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<strong>La</strong> terracotta<br />
dell’ Impruneta<br />
di Sara Sestini<br />
e i suoi artigiani<br />
<strong>La</strong> mostra sotto i Loggiati<br />
del Pellegrino di piazza<br />
Buondelmonti dal 2 giugno<br />
alla fine dell’estate<br />
E poi c’è la volontà dichiarata, attraverso la<br />
Nei giardini delle ville, nelle aie<br />
delle case coloniche e lungo gli<br />
antichi tracciati viari: il caldo<br />
rosato del cotto lambisce il visitatore<br />
ovunque a Impruneta, offrendogli orci<br />
e vasi decorativi dove posare gli occhi, statue<br />
sui muri di cinta, tabernacoli per il sacro<br />
e oggetti d’arredo per il profano. Gli itinerari<br />
consigliati partono dal “Quartiere delle Fornaci”,<br />
nel centro del paese, e si irradiano fino<br />
a raggiungere le realtà produttive più decentrate.<br />
Tanti i luoghi della produzione, talvolta<br />
luoghi magici, fornaci con le cave d’argilla<br />
a fianco dove il sapere antico è diventato<br />
lavoro moderno, produzioni tradizionali e<br />
produzioni d’avanguardia, e tanti i manufatti<br />
in cotto sparsi sul territorio. Dal 2 giugno e<br />
visitabile almeno fino alla fine dell’estate, la<br />
mostra permanente dal significativo titolo<br />
“<strong>La</strong> terracotta dell’Impruneta e i suoi artigiani”,<br />
ha riportato tutti questi prodotti in un<br />
unico luogo: sotto i Loggiati del Pellegrino,<br />
luogo storico dell’accoglienza e location designata<br />
dagli artigiani stessi quale vetrina<br />
delle peculiarità delle singole aziende locali.<br />
Dieci i produttori che hanno promosso la mostra,<br />
che oggi più che mai ha bisogno di investimenti<br />
26 <strong>La</strong> terracotta dell’Impruneta<br />
artigiani delle fornaci e dei laboratori<br />
della terracotta imprunetini da cui è partita<br />
l’idea di un’esposizione. Idea che subito è<br />
stata accolta dall’Assessorato alle politiche<br />
per lo sviluppo e la promozione territoriale<br />
che intuendo le potenzialità dell’iniziativa,<br />
ha dato il sostegno e il patrocinio del Comune<br />
di Impruneta. <strong>La</strong> mostra non a caso nasce<br />
in un momento in cui la competizione sul<br />
mercato rende ancora più necessaria la promozione<br />
di un prodotto unico come il cotto<br />
imprunetino, elemento d’identità culturale<br />
sulla qualità e sulla ricerca. Ci saranno<br />
i tradizionali orci, conche, vasi da giardino e<br />
vasellame, comignoli e moderne riproduzioni<br />
interracotta ma anche oggetti d’arredo e<br />
prodotti di design adatti a essere inseriti anche<br />
in contesti urbani e architettonici. Attraverso<br />
l’esposizione dei propri manufatti, le<br />
dieci ditte artigiane faranno conoscere e<br />
promuoveranno una maestria artigianale<br />
che è tipica e che viene da lontano tanto da<br />
far parlare per Impruneta di una vera e propria<br />
civiltà del cotto.<br />
mostra, di promuovere un percorso consensuale<br />
verso quel “patto disciplinare” che<br />
funzioni da “passaporto” di qualità della<br />
terracotta di Impruneta . Strumento di grande<br />
importanza per arginare una concorrenza<br />
sempre più agguerrita. Che, però, è fermo a<br />
Roma da anni. In altre parole il marchio c’è<br />
ma non può essere usato. “Per Impruneta -<br />
spiega Lorenzo Andrei titolare della Fornace<br />
Poggi Ugo e presidente dell’Associazione<br />
Fornaci Storiche e Artistiche di Impruneta -<br />
il disciplinare nasce da un parte per garanti-