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<strong>Hod</strong> Benessere n° 58 - Maggio 2010 - Anno XIII - Periodico - Diffusione gratuita<br />
Mangiati<br />
d’Amore
Cuore matto<br />
a cura della Dott.ssa Cagnola 6<br />
Il Cibo e la “Passione”<br />
a cura di Noi Due 9<br />
Orto in Città. Un Rigoglio Inarrestabile<br />
di Roberta Ferraris 10<br />
Mamma mia!<br />
intervista a Chiara Sozzi<br />
a cura di Marina Robbiani 12<br />
Un vino in primavera. Grüner Veltliner<br />
di Marco Nava 17<br />
Cupcake, I love you<br />
di Enza Bettelli 18<br />
Andar per sagre<br />
di Marina Cioccoloni 20<br />
Varsavia. A casa di Chopin<br />
a cura di Marina Cioccoloni 23<br />
Varici Addio... in poco più di un’ora<br />
di Marco Floriani 24<br />
L’origine della vita nei regolatori<br />
di Claudia Campagnoli 26<br />
Malanni e Rimedi della Prostata<br />
a cura della Direzione Scientifica Vanda 28<br />
Un dentista secondo natura<br />
di Francesca Frustagli 31<br />
Un libro per voi e i vostri capelli 32<br />
Nuova Zelanda<br />
a cura di Marina Robbianie<br />
di Nuova Zelanda Viaggi 36<br />
Maggie Taylor “Imagination”<br />
a cura di Miriam Tognazzi 39<br />
58<br />
Direttore Responsabile: Marina Robbiani<br />
Consulente Scientifico: Dott.ssa Cagnola<br />
Consulente Editoriale: Raffaella Ferrari<br />
Grafica: Marco Nava<br />
Pubblicità: info@hod.it•333.1932913<br />
Edizioni Alice<br />
Viale Col di Lana, 4 - 20136 Milano<br />
Tel 02.89.12.74.66<br />
info@hod.it - www.hod.it<br />
Stampa: LOGOS s.r.l.,<br />
via Liguria 2/4, Peschiera<br />
Distribuzione: Viprof srl<br />
Viale della Tecnica 5 - 36100 Vicenza<br />
Tel. 0444.347311<br />
Reg.Trib. Milano n° 305 del 22.4.1998<br />
A questo numero hanno collaborato:<br />
Enza Bettelli, Clementina Cagnola,<br />
Claudia Campagnoli, Marina Cioccoloni,<br />
Direzione Scientifica Vanda,<br />
Roberta Ferraris, Marco Floriani,<br />
Francesca Frustagli, Marco Nava, Noi Due,<br />
Nuova Zelanda Viaggi, Chiara Sozzi,<br />
Miriam Tognazzi.<br />
In copertina: Hearth of Berries,<br />
di Billy Showell da<br />
Watercolour Fruit & Vegetable Portraits<br />
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333.1932913<br />
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HOD 32<br />
1
A SCUOLA DALL’ERBORISTA<br />
6<br />
Cuore matto<br />
HOD 58<br />
Dott.ssa Cagnola<br />
Ipertensione - pressione alta<br />
Attenzione al rialzo costante o frequente della pressione arteriosa. In<br />
condizioni normali, la pressione aumenta in risposta allo stress e<br />
all'attività fisica; l'iperteso invece ha la pressione alta anche a riposo.<br />
L’ipertensione è una condizione che non provoca sintomi, quindi molti ipertesi<br />
non sanno di esserlo fino a quando non eseguono un controllo.<br />
Classica tisana contro l'ipertensione:<br />
Ononide radice t.t. g 20<br />
Orthosyphon foglie t.t. g 20<br />
Combretto foglie t.t. g 15<br />
Vischio foglie e rametti t.t. g 15<br />
Arancio amaro scorze t.t. g 10<br />
Cardamomo frutti g 5<br />
Zenzero radice t.t. g 5<br />
Cannella Ceylon corteccia t.t. g 5<br />
Noce moscata frutto t.t. g 5<br />
Mescolate le piante<br />
e procedete a fare l’infuso.<br />
Bevetene una tazza al mattino<br />
e una alla sera.<br />
Disegni di Ilaria Comolo<br />
Se serve agire anche sulle vie biliari, potete bere una tazza di questo infuso<br />
al mattino e una alla sera:<br />
Vischio foglie e rametti t.t. g 40<br />
Olivo foglie t.t. g 30<br />
Crisantemo americano pianta t.t. g 30<br />
E<br />
per aiutarvi a perdere peso:<br />
Vischio foglie e rametti t.t. g 40<br />
Frangula corteccia t.t. g 30<br />
Passiflora incarnata sommità t.t. g 20<br />
Biancospino fiori mondi g 10<br />
Preparate l’infuso e bevete due tazze al giorno:<br />
una al mattino e una alla sera.
Alimentazione<br />
SI Frutta e verdure fresche in abbondanza.<br />
NO Non usate il sale a tavola e riducetelo<br />
al minimo indispensabile nella preparazione<br />
dei cibi. Evitate i cibi sotto sale,<br />
conservati in salamoia, in scatola, essiccati<br />
o affumicati, dadi per brodo, estratti di<br />
carne o vegetali, salsa di soia, mostarda.<br />
Evitate gli alcolici, i formaggi e i derivati del<br />
latte, con l'eccezione di yogurt, giuncata,<br />
mozzarella e ricotta. Per chi usa farmaci<br />
contro la pressione alta, niente pompelmo<br />
perché ne esaspera l'azione.<br />
Illustrazione di Joyce Patti<br />
Tachicardia<br />
E ’ l’aumento della frequenza del battito cardiaco. Può essere normale dopo sforzi, emozioni,<br />
durante la digestione, la gravidanza, le malattie febbrili e passando rapidamente<br />
dalla posizione sdraiata a quella eretta.<br />
Un infuso che vi può essere utile<br />
in questi casi è a base di:<br />
Biancospino fiori mondi g 30<br />
Cardiaca sommità t.t. g 30<br />
Arancio amaro foglie t.t. g 20<br />
Passiflora incarnata sommità t.t. g 20<br />
Una tazza al mattino e una alla sera.<br />
HOD 58<br />
Illustrazione di Mojmir Jezek dal Volume “Batticuore”, www.e-core.it.<br />
Tazza “Capricci” di Thun<br />
7
8<br />
HOD 58<br />
Ipotensione - pressione bassa<br />
M<br />
olte persone del tutto normali hanno<br />
una pressione più bassa della media,<br />
ma questo di per sé non è un problema.<br />
Può invece diventarlo se si abbassa al punto da<br />
ridurre l'afflusso del sangue al cervello, provocando<br />
stordimenti, capogiri o svenimenti. Quando fa<br />
molto caldo può succedere anche a chi è in perfetta<br />
salute, specie se si è donne magre sotto i trent’anni: il<br />
battito del cuore accelera, le mani diventano fredde e<br />
sudate, l'equilibrio vacilla, ci si sente spossate.<br />
Nell'ipotensione posturale (che è la più comune) compaiono gli stessi<br />
disturbi quando si sta molto a lungo in piedi oppure ci si rialza velocemente da una<br />
posizione sdraiata.<br />
Questo infuso va bevuto una tazza la mattina, dopo la prima colazione,<br />
e una tazza dopo il pasto di mezzogiorno:<br />
Eleutherococco radice t.t. g 60 Erba medica pianta t.t. g 40<br />
Ed ecco un bel bagno tonificante:<br />
Limone scorze t.t. g 150 Origano foglie monde g 50<br />
Santoreggia foglie g 50<br />
Il bagno va fatto al mattino e la temperatura dell'acqua della vasca<br />
non deve superare i 30°. Immergetevi al massimo per 10 minuti.<br />
Questi consigli possono essere di aiuto<br />
nei disturbi quotidiani.<br />
Qualora invece le cose si complicassero,<br />
rivolgetevi al vostro medico di fiducia.<br />
Alimentazione<br />
SI Se vi sentite mancare, bevete acqua fresca a piccoli<br />
sorsi, mangiate una zolletta di zucchero (specie<br />
se siete a digiuno) o bevete subito un caffè zuccherato.<br />
Per prevenire il problema nella stagione calda,<br />
aggiungete un pizzico di sale in più ai cibi e usate in<br />
cucina pepe e senape.<br />
NO Assolutamente niente alcolici.<br />
Per saperne di più:<br />
www.dottoressacagnola.it<br />
Acquarello di Neil Faulkner,<br />
The Museums & Galleries Collection.
L’ALIMENTAZIONE SANA .............E NON SOLO<br />
IL CIBO<br />
E<br />
LA “PASSIONE<br />
ASSIONE”<br />
A CURA DI NOI DUE<br />
Come un fiore bellissimo ricco di colore e ricco di profumo,<br />
sono le parole belle e feconde di colui che agisce in conformità<br />
di quanto dice.<br />
Un saggio non dovrebbe pensare alle cattiverie degli altri, ai loro peccati<br />
positivi o negativi, ma alle proprie mancanze e alle proprie negligenze.<br />
L’uomo deve agire come l’ape che raccoglie il nettare e va via<br />
senza aver danneggiato né il fiore né il suo colore e neanche il suo<br />
profumo. E quale momento è più sensuale del risveglio della passione<br />
dell’amore dentro di noi<br />
Preparate questo Menu quando volete trascorrere una romantica serata a due. Bastano pochi gesti per<br />
rendere l'ambiente sensuale e suggestivo, a cominciare proprio dalla tavola. Fate in modo che ci siano<br />
dei tocchi di rosso in modo da ricordare la passione.<br />
APERITIVO ENERGETICO<br />
Ingredienti: & 150 g di mele & 3 coppette di mirtilli & 2 coppette di uva nera<br />
Preparazione: Lavate la frutta e rimuovete i gambi dall'uva e dai mirtilli. Sbucciate le mele. Mettete tutti<br />
gli ingredienti nel frullatore, miscelate bene e poi servite.<br />
PRIMO SFIZIOSO<br />
Ingredienti: & Tagliatelle 200 g & Rucola 200 g & Aglio,1 spicchio & Pinoli 20 g<br />
& Timo 1 rametto & Maggiorana qualche foglia & Olio extravergine 4 cucchiai<br />
& Sale q.b.<br />
& Parmigiano q.b.<br />
Preparazione: Lessate le tagliatelle in abbondante acqua salata. Nel frattempo mettete nel frullatore la rucola,<br />
le erbe aromatiche, l’aglio, i pinoli e l’olio. Frullate in modo d’avere un pesto. Scolate le tagliatelle, conditele<br />
con il pesto preparato, spolverizzate di abbondante parmigiano grattugiato e servitele con sentimento.<br />
DOLCE CON FRAGOLE E CIOCCOLATA<br />
Ingredienti: & 200 g di cioccolato al peperoncino & 15 g di burro & 1 cestino di fragole<br />
TRATTORIA LATTERIA<br />
NOI DUE<br />
Viale Col di Lana, 1 • Tel. 02/58.10.15.93<br />
CUCINA VEGETARIANA<br />
NATURALE E BIOLOGICA<br />
Siamo aperti tutte le sere<br />
da Lunedì a Domenica<br />
e Sabato e Domenica anche a pranzo<br />
Non si servono alcolici<br />
Preparazione: Lavate e asciugate le<br />
fragole. Fate fondere il cioccolato al<br />
peperoncino a bagnomaria o al forno a<br />
microonde per un minuto. Fuori dal fuoco,<br />
incorporate al cioccolato la noce di burro e<br />
mescolate bene in modo da ottenere una<br />
crema. Immergete le fragole (ognuna infilzata in<br />
uno spiedino) nel cioccolato fuso e fatele asciugare<br />
all’aria. Quando il cioccolato si è ben solidificato,<br />
potete riporle in frigorifero, fino al momento di<br />
servirle. Oppure servite la crema e le fragole divise,<br />
condividendo il divertimento di immergere le<br />
fragole nella cioccolata<br />
HOD 58<br />
9
10<br />
HOD 58<br />
ORTO IN CITTÀ<br />
Un Rigoglio<br />
Inarrestabile<br />
TESTO E DISEGNI DI ROBERTA FERRARIS<br />
Pioggia su erba: tra aprile e maggio<br />
la natura esprime il massimo del suo rigoglio<br />
Avolte avrete l’impressione di non riuscire a tenere il<br />
passo con la natura, che le vostre energie siano troppo<br />
modeste rispetto alla vitalità del vostro orto. A<br />
partire da aprile, le erbacce cresceranno dalla notte al<br />
giorno. Non si ha idea, prima di mettersi a coltivare un orto,<br />
quanto esuberante sia la vita vegetale, soprattutto quella<br />
indesiderata. Passerete molto tempo a diserbare, con la<br />
schiena curva. Per alleviare un po’ la fatica, vi consiglio una<br />
tecnica che si chiama falsa semina. Dovete preparare bene<br />
il terreno, zapparlo, rastrellarlo per livellarlo.<br />
Quindi innaffiatelo proprio come se aveste seminato<br />
qualcosa. Aspettate qualche giorno, fino a<br />
quando non germogliano i semi delle erbe infestanti.<br />
Togliete delicatamente le piantine col rastrello o con una<br />
zappa dalla lama quadrata, senza vangare in profondità,<br />
dove potrebbero esserci altri semi in agguato.<br />
Aquesto punto potrete seminare taccole e piselli, che sono tra i primi ortaggi a maturare.<br />
Il seme germoglia anche a temperature molto basse, ma teme i ristagni di umidità. I manuali<br />
consigliano varie tecniche di semina: io le ho provate tutte, e la migliore è quella che<br />
mi ha consigliato un vicino contadino. E questo non perché il contadino ne sappia di più dell’agronomo.<br />
Il contadino ha semplicemente una esperienza diretta delle condizioni climatiche<br />
e del terreno che coltiva, e quindi, se dice che conviene mettere 4-5 semi in<br />
buchette poco profonde a circa 10 cm una dall’altra, una buona ragione ci sarà. Ho seguito il<br />
suo suggerimento e ha funzionato, e funzionerà in tutte quelle zone di media montagna o collina,<br />
con terreni argillosi piuttosto pesanti. In occasione di forti piogge, infatti, su terreni di quel<br />
tipo non tutti i semi germogliano, quindi è bene abbondare con la semenza. Appena spuntano<br />
i germogli, occorre sostenere questi rampicanti. Esistono in commercio le reti da<br />
pisello, ma il sistema tradizionale (ancora una volta consigliato dal contadino<br />
locale) è altrettanto valido: si possono usare ramaglie delle<br />
potature (degli arbusti del giardino o degli alberi da frutto). Basta che<br />
siano alte almeno 1,50 cm per le specie rampicanti, mentre per quelle<br />
nane potranno essere anche più corte. Si piantano i rami (e più articolati sono,<br />
meglio è) nel terreno, in modo da formare una siepe di rami secchi a cui il pisello<br />
si attaccherà volentieri. In poche settimane la siepe verde brillante si riempirà di<br />
foglie e fiori bianchi o rosa nel caso abbiate seminato taccole, o pisello mangiatutto.<br />
Controllate tutti i giorni perché a quel punto i primi dolcissimi piselli<br />
Humulus<br />
lupulus:<br />
i germogli del<br />
luppolo si raccolgono<br />
in aprile
non tarderanno a maturare. Chi<br />
dispone solo di un terrazzo un<br />
po’ spazioso, non deve<br />
negarsi il piacere di<br />
sgranare piselli appena<br />
raccolti. Magari non potrà<br />
contare su quantità abbondanti,<br />
ma tre o quattro contenitori rettangolari<br />
potranno fornire un discreto raccolto<br />
di piselli. La pianta ha radice molto superficiale<br />
e non ha bisogno di molta terra. Meglio<br />
