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New Tabloid n°5 - Ordine dei Giornalisti

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L’inchiesta<br />

• Jo Sacco con una delle sue famose<br />

strisce sul conflitto palestinese. In<br />

basso Michele Santoro e Vauro.<br />

nascita del termine, come per esempio<br />

L’eternauta (1957) dell’argentino<br />

Héctor Oesterheld, contengono al<br />

loro interno i semi di quello che è diventato<br />

il comic journalism. Se nei fumetti<br />

fatti di strisce o storie brevi, da<br />

Li’l Abner fino a Doonesbury, si registrava<br />

un progressivo avvicinamento<br />

a temi sociali e politici, lo stesso avvenne<br />

per gli albi con le storie auto<br />

conclusive degli anni ‘80, come lo<br />

stratificato Watchmen di Alan Moore,<br />

Il cavaliere oscuro di Frank Miller e<br />

Maus di Art Spiegelman, considerati<br />

i “Big Three”, i Tre Grandi che hanno<br />

portato al grande pubblico il concetto<br />

di graphic novel. Un discorso a parte<br />

lo merita Maus, il più famoso fra quelli<br />

che oggi vengono chiamati “fumetti<br />

della memoria”, opere molto liminali<br />

all’idea di comic journalism perché<br />

raccontano fatti storici ed eventi ma<br />

provenienti dalla memoria di un sopravvissuto.<br />

Anche qui il primato degli<br />

Glossario<br />

Da comics a graphic<br />

Comics journalism<br />

o Graphic journalism<br />

Termine nato col lavoro<br />

Palestina di Joe Sacco,<br />

cui hanno seguito quelli<br />

del canadese Guy Delisle<br />

(Pyongyang, Sehnzhen,<br />

Cronache birmane), che però<br />

comprende anche vignette<br />

satiriche di commento (Editorial<br />

cartoon) e fumetti a strisce dal<br />

chiaro contenuto politico come<br />

Doonesbury o The Boondocks.<br />

Editorial o Political cartoon<br />

La forma più antica di “disegno<br />

politico”. Tipicamente in forma<br />

di singola vignetta è assimilabile<br />

per contenuto all’editoriale di un<br />

giornale che commenta un fatto<br />

recente di politica o di cronaca,<br />

da distinguere dal gag cartoon<br />

che ha un intento di puro<br />

intrattenimento, come le vignette<br />

della Settimana Enigmistica.<br />

Fumetto della memoria<br />

A questa categoria<br />

appartengono lavori come Maus<br />

(definito poi da Marianne Hirsch<br />

Fumetto della post memoria)<br />

che in qualche modo ne ha<br />

inaugurato il termine, ma anche<br />

Persepolis di Marjane Satrapi,<br />

Gen di Hiroshima di Keiji<br />

Stati Uniti è solo di diffusione perché<br />

già quindici anni prima il giapponese<br />

Nakazawa Keiji aveva trasposto in<br />

fumetto, con Gen di Hiroshima, la<br />

sua esperienza come “hibakusha”<br />

(persona esposta al bombardamento<br />

nucleare). Non a caso nella prefazione<br />

all’edizione italiana Spiegelman<br />

racconta di come venne influenzato<br />

dall’opera di Nakazawa.<br />

Il comic journalism<br />

Dalle graphic novel, diventate sempre<br />

più numerose nel tempo si arriva,<br />

nel 1993, a un punto di svolta<br />

nel genere. A cavallo tra il 1991 e<br />

il 1992 un giornalista statunitense<br />

Nakazawa o il più recente Bye<br />

bye Babylon di Lamia Ziadé,<br />

insomma tutte quelle opere in<br />

cui lo scrittore racconta una<br />

propria esperienza passata.<br />

Graphic Novel<br />

Termine nato con la copertina<br />

di Contratto con Dio di Will<br />

Eisner. Nonostante le numerose<br />

polemiche degli stessi fumettisti<br />

sul termine si tratta di fumetti<br />

autoconclusivi, con storie lunghe<br />

simili ad un romanzo e indirizzati<br />

ad un pubblico adulto per la<br />

complessità <strong>dei</strong> contenuti.<br />

<strong>New</strong> journalism<br />

Commistione fra giornalismo<br />

e letteratura, secondo il suo<br />

teorico Tom Wolfe, si basa su<br />

quattro punti: 1) costruire la<br />

storia per scene successive e<br />

non in ordine cronologico; 2)<br />

registrare tutti i gesti quotidiani,<br />

le abitudini, i modi, tutto ciò<br />

che rappresenta i personaggi;<br />

3) utilizzare dialoghi piuttosto<br />

che dati o cronaca pura; 4)<br />

presentare ogni scena dal punto<br />

di vista di un personaggio.<br />

Il tutto, ovviamente, senza<br />

sacrificare il primato della notizia<br />

sulla narrazione.<br />

<strong>Tabloid</strong> 5 / 2012<br />

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