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Artisti contemporanei in terra d'Arezzo

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Orietta Lapucci<br />

<strong>Artisti</strong> <strong>contemporanei</strong> <strong>in</strong> <strong>terra</strong> d’Arezzo<br />

Ceramica traforata<br />

La famiglia Lapucci è orig<strong>in</strong>aria di Borgo San<br />

Lorenzo, dove il nonno Giovanni (1885-1968)<br />

era alle dipendenze del ceramista Galileo Ch<strong>in</strong>i<br />

e sotto la direzione artistica del sav<strong>in</strong>ese Zulimo<br />

Aret<strong>in</strong>i, attivo presso la manifattura del Mugello dal<br />

1909. Proprio da questi venne a Giovanni il suggerimento<br />

di impiantare un laboratorio di ceramiche a<br />

Monte San Sav<strong>in</strong>o, ed il progetto trovò compimento<br />

negli anni Venti del Novecento. Giovanni Lapucci si<br />

trasferì <strong>in</strong>fatti nel paese della Valdichiana, dove prima<br />

collaborò con l’Aret<strong>in</strong>i medesimo che aveva<br />

aperto la sua “Antica Bottega”, successivamente<br />

costituì una società di produzione di ceramiche con<br />

Castruccio Frullani, dopo essersi sposato con Adele<br />

Natali, che gli diede <strong>in</strong> breve tempo tre figli: Paolo<br />

(1923), Luigi (1925), Luisa (1928), che sarebbero diventati<br />

tutti ceramisti. Dopo varie vicissitud<strong>in</strong>i e anche<br />

la cessazione della società con il Frullani, Giovanni<br />

Lapucci riprende l’attività <strong>in</strong> maniera autonoma<br />

dopo il 1930, prima nella sede produttiva posta <strong>in</strong><br />

località Castellare, che era già stata della precedente<br />

società, poi nella bottega di Corso Sangallo, <strong>in</strong><br />

contesto urbano, con l’<strong>in</strong>serimento al lavoro dei figli.<br />

Da allora l’attività della famiglia è cont<strong>in</strong>uata <strong>in</strong>cessantemente<br />

f<strong>in</strong>o ad oggi, nella stessa sede. La bottega<br />

di ceramiche Lapucci si è sempre caratterizzata,<br />

<strong>in</strong> particolare, per la tradizionale lavorazione della<br />

ceramica <strong>in</strong>gobbiata e del traforato. Il fondatore<br />

dell’attività, Giovanni, fu sostituito nella conduzione<br />

aziendale, prima dal figlio Paolo, poi da Luigi, purtroppo<br />

ambedue prematuramente scomparsi. Dalla<br />

metà degli anni Settanta la cont<strong>in</strong>uità della produzione<br />

della manifattura fu assicurata dalla vedova di<br />

quest’ultimo, Nimegia Cheli, che rimase attiva f<strong>in</strong>o<br />

al 1999. In quell’anno la bottega fu rilevata da Orietta<br />

Lapucci, figlia di Paolo, che la detiene ancora, e<br />

che ha cont<strong>in</strong>uato brillantemente la produzione artistica<br />

della famiglia. Con lei siamo arrivati ai discendenti<br />

di terza generazione.<br />

Orietta Lapucci ha impostato la sua lavorazione della<br />

ceramica <strong>in</strong> assoluta fedeltà alla tradizione<br />

familiare,aff<strong>in</strong>andosi e specializzandosi sopratutto<br />

nel traforato fiorito a mano, con la realizzazione di<br />

pezzi unici molto ricercati anche da coloro che hanno<br />

<strong>in</strong> casa pezzi “firmati” dai suoi antecessori. Le<br />

sue produzioni, che sono varie ma che sono per lo<br />

più costituite da ceramiche traforate arricchite da<br />

applicazioni a rilievo, richiamano le opere del nonno<br />

Giovanni, <strong>in</strong> assoluta cont<strong>in</strong>uità, dimostrata anche<br />

dall’uso delle stesse forme. Le tipologie traforate<br />

proposte dall’attuale titolare della manifattura sono<br />

impreziosite dall’uso di colori tenui determ<strong>in</strong>ati anche<br />

dall’impegno di varie qualità di argilla con cui<br />

vengono realizzate le applicazioni a rilievo. Una piccola<br />

<strong>in</strong>novazione nel solco di una comunque costante<br />

fedeltà alla tradizione.<br />

Via Corso Sangallo, 6/10 - 52048 Monte San Sav<strong>in</strong>o (AR)<br />

Tel. 0575 844928<br />

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