scegliere specie nane e dotarle comunque di<br />
un sostegno, che può essere anche la<br />
ringhiera del balcone. Occorre solo fare attenzione<br />
che i piselli non abbiano troppo caldo e<br />
che siano bagnati dalla pioggia, perché in città<br />
è più facile che vengano attaccati dall’oidio,<br />
una malattia crittogamica (cioè un fungo) che<br />
si manifesta con una polvere biancastra sulle<br />
foglie e sui germogli, che fa in breve tempo<br />
seccare la pianta.<br />
Ciliegie bianche e fiori di pesco:<br />
quando fioriscono ciliegi e peschi<br />
è il momento di seminare piselli e taccole<br />
biologico) può sperare in<br />
un raccolto di frutti gustosi.<br />
Mettete i pomodori addossati<br />
a un muro dove sia ben caldo, annaffiate a<br />
volontà e aspettate con pazienza. Nelle<br />
regioni del Nord, fino alla fine di luglio<br />
dovrete solo dare acqua, togliere erbacce e<br />
contemplare i frutti verdi dei pomodori che<br />
lentamente crescono.<br />
Se vi state chiedendo che cosa dovete Ese tra maggio e giugno pensate che non<br />
farne di quelle piantine di pomodoro<br />
ce la farete mai a mantenere il ritmo<br />
che avete con pazienza coltivato da<br />
forsennato che ha preso il vostro orto, e<br />
seme, e che ora hanno 5-6 foglioline, le erbacce vi scappano di mano, sappiate che<br />
ebbene, è venuto il momento di<br />
con il gran caldo estivo anche la natura ha una<br />
metterle a dimora. Piantatele su<br />
battuta d’arresto e rallenta la sua corsa. Il prato<br />
file, alla distanza di 50 cm, interrando<br />
una buona porzione del<br />
meno alta. E poi controllate sempre<br />
falciato ricaccia più lentamente e l’erba è<br />
gambo, fino alle prime foglie.<br />
che le erbe che appaiono nel vostro<br />
Aggiungete un po’ di letame,<br />
orto e in giardino non siano commestibili.<br />
Aprile, per esempio, è il<br />
se l’avete, o dello stallatico, e le<br />
piantine non tarderanno a prendere vigore.<br />
Appena fa caldo cresceranno<br />
il luppolo selvatico. I germogli appena<br />
mese in cui in campagna si raccoglie<br />
come le erbacce, e le dovrete contenere<br />
e sostenere con pali di<br />
o in frittata. Più avanti nella stagione usate le<br />
spuntati si mangiano come gli asparagi,<br />
legno. Controllate i pomodori<br />
erbacce tagliate o l’erba falciata come pacciame<br />
sulle piantine dell’orto. Questa pro-<br />
tutti i giorni e togliete i germogli<br />
laterali che spuntano all’ascella<br />
tezione contribuisce a mantenere l’umidità del<br />
di ogni foglia. Terrete così solo il<br />
terreno e soffoca le erbe infestanti.<br />
fusto centrale, che legherete al<br />
palo, o con gli appositi legacci venduti<br />
a mazzi nei vivai, oppure come facevano<br />
no, riuscirete a vincere la battaglia con<br />
Econ il pieno dell’estate e il suo decli-<br />
i nostri nonni, con rametti di ginestra, sempre<br />
la natura un po’ meno rigogliosa, il<br />
che ci siano ginestre spontanee nei dintorni. vostro orto e il vostro terrazzo perderanno<br />
Anche chi trapianta i pomodori in vaso quell’aspetto selvatico da foresta tropicale,<br />
(meglio in vasi grandi, con terriccio arricchito e comincerete a raccogliere i primi gustosi<br />
di letame maturo o stallatico o altro concime frutti del vostro lavoro.<br />
11<br />
HOD 58
12<br />
HOD 58<br />
NUTRIRE D’AMORE<br />
Mamma mia!<br />
INTERVISTA ALLA DR.SSA CHIARA SOZZI A CURA DI MARINA ROBBIANI<br />
Quali sono le dinamiche che si muovono all’interno del<br />
rapporto madre e figlia, una relazione fondamentale<br />
fatta di mille problematiche e sfaccettature come sono<br />
quelle che possono unire, o dividere, due donne.<br />
Ne abbiamo parlato con la Dr.ssa Chiara Sozzi:<br />
Oserei dire che la relazione madre-figlia, sto. Sento che questo è il nucleo centrale e<br />
per la sua stessa ricerca di totalità, si “drammatico” da risolvere.<br />
avvicina al rapporto di coppia.<br />
In effetti rischia di essere frustrante…<br />
La relazione madre-figlia è sicuramente una Sì perché l’origine di tutte le incomprensioni<br />
relazione privilegiata. Per la madre, avere una tra madre e figlia vengono da questo equilibrio,<br />
figlia femmina è avere un’altra se stessa.<br />
che più che dipendere dalla peculiarità di<br />
Mentre nel figlio maschio vede il “progetto” ma una determinata madre, fa parte del percorso<br />
non la propria identità totale, nel rapporto con collettivo femminile. Oggi le madri, soprattutto<br />
la figlia verifica la sua vita, la sua realizzazione.<br />
con figlie di 30/40 anni, stanno affrontan-<br />
In questo rapporto che definisci centrale do questo nodo cercando di sciogliere la<br />
della nostra vita, la madre ha davanti a sfiducia che la donna ha in se stessa. Nutrire<br />
sé due opzioni: può piacersi, oppure no. d’amore è la qualità fondamentale del femminile.<br />
Cosa cambia nei due casi<br />
Peccato che per migliaia di anni ci<br />
Quando dico che verifica se stessa, do per siamo giocati la relazione tra femminile e<br />
scontato che al 90% la verifica sia fallimentare:<br />
maschile svuotando il fatto di poter nutrire<br />
in questo momento qual è la completamente con l’amore della donna. È in<br />
donna che può dirsi completamente costruita,<br />
questo modo che la donna ha perso il senso<br />
realizzata e in pace con se stessa È dell’amore come potere personale di nutri-<br />
questo il principale motivo che rende conflittuale<br />
mento, ribaltandolo in bisogno di dipendenza<br />
il rapporto tra madre e figlia. Un rap-<br />
maschile, e nel sentirsi votata quasi in modo<br />
porto magico ma anche estremamente complicato,<br />
sacrificale ad amare uomini vuoti d’amore,<br />
da cui possono nascere profondi vis-<br />
incapaci poi di riamarla. Tutto ciò ha portato la<br />
suti di sfiducia e di contrapposizione. donna ad uno stato di profondo svilimento e<br />
Laddove dovrebbe essere totalmente appagante,<br />
di vittimismo: “Non sarò mai amata, nessuno<br />
spesso rappresenta invece tutta la mi può amare e il mio amore non viene<br />
sfiducia che una donna che diventa madre apprezzato, non serve a nulla.” Questo è ciò<br />
ha dell’amore e della possibilità che esso che una madre riversa immediatamente nella<br />
venga accolto, che nutra e che sia corrispo- sua relazione con la figlia.<br />
Le immagini di queste pagine sono di: Daniela D’Andrea della Serie “Can You See Inside Of Me” e sono esposte da Angel Art Gallery, Milano.
Daniela D’Andrea: I Don’t Care<br />
In poche parole glielo trasmette.<br />
Fin da bambine le figlie femmine respirano<br />
questa sfiducia nel proprio amore, all’interno<br />
della quale si gioca un’aspettativa negativa<br />
della madre verso la figlia, con la convinzione<br />
che la figlia non se ne farà niente<br />
del suo amore mentre apprezzerà qualsiasi<br />
altro affetto possibile, compreso quello del<br />
padre o di persone esterne alla famiglia,<br />
come gli amici... Questo fa sì che nel<br />
momento dell’adolescenza, quando la figlia<br />
ha bisogno di crearsi un ambiente di riferimento<br />
alternativo alla famiglia, la madre<br />
viva in modo conflittuale qualsiasi cosa lei<br />
faccia. La conseguenza è che la figlia ha l’impressione<br />
di abbandonare la madre e si madre la sfiducia verso l’amore, cerca<br />
d’amore o se, portandosi appresso come sua<br />
sente in colpa.<br />
relazioni vuote o chiude all’amore per la<br />
E se invece di sentirsi in colpa, si sentisse paura di trovare la mancanza d’amore che ha<br />
finalmente libera<br />
letto nella madre. Fino a quando siamo adolescenti<br />
procediamo per esperienze, ma<br />
In questo caso il senso di liberazione nasce<br />
da un contesto in cui la figlia ha sempre sentito<br />
che non va mai bene niente. In soluzione, l’elemento centrale della donna è<br />
quando diventiamo giovani adulte la<br />
qualunque modo corrisponda all’amore la ricerca della propria integrità.<br />
materno, per la madre non va bene. Davanti Cosa intendi per integrità<br />
a questa terribile frustrazione, l’uscita di casa Andare a sciogliere quelle convinzioni profonde<br />
che ci impediscono di vedere noi<br />
adolescenziale può essere vissuta come la<br />
festa della liberazione. Il problema è che stesse fino in fondo e di scoprire le nostre<br />
andandosene dalla famiglia non si può vere potenzialità senza proiettarci nella vita e<br />
dimenticare che c’è una madre e questo nel futuro come donne che si realizzano unicamente<br />
stando accanto all’uomo e, come<br />
legame, se conflittuale, diventa ancora più<br />
drammatico. La figlia potrebbe rimuovere e madri, allevando dei figli. Il punto è che la<br />
dimenticare il problema di una relazione che donna si realizza sentendo se stessa, percependo<br />
dentro di sé le “vibrazioni” che<br />
non si è evoluta e che non è stata un nutrimento<br />
d’amore reale, ma così facendo arrivano da tutta l’affettività che ha attorno, al<br />
rimuove una parte di sé, si butta nel proprio di fuori degli schemi che pone la società.<br />
maschile, in discorsi legati all’emancipazione Certo, se madre e figlia decidono di fare un<br />
o alla carriera e rischiando di affrontare le percorso personale di ricerca di integrità, in<br />
relazioni d’amore con il piede sbagliato. In primo luogo evidenzieranno la sfiducia nell’amore,<br />
ma una volta sciolte queste con-<br />
particolare le prime esperienze sessuali<br />
potranno essere vissute dal lato maschile, vinzioni di fondo andranno a sentire il valore<br />
senza una protezione profonda dei propri valori<br />
e della propria intimità. Di se stesse. Solo come esso le porti innanzitutto a nutrire se<br />
e la forza dell’amore che hanno dentro e<br />
attraverso le crisi della maturità la figlia si stesse. È fondamentale che la donna cerchi<br />
accorge di avere buttato via insieme alla di riempire un circuito di alimentazione interno<br />
a sé prima di pensare di riversare a sua<br />
madre il suo femminile. Se un’adolescente<br />
che diventa adulta vuole trovare la sua volta questo amore verso l’esterno.<br />
integrità deve necessariamente fare i conti E cosa succede di fronte agli infiniti problemi<br />
pratici del quotidiano: dal tempo che<br />
con la relazione con la madre. Crescendo,<br />
13<br />
andrà a sentire se ha ricevuto il nutrimento ci inghiotte alle infinite paure verso<br />
HOD 58
14<br />
HOD 58<br />
Rebecca Horn: Fata Morgana<br />
un’adolescente sempre più esposta a trappole<br />
e stereotipi<br />
Penso che la cosa che conti di più sia recuperare<br />
un rapporto di fiducia. Instaurare un rapporto<br />
di stima reciproca e di complicità, dare fiducia<br />
alla figlia affinché lei a sua volta possa avere<br />
fiducia in se stessa. In tal modo si crea una<br />
lieson positiva. È l’unico parafulmine possibile,<br />
perché se una ragazzina crede in se stessa e si<br />
dà valore possiede una base forte, un buon<br />
sostegno per affrontare qualunque situazione.<br />
Se al contrario si trova nel vuoto completo di<br />
fiducia, cade con facilità in tutte le trappole<br />
sociali. Qualunque cosa le venga offerta è<br />
buona, diventa l’unica sua realtà. E pur vedendole,<br />
adora le trappole, non ha altro.<br />
Esiste poi un altro aspetto: anche quando si è<br />
instaurato un buon rapporto di fiducia, la madre<br />
deve essere pronta a fare un viaggio nel mondo<br />
che la circonda con gli occhi della figlia, cercando<br />
di riferirsi alle esperienze e alle situazioni<br />
attuali con parametri diversi dai suoi.<br />
Altrimenti è difficile capirsi fino in fondo.<br />
Ma soprattutto si scopre la vita. Attraverso mia figlia,<br />
forse un po’ tardivamente, io ho davvero riscoperto<br />
un altro pezzo di vita, di esperienze e di valori, di<br />
comprensione delle strutture sociali emergenti,<br />
della cultura, delle immense possibilità di comunicazione<br />
a cui non sarei mai arrivata da sola, basti<br />
pensare al computer. Grazie a lei sono cambiata,<br />
mi sono aperta tantissimo. E quando questo avviene la figlia si rende perfettamente conto che sua<br />
madre sta guardando il mondo attraverso i suoi occhi, ma con la sua responsabilità di madre.<br />
Ma se la madre non avesse acquisito il senso di responsabilità necessario al suo ruolo<br />
In questo caso siamo persi. Se non si ha un minimo di solidità non si può dare nulla. Se la<br />
madre crede in se stessa e si mette in gioco, la ragazza sente che sta maturando un giudizio<br />
diverso, che si confà a nuovi valori. Che cosa ci può essere di più per creare armonia<br />
Cosa succede quando una delle due si sente tradita dall’altra Ad esempio, può capitare<br />
che nel bel mezzo di una situazione familiare che non funziona, di una crisi economica a<br />
cui bisogna fare fronte insieme ecc., una delle due deluda l’altra. Si tiri indietro, non faccia<br />
quello che ha promesso, in qualche modo tradisca “il patto” iniziale, le aspettative.<br />
Questo tema mi riporta ad un altro concetto fondamentale: l’amore come legame simbiotico.<br />
Quando dico che la madre deve fare una ricerca dentro di sé, cercare una sua integrità sciogliendo<br />
convinzioni profonde relative all’amore, devo anche sottolineare che una modalità, un approccio<br />
alla relazione lo gioca proprio il legame simbiotico: se la persona che amo non mi corrisponde<br />
