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Artisti contemporanei in terra d'Arezzo

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Patrizio Zona<br />

<strong>Artisti</strong> <strong>contemporanei</strong> <strong>in</strong> <strong>terra</strong> d’Arezzo<br />

C’è luce oltre lo schema, marmo bianco di Carrara, cm. 240x150x40,<br />

Poggio Sant’Angelo<br />

lo schema..<strong>in</strong> equilibrio precario, 2008, marmo bianco di<br />

Carrara, h. cm. 40, coll. privata<br />

Patrizio Zona nasce a Napoli il 17 maggio<br />

1953.<br />

F<strong>in</strong> da bamb<strong>in</strong>o esprime una grande predisposizione<br />

per la manualità che, <strong>in</strong> giovane<br />

età, diviene vivo <strong>in</strong>teresse per le arti <strong>in</strong> genere.<br />

Da ragazzo frequenta laboratori artigiani e fonderie<br />

dove apprende i segreti della lavorazione<br />

della materia: bronzo, marmo, legno. Il piacere<br />

di ascoltare il richiamo della materia, conoscerla,<br />

plasmarla, lo guida, f<strong>in</strong> da subito, <strong>in</strong> un percorso<br />

<strong>in</strong>dividuale di ricerca quale, mezzo di <strong>in</strong>nalzamento<br />

dalla meccanicità, dallo “schema”<br />

che lo circonda. Della concretezza della materia,<br />

Patrizio coglie la leggerezza delle forme che affiorano<br />

e che lo elevano <strong>in</strong> un’<strong>in</strong>tensa spazialità<br />

senza tempo f<strong>in</strong>almente libero.<br />

Patrizio Zona si è trasferito da poco <strong>in</strong> Toscana<br />

dove vive e lavora.<br />

Le sue opere sono riconosciute ed esposte <strong>in</strong><br />

varie nazioni europee.<br />

Patrizio Zona è scultore di felice creatività, che accompagna<br />

ad una notevole conoscenza tecnica dei materiali<br />

con cui realizza le sue forme astratte, un senso di<br />

laica solennità. Significativa, per tentare una prima valutazione<br />

stilistica di questi lavori, è la sua scultura <strong>in</strong><br />

pietra di Lecce di due metri e mezzo, esposta due anni<br />

fa al Simposio di scultura di Termoli, che si presenta col<br />

titolo di “Omaggio al Futurismo”. Questo potrebbe essere<br />

il segno di un debito culturale nei confronti di quella<br />

modalità espressiva. Tuttavia Zona non sembra – e<br />

soprattutto <strong>in</strong> quell’opera così specificatamente connotata<br />

– condividerne la filosofia, <strong>in</strong> quanto la sua ricerca<br />

, pur co<strong>in</strong>volta <strong>in</strong> una spazialità che si del<strong>in</strong>ea lungo<br />

traiettorie d<strong>in</strong>amiche molto prossime al Futurismo,<br />

tende a r<strong>in</strong>serrare le l<strong>in</strong>ee di fuga <strong>in</strong> una dimensione<br />

volutamente def<strong>in</strong>ita. Le sue strutture plastiche si impongono<br />

soprattutto per la loro imperiosa presenza<br />

nello spazio. In questo senso l’appellativo di totem,<br />

che spesso l’artista attribuisce come titolo ad alcune<br />

delle sue opere, non è una forzatura concettuale, bensì<br />

il segno di una titolarità funzionale e simbolica. La tensione<br />

verso l’alto di queste forme comporta importanti<br />

accensioni figurali che si aprono a una riconoscibilità<br />

allusiva, anche se non esplicitamente narrativa.<br />

Come per una scommessa giocata sull’equilibrio, svet-<br />

52100 Arezzo - Cell. 335 8202972<br />

<strong>in</strong>fo@patriziozona.it - www.patriziozona.it<br />

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