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La TOSCANA - Giugno 2013

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<strong>La</strong> terracotta<br />

dell’ Impruneta<br />

di Sara Sestini<br />

e i suoi artigiani<br />

<strong>La</strong> mostra sotto i Loggiati<br />

del Pellegrino di piazza<br />

Buondelmonti dal 2 giugno<br />

alla fine dell’estate<br />

E poi c’è la volontà dichiarata, attraverso la<br />

Nei giardini delle ville, nelle aie<br />

delle case coloniche e lungo gli<br />

antichi tracciati viari: il caldo<br />

rosato del cotto lambisce il visitatore<br />

ovunque a Impruneta, offrendogli orci<br />

e vasi decorativi dove posare gli occhi, statue<br />

sui muri di cinta, tabernacoli per il sacro<br />

e oggetti d’arredo per il profano. Gli itinerari<br />

consigliati partono dal “Quartiere delle Fornaci”,<br />

nel centro del paese, e si irradiano fino<br />

a raggiungere le realtà produttive più decentrate.<br />

Tanti i luoghi della produzione, talvolta<br />

luoghi magici, fornaci con le cave d’argilla<br />

a fianco dove il sapere antico è diventato<br />

lavoro moderno, produzioni tradizionali e<br />

produzioni d’avanguardia, e tanti i manufatti<br />

in cotto sparsi sul territorio. Dal 2 giugno e<br />

visitabile almeno fino alla fine dell’estate, la<br />

mostra permanente dal significativo titolo<br />

“<strong>La</strong> terracotta dell’Impruneta e i suoi artigiani”,<br />

ha riportato tutti questi prodotti in un<br />

unico luogo: sotto i Loggiati del Pellegrino,<br />

luogo storico dell’accoglienza e location designata<br />

dagli artigiani stessi quale vetrina<br />

delle peculiarità delle singole aziende locali.<br />

Dieci i produttori che hanno promosso la mostra,<br />

che oggi più che mai ha bisogno di investimenti<br />

26 <strong>La</strong> terracotta dell’Impruneta<br />

artigiani delle fornaci e dei laboratori<br />

della terracotta imprunetini da cui è partita<br />

l’idea di un’esposizione. Idea che subito è<br />

stata accolta dall’Assessorato alle politiche<br />

per lo sviluppo e la promozione territoriale<br />

che intuendo le potenzialità dell’iniziativa,<br />

ha dato il sostegno e il patrocinio del Comune<br />

di Impruneta. <strong>La</strong> mostra non a caso nasce<br />

in un momento in cui la competizione sul<br />

mercato rende ancora più necessaria la promozione<br />

di un prodotto unico come il cotto<br />

imprunetino, elemento d’identità culturale<br />

sulla qualità e sulla ricerca. Ci saranno<br />

i tradizionali orci, conche, vasi da giardino e<br />

vasellame, comignoli e moderne riproduzioni<br />

interracotta ma anche oggetti d’arredo e<br />

prodotti di design adatti a essere inseriti anche<br />

in contesti urbani e architettonici. Attraverso<br />

l’esposizione dei propri manufatti, le<br />

dieci ditte artigiane faranno conoscere e<br />

promuoveranno una maestria artigianale<br />

che è tipica e che viene da lontano tanto da<br />

far parlare per Impruneta di una vera e propria<br />

civiltà del cotto.<br />

mostra, di promuovere un percorso consensuale<br />

verso quel “patto disciplinare” che<br />

funzioni da “passaporto” di qualità della<br />

terracotta di Impruneta . Strumento di grande<br />

importanza per arginare una concorrenza<br />

sempre più agguerrita. Che, però, è fermo a<br />

Roma da anni. In altre parole il marchio c’è<br />

ma non può essere usato. “Per Impruneta -<br />

spiega Lorenzo Andrei titolare della Fornace<br />

Poggi Ugo e presidente dell’Associazione<br />

Fornaci Storiche e Artistiche di Impruneta -<br />

il disciplinare nasce da un parte per garanti-

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