e non mi ama nello stesso modo, io non riesco a sopravvivere. Fa parte di una relazione affettiva<br />
molto infantile ed elementare, ma appartiene a tutti. Dentro di noi convivono nuclei infantili e blocchi<br />
adolescenziali, un incastro tra un amore vissuto in modo totale con la madre e un desiderio di<br />
libertà e di emancipazione vissuto come distacco e separazione. Queste due cose insieme fanno<br />
sortire il conflitto. La madre si aspetta una fusione continua non solo di affetto ma di idee, scelte…
Fino a quando entra in azione questo comportamento<br />
non può esserci crescita e<br />
autonomia reale per entrambe. Al contrario<br />
nascono delusioni e incomprensioni.<br />
Com’è possibile far crescere il rapporto<br />
affettivo, e come trasformare questo<br />
legame simbiotico in un legame che si<br />
evolve, che diventa una relazione matura<br />
Passando attraverso tradimenti, disillusioni e<br />
delusioni, bisogna innanzitutto mantenere<br />
vivo il rapporto di fiducia. È importante<br />
comunicare, spiegarsi fin dove è possibile<br />
(capirsi sempre in situazioni di questo tipo è<br />
molto difficile perché si gioca una costellazione<br />
di sentimenti così profondi - in primis<br />
il senso di colpa - che sono complicatissimi<br />
da dipanare), e se c’è la convinzione di<br />
fondo che quel rapporto va mantenuto, o se<br />
si è rotto va recuperato, esiste la possibilità di<br />
aprire i cuori. Di dirsi: “Non ho capito che<br />
cosa hai fatto e perché, ma va bene così. Lo<br />
accetto e ricominciamo da capo. Capisco che<br />
non l’hai fatto per volermi tradire o per deludermi,<br />
ma perché avevi le tue motivazioni.”<br />
Ecco, questo è il passo verso una relazione<br />
più matura, in cui non ci si aspetta più come<br />
bambini simbiotici per fare gli stessi giochi,<br />
o scegliere lo stesso colore, desiderare lo<br />
stesso cibo. Adesso è diventata una<br />
relazione d’amore tra due persone diverse<br />
che nella relazione reciproca si permettono,<br />
proprio perché si amano, di fare scelte differenti.<br />
Di accettarsi per quello che sono.<br />
Come si fa a dare energia ad un rapporto<br />
logorato da anni di incomprensioni<br />
Bisognerebbe introdurre la consapevolezza<br />
che il tempo non è così determinante. Il<br />
“salto” si può fare in qualsiasi momento.<br />
Basta recuperare la capacità di sentire la fiducia<br />
profonda nell’amore. Credere che anche<br />
quando non si segue la figlia o non ci si occupa<br />
della madre come si vorrebbe, si può<br />
riprendere tutto in mano in qualunque<br />
momento. Non è un dramma se sono passati<br />
degli anni, se al momento non riusciamo<br />
a metterci energia. Resta invece ineliminabile<br />
il fatto che una donna, sia essa madre o figlia,<br />
senta l’importanza di quel rapporto. Ma<br />
finché si inseguono valori maschili, come la<br />
realizzazione professionale o l’immagine<br />
sociale, e non si inizia a recuperare la coscienza<br />
e il valore del femminile ponendo al centro<br />
di sé come principio fondamentale la<br />
relazione d’amore, in qualche modo si perde<br />
tempo. In fondo, a nutrire le nostre figlie,<br />
basterebbe una frase semplicissima: “Mi spiace<br />
non riuscire a esserci quanto vorrei”. È l’intenzione<br />
quella che conta, il desiderio, la<br />
volontà di esserci.<br />
E se non ci fosse il lieto fine sperato, cosa<br />
può accadere<br />
Intanto è fondamentale che il nutrimento<br />
d’amore di una donna non dipenda esclusivamente<br />
dalla persona che ha accanto, chiunque<br />
essa sia, genitore o compagno, figlia o<br />
amica. Se così fosse bisogna aspettarsi dolore,<br />
paura, insicurezza, sfiducia e tutte le eventuali<br />
conseguenze psico-somatiche, sociali ecc. Per<br />
assurdo, anche se i rapporti affettivi sono basilari<br />
alla mia vita, la mia integrità devo cercarla<br />
in altro modo, allargando la mia sfera d’amore.<br />
Ad esempio, posso avere un rapporto d’amore<br />
con un uomo che mi soddisfa ma che al contempo<br />
non capisce tutti quei sentimenti che,<br />
invece, comprende bene un’amica. Allo stesso<br />
Vanessa Beecroft: Santa Maria dello Spasimo, Palermo, 2008<br />
HOD 58<br />
15
16HOD 58<br />
Daniela D’Andrea: I Will Be Stronger<br />
modo alcuni interessi culturali li posso condividere<br />
con dei colleghi. Devo vivere il nutrimento<br />
in modo molteplice, non esclusivo. Questa a<br />
mio parere è la capacità fondamentale che una<br />
madre dovrebbe trasferire alla figlia. Se ciò non<br />
avviene troveranno entrambe sofferenza sul<br />
loro cammino, ma potrebbe essere proprio<br />
quella sofferenza a portarle ad una ricerca interiore.<br />
È un lavoro in fieri.<br />
L’altro aspetto è che tutto questo non si gioca<br />
tra una singola madre e una singola figlia.<br />
Esiste una rete di connessione tra le donne,<br />
una coscienza che sta maturando, un lavoro<br />
attivo di trasformazione attraverso la consapevolezza,<br />
e alla fine quello che alcune<br />
donne stanno facendo passerà a tutte le altre, rinforzando il loro lavoro.<br />
Il tuo ottimismo, soprattutto oggi, ha quasi dell’incredibile.<br />
In realtà lo constato. Vedo cambiare persone che non hanno mai fatto lavoro interiore, e a<br />
distanza di 5/10 anni anche nei posti più improbabili ascolto ragionamenti molto più profondi<br />
e consapevoli.<br />
Quindi secondo te, nonostante l’immagine della donna che arriva dai media, dalla televisione<br />
e da molte realtà sia devastante e svilente, esiste una realtà parallela che malgrado<br />
tutto si muove.<br />
Attenzione però, io mi guardo attorno con l’occhio del terapeuta che nel corso di una maturazione<br />
di coscienza emozionale vede un movimento simile a quello che avviene nel processo<br />
omeopatico: a seguito di un peggioramento si produce un miglioramento. Se è vero che da un<br />
lato i problemi si stanno acutizzando, dall’altro li stiamo finalmente vedendo. Stanno uscendo<br />
alla luce. Il negativo riguarda soprattutto la “normalizzazione” di alcuni comportamenti, ma secondo<br />
me la donna mediamente sta prendendo coscienza di sé e dei danni che le vengono<br />
fatti. È una coscienza che si sta formando, anche se per il successo personale le donne incappano<br />
in storie legate a rapporti di potere, economici, politici, e sono bloccate. Ma più in generale<br />
ho l’impressione che il livello di coscienza si sia alzato. Solo trent’anni fa, davanti a situazioni<br />
simili a quelle di oggi, c’era il deserto. Il pericolo è di perdere terreno sul fronte sociale,<br />
ma la coscienza esiste e a mio parere ha una base forte. Stiamo perdendo potere perché per<br />
contenere l’abuso non abbiamo trovato ancora le modalità giuste, che rispondano ad una logica<br />
diversa che ormai sentiamo.<br />
Credo che sia molto importante vincere il senso di impotenza che troppo spesso come<br />
donne ci sentiamo addosso.<br />
Possiamo farlo proprio attraverso la coscienza di dovere nutrire d’amore la realtà e le relazioni.<br />
E quando dico amore intendo fiducia nella vita, capacità di creare le condizioni perché la vita<br />
possa scorrere serenamente e nel rispetto reciproco di sé e degli altri.<br />
Dr.ssa Chiara Sozzi: Pedagogista, Terapeuta delle relazioni familiari, Formatore Umano, Mind Shifting Trainer<br />
Ha lavorato presso enti pubblici e in numerosi corsi d’aggiornamento per docenti di diversi livelli scolastici.<br />
Opera nello studio professionale 2013gate con sedute individuali, di coppia e stage formativi nella<br />
ricerca sull’evoluzione dei modelli di famiglia, relazione genitori - figli, relazione di coppia.<br />
Svolge ricerche sull’identità femminile - maschile, materna - paterna e sulle caratteristiche evolutive<br />
dei comportamenti infantili e degli adolescenti.<br />
Tel. 02 38000239 • chiarasozzi@2013gate.it • www.2013gate.it
UN VINO IN PRIMAVERA<br />
Grüner Veltliner<br />
DI MARCO NAVA<br />
Èfinalmente primavera, diranno anche molti di voi. Fortunatamente si stanno<br />
innalzando le temperature ed il clima più mite invoglia a trovare, e a<br />
bere durante pasti o aperitivi, vini più freschi, più gradevoli. In<br />
sostanza più beverini.<br />
Allora perchè non provare nelle scelte enologiche un prodotto così particolare<br />
(ma sì, talmente piacevole) come il Grüner Veltliner<br />
Il primo passo da fare è iniziare la ricerca della bottiglia nelle vostre enoteche<br />
di fiducia, cosa talvolta non facile perché questo vino - ad eccezione<br />
di alcune aziende altoatesine - viene prodotto in Austria, e di enologia austriaca in Italia ne<br />
troviamo decisamente poca. Anzi, talvolta lo stupore di sapere che in Austria si producono vini<br />
è grande. Il Grüner Veltliner, specie in quel territorio che da nord di Vienna si estende tra i confini<br />
Ceco e Slovacco ed il corso del Danubio, ne è la punta di diamante.<br />
Iniziamo con un po’ di storia: se l’esatta origine del vitigno è sconoscita e se per trovare i primi<br />
riferimenti bisogna risalire ai tempi dei Romani, è a partire dal XVIII secolo che entriamo a conoscenza<br />
della sua storia, con tanto di cambiamenti ed evoluzioni anche nel modo in cui veniva<br />
chiamato. All’inizio infatti era noto come Grüner Muskateller. Pensate comunque che oggi in<br />
Austria più di un terzo dei vigneti sono piantati con questa tipologia, mentre alcune zone superano<br />
addirittura il 50%.<br />
Il Grüner Veltliner è molto gradevole, leggero e vivace, ma anche speziato ed “appetitoso”, piacevole<br />
per il consumo di tutti i giorni. È scontato che le caratteristiche peculiari di ogni prodotto<br />
provengano dai terreni su cui cresce, e non mi pare il caso di dilungarmi troppo vista la varietà<br />
delle zone, dalla Wienviertel, la più grande e la più varia, ai territori vocati del Kamptal,<br />
Kremstal, Wachau e Traisental.<br />
Le principali note caratteristiche di questo vino sono il leggero aroma di spezie di pepe bianco,<br />
con sentori di agrumi e pesca che si differenziano a seconda delle zone di produzione: più<br />
i terreni salgono di altitudine più l’eleganza la fa da padrone con una nota di spiccata essenzialità<br />
ma con l’esplosione dei profumi di erbe fresche e medicinali. Nei migliori, con l’aumento<br />
dei gradi alcolici emergono gli agrumi e le note di pera.<br />
Nelle altre zone la differenza viene data dai terreni di loess puro (un terreno originato dal trasporto<br />
e dalla deposizione di particelle da parte del vento) da quelli di roccia primaria. Sul loess<br />
puro, dove si riesce a vendemmiare molto più tardi, si sviluppano dei toni che potremmo definire<br />
“barocchi”, con gusti di pera cotta, miele d’acacia, melone o<br />
lenticchie. Da quelli impiantati su rocce primarie si sentono toni di<br />
tabacco fruttati e gustosi, dalla mela verde ai frutti tropicali.<br />
Se vi appassionaste a questi vini, una visita sul posto per vedere<br />
dove sono coltivati non potrebbe che essere un’esperienza entusiasmante.<br />
Vigne fino a 1000 metri di altitudine con pendii talvolta<br />
così scoscesi che sembrano quasi incapaci di trattenere il terreno.<br />
HOD 58<br />
17
PICCOLI PIACERI A TAVOLA<br />
18<br />
Cupcake,<br />
HOD 58<br />
I love you<br />
DI ENZA BETTELLI<br />
Cupcakes<br />
classici<br />
Le Varianti<br />
La<br />
Decorazione<br />
Queste deliziose tortine in miniatura sono una delle<br />
mode più simpatiche tra quelle importate dagli Stati<br />
Uniti. Sempre più spesso, infatti, oltreoceano sostituiscono<br />
le torte grande formato ai ricevimenti e sono rifinite e<br />
decorate a perfezione, in tema con l’occasione in cui faranno<br />
la loro attesa comparsa in tavola. Il che avviene puntualmente<br />
dalla prima colazione al dopocena, senza contare<br />
compleanni, anniversari, matrimoni e ricorrenze<br />
varie, o anche non ricorrenze per non rinunciare<br />
al piacere di gustare il proprio<br />
dolce personale. I cupcakes sono la versione<br />
anglosassone dei petit fours francesi,<br />
chiamati così perché qualche secolo fa<br />
venivano cotti al fuoco dolce del forno<br />
dove era stato cotto il pane e che si stava spegnendo.<br />
Cupcake deriva invece dal contenitore in cui venivano preparati agli inizi<br />
del Novecento, quando i pirottini (“cestinetti” di carta pieghettata dove si<br />
mettono anche i cioccolatini e i marroni canditi) non erano ancora stati<br />
inventati e al loro posto si utilizzavano piccoli recipienti resistenti al calore,<br />
come stampini e tazze (cup). Il nome è rimasto ed è ancora appropriato<br />
perché questi dolcetti hanno mantenuto la dimensione di una tazza.<br />
Cupcakes classici<br />
Ingredienti per 20-24 dolcetti<br />
180 g di farina 180 g latte<br />
180 g di zucchero 80 g di burro<br />
2 cucchiaini di lievito vanigliato 1 uovo<br />
1 bustina di vanillina 1/2 cucchiaino di cannella<br />
1 pizzico di noce moscata grattugiata sale<br />
Preparazione<br />
Montate burro, zucchero e uovo fino a ottenere una crema soffice e gonfia. Setacciate la farina<br />
con il lievito, le spezie e un pizzico di sale e aggiungetela a pioggia, continuando a lavorare<br />
il composto e alternando con cucchiaiate di latte. Versate nei pirottini inseriti nell’apposito<br />
stampo e cuocete per 20 minuti circa nel forno già caldo a 180°C.
