Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
i 4 Amici<br />
quando il profumo<br />
del mare è a due passi<br />
dalla stazione<br />
di Armando Colotta<br />
Una specie di biglietto da visita quei branzini sulla soglia. In bella vista nei<br />
contenitori, sembrano darti la più appetitosa delle accoglienze. ll ghiaccio<br />
tritato risalta la lucentezza di un animale anche se non più vivo sicuramente<br />
fresco, “figlio” dei nostri mari. Insomma, un valido suggerimento per<br />
orientarsi sul menu.<br />
Specifichiamo: non che quello di “terra” sia da meno, anzi, ma è cosa risaputa che<br />
l’asso (ormai non più nella manica) de “I 4 amici” è da sempre il mare conosciuto come<br />
conviene solo da chi sul mare<br />
c’è nato e cresciuto. Al resto<br />
hanno pensato la maestria<br />
(leggi arte) di chi opera ai fornelli,<br />
la gentilezza di chi consiglia<br />
e serve ai tavoli, la spiccata<br />
capacità manageriale di chi<br />
ha fatto della ristorazione la<br />
sua professione: Giuseppe Caprarella,<br />
originario di Melfi, in<br />
Toscana dagli anni ‘70, proprietario<br />
oggi di sei ristoranti nel<br />
cuore di una città unica nell’arte<br />
del “mettersi a tavola”. D’altronde<br />
non spetta a noi ricordare<br />
che quando si apre tale<br />
dibattito, da queste parti c’è da<br />
fare i conti con la storia di un<br />
certo Pellegrino Artusi, romagnolo<br />
d’origine ma figlio adottivo<br />
di questa città, autore del<br />
capolavoro “<strong>La</strong> Scienza in cucina<br />
e l’arte di mangiar bene”.<br />
Ad esortarlo nella sfida de “I 4<br />
amici” è stato l’intuito di chi sa come gestire un locale: ecco perchè<br />
la volontà di rilevare il ristorante a due passi dalla stazione centrale.<br />
Era il ‘96, più d’una scommessa. Oggi, a distanza di vent’anni,<br />
può dire di averla vinta, con la soddisfazione di chi ha visto sedersi<br />
tra questi tavoli gente di tutto il mondo, deliziata nel palato e allietata<br />
nello spirito. Perchè “mangiar bene sazia l’anima ancor prima<br />
dello stomaco”, ripeteva Pellegrino nel suo manuale.<br />
Quasi un semplice dettaglio i complimenti di Giulio Andreotti,<br />
dell’amico Marco Masini e dei tanti altri commensali di fama venuti<br />
a cena in via degli Orti Oricellari, quando hai la consapevolezza di<br />
sapere come si catturano i gusti culinari delle culture d’ogni mondo:<br />
giapponese e cinese, delle due sponde d’America, mediterranea e<br />
<strong>La</strong> scommessa<br />
vincente<br />
di Giuseppe<br />
Caprarella,<br />
proprietario<br />
del ristorante<br />
di via degli<br />
Orti Oricellari<br />
a Firenze<br />
dell’est. Perchè qui ci viene - e ci torna - chiunque,<br />
sicuro di azzeccare la scelta se si è alla ricerca<br />
di gusto e classe.<br />
Il locale si è rifatto il look da circa un anno, col<br />
bianco delle pareti del Salone Venere rivitalizzato<br />
dai colori molto accesi dei quadri dell’amica<br />
Monica Giarrè. Ma è la Cantina delle Grottesche<br />
il vero bijoux del locale: un privè da dieci<br />
coperti dove si mangia sotto la volta affrescata<br />
con scene tipicamente marinare e circondati dai<br />
vini più conosciuti al mondo come la riserva Vernaccia<br />
dei Guicciardini-Strozzi, il Franciacorta<br />
prodotto del Bellavista o il Marzocco chardonnay<br />
di casa Avignonesi. Marchi di origine controllata<br />
e garantita come “garantito” è il nome<br />
dello chef che sforna i piatti con cui questi si<br />
sposano a meraviglia: Rocco Caprarella, fratello<br />
di Giuseppe, maestro nella preparazione di primi<br />
e antipasti caldi.<br />
Da provare (per credere) gli ‘Spaghetti 4 amici’,<br />
una pasta trafilata di Gragnano con frutti di<br />
mare già sgusciati, o il ‘Maltagliato’, pasta fatta<br />
in casa tirata con la bisque, una salsa dal sapore<br />
delicato ricavata dalla testa di gamberi e scampi. Non da meno la<br />
‘Catalana’ del capopartita Bledar Dhima, crostacei cotti al vapore<br />
serviti con pinzimonio e insalatina oppure il ‘Pesce al sale’, un branzino<br />
in crosta di sale infornato con un impasto di acqua e sale. Roba<br />
da far venire l’acquolina in bocca non meno dei piatti che caratterizzano<br />
le “Cene d’autore”, originale iniziativa pensata dal locale che<br />
dal 1996, almeno una volta al mese, organizza una serata con una<br />
cena di degustazione dall’aperitivo al dessert. Protagonisti<br />
dell’evento la casa vitivinicola che sponsorizza il vino a seconda del<br />
menu previsto e l’immancabile Paolo Blasi, sommelier di fama che<br />
illustra storia, caratteristiche e segreti delle bevande e dei piatti<br />
previsti per l’occasione.<br />
I 4 amici<br />
15