Notiziario Dicembre 2010 - Comune di Montecchio Emilia

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03.01.2015 Views

Le politiche del Comune dopo i tagli ai trasferimenti statali “Primo obiettivo: tutelare i servizi alle famiglie e alle persone” 2 Sindaco Colli, è passato 1 anno dalla precedente intervista su ‘Montecchio’. Cosa si può dire innanzitutto dell’anno trascorso “Si può dire che per gli Enti Locali, e quindi anche per il Comune di Montecchio, è cambiato tutto. Ci siamo lasciati con un grido di allarme. Avevo detto, sono qui da pochi mesi e mi sono già reso conto che così non può andare: è stato tolto ai Comuni ogni margine di autonomia e per di più con il Patto di Stabilità non possiamo nemmeno spendere le risorse che abbiamo. Così non poteva andare, dissi, sapete che faccio Invito a Montecchio il Presidente del Consiglio così magari si rende conto della situazione: qui abbiamo servizi che funzionano e che coprono tutto l’arco della vita, dai 9 mesi ai 100 anni. Che cosa ci consiglia di fare”. L’ha fatto “Ho proposto la cosa anche ai miei colleghi degli altri Comuni, proposta accolta, però abbiamo chiesto di essere ricevuti a Roma, se non proprio dal Presidente del Consiglio almeno da qualcuno che abbia voce in capitolo. Ci ha ricevuto il presidente della Commissione Finanze della Camera, un signore con la cravatta e il fazzoletto verdi. Ci ha ascoltato, ha preso nota, però prima di lasciarci ha allargato più volte le braccia….” Cioè “Niente, fu un particolare che avevo notato e che mi aveva preoccupato. E infatti la preoccupazione quattro mesi dopo è diventato realtà: prima il decreto 78 di maggio, poi convertito nella legge 122 di luglio. Due parole per sintetizzarla: tagli poderosi ai trasferimenti statali agli enti locali, e blocco completo del personale”. Che cosa significa questo per il Comune di Montecchio “E’ un’operazione che mette in ginocchio tutti i Comuni che, come Montecchio, hanno la fortuna di avere una ricchissima dotazione di servizi ai cittadini: asili, scuole, centri per gli anziani, servizi a supporto delle famiglie. Sono questi servizi, insieme con la dinamicità delle nostre imprese, la base della qualità della vita che ancora abbiamo. Personalmente utilizzo tutte le occasioni pubbliche per ricordarlo: ciascuno di noi ha senz’altro rimostranze e lamentele da fare per cose che potrebbero essere migliorate. Giusto. Però non dimentichiamoci che la nostra qualità della vita ce l’hanno in pochi, senz’altro in Italia, forse anche in Europa. E allora non dobbiamo mai darla per scontata, anzi, nei momenti di difficoltà siamo tutti chiamati a difendere le nostre eccellenze”. Qual è materialmente la ricaduta dei tagli sul bilancio comunale “A poco più di un mese dalla scadenza dei termini di legge (31 dicembre ndr) per il bilancio 2011 non è ancora nota l’entità dei tagli. Ma ipotizziamo ci verrà a mancare più di 1 miliardo di vecchie lire: si stima infatti una mancata entrata di circa 600.000 euro nei prossimi due anni, su un ammontare complessivo di spesa per i nostri servizi di 7 milioni di euro. A questi andranno poi aggiunti i minori contributi di Provincia e Regione. Per dare un’idea: il mancato trasferimento per noi equivale alla spesa netta che sosteniamo ogni anno per i servizi per l’infanzia, asili nido e scuola dell’infanzia. Oppure si può fare un esempio alternativo: il solo taglio previsto per il 2011 equivale alla spesa netta annua per i seguenti servizi: centro diurno e comunità alloggio per anziani, assistenza domiciliare, trasporto scolastico. Credo che l’esempio si commenti da sè”. Cosa pensate di fare “Dobbiamo reagire, a questo punto è inutile protestare o lamentarsi. Chi ha responsabilità amministrative ha il dovere di informare i cittadini della situazione, ma poi deve prendersi la responsabilità delle decisioni necessarie. La nostra prima decisione è la seguente: tutelare i servizi. Il motivo è semplice: i servizi sono la prima forma di sostegno e tutela per le famiglie e le persone più deboli. Aggiungo che perché i servizi svolgano adeguatamente la propria missione occorre che le famiglie e le persone li possano usare. Tradotto: le tariffe dei servizi devono essere tenute il più possibile calmierate, in particolare per le fasce di popolazione meno abbienti, a maggior ragione in questa fase di stagnazione economica. A Montecchio non tagliamo servizi. Vogliamo incrementarli, come abbiamo fatto l’anno scorso con il nuovo asilo nido di Villa Aiola e come intendiamo fare ora valutando la possibilità dell’apertura domenicale del Centro Diurno e dell’assistenza domiciliare”. E allora dove verranno trovate le risorse mancanti “E’ inutile anche solo accennare a possibili nuove entrate: al di fuori delle tariffe dei servizi i Comuni non hanno più alcuna possibilità di modulare gli introiti. Quindi occorre agire, ed è questa la nostra seconda decisione, su tutto quello che non compromette l’erogazione dei servizi fondamentali per i cittadini”. Quindi dovremmo aspettarci ad esempio meno risorse per la manutenzione del verde, delle strade, degli edifici comunali o per la spalatura della neve “Dovremo fare un monitoraggio continuo di tutte le altre esigenze, distillando le risorse con il bilancino, cercando di individuare sempre le cose assolutamente