Le Varianti<br />
Questa è una ricetta base che si può arricchire a piacere, per esempio<br />
aggiungendo 50 g di cacao amaro oppure 100 g di noci, mandorle o nocciole<br />
tritate. In entrambi i casi occorrerà unire anche un altro uovo o almeno<br />
un tuorlo perché il composto resti morbido. Se invece preferite una versione<br />
più leggera sostituite l’uovo con 3-4 albumi montati a neve e il burro<br />
con ricotta o yogurt. E naturalmente potete preparare la ricetta<br />
della vostra torta preferita e cuocerla poi in mini porzioni.<br />
La Decorazione<br />
Il bello dei cupcakes è la decorazione, che di solito è personalizzata e<br />
comunque sempre accurata e vivace. La più semplice è la glassa:<br />
100 g di zucchero a velo mescolato con un cucchiaio di acqua,<br />
succo di limone, caffé o liquore. Per una glassa colorata, mescolate<br />
allo zucchero sciroppo di lamponi, di menta o curaçao. E per<br />
una glassa davvero ricca, fate fondere a bagnomaria 100 g circa<br />
di cioccolato fondente o bianco con un cucchiaio di panna. Fate<br />
poi aderire alla glassa prima che si asciughi confettini colorati, sferette<br />
oro o argento, pistacchi tritati, scaglie di cioccolato ecc.<br />
Per una festa di compleanno, praticate un<br />
forellino al centro di una ciliegina candita, inseritevi una candelina e<br />
fate aderire alla glassa. Per i bambini disegnate sulla glassa faccine<br />
sorridenti con il cioccolato fuso.<br />
I consigli di Enza<br />
I cupcakes si cuociono negli stampi multipli per muffins, inserendo negli<br />
appositi spazi i pirottini con il composto. Potete però cuocere i cupcakes<br />
direttamente nello stampo, da imburrare solo alla base affinché il dolce<br />
non si alzi eccessivamente e sbordi. Oppure cuocete il composto nei pirottini,<br />
sovrapponendone 2 o 3 per fare spessore ed eliminando quelli esterni prima di servire il dolce.<br />
Riempite pirottini e stampini solo fino a metà altezza. Per regolarvi quando<br />
usate lo stampo multiplo riempite con acqua uno degli spazi, misuratela e preparate<br />
metà del suo volume di composto per ogni pancake.<br />
Un piacere da non perdere<br />
Immagine da: Peggy Porschen, Cake chic,<br />
di Quadrille Publishing Ltd, 2009.<br />
Le immagini sono tratte da<br />
“Easy cupcakes by colour”<br />
di ACP books, 2008.<br />
Parlando di dolci ci si sente sempre un poco in colpa: tante calorie, zucchero<br />
e grassi, si mangia per la gola… Sono argomenti validi, però è inutile vedere<br />
solo il lato negativo di un piccolo piacere che ha anche parecchi lati positivi. Innanzitutto si<br />
può preparare in versione light, ugualmente bella, buona e gratificante. Oppure gustare il<br />
proprio cupcake come integrazione di un pasto leggero, per esempio in sostituzione del<br />
primo piatto, o addirittura come spuntino veloce. Al piacere del palato possiamo aggiungere<br />
quello della preparazione, che ci regala momenti di relax per scegliere e realizzare la decorazione<br />
dei nostri piccoli capolavori. C’è poi il piacere di fare un regalo personalizzato, con<br />
sapori e decorazioni su misura per il fortunato destinatario del cupcake. Quindi, come dice<br />
un vecchio e saggio proverbio, dove c’è gusto non c’è “perdenza”.<br />
HOD 58<br />
19
20<br />
HOD 58<br />
DI MARINA CIOCCOLONI<br />
Andar<br />
per sagre<br />
Sagre paesane, momento di festa in cui il territorio rurale<br />
dà il meglio di sé esaltando i prodotti tipici e riscoprendo<br />
usanze e ricette spesso dimenticate nella vita frenetica<br />
del terzo millennio. Legate principalmente alle stagioni,<br />
al ciclo dell’agricoltura e alla cultura contadina, sono l’occasione<br />
per una giornata all’aria aperta all’insegna della spensieratezza<br />
e del buon cibo. Se durante la stagione fredda il<br />
numero delle sagre è ridotto, è con l’esplosione della primavera<br />
che queste manifestazioni cominciano a susseguirsi<br />
in tutta Italia fino all’autunno inoltrato. Tra le più conosciute<br />
c’è la sagra del Carciofo di Ladispoli (Roma), o quella del<br />
Pesce di Camogli… a voi la scelta.<br />
Maggio<br />
Durante questo mese, si celebra da sessant’anni una<br />
delle sagre più note del panorama enogastronomico<br />
italiano: la “Sagra del<br />
Pesce” di Camogli (GE). In una maxi padella (3,80 m di<br />
diametro) vengono fritti circa 30 quintali di pesce azzurro poi<br />
offerti a tutti i presenti. Sempre in Liguria, ad Andora (SV) a<br />
metà maggio ecco “Sale&Pesce”, manifestazione che valorizza<br />
gli elementi della cultura gastronomica del territorio: il pesce ed i<br />
prodotti salati da abbinare alle pietanze di terra e di mare.<br />
Spostiamoci poi nelle Marche, per la precisione a Sorbolongo di<br />
Sant’Ippolito (PU) dove il terzo fine settimana di maggio si tiene<br />
la “Sagra della Lumaca”, storica manifestazione enogastronomia<br />
nata circa quarant’anni fa. Elemento fondamentale è il gustoso<br />
menù di specialità gastronomiche a base di lumaca. Tra<br />
lumache cotte al forno o con pomodoro, tagliatelle e polenta con<br />
sugo alle lumache, piadine ecc. se ne cucinano circa 15 mila,<br />
annaffiate da buon vino locale.<br />
Ai primi di maggio Brisighella (RA) festeggia<br />
con la “Sagra del Carciofo<br />
Moretto” uno dei suoi prodotti tipici, una varietà di carciofo rustica dal<br />
sapore leggermente amaro, fresco, appetitoso che negli assolati<br />
calanchi locali raggiunge le massime espressioni organolettiche. Si man-
gia crudo e leggermente lessato, condito con sale e il rinomato olio<br />
extra vergine di oliva “Brisighello”.<br />
Giugno<br />
In questo mese la primavera lascia il posto all’estate, ed è<br />
piacevole passare una giornata all’aperto deliziandosi con i<br />
sapori agresti di una sagra. A Nemi, piccola cittadina nei pressi<br />
di Roma affacciata sul Lago omonimo, la seconda domenica del<br />
mese si ripete la tradizionale “Sagra delle Fragole”. Ci attende la<br />
coppa più grande del mondo, entrata nel 2000 nel Guinness dei<br />
primati, riempita di una tonnellata di fragole innaffiate con ottimo<br />
spumante fragolino e distribuite ai visitatori. Sempre nel Lazio, a<br />
Palombara (RM), circondata da ulivi e ciliegi, c’è la famosa “Festa della cerasa” (ciliegia).<br />
Ciliegie festeggiate anche in Toscana, a Lari (PI), con la “Sagra delle ciliegie di<br />
Lari”, nata nel 1957 e oggi una delle più note sagre toscane. Ad Ampezzo, il<br />
2 giugno “Sagra del pane” con degustazioni e stand di prodotti da forno, mentre,<br />
sempre i primi giorni del mese, a Pianiga (VE),”Antica sagra dei bisi”<br />
(piselli). Già nel medioevo i piselli di Pianiga erano conosciuti e commercializzati<br />
sia nel nord Italia che in Emilia.<br />
Per San Giovanni è la volta delle lumache. “Lumacata” della notte magica nel<br />
quartiere di San Giovanni a Roma. Le origini di questa usanza sono antichissime<br />
e legate al solstizio d’estate. Le lumache, di preferenza “vignarole”,<br />
cioè quelle dal guscio striato che si trovano nelle vigne dopo un giorno<br />
di pioggia, vengono cucinate in diversi modi in stand allestiti nelle piazze.<br />
In Sardegna, a Stintino (SS), “Festa del Tonno”, con grossi tranci di tonno arrostiti<br />
e offerti in degustazione per far conoscere ciò che fino a pochi anni fa era<br />
la principale attività del paese, la pesca e la<br />
lavorazione del tonno. A Campoli Appennino<br />
(FR), la “Festa del tartufo nero estivo” vanta una partecipazione di<br />
oltre 30.000 visitatori. Degustazioni di bruschette, gnocchetti, tagliatelle<br />
al tartufo nero estivo, mostra di prodotti tipici della Ciociaria, gara<br />
di cani da tartufo. E in Campania, a Montoro Inferiore (AV), si ripete<br />
la “Sagra Trofie con Radicchio e Porcini e Gnocchi alla<br />
Borgense”. L’iniziativa, che riscuote sempre più successo, vuole valorizzare il patrimonio eno-gastronomico<br />
del territorio e risponde alla crescente domanda di vecchi sapori tradizionali.<br />
Luglio<br />
Luglio è il mese in cui l’estate esplode con tutti i suoi colori e sapori. Una delle più belle<br />
feste della mietitura si celebra a fine mese a Jelsi, vicino a Campobasso:<br />
rustici carri addobbati di spighe sfilano<br />
nel paese trascinati da buoi vigorosi e<br />
preceduti da ragazze in costume. Non è<br />
una sagra gastronomica ma merita di<br />
essere vista.<br />
Da quasi cinquecento anni il 2 luglio a<br />
Vassalico (IM) si festeggia la “Fiera dell’aglio”.<br />
E sulle Alpi a Marine di Perloz<br />
(AO) la “Festa du Pan ner” celebra il<br />
pane di segale che dura un anno e si<br />
HOD 58<br />
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22<br />
HOD 58<br />
cuoce nell’antico forno del paese. Sempre in Val d’Aosta, a<br />
Ville sur Sarre, tutti i prodotti locali in mostra (burro, formaggio,<br />
miele) per la “Foire de Saint Maurice”, e a metà<br />
luglio in Friuli, a Sauris, ecco la rinomata “Festa del<br />
Prosciutto di Sauris”.<br />
La “Sagra della Lepre” ha sede a Dunarobba, località nei<br />
pressi di Avigliano Umbro famosa per una foresta fossile, mentre a Riolo Terme a metà mese<br />
si incontra la “Sagra dello scalogno”, riconosciuto con marchio IGP. Sempre a metà luglio, a<br />
Goro (FE), la vongola è protagonista della “Sagra della<br />
Vongola di Goro”, nata per promuovere il mollusco più<br />
apprezzato sulle tavole degli italiani. Si può assistere alla<br />
raccolta di cozze e vongole, visitare gli impianti dove si<br />
raccolgono i molluschi o partecipare alle pescate.<br />
A Castelgandolfo (RM), l’ultima domenica di luglio si celebra<br />
la “Sagra delle pesche”. La cittadina, residenza estiva<br />
del Papa lontana dalla calura romana, si trasforma in un<br />
grande teatro fino a sera, quando c’è l’offerta dei frutti e la<br />
tradizionale benedizione del Santo Padre.<br />
L’ultimo weekend a Teglio, in Valtellina, c’è la<br />
“Festa dei Pizzoccheri”, piatto tipico locale:<br />
tagliatelle rustiche fatte con farina nera e condite<br />
con burro e formaggio d’alpeggio.<br />
Agosto<br />
Siamo nel cuore dell’estate e dal nord al sud<br />
dello stivale, sono tantissimi i paesi che<br />
danno il meglio di sé tra fiere agricole,<br />
degustazioni in piazza, rievocazioni contadine e<br />
feste enogastronomiche. Si fa a gara per deliziare buongustai e vacanzieri con sagre di ogni tipo.<br />
In Puglia, a Locorotondo (BA) da trent’anni si celebra la “Sagra Gnumerèddè suffuchète” destinata<br />
alla promozione dei prodotti tipici. A Montesardo (LE) la prima metà di agosto c’è la “Sagra<br />
della pasta fatta in casa e de lu porcu paesanu Pri Pri”. Tutte le donne del paese si attivano<br />
per preparare gustose pietanze da assaporare con un buon bicchiere di vino locale al suono della<br />
“pizzica”. Nel Lazio, in provincia di Rieti a Scandriglia si replica dal 1986 la “Sagra delle sagne<br />
scandrigliesi”, e ad Ascrea si svolge la “Sagra della fettuccina al fungo porcino”. Sempre nel<br />
Lazio, è nota la “Sagra degli spaghetti all’amatriciana” ad Amatrice. A Rubbio (VI), si festeggia<br />
il sedano di Rubbio e in Toscana ad Anghiari si svolge la “Festa del Cocomero”. In Piemonte,<br />
a Campertogno (VC), c’è la “Sagra della Toma”, e visto che siamo in tema di formaggi a Lateis<br />
di Sauris (UD) il ferragosto è scandito dalla “Festa del formaggio salato e di malga”, una buona<br />
occasione per fare acquisti di prodotti doc.<br />
Il 9 agosto di ogni anno in Calabria, a Mammola<br />
(RC), si svolge la tradizionale “Sagra dello Stocco”<br />
(stoccafisso), una tra le più importanti manifestazioni<br />
gastronomiche della regione che richiama migliaia di<br />
turisti. Lo Stocco, incluso nell’Elenco Nazionale dei<br />
Prodotti Agroalimentari Tradizionali dal Ministero delle<br />
Politiche Agricole e Forestali, viene cucinato in vari<br />
modi secondo le tradizionali ricette del posto e servito<br />
in tegami di terracotta (tianeji).
