maggio 2012.<br />

Piccole gocce nel mare della rete, ma che dimostrano, ancora una<br />

volta, il potere di internet nonostante il controverso commento<br />

della neo direttrice dell’Huffington Post.<br />

12 <strong>Tabloid</strong> 5 / 2012

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