essenziali. Per alcune esigenze però possiamo contare su una grande leva, e qui entra in ballo la terza decisione che abbiamo assunto: investire sul nostro grande senso civico, chiedendo la collaborazione dei cittadini per attività che noi tutti possiamo svolgere direttamente: penso ad esempio al taglio dell’erba e alla piccola manutenzione dei parchi attrezzati di quartiere. In queste condizioni, se vogliamo avere l’erba sempre calpestabile dai nostri bambini ce ne dobbiamo fare carico tutti”. Ha escluso di fare leva sul fronte entrate però buona parte dei Comuni reggiani ha programmato l’incremento dell’addizionale Irpef dal 2012. Anche Montecchio “ Sì abbiamo aderito, programmando un possibile incremento dell’addizionale nel 2012 dall’attuale 0,35% allo 0,6% (il massimo consentito sarebbe lo 0,8%, ndr). I motivi della decisione sono 3: primo, questa possibilità non è sicura, si è saputa solo ora a seguito di una sentenza di un tribunale amministrativo. Se anche dovesse rivelarsi applicabile dovevamo deliberarla prima che venga prorogato fino al 2013 il blocco completo dell’autonomia dei Comuni. Secondo, anche nel caso che si verifichi applicabile abbiamo comunque un anno di tempo per decidere se applicarlo e con quale incremento e quale modalità, perché per noi a questo punto lo 0,6% diventa la nuova soglia massima, non l’aliquota automatica. Terzo, per il 2011 l’incolumità dei servizi mi sento di garantirla ma l’ulteriore taglio previsto nel 2012 è molto problematico. Non si possono ingannare i cittadini: i servizi non calano dal cielo, hanno bisogno di risorse per farli funzionare. Vorrei però aggiungere che è giusto anche dare l’idea di quali cifre stiamo parlando: ad esempio per un lavoratore medio con un reddito annuo di 25/30.000 euro l’incremento, se applicato, significherebbe un maggior contributo dai 60 ai 75 euro all’anno. Sottolineo che è in gioco l’esigenza di tutelare la sostenibilità dei nostri servizi”. Per concludere Sindaco. Al di là delle difficoltà del bilancio comunale, un giudizio sulla situazione generale nel nostro Comune. “La crisi economica ha picchiato anche a Montecchio e in Val d’Enza, e ha picchiato duro. Ma fino ad oggi abbiamo tenuto. Ci aiuta lo spirito di Comunità, che come Amministrazione stiamo cercando di aiutare a crescere ancora di più, facendo leva sul senso civico, sulle associazioni, sul coinvolgimento dei cittadini. Ci aiuta l’atteggiamento dei nostri grandi, medi e piccoli imprenditori che non hanno mollato, che ci tengono anche oltre l’aspetto economico immediato a potere vedere le proprie attività conservarsi e tornare a crescere. Per i prossimi anni, che prevedo molto impegnativi, dobbiamo cercare ancora di più di fare sistema, mettendo in circolo tutte le risorse, pubbliche e private, della nostra Comunità. E’ questa la strada per tutelare il nostro benessere diffuso e la nostra qualità della vita. Questa sarà la nostra scommessa. Questa pensiamo debba essere la strada per fare ancora crescere la nostra Comunità”. 3

Le politiche del <strong>Comune</strong> dopo i tagli ai trasferimenti statali<br />

“Primo obiettivo: tutelare<br />

i servizi alle famiglie e alle persone”<br />

2<br />

Sindaco Colli, è passato 1 anno dalla<br />

precedente intervista su ‘<strong>Montecchio</strong>’.<br />

Cosa si può <strong>di</strong>re innanzitutto dell’anno<br />

trascorso<br />

“Si può <strong>di</strong>re che per gli Enti Locali, e quin<strong>di</strong><br />

anche per il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montecchio</strong>, è<br />

cambiato tutto. Ci siamo lasciati con un<br />

grido <strong>di</strong> allarme. Avevo detto, sono qui<br />

da pochi mesi e mi sono già reso conto<br />

che così non può andare: è stato tolto ai<br />

Comuni ogni margine <strong>di</strong> autonomia e per<br />

<strong>di</strong> più con il Patto <strong>di</strong> Stabilità non possiamo<br />

nemmeno spendere le risorse che<br />

abbiamo. Così non poteva