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“Naturalmentearte”<br />
Alla Specola<br />
le sculture<br />
di Kevo.<br />
Totale empatia<br />
fra le opere<br />
e l’ambiente<br />
di Roberta Fiorini<br />
Le sculture di Claudio Cavallini-Kevo hanno trovato magica<br />
collocazione nel suggestivo spazio che la Sezione di Zoologia<br />
de <strong>La</strong> Specola (Museo di Storia Naturale dell’Università<br />
di Firenze) riserva alle mostre temporanee: con il titolo<br />
“Naturalmentearte - dal cuore del legno l’anima di Kevo, in corso dalla<br />
metà di maggio alla fine di giugno <strong>2013</strong>, quale special event della<br />
manifestazione periodica dedicata a “I profumi di Boboli”- organizzata<br />
dall’Istituto Agronomico per l’Oltremare con il patrocinio del Centro<br />
Unesco di Firenze. Natura storia e arte in un continuum che perfettamente<br />
appare calzante nei temi delle sculture di Kevo. Un artista che,<br />
come spesso viene ricordato nelle recensioni, scopre l’inclinazione<br />
artistica dall’amore per la natura e in particolare per il legno, per i<br />
Kevo durante la presentazione al pubblico della mostra<br />
tronchi recuperati nei boschi in sintonia con la wilderness<br />
del suo curioso nome, Kevo, che prima d’essere<br />
“nome d’arte” è “nome di battaglia”, memoria di un’adolescenza<br />
che anche nella sua scultura trattiene “l’odore<br />
della selvaggia libertà”, come l’autore ci racconta. Ecco<br />
perché la naturalità della materia lignea, materia che ha<br />
anche un suo profumo, l’ispirazione spesso rivolta a reinterpretare<br />
figure di animali, la cultura primitiva a cui sovente<br />
fanno riferimento le sue forme, hanno stabilito una<br />
sorta di empatia tra le opere e l’ambiente de <strong>La</strong><br />
Specola.Kevo viene dall’esperienza figurativa che dopo i<br />
primi “totem” sortisce esiti notevoli in clima di realismo<br />
e naturalismo dei soggetti, tanto antropo che zoomorfi,<br />
ma ben presto coltiva l’esigenza di trovare una nuova sintesi,<br />
una “traduzione” più personale e creativa ed ecco<br />
che oggi l’artista modula volumi puri, geometrizzanti, fedele<br />
al principio di lavorare dapprima la forma dall’intero,<br />
dal tronco, per poi separarne le parti e riconnetterle<br />
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Kevo