VARSAVIA<br />
A CURA DI MARINA CIOCCOLONI<br />
A casa di Chopin<br />
Staccare la spina e partire, alla scoperta di una città europea. Magari una destinazione poco conosciuta e<br />
interessante anche per un giro di shopping. È il caso di Varsavia, la capitale della Polonia.<br />
Raggiungibile comodamente da Milano e Roma in poco più di due ore di volo, Varsavia è una città romantica<br />
e moderna allo stesso tempo che offre moltissimo, in particolare in questo 2010 in cui ricorre il secondo<br />
centenario della nascita di Chopin, nato a Zelazowa Vola nel 1810. Un anno di Chopin tutto da vivere<br />
attraverso le oltre duemila iniziative previste dal comitato organizzatore del centenario.<br />
V<br />
arsavia oggi è una città moderna dai mille volti.<br />
Ammirandola dall’ultimo piano del Palazzo della Cultura<br />
e delle Scienze, il più alto palazzo della Polonia, sembra<br />
quasi impossibile che quella che si estende là sotto sia la<br />
stessa città che alla fine della seconda guerra mondiale era<br />
ridotta ad un cumulo di macerie. Una città completamente<br />
distrutta che in una quindicina d’anni è rinata dalle ceneri.<br />
Basandosi anche sulle riproduzioni del Canaletto, che dipinse<br />
a Varsavia alcune sue indimenticabili panoramiche, è stata<br />
ricostruita con cura certosina la Stare Miasto, la città vecchia,<br />
e sono stati riedificati gli antichi palazzi. Oggi il cuore storico<br />
di Varsavia è un quartiere romantico, fatto di strette viuzze<br />
con ristoranti caratteristici e negozi di tendenza, racchiuso attorno alla fortezza del barbacane, ciò che resta<br />
della doppia cinta di mura che circondava la città. Vi si trova la cattedrale di San Giovanni, la più antica<br />
chiesa di Varsavia che risale al 1300. Poco più avanti si arriva sulla Rynek Starego Miasta, la piazza del mercato,<br />
circondata dalle case rinascimentali dai caldi colori pastello, luogo d’incontro di pittori e ritrattisti, con i<br />
banchi dei fiori e, d’estate, con i tavolini all’aperto dei caffè e dei ristoranti.<br />
D<br />
a Plac Zamcowy, la grande piazza davanti al castello reale, parte la via reale che attraversa tutto il<br />
centro, costeggiando uno dopo l’altro il palazzo presidenziale, la città universitaria, la chiesa di<br />
Sant’Anna, la statua dedicata a Niccolò Copernico e la Basilica della Santa Croce dove si conserva l’urna<br />
col cuore di Chopin. È assolutamente da percorrere a piedi fino al parco Lazienki, il polmone verde di<br />
una città che ha un quarto del suo territorio costituito da parchi e giardini, Con i suoi 74 ettari di superficie,<br />
il parco Lazienki è un vero gioiello, con il bellissimo Palazzo sull’acqua costruito dall’italiano Domenico<br />
Merlini come residenza estiva reale. Per gli amanti della musica da annotare che in estate all’interno del<br />
parco si svolgono numerosi concerti all’aperto.<br />
La Varsavia moderna ruota attorno alla stazione centrale con i nuovi centri commerciali dove comprare<br />
di tutto, dalle maggiori firme internazionali ai prodotti tipici locali. I più conosciuti sono l’Arkadia, il Blue<br />
City, il Reduta, e lo Zlote Tarasy, dall’impianto modernissimo e una grande parete a vetri modellata<br />
come un’onda marina. Per un dolce ricordo fate un salto alla cioccolateria Wedel, famosa per i cioccolatini<br />
preparati secondo l’antica ricetta di famiglia.<br />
Arrivare: Lot, Wizzair, Lufthansa, Alitalia, Swiss, KLM<br />
collegano quotidianamente Varsavia a Milano e Roma.<br />
Info: http://www.polonia.travel/it<br />
Dormire: Il Castle Inn, in Plac Zamcowy di fronte al<br />
castello, è un romantico hotel di charme con una ventina<br />
di camere deliziose, ognuna a tema. Chiedete di<br />
soggiornare in una delle stanze che si affacciano sulla<br />
piazza. La vista sul castello è strepitosa.<br />
http://www.castleinn.pl/module=gallery&lang=en<br />
Mangiare: Arredato con gusto, il Restauracja Polka<br />
in ul. Swietojanska è il posto giusto per assaggiare<br />
l’anatra cotta al forno con le mele e gli altri piatti della<br />
cucina tipica polacca. www.restauracjapolka.pl<br />
Sulla Piazza del Mercato, il Kamienne Schodki è un<br />
locale dal sapore antico che offre cucina polacca rivisitata.<br />
Eleganti le due sale e curato il servizio.<br />
http://www.kamienneschodki.pl/eng/<br />
HOD 58<br />
23
24<br />
HOD 58<br />
A CURA DEL DR. MARCO FLORIANI<br />
Dedicato a tutti coloro che soffrono di insufficienza venosa cronica<br />
degli arti inferiori, una patologia che può e deve essere curata,<br />
anche se non può venir definitivamente eliminata. Con le varici si<br />
rischia molto, fino all’embolia. La loro comparsa è spesso solo la prima<br />
manifestazione dell’insufficienza venosa, e tali lesioni sono il più delle<br />
volte asintomatiche nella fase iniziale della malattia, così che il paziente,<br />
se non spinto da motivazioni di tipo estetico, è portato a non trattare<br />
questa disfunzione. Tale atteggiamento porta a trascurare il problema<br />
dando il via libera alle successive complicazioni della malattia. Al contrario<br />
(e sempre fatte salve le possibili eccezioni), un trattamento precoce<br />
della malattia varicosa garantisce i migliori risultati (tanto dal punto di<br />
vista funzionale quanto da quello estetico), evitando futuri dispiaceri.<br />
In presenza di varici degli<br />
arti inferiori sintomatiche o<br />
meno e di incontinenza della<br />
vena safena, il trattamento di<br />
gran lunga più eseguito è<br />
ancor oggi lo stripping della<br />
safena stessa (la cosidetta<br />
safenectomia) completato<br />
dalla asportazione delle varici<br />
(flebectomie). Tale intervento<br />
consente di ottenere ottimi risultati a<br />
medio-lungo termine, ovviamente<br />
a condizione che l’indicazione sia<br />
corretta e che l’esecuzione avvenga<br />
in modo tecnicamente ineccepibile.<br />
Tuttavia negli ultimi anni sono state introdotte<br />
modalità alternative di trattamento, con lo scopo<br />
di ottenere lo stesso obiettivo riducendo in modo<br />
significativo il trauma proprio dell’intervento<br />
tradizionale, i disagi legati all’ospedalizzazione, i<br />
tempi di convalescenza e non ultimo l’impatto<br />
estetico di un intervento spesso eseguito in donne<br />
ancora giovani e giustamente attente a questo<br />
aspetto del problema. Tali tecniche hanno in<br />
comune tra loro la strategia di base; ovvero abolire<br />
il reflusso (l’inversione della corrente sanguigna in<br />
safena, dall’alto verso il basso invece che dal<br />
basso verso l’alto come di norma avviene) non<br />
asportando la safena stessa, ma occludendola “da<br />
dentro”. La safena malata rimane quindi al suo<br />
posto. Con il tempo si trasformerà in un cordoncino<br />
fibroso inerte, ed essendo occlusa non potrà<br />
più trasportare al suo interno quella corrente<br />
ematica invertita causa dell’ingorgo venoso distrettuale,<br />
delle varici e dei disturbi (solo estetici o<br />
anche funzionali) ad esse correlati. I trattamenti<br />
alternativi ed innovativi di cui parliamo sono<br />
disponibili ormai da alcuni anni (dal 2002 circa in<br />
Italia); i risultati a distanza sono assolutamente<br />
certificati ed i vantaggi evidenti.<br />
UNA NUOVA TECNOLOGIA: la fotocoagulazione<br />
laser della safena, ovvero la cosiddetta EVLT<br />
(acronimo di “Endo Venous Laser Treatment”) o<br />
ELVES (“Endo Laser Venous Surgery”), come da<br />
altri conosciuta.<br />
Il trattamento laser della safena, la EVLT, rappresenta<br />
indubbiamente la soluzione più moderna,<br />
innovativa, sostanzialmente atraumatica, conservativa<br />
dell’estetica e nel contempo efficace per il<br />
trattamento della malattia varicosa di origine<br />
safenica.<br />
Contrariamente a quanto avviene con la safenectomia,<br />
EVLT non consegue il risultato prefissato
mediante l’asportazione della vena, ma mediante la sua chiusura dall’interno. La safena quindi rimane in<br />
sede, ma è come se non ci fosse più, assumendo le caratteristiche di un tubicino chiuso che ben presto<br />
trasforma in un cordoncino fibroso inerte; il sangue raggiungerà così i grossi collettori venosi principali attraverso<br />
vene collaterali sane e perciò non refluenti. La metodica descritta, assolutamente innovativa, ha radicalmente<br />
cambiato il trattamento della malattia varicosa secondaria ad insufficienza safenica. I vantaggi che<br />
EVLT offre rispetto al trattamento chirurgico classico sono numerosi e sostanziali. Ecco i principali:<br />
Safenectomia<br />
EVLT<br />
RICOVERO ordinario o day-hospital assente<br />
ESAMI PREOP. si no<br />
ANESTESIA generale o spinale locale<br />
DOLORE P.O. + - o +/-<br />
INCISIONI multiple assenti o minime<br />
SANGUINAMENTO possibile no<br />
RIPRESA ATTIVITÀ 10 gg 1 g.<br />
Il trattamento è di tipo ambulatoriale (ovvero con dimissione immediata) e viene eseguito in una normale<br />
sala operatoria. Effettuato con ecocolordoppler il “mappaggio” delle varici e della safena nel suo settore<br />
patologico, il paziente viene preparato con disinfezione e materiale sterile. Inizia quindi la fase vera e propria<br />
dell’intervento con l’inserimento eco-guidato nella safena di un cateterino e successivamente all’interno<br />
di questo della sottilissima fibra laser (1/2 mm di diametro) che viene fatta risalire sino allo sbocco<br />
della safena nella vena femorale. Il corretto posizionamento della fibra viene controllato per mezzo dell’ecografo.<br />
Somministrata l’anestesia locale lungo il decorso della safena (sempre sotto guida ecografica),<br />
la vena viene poi fotocoagulata eseguendo una graduale e progressiva retrazione della fibra laser.<br />
Concluso il trattamento della safena, tratterò nel corso dello stesso intervento le varici di origine safenica<br />
solo quando queste sono voluminose o quando specificamente richiesto dal paziente. L’ampia esperienza<br />
specifica ormai maturata ha infatti dimostrato come le piccole varici di origine safenica tendano a scomparire<br />
o a ridursi spontaneamente nell’arco di tempo di un paio di mesi dopo l’eliminazione del reflusso<br />
safenico. Solo successivamente, in tali situazioni e in occasione del secondo controllo post-operatorio,<br />
provvediamo all’eventuale sclerosi di varici residue (il più delle volte con sola finalità estetica e se richiesto<br />
dal paziente). Tale atteggiamento mira a ridurre ancor di più il trauma dell’intervento (realmente minimo),<br />
evitando un trattamento aggiuntivo spesso non necessario. Sono stato tra i primi in Italia ad applicare la<br />
tecnica descritta, e l’esperienza maturata, unicamente ai controlli postoperatori ed a distanza regolarmente<br />
eseguiti, ha permesso di confermare la bontà dei risultati a medio e a lungo termine.<br />
“LASER ESTETICO” ed IPL (luce pulsata intensa)<br />
Sempre più sentito è oggi il bisogno di migliorare il proprio<br />
aspetto con provvedimenti di provata efficacia e nel contempo<br />
a bassa invasività. Tale esigenza, ben nota per quanto<br />
riguarda il sesso femminile, è sempre più diffusa anche<br />
in quello maschile.<br />
Ovviamente sensibile a questo movimento, l’industria del<br />
laser ha portato avanti negli ultimi anni un’intensa ricerca<br />
volta a produrre apparecchiature sempre più efficaci,<br />
abbordabili nei costi e soprattutto estremamente selettive.<br />
Proprio la “selettività”, ovvero la capacità di un laser di<br />
eliminare il “bersaglio” indesiderato senza minimamente<br />
danneggiare i tessuti circostanti, è l’obiettivo principale che<br />
l’industria si è proposta.<br />
IPL, ovvero la luce pulsata intensa, è una sorta di laser “a<br />
banda larga” esistente da tempo, ma negli ultimi tempi<br />
assai potenziata e perfezionata sempre con l’obiettivo di<br />
essere ancor più efficace e nel contempo “soft”.<br />
Il ventaglio di applicazione dei laser medicali estetici è oggi<br />
incredibilmente ampio, permettendo di trattare con risultati<br />
veramente sorprendenti un gran numero di inestetismi.<br />
Ricordiamo tra questi i trattamenti volti ad eliminare le<br />
venule ed i capillari dilatati, le malformazioni vascolari e gli<br />
angiomi, la peluria indesiderata femminile e maschile (epilazione<br />
permanente), le piccole rughe, le neoformazioni<br />
cutanee e le cicatrici, l’acne e gli esiti di questa, le macchie<br />
melaniche solari o senili; ricordiamo ancora le tecniche di<br />
fotoringiovanimento e di lifting non chirurgico.<br />
Dr. Marco Floriani Specialista in Chirurgia Generale,<br />
Angiologia e Chirurgia Vascolare. Tra i trattamenti Laser<br />
che esegue il Dott. Floriani: Capillari, Teleangectasie,<br />
Couperose, Rosacea, Varici, EVLT o ELVES (fotocoagulazione<br />
laser della safena), trattamento Laser della Malattia<br />
Emorroidaria, Epilazione.<br />
info@marcofloriani.com • www.marcofloriani.com<br />
Istituto Medico Quadronno,<br />
Via Quadronno 20 - Milano<br />
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HOD 58<br />
25
L’origine della vita<br />
nei regolatori<br />
Dr.ssa Claudia Campagnoli<br />
Farmacista naturopata -<br />
Relatrice scientifica, specializzata nel riequilibrio acido-base e nutrizionale.<br />
Guardando una goccia di sangue con il microscopio<br />
per emocromo, si vedono germi vitali<br />
molto piccoli denominati simbionti, che<br />
ondeggiano come nevischio tra le cellule. Essi<br />
sono presenti in ogni tessuto animale o vegetale,<br />
vivendo in armonia con il corpo che li ospita<br />
in una relazione simbiontica o mutuamente<br />
benefica: sono la base che costituisce la nostra<br />
vita, sempre<br />
impegnati<br />
nella regolazione<br />
delle<br />
anomalie.<br />
Pensate che<br />
già nel lontanissimo<br />
1870<br />
Antoine<br />
I punti bianchi sono i simbionti*<br />
Bechamp,<br />
contemporaneo di Pasteur, aveva scoperto le<br />
medesime particelle viventi, di cui si è parlato,<br />
a cui diede il nome di microzimi.<br />
Essi possono cambiare dimensione e forma<br />
secondo lo stato di salute dell’organismo nel<br />
quale vivono a conferma della teoria del polimorfismo<br />
batterico.<br />
La malattia quindi si manifesterebbe quando<br />
uno squilibrio<br />
turba le normali<br />
funzioni<br />
dei microzimi<br />
o simbionti.<br />
Quando lo<br />
stato di salute<br />
è alterato<br />
(dalla malnutrizione,<br />
da con forme parassitarie e simbionti<br />
Immagine del sangue dopo 24 ore,<br />
un’intossicazione<br />
o da<br />
formati dall’organismo.*<br />
uno stress fisico o psichico), il simbionte si<br />
trasforma da agente innocuo e fonte di vita, in<br />
germe patogeno, cioè in un microbo!<br />
Il grosso capovolgimento è che non è il microbo<br />
a provocare la malattia come asseriva<br />
Pasteur, bensì la malattia e il terreno favorevole<br />
a generare il microbo, come diceva Bechamp.<br />
In effetti, se il microbo fosse il solo responsabile,<br />
come si può spiegare il fatto che le infermiere<br />
che per esempio curano i tubercolotici<br />
non vengano contagiate, mentre altri soggetti,<br />
molto meno esposti al bacillo, si ammalano<br />
molto rapidamente<br />
Anche Enderlein (1872-1968) asseriva che<br />
l’ambiente condiziona la forma e le funzioni<br />
dei microorganismi, determinando il loro passaggio<br />
da forme non patogene a patogene, da<br />
non virulente a virulente. In un individuo<br />
sano, il simbionte e l’ospite si trovano in una<br />
situazione di simbiosi mutualistica, equilibrio<br />
che può essere alterato da influssi nocivi dell’ambiente.<br />
Di recente il dottor Nader Butto, cardiologo<br />
israeliano spiega molto bene la natura dei<br />
bioni o microzimi definendoli la più piccola<br />
unità di vita, un ponte fra il sistema non<br />
vivente e quello vivente.<br />
Essi infatti hanno due diversi cicli vitali: un<br />
„microciclo” costituito da tre forme, che si<br />
osserva negli individui sani e un più complesso<br />
„macrociclo” costituito da sedici forme,<br />
che si osserva solitamente negli individui con<br />
malattie degenerative, compreso il cancro.<br />
È stato osservato che nei casi in cui si verifica<br />
un grave cambiamento o un deterioramento<br />
nell’ambiente interno del corpo, tali<br />
elementi attraversano varie fasi dello sviluppo<br />
ciclico e dall’essere agenti innocui<br />
progrediscono fino a diventare batteri o<br />
funghi produttori di malattia.
