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Alle Giubbe Rosse<br />
la performance di Pierina <strong>La</strong>ganà<br />
e Salvatore Cosentino<br />
di Daniela Pronestì<br />
Un incontro fra le arti nel nome<br />
della bellezza. Potrebbe essere<br />
questo il sottotitolo della performance<br />
<strong>La</strong> realtà del sogno -<br />
<strong>La</strong> panchina dei bottoni che sabato 1 giugno<br />
ha offerto ai convenuti presso il Gran<br />
Caffè storico - letterario Giubbe Rosse di<br />
Firenze un’esperienza culturale tra le più<br />
raffinate, perché capace di riunire pittura,<br />
poesia, musica e teatro in un unico grande<br />
respiro. Ideatori e protagonisti dell’evento<br />
Pierina <strong>La</strong>ganà, pittrice e scrittrice già presente<br />
in passato con i suoi lavori nello storico<br />
caffè fiorentino, e Salvatore Cosentino,<br />
critico letterario e musicale e autore<br />
teatrale. Base ispirativa della performance<br />
è il racconto inedito <strong>La</strong> panchina dei bottoni<br />
di Pierina <strong>La</strong>ganà, in cui l’autrice calabrese,<br />
da sempre attenta a porre in luce gli<br />
aspetti che descrivono la forza comunicativa<br />
dell’arte, racconta il cammino di un’anima<br />
che, passando attraverso numerose<br />
prove e altrettanti ostacoli, ritrova la via<br />
che porta alla bellezza. Come sempre nei<br />
suoi racconti, la storia si nutre di atmosfere<br />
sospese tra sogno e realtà, verità e finzione,<br />
mentre il linguaggio è intessuto di un<br />
raffinato simbolismo che segna un momento<br />
di sintesi tra parola e immagine. Lo sviluppo<br />
narrativo è dei più coinvolgenti: il<br />
lettore è preso per mano e guidato in un<br />
percorso che gli permette di vivere un’esperienza<br />
“multisensoriale”, tale è la varietà<br />
delle sensazioni evocate e la ricchezza di<br />
dettagli che caratterizza la descrizione<br />
dell’oggetto “magico” per eccellenza in<br />
questa storia, la panchina dei bottoni. Essa<br />
è il simbolo della trasformazione interiore<br />
che può avvenire in chiunque abbia il coraggio<br />
di “abbandonare il cinismo della realtà”,<br />
scrive l’autrice, e sollevare, uno per<br />
uno, i setti veli che lo allontanano dall’unica,<br />
autentica fonte della felicità, l’amore.<br />
Si direbbe una fiaba e per molti versi lo è,<br />
perché si serve del simbolo per parlare di<br />
quelle verità in cui è riposto il senso ultimo<br />
della vita e delle cose, e per ricordarci che<br />
è nella fantasia e nel gioco che risiedono le<br />
basi della conoscenza profonda di<br />
se stessi. Concetti che Pierina ha<br />
scelto di eprimere anche in forma<br />
pittorica, realizzando cinque dipinti<br />
che alludono, con un tracciato cromatico<br />
e segnico di notevole impatto,<br />
ai diversi gradi di consapevolezza<br />
che l’essere umano conquista<br />
con la presa d’atto dei suoi limiti e<br />
delle sue debolezze, del suo “cuore<br />
di tenebra”, passando dal disincanto<br />
alla “redenzione”, dalla superficialità<br />
dei bisogni materiali ad una<br />
risacralizzazione dell’esistenza. È la<br />
strada irta e difficile che conduce<br />
alla vetta della libertà interiore, che<br />
è perfetta sintesi di verità, semplicità<br />
e bellezza. Su questi presupposti<br />
s’inserisce il contributo di Salvatore<br />
Cosentino, intellettuale raffinato,<br />
uomo dotato di un’ironia così<br />
tagliente da infrangere, con incredibile<br />
facilità, i pregiudizi e le ipocrisie<br />
che allignano nella società del<br />
nostro tempo. Il suo punto di vista,<br />
sagace e irriverente, smaschera le<br />
ambiguità nascoste nei meccanismi<br />
che reggono gli attuali equilibri<br />
sociali, economici e politici, ai quali<br />
si deve un ruolo non secondario<br />
Alcuni momenti della presentazione al caffè storico letterario<br />
delle Giubbe Rosse di Firenze: a sinistra Pierina <strong>La</strong>ganà; in<br />
basso la pittrice con Salvatore Cosentino. Nella foto in alto i<br />
due protagonisti della performance con Jacopo Chiostri,<br />
Riccardo Ghiribelli e la poetessa Roberta Degl’Innocenti<br />
nell’impoverimento morale e spirituale dell’uomo<br />
contemporaneo. Autore di un intenso monologo<br />
dal titolo Un diritto …messo di traverso, in cui svela<br />
gli “inganni” del linguaggio giuridico e i suoi legami<br />
con il teatro e con gli odierni mezzi di comunicazione,<br />
Cosentino crede fermamente nella cultura<br />
e nell’educazione al bello come i soli strumenti che<br />
rimettono l’essere umano al vertice di una scala<br />
valoriale che sempre più sprofonda nell’abisso del<br />
relativismo etico e morale. Le sue riflessioni, accompagnate,<br />
come tutta la performance, da una<br />
selezione di brani musicali scelti da lui, hanno integrato<br />
gli interventi di Pierina <strong>La</strong>ganà, ed entrambi,<br />
come abili attori di teatro, hanno coinvolto gli spettatori<br />
in un trascinante ritmo di parole e musica.<br />
Anche in questo caso, quindi, è la bellezza, che trova<br />
massima espressione nelle arti e nel loro rapporto<br />
sinestetico, la vera grande rivoluzione della<br />
nostra epoca.<br />
Pierina <strong>La</strong>ganà e Salvatore Cosentino<br />
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