Se osserviamo il sangue, le secrezioni e i tessuti<br />
dei cancerosi, troviamo soprattutto forme<br />
vescicolari e a strisce, di un azzurro intenso e<br />
luminoso, che non assomigliano né a una cellula<br />
né a un batterio; nel loro sputo rinveniamo<br />
amebe a coda che guizzano e pulsano. Come<br />
sono potute giungere alle vie respiratorie<br />
umane, visto che non esistono nell’atmosfera<br />
Esse traggono dunque origine dall’interno del<br />
soma: si tratta di una decomposizione tissulare<br />
che produce tali strutture, le quali agiscono<br />
come un’autoinfezione dell’organismo.<br />
Tornando quindi alla nostra teoria del polimorfismo<br />
per la quale lo stesso microbo può assumere<br />
più forme adattandosi all’ambiente nel<br />
quale vive, risulta evidente che se si rafforza la<br />
salute dell’individuo con qualcosa che riesce a<br />
ricaricare il „terreno” di energia, i germi patogeni<br />
che esso ospita ritrovano la loro forma originale<br />
di microzimi e la loro funzione di pacifici<br />
protettori. Rinforzando il terreno i microbi<br />
scompaiono e con essi le malattie.<br />
Molti simbionti attivi e durevoli corrispondono<br />
a un buon sistema immunitario. Se la difesa<br />
immunitaria è debole, in presenza di<br />
malattia si può rilevare che sono pochissimi i<br />
simbionti che popolano il sangue perché si<br />
sono sviluppati in una forma parassitaria.<br />
Di recente il dottor Hans Niedermaier nel<br />
ricercare un prodotto che potesse riequilibrare<br />
l’alimentazione odierna troppo frettolosa e<br />
raffinata e ci<br />
aiutasse a<br />
v i v e r e<br />
meglio contrastando<br />
l’enorme<br />
stress psicofisico<br />
a cui<br />
siamo sotto-<br />
Regulat ingrandito 100 volte*<br />
posti, ha ottenuto mediante un processo di<br />
fermentazione a cascata di noci, frutta e verdura,<br />
enzimi scomposti di natura vegetale<br />
dotati di notevole energia vibratoria che con<br />
grande sorpresa, se guardati al microscopio,<br />
sono gli stessi simbionti del sangue sano.<br />
Il dottor Scheller, studiando il prodotto nel<br />
2002, scopre<br />
che esso contiene<br />
prototipi<br />
di bacilli vitali<br />
in forma pura<br />
altamente<br />
concentrata e<br />
che i simbion-<br />
Regulat ingrandito 1600 volte*<br />
ti endogeni<br />
vengono attivati,<br />
energizzati<br />
e moltiplicati dall’aggiunta dei simbionti<br />
contenuti nel regolatore, che il nostro corpo<br />
riconosce come propri.<br />
Questo sistema di regolazione è molto impressionante<br />
perché si può vedere direttamente<br />
come migliora la qualità del sangue e la vitalità<br />
delle cellule e degli organi del corpo.<br />
Gli esperimenti in vitro hanno dimostrato che<br />
aggiungendo la concentrazione di simbionti<br />
del regolatore ad una goccia di sangue degenerato<br />
contenente batteri, questi ultimi sono<br />
disintegrati, ritornano alla loro forma originale<br />
e sono convertiti in simbionti.<br />
L’energia del nostro organismo aumenta notevolmente<br />
perché il regolatore effettua, grazie ai<br />
suoi oltre 10.000 diversi enzimi scomposti, un<br />
processo di pulizia riuscendo ad eliminare le<br />
tossine contenute nelle cellule, legandole ed<br />
inviandole agli organi di espulsione. Vale a dire<br />
che il regolatore elimina gli elementi acidificanti<br />
creando un ambiente basico nel sangue<br />
che è la condizione preliminare per la salute.<br />
* vedi DVD su www.regulat.it<br />
dalla vita<br />
per la vita<br />
Per ulteriori informazioni e/o approfondimenti:<br />
REGULAT ® ITALIA SAS<br />
Via Roma 150 - 39012 Merano (BZ)<br />
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VANDAPROST ®<br />
28 Malanni e Rimedi<br />
HOD 58<br />
della Prostata<br />
A CURA DELLA DIREZIONE SCIENTIFICA VANDA<br />
La prostata è un organo dalla struttura ghiandolare,<br />
posta sotto la vescica urinaria, che circonda<br />
la porzione iniziale dell’uretra maschile.<br />
La sua funzione è quella di produrre un liquido<br />
dalla composizione chimica molto complessa,<br />
il liquido spermatico,<br />
che serve a veicolare gli spermatozoi<br />
prodotti dai testicoli,<br />
garantendo loro vitalità e motilità.<br />
Con l’avanzare dell’età la prostata può subire un lento e progressivo aumento di volume:<br />
questo si riscontra in oltre il 50% dei cinquantenni e quasi il 100% degli ottantenni. La<br />
ghiandola, aumentando di volume, comprime l’uretra e ne riduce il lume, rendendo difficoltosa<br />
la minzione. Questo disturbo viene definito Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB).<br />
Quando l’IPB progredisce, il tono della muscolatura vescicale diventa insufficiente a vincere la<br />
resistenza dell’ostruzione; conseguentemente non si ottiene più lo svuotamento completo della<br />
vescica e tra una minzione e l’altra permane un residuo di urina che può favorire l’infiammazione<br />
e le infezioni batteriche.<br />
La sintomatologia dell’IPB è quindi dovuta all’ostruzione dell’uretra, e si manifesta principalmente<br />
con:<br />
diminuzione della forza e del calibro della minzione,<br />
pollachiuria (prevalentemente notturna),<br />
senso di incompleto svuotamento della vescica. In certi casi si associano anche sensazione<br />
di tensione alla vescica, bruciore e stimolo ripetuto e ravvicinato alla minzione.<br />
I farmaci<br />
I farmaci più utilizzati nel trattamento dell’IPB sono:<br />
La finasteride: sostanza simil-ormonale di<br />
sintesi che agisce inibendo la trasformazione<br />
del testosterone in 5-alfa-reduttasi, sostanza<br />
la cui eccessiva produzione può portare alla<br />
ipertrofia prostatica.<br />
Gli alfa-bloccanti (terazosina, doxazosina,<br />
prazosina): utilizzati inizialmente (e ancora)<br />
come anti-ipertensivi, agiscono come antagonisti<br />
dei recettori alfa–1- adrenergici che<br />
sono presenti anche nel tessuto prostatico,<br />
determinandone il volume e lo spessore.<br />
Entrambe le classi di farmaci danno<br />
effetti collaterali specie a<br />
carico della funzione sessuale.
I principali rimedi naturali utilizzati nel trattamento dell’IPB sono: Serenoa repens (anche detta<br />
Sabal serrulata o Saw palmetto), frutti, di cui parleremo più avanti, e Pygeum africanum (Prunus<br />
africana), corteccia. Questa contiene dei composti lipido-sterolici a valenza estrogenica, che<br />
sembrerebbero avere un effetto di inibizione della 5-lipossigenasi e conseguente riduzione<br />
dello stato infiammatorio prostatico. Altri rimedi utilizzati, quasi sempre in combinazione ai 2<br />
precedenti, e sempre per sfruttarne le caratteristiche antinfiammatorie sono: Urtica dioica,<br />
Quercetina, Cucurbita pepo, Echinacea, Uva ursina.<br />
VANDAPROST ®<br />
Èun integratore alimentare per l’ipertrofia prostatica beningna. È formulato con una combinazione<br />
di estratti vegetali con minerali e sostanze ad effetto antiossidante con tropismo<br />
a livello prostatico, le cui azioni combinate e sinergiche favoriscono il <strong>benessere</strong><br />
della ghiandola prostatica ed un’azione protettiva tale da assicurarne integrità e funzionalità.<br />
Vandaprost si presenta sul mercato avendo alcuni elementi che lo caratterizzano e lo differenziano<br />
dai prodotti “fitoterapici” attualmente disponibili per il trattamento dell’IPB.<br />
È una formulazione unica nel suo genere,<br />
non riscontrabile sul mercato né comparabile<br />
con altri prodotti;<br />
l’estratto di Serenoa repens è una sostanza<br />
acquisita da circa 30 anni nella pratica clinica<br />
e quindi ben conosciuto nei suoi effetti;<br />
le acquisizioni scientifiche sulle caratteristiche<br />
e gli effetti dell’estratto di Pino marittimo<br />
(beta-sitosteroli) e sul Licopene sono<br />
ampie e costituiscono un elemento di innovatività<br />
per Vandaprost;<br />
tutte e 3 le sostanze di origine vegetale<br />
(Serenoa, Pino marittimo e Licopene) che<br />
caratterizzano Vandaprost sono state scelte<br />
ed inserite nella formulazione perché aventi<br />
un particolare tropismo ed affinità per il tessuto<br />
prostatico;<br />
le 3 sostanze hanno una azione sinergica<br />
e complementare sul tessuto prostatico,<br />
agendo con meccanismi diversi e portando<br />
ognuna in aggiunta una propria peculiarità:<br />
la Serenoa agisce direttamente nel<br />
bloccare i meccanismi che provocano l’IPB;<br />
il Pino marittimo è uno dei più potenti<br />
antiossidanti naturali;<br />
il Licopene ha un’azione protettiva contro<br />
il rischio di carcinoma prostatico e migliorativa<br />
sulla fertilità maschile;<br />
l’aggiunta di Vitamina E e Selenio, oltre la<br />
loro precipua azione anti-radicali liberi ed il<br />
loro ruolo nel sistema riproduttivo maschile,<br />
ha anche lo scopo di potenziare gli effetti<br />
protettivi degli altri componenti;<br />
la monodose giornaliera, la confezione<br />
da 20 capsule ed il prezzo al pubblico determinano<br />
un costo giornaliero di terapia a carico<br />
del paziente sovrapponibile o addirittura<br />
inferiore alla maggior parte dei prodotti di<br />
Fascia C o di fitoterapia.<br />
Composizione<br />
Serenoa (Serenoa serrulata Hook) frutti<br />
estratto secco (titolato al 45% in acidi<br />
grassi totali), Pino marittimo (Pinus<br />
pinaster Aiton) resina estratto secco (titolato al<br />
75% in Beta-sitosteroli), Licopene (titolato al<br />
6%), Vitamina E-acetato, Selenio metionina.<br />
Eccipienti: amido di mais, fosfato tricalcico,<br />
biossido di silicio, magnesio stearato.<br />
Costituenti della capsula: gelatina alimentare.<br />
DESCRIZIONE E PROPRIETÀ dei costituenti attivi:<br />
Serenoa<br />
Specie: Serenoa serrulata (Hooker) Maxim<br />
Famiglia: Palmae<br />
Droga: frutto<br />
La pianta è originaria dell’ovest dell’India e del<br />
sud est degli Stati Uniti. Si utilizzano i frutti che<br />
contengono gliceridi, fitosteroli e derivati del<br />
Beta-sitosterolo. Altri costituenti sono gli acidi<br />
grassi, polisaccaridi, tannini, zuccheri, flavonoidi<br />
e olio essenziale.<br />
L’attività è legata essenzialmente alla componente<br />
lipofila responsabile degli effetti benefici<br />
a livello della ghiandola prostatica. Numerosi<br />
sono gli studi a conferma di tale effetto.<br />
Pino marittimo<br />
Specie: Pinus pinaster Aiton<br />
Famiglia: Pinaceae<br />
Droga: resina<br />
Il Pino marittimo è utilizzato<br />
HOD 58<br />
29
30<br />
HOD 58<br />
¤<br />
come fonte di Beta-sitosterolo presente tossici dell’ossigeno e della luce. Il licopene<br />
nell’estratto purificato in quantità pari al<br />
è il responsabile del colore rosso tipico del<br />
75%. Il Beta-sitosterolo ha dimostrato<br />
pomodoro e dei prodotti a base di<br />
un effetto positivo sul parenchima<br />
pomodori come salse, succo e pasta di<br />
prostatico, anche attraverso un’azione<br />
pomodoro. I prodotti alimentari a base di<br />
anti-ossidante. Esistono diversi studi<br />
pomodoro sono fonti più disponibili di<br />
clinici che ne hanno dimostrato un<br />
licopene in confronto ai pomodori<br />
effetto benefico in soggetti affetti da<br />
freschi e un loro apporto è associato<br />
ipertrofia prostatica benigna.<br />
ad un rischio significativamente più<br />
Licopene<br />
basso di carcinoma prostatico. Il meccanismo<br />
di questo effetto protettivo è<br />
Il licopene è un membro della famiglia<br />
dei carotenoidi. Questa sostanza, in maniera<br />
legato alla capacità di ridurre lo stress<br />
simile ad altri carotenoidi, è un pigmento<br />
ossidativo tramite intrappolamento<br />
naturale liposolubile di colore rosso, che<br />
dei radicali liberi, inibizione dell’ossidazione<br />
del DNA, inibizione della perossi-<br />
si ritrova in alcune piante e microrganismi<br />
ove esercita una attività protettiva nei<br />
dazione lipidica e dell’ossidazione delle<br />
confronti degli effetti potenzialmente lipoproteine a bassa densità LDL.<br />
Vitamina E e Selenio grazie ad un’azione anti radicali liberi potenziano e<br />
migliorano gli effetti protettivo e antiradicalico degli altri costituenti.<br />
Posologia<br />
Il dosaggio consigliato è di 1 capsula al<br />
giorno da assumere preferibilmente al<br />
mattino prima di colazione.<br />
Controindicazioni<br />
Controindicato in caso di ipersensibilità<br />
accertata verso uno dei costituenti. Per<br />
la presenza di Beta-sitosterolo il prodotto<br />
è controindicato nei soggetti affetti da rare<br />
malattie genetiche, come la sitosterolemia e<br />
la xantomatosi cerebrotendinea.<br />
Bibliografia:<br />
E/S/C/O/P MONOGRAPHS: The scientific Foundation for<br />
Herbal medicine products, Seconda edizione riveduta e<br />
ampliata, Thieme Verlag, 2003.<br />
The complete German Commission E Monographs -<br />
Therapeutic guide to Herbal Medicines, American Botanical<br />
Council, Austin (Texas) 1998.<br />
S. Foster, B.Y Leung: Encyclopedia of common natural ingredients<br />
used in food, drugs and cosmetics, John Wiley & Sons,<br />
New York 1996; oppure la relativa versione in lingua italiana,<br />
S. Foster, B.Y Leung.<br />
Enciclopedia delle piante medicinali utilizzate negli alimenti,<br />
nei farmaci e nei cosmetici, Ed. Aporie, Roma 2000.<br />
J. Gruenwald, J.T. Brendler, C. Janicke: PDR for Herbal<br />
Medicines, II edizione, Montvale; Medical Economics<br />
Company, 2000.<br />
M. McGuffin, C. Hobbs, R. Upton, A. Goldberg: Botanical safety<br />
handbook, CRC Press, Boca Raton (Florida) 1997.<br />
Effetti Indesiderati<br />
Disturbi gastrointestinali minori.<br />
Interazioni<br />
L’uso concomitante di certi farmaci<br />
come “Colestiramina, Colestipol e<br />
Orlistat” può ridurre l’assorbimento del<br />
licopene mentre alcuni alimenti come “oli<br />
alimentari, beta-carotene” possono aumentarne<br />
l’assorbimento.<br />
J.B. Peris, G. Stubing, B. Vanaclocha: Fitoterapia aplicada,<br />
M.I. Colegio Official de Farmaceuticos, Valencia 1995.<br />
M. Rombi: 100 Plantes medicinales, Ed. Romart, Nizza 1991.<br />
V. Schulz, R. Hansel, V.E. Tyler: Rational phytotherapy – A<br />
physician guide to herbal medicine, IV edizione, Springer,<br />
Berlino 2001.<br />
J. Van Hellemont: Compendium de Phytotherapie,<br />
Association Pharmaceutique belge, Bruxelles 1986.<br />
H. Wagner, M. Wiesenauer: Phytotherapie, Gustav Fischer,<br />
Stuttgart 1995.<br />
M.R. Werbach, M.T. Murray: Botanical influences on Illness,<br />
Third Line Press, Tarzana (California) 1994.<br />
R.F. Weiss, V. Fintelmann: Herbal Medicine, II edizione,<br />
Thieme, Stuttgart 2000.<br />
World Healt Organization: WHO monographs on selected<br />
medicinal plants, WHO, Ginevra 1991, Vol. 1.<br />
World Healt Organization: WHO monographs on selected<br />
medicinal plants, WHO, Ginevra 2001, Vol. 2.<br />
VANDA OMEOPATICI S.r.l. - Via di Morena, 12 • 00043 Ciampino (RM)<br />
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Un Dentista<br />
Secondo<br />
Natur<br />
tura<br />
DOTT.SSA FRANCESCA FRUSTAGLI<br />
Curare i disturbi di denti e gengive con un occhio al <strong>benessere</strong><br />
generale di tutto il corpo, preparare la persona anche<br />
psicologicamente per una visita ed una cura più dolce e<br />
tranquillizzante sono gli obbiettivi del dentista olistico.<br />
Quando affronta un disturbo a un dente,<br />
l’odontoiatria classica si concentra spesso nella cura<br />
di quell’unico disturbo, al contrario l’odontoiatria olistica<br />
affronta il problema nel suo insieme.<br />
Non si tratta di un nuovo sistema di cure “alternativo”<br />
rispetto alla odontoiatria classica, è piuttosto<br />
un nuovo modo di intendere l’approccio con la persona che,<br />
pur non distaccandosi dai canoni tradizionali, cura i disturbi<br />
del cavo orale considerandolo parte integrante<br />
dell’equilibrio di tutto il corpo.<br />
Eccovi alcuni esempi:<br />
❊ I denti storti e ruotati possono alterare l’equilibrio fra<br />
le arcate dentali ed incidere sulle articolazioni della mandibola<br />
al punto da provocare mal di testa, mal di collo e lombalgie.<br />
❊ Il dentista dovrà collaborare con il fisioterapista<br />
(esperto manipolatore dei tessuti ossei, nervosi e muscolari<br />
che circondano la testa) per risolvere patologie correlate tra occlusione<br />
e postura. L’odontoiatria naturale non usa amalgama<br />
per le otturazioni in quanto si è visto che è tossica e<br />
può provocare difficoltà a concentrarsi, ansia,<br />
nervosismo, cefalee, stanchezza cronica ecc.<br />
Al primo posto per le terapie odontoiatriche<br />
va quindi messo l’uso di materiali biocompatibili,<br />
mentre al posto dell’amalgama useremo delle resine.<br />
❊ Il dentista olistico, a differenza di quello classico, non usa solo<br />
il trapano e farmaci ma anche erbe e rimedi omeopatici.<br />
La paura del dentista è molto diffusa, dunque per limitare ansia,<br />
paura, agitazione consigliamo Aconitum 30 D,<br />
e per i bambini Ambra Grisea 3D.<br />
❊ Contro irritabilità e nervosismo preparate un infuso<br />
con Erba Gattaia, Aneto, Luppolo o Radice di liquirizia.<br />
Dott.s<br />
t.ssa a FrancescF<br />
ancesca a FrustF<br />
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HOD 58<br />
31
32<br />
HOD 58<br />
DINA AZZOLINI<br />
PER AMORE DEI CAPELLI<br />
Un Libro Per Voi<br />
e i Vostri Capelli<br />
B.C.DALAI EDITORE COLLANA LE BOE - IN LIBRERIA DAL 25 MAGGIO<br />
Per trent’anni Dina Azzolini è stata la star dei capelli, la mitica<br />
pettinatrice di Consuelo Crespi, Anna Piaggi e Mina, amica dei<br />
migliori artisti, fotografi e stilisti, preferita da tutti per la sua originale<br />
e irripetibile ispirazione. In Per amore dei capelli racconta<br />
la sua passione e i suoi ricordi che riportano a un periodo<br />
fecondo di idee e novità e sono un documento prezioso e una<br />
divertente raccolta di notizie a partire dal suo arrivo a Milano, alla<br />
fine degli anni Cinquanta, dove apre il suo primo negozio in via<br />
della Spiga. Da quel momento la sua ascesa diventa irresistibile.<br />
A Milano stava nascendo la moda italiana e in tutta la città si<br />
respirava l’atmosfera elettrica e vitale della ricerca del nuovo.<br />
Dina si trova nel suo elemento. È contesa tra giovani stilisti<br />
come i Missoni e Versace. Le sue originali creazioni sono<br />
richieste per le loro modelle dai fotografi di moda più famosi,<br />
tra questi Helmut Newton, di cui è stata anche modella, e<br />
Giampaolo Barbieri con cui stabilisce un’intesa professionale<br />
molto intensa e che l’ha definita «fantasiosa e determinata… già allora un’artista, non solo perché<br />
scriveva poesie, ma perché lavorava sui capelli come un pittore sulla tela».<br />
Poi, all’apice della sua carriera, Dina, senza smentirsi, volta ancora pagina, rinnega tinture, permanenti<br />
e messe in piega e si dà alle cure naturali per capelli. Prodotti alle erbe, profumi e<br />
incensi, cere di miele, capelli naturali insomma. Al passo con i tempi, Dina è di nuovo una<br />
grande innovatrice, riscuote un ennesimo successo e inventa l’ecologia della bellezza, la new<br />
age del capello. La sua «filosofia» è raccontata nella seconda parte del libro in cui descrive cosa<br />
succede quando ci si affida alle sue cure. Senza rincorrere le mode, orienta verso ciò che si<br />
armonizza con la propria persona incoraggiando all’accettazione di sé – anche quando la<br />
chioma inizia a imbiancare – e insegnando a pensare ai capelli come un organo del corpo e ad<br />
averne quindi la stessa cura che si presta ad altre parti come la pelle o i denti. Un «trattamento<br />
speciale» di Dina: amare i capelli che vuol dire, prima di tutto, rispettarli.<br />
Lunedì 24 Maggio alle ore 18,30<br />
ci sarà la presentazione del libro<br />
al Teatro Franco Parenti.<br />
Dina Azzolini, emiliana, vive e lavora a Milano<br />
dalla fine degli anni Cinquanta. È stata alla ribalta<br />
del mondo della moda, dello spettacolo e dell’arte.<br />
Attiva nei grandi circuiti internazionali, le sue<br />
creazioni sono pubblicate sulle principali riviste.<br />
E se volete conoscerla:<br />
DINA<br />
Via Kramer, 33 – Milano<br />
Tel. e Fax 02.29533032<br />
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l’unico sistema brevettato che oltre a ridurre la cellulite<br />
è in grado di eliminare, mese dopo mese e in modo<br />
assolutamente naturale, i centimetri in eccesso dai<br />
punti più “critici” del corpo.<br />
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metabolismo fianchi, addome, gambe e glutei vengono ridisegnati.<br />
In breve tempo, a seconda delle diverse problematiche di ognuno, il vostro corpo ritroverà la sua<br />
forma migliore. Inoltre grazie a Hypoxi aumentano il drenaggio linfatico e l’irrorazione sanguigna, con<br />
tutti i benefici che ne derivano. “Togliendo il grasso e il gonfiore in<br />
sovrappiù, il corpo inizia a rimodellarsi da solo e in pochi mesi cambia<br />
struttura. I risultati arrivano presto, basta seguirci con regolarità e, naturalmente,<br />
mantenere un’alimentazione corretta. Forse è per questo che<br />
tra i nostri clienti “ideali” ci sono le signore dai 40 anni in su: si impegnano<br />
a fondo e con serietà e alla fine lo specchio dà loro ragione!”.<br />
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VIAGGIO NEL NUOVO MONDO<br />
36 Nuova<br />
HOD 58<br />
Zelanda<br />
DI MARINA ROBBIANI<br />
Èdall’altra parte del mondo. Ed è assolutamente da vedere. Perché<br />
Semplice, è un posto magnifico, con una luce così nitida da fare<br />
impressione e un cielo che non sta mai fermo pennellato da nubi<br />
d’acquarello, arcobaleni da coboldi, orizzonti fumanti di vento…<br />
Da una parte coste da surf e spiagge da sogno, laghi e vulcani,<br />
geyser e foreste,<br />
sorgenti termali e<br />
campi da golf; dall’altro<br />
fiordi e cascate<br />
scavate nelle rocce<br />
a picco, coste selvagge,<br />
gole e ghiacciai, riserve<br />
ornitologiche e incontri straordinari<br />
con foche e delfini, pinguini<br />
e leoni marini, e se avete fortuna<br />
con balene. Tinte dominanti: blu e<br />
verde dalle infinite sfumature fino al<br />
giallo e al rosso in autunno (ma alcune<br />
spiagge hanno la sabbia che dal bianco va<br />
all’arancione). Città affascinanti come<br />
Auckland, Wellington, Christchurch e cittadine da<br />
pionieri del West, parchi nazionali e “dovunque”<br />
paesaggi spettacolari (qualche flash da film: dal<br />
Signore degli anelli alle cronache di Narnia ad<br />
Avatar passando per Apocalypse now) e<br />
naturalmente molto altro. Ma se il tempo<br />
che avete a disposizione non è tantissimo<br />
e se volete avere una visione d’insieme<br />
che abbia un senso e un costo<br />
accessibile, quello che vi offre La Nuova<br />
Zelanda Viaggi può rappresentare per voi<br />
una buona occasione.
La Nuova Zelanda è diventata più familiare agli italiani in<br />
seguito ad una serie di avvenimenti sportivi passati e futuri<br />
che l'hanno messa e la metteranno in relazione... e, sportivamente<br />
parlando, in contrapposizione con il nostro Paese: il<br />
rugby degli All Blacks e le vele di Team New Zeland prima,<br />
il football degli All Whites poi.<br />
Questo straordinario Paese agli Antipodi dell'Italia ha in<br />
realtà tanto di più da offrire ed è la meta ideale per gli amanti<br />
della Natura nella sua forma più autentica.<br />
Ribattezzata dal regista Peter Jackson che ne ha fatto la<br />
Terra di Mezzo nella sua trasposizione cinematografica<br />
della Trilogia tolkeniana, la Nuova Zelanda stupisce<br />
con i suoi scenari naturali; foreste di felci e di maestosi<br />
alberi Kauri, cascate a picco sulle pareti dei Fiordi,<br />
ghiacciai "affacciati" sul mare, spiagge dorate e dune<br />
sabbiose, laghi come specchi dove si riflettono le cime<br />
innevate dei vulcani, geyser e sorgenti termali, vele al<br />
vento nelle baie, cultura Maori e modernità... il tutto in<br />
un superficie simile a quella dell'Italia, bastano infatti<br />
due settimane per apprezzarne la bellezza.<br />
Noi della Nuova Zelanda Viaggi vi invitiamo a scoprire<br />
questo magnifico Paese attraverso un viaggio<br />
ritagliato su misura per voi. Dal B&B (bed&breakfast)<br />
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linea ed alloggio in ostelli... quali che siano i vostri<br />
gusti, le vostre esigenze ed il vostro budget... saremo<br />
in grado di accontentarvi!<br />
Grazie alla presenza di un nostro ufficio in loco, agli<br />
accordi con le principali compagnie di noleggio e con le<br />
strutture più particolari e esclusive, ai contratti con le<br />
principali compagnie aeree ma sopratutto alla nostra<br />
conoscenza diretta e alla passione per questa destinazione,<br />
sapremo confezionare per voi una vacanza<br />
indimenticabile.<br />
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HOD 58<br />
37
Nell’Isola del Nord a Rotorua, sul lago omonimo, in<br />
una delle zone più ambite per incontrare la cultura e i<br />
villaggi Maori tra geyser e sorgenti termali ancora in<br />
ebollizione, riserve naturali quali il Rainbow Springs<br />
Nature Park, il Whirinaki Forest Park o la<br />
Waimangu Volcanic Valley,<br />
eccovi un elegante Bed and Breakfast<br />
“Vittoriano” d’inizio Novecento.<br />
Ad accogliervi c’è John, venuto fin qua da Londra per<br />
aprirvi la sua deliziosa mecca dal design curioso e<br />
molto curato, pieno di gusto e Déco, con cinque<br />
stanze personalizzate e dedicate ognuna ad un colore:<br />
Oro, Argento, Blu, Verde, Rosso. La mattina<br />
troverete a svegliarvi una tavola imbandita<br />
con grande generosità e, se vorrete approfittarne,<br />
l’esuberante ospitalità di John con<br />
consigli a tutto tondo su ciò che potete fare<br />
e vedere, comprese feste Maori e cene nei<br />
migliori ristorantini<br />
di Rotorua.<br />
Nell’Isola del Sud, affacciato sul<br />
Lago Te Anau, base di partenza per il<br />
Fiordland e per gli spettacolari Miford<br />
Sound e Doubtful Sound, un Bed and<br />
Breakfast unico nel suo genere è l’ex<br />
Convento delle Sorelle della<br />
Misericordia (originario nel 1936 a<br />
100 km da dove si trova ora) letteralmente<br />
trasportato a blocchi, ricostruito<br />
e trasformato in B&B in questo<br />
luogo fantastico.<br />
Robertson House • 70 Pererika Street, Rotorua • Tel./ Fax: 0064 - 7 - 343 7559<br />
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Volete un assaggio di 2 B&B stile Nuova Zelanda<br />
A compiere l’impresa è<br />
stato George, così convinto<br />
dell’importanza<br />
di mantenere viva la<br />
storia e l’arte del suo<br />
paese da aver salvato<br />
insieme alla struttura<br />
esterna, legni e<br />
preziosi pezzi d’epoca. All’interno, una calda e accogliente atmosfera familiare,<br />
stanze silenziosissime e curate nei minimi dettagli, un’intima sala da pranzo<br />
nella ex Cappella, rallegrata da vetrate e aroma di caffé appena fatto. Un salotto<br />
con una ricca libreria utile al viaggio e un buffet sono a disposizione anche<br />
per l’ora del tè, con tanto di torta e, a scelta, un buon vino d’annata.<br />
Te Anau Lodge<br />
Tel. 0064 - 3 - 2497477<br />
Cell.: 0064 - 210649354<br />
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www.teanaulodge.com
PACIARTE<br />
Maggie Taylor<br />
“Imagination”<br />
A CURA DI MIRIAM TOGNAZZI<br />
PaciArte è lieta di presentare in esclusiva italiana Maggie<br />
Taylor, artista americana che attraverso la manipolazione<br />
fotografica ci fa compiere un viaggio all’interno di quello<br />
che sembra essere un libro illustrato.<br />
Partendo dalla scansione di vecchie istantanee o disegni,<br />
attraverso un lavoro di manipolazione con Photoshop,<br />
Maggie Taylor ottiene dei risultati che pur mantenendo l’incanto<br />
del passato, ci fanno riflettere sulla versatilità della<br />
fotografia grazie alle nuove soluzioni tecnologiche.<br />
Nella scelta dei soggetti,<br />
dei colori e delle<br />
ambientazioni vi è<br />
un richiamo ai disegni<br />
dell’infanzia in<br />
cui nessuna soluzione<br />
è ardita o fuori luogo<br />
perché ci si trova nel<br />
magico mondo dell’immaginazione.<br />
L’utilizzo di Photoshop ha<br />
permesso a quest’artista di<br />
sperimentare nuove soluzioni<br />
e di giungere a risultati<br />
sorprendenti, come lei stessa dice: “Quando inizio a lavorare su un’immagine non ho<br />
idea di quale sarà il risultato finale. Ricomporre e integrare frammenti del passato è un<br />
processo ricco di frustrazioni, sorprese e meraviglia”.<br />
All’interno della mostra saranno presenti tutte le serie eseguite<br />
fino ad ora dall’artista come Almost Alice ispirata ad “Alice nel<br />
paese delle meraviglie” e This & That.<br />
via Trieste 48 - Brescia • Tel/Fax 030 2906352<br />
info@paciarte.com • www.paciarte.com<br />
Orari della Mostra: da martedì a sabato 10-13/15.30-19.30<br />
Maggie Taylor<br />
“Imagination”<br />
Fino al Luglio<br />
a Brescia<br />
Presso:<br />
PaciArte<br />
contemporary<br />
HOD 58<br />
39
Cura Schoenenberg: depurativa e dimagrante<br />
Questo programma di sana alimentazione<br />
per dimagrire e depurare si basa su due colonne:<br />
Terapia nutrizionale: consiste in un piano di cura per<br />
un’alimentazione ipocalorica secondo il Dr. H. Anemueller.<br />
Fitoterapia: consiste in un cocktail di piante medicinali<br />
a supporto della perdita di peso e della depurazione.<br />
Con l’assunzione mirata dei succhi delle piante medicinali di<br />
Carciofo, Ortica e Patata vengono influenzati più o meno tutte le<br />
funzioni e tutti gli organi. Oltre all’effetto regolatore e rigeneratore,<br />
il corpo viene miratamente depurato e drenato.<br />
Il pacchetto succhi contiene:<br />
2 bottiglie da 200 ml di succo fresco di Carciofo<br />
2 bottiglie di succo fresco di Ortica<br />
4 bottiglie da 200 ml di succo di Patata<br />
1 bicchiere per cocktail Schoenenberg<br />
+Nella confezione fruttata (gialla)<br />
2 bottiglie da 750 ml di TopVital<br />
Nella confezione classica (verde)<br />
2 bottiglie da 750 ml di FastToFit<br />
I succhi freschi<br />
sono distribuiti in Italia da:<br />
SOLONATURA srl<br />
Via Privata Druso, 6 - MILANO<br />
Tel. (+39) 02.5060058 - (+39) 91988120 - fax (+39) 02.740690<br />
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Maurice Cereghini eghini Institute<br />
Centri di Pranoterapia e Naturopatia<br />
Maurice Cereghini,<br />
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Esperto in Medicine Olistiche<br />
e Guarigione Spirituale,<br />
Pranoterapeuta e Naturopata.<br />
Fondatore e Direttore, dal 1988, del<br />
Maurice Cereghini Institute, una<br />
delle più importanti strutture elvetiche<br />
nella produzione e distribuzione<br />
di prodotti fitoterapici ed erboristici.<br />
Maurice Cereghini potrà aiutarti<br />
nei suoi studi in Italia e Svizzera<br />
attraverso la sua<br />
ventennale esperienza.<br />
“La cura del corpo passa<br />
attraverso quella dello spirito”<br />
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Maurice Cereghini Institute<br />
e partecipa ai seminari<br />
di Maurice Cereghini per<br />
sperimentare di persona<br />
il potere<br />
della guarigione spirituale.<br />
Milano<br />
Presso il Centro Le Radici del Cielo<br />
Via Pecchio, 18<br />
Tel. 333 8291110<br />
Cantù (Como)<br />
Via Ariberto, 17<br />
Tel. 031 709409<br />
In Italia<br />
Prossima apertura a Cernobbio (Como)<br />
Per informazioni 333 8291110<br />
In Svizzera<br />
Lugano<br />
Via Motta, 24<br />
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44<br />
HOD 58<br />
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È Primavera,<br />
c’è bisogno<br />
di energia nuova!<br />
Bioton Effervescente: l’integratore di<br />
Vitamine e Minerali con la forza della natura!<br />
In vista della primavera, il Laboratorio<br />
Chimico Farmaceutico A. SELLA di Schio<br />
propone questa importante novità.<br />
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multivitaminico e multiminerale, arricchito<br />
con Ginseng, Mirtillo e Pappa Reale.<br />
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e durante i cambi di stagione.<br />
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contrastando i radicali liberi.<br />
Inoltre, grazie all’associazione di<br />
Ginseng, Mirtillo, Pappa Reale,<br />
contribuisce a superare gli stress<br />
quotidiani e la stanchezza del<br />
corpo e della vista.<br />
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ristabilirsi dopo influenza e malattie<br />
e per prevenire l’invecchiamento<br />
e gli inestetismi della pelle.<br />
Bioton Effervescente<br />
è disponibile in farmacia<br />
in una confezione da<br />
20 compresse effervescenti.<br />
Si consiglia l’assunzione di 1 compressa al giorno, sciolta in un’abbondante bicchiere d’acqua.<br />
BIOTON EFFERVESCENTE (20 compresse), lo trovate in farmacia.
Le Oasi Salus<br />
Coltivazioni biologiche al servizio della salute<br />
In Cile, Salus Haus coltiva 600 ettari di terreno secondo i principi dell’agricoltura biologica e in<br />
collaborazione con le popolazioni locali. Da qui proviene la maggior parte delle erbe contenute negli<br />
integratori alimentari e nelle tisane Salus<br />
La parola Salus deriva dal latino e significa salute e <strong>benessere</strong>.<br />
Quando il dottor Otto Greither 90 anni fa cercò un nome per la sua azienda, ‘Salus’ risultò essere il più adatto, in<br />
quanto per anni egli aveva lavorato ricercando come, con l’aiuto delle erbe, si potesse rimanere sani il più a lungo<br />
possibile. Ancor oggi Salus lavora seguendo i principi di Otto Greither, utilizzando erbe che siano il più possibile<br />
allo stato naturale. Attualmente l’azienda con sede a Bruckmühl, in Baviera è diretta dal figlio del fondatore, anche<br />
lui di nome Otto: nel 1945, all’età di 20 anni, prese in mano le redini di Salus dopo la morte dei genitori. La forza<br />
delle erbe ha permesso a questa piccola realtà di crescere e diffondersi enormemente nei suoi 90 anni di storia.<br />
Molte delle erbe utilizzate nei prodotti Salus provengono dal Cile. La decisione<br />
di trasferire la coltivazione di erbe in Sud America fu presa molti anni fa. Infatti<br />
dal 1986, a causa della catastrofe di Chernobyl, per anni in Europa interi raccolti<br />
erano inquinati dalla radioattività. Questo causava a Salus difficoltà quasi<br />
insormontabili. Allora Otto Greither si mise a cercare un appezzamento di<br />
terreno che fosse rimasto il più possibile allo stato naturale.<br />
Oggi un terreno in Cile è proprietà di Salus ed Otto Greither in questo modo ha<br />
potuto provare anche l’esperienza di agricoltore: “Un giorno ho espresso il<br />
desiderio di vedere il luogo da dove provengono queste piante ed essere<br />
presente anche al raccolto - dice il proprietario di Salus - allora mi sono recato lì e devo dire che mi è piaciuto<br />
molto, mi sembrava di essere in Baviera. E ho pensato: se avessi qualcuno di fiducia che si impegnasse in questo<br />
lavoro comprerei una piccola fattoria in questo posto.”<br />
Una volta realizzatesi le condizioni necessarie, sono state create le oasi Salus in cui oggi vengono coltivati 600<br />
ettari di erbe in modo assolutamente biologico. Cento tipi diversi di erbe vengono coltivati e raccolti ogni anno in<br />
questi terreni, tuttavia l’agricoltura in questo paese non è così semplice. Infatti piove spesso e a causa della<br />
pioggia crescono a dismisura le erbe infestanti, mentre le piante officinali rimangono soffocate. Al confronto, gli<br />
attacchi degli insetti rappresentano un problema di facile soluzione. Per questo vengono impiegate fino a 150<br />
persone nei campi, solo per togliere le erbacce, ma l’esperienza ha insegnato<br />
che questo lavoro è fondamentale.<br />
Una curiosità interessante riguarda la coltivazione della genziana maggiore:<br />
le radici di questa pianta possono essere colte solo dopo otto anni e nel<br />
frattempo i campi si riempirebbero di erbe infestanti. La soluzione naturale<br />
escogitata da Salus è un gregge di pecore, che è lasciato libero di pascolare<br />
nei campi. Le pecore mangiano le erbe ma evitano la genziana a causa del<br />
suo gusto amaro.<br />
Oltre alla coltivazione delle piante officinali per la realizzazione dei prodotti,<br />
nelle Oasi Salus ci si preoccupa anche della tutela delle erbe medicinali in pericolo di estinzione: piante come la<br />
Primula veris o l’Arnica delle montagne bavaresi, la cui raccolta incontrollata in questi anni ne ha messo a rischio<br />
l’esistenza, e che invece vengono coltivate e raccolte a mano dai contadini locali, di origine Mapuche.<br />
Le condizioni di lavoro nelle fattorie Salus in Cile corrispondono alle leggi tedesche: cinque giorni lavorativi,<br />
contributi assistenziali e previdenziali, maternità e salario minimo per i lavoratori stagionali sono garantiti come<br />
in madrepatria.<br />
Le Oasi Salus non sono il frutto della convenienza economica ma di una scelta di qualità<br />
e di tutela per i consumatori.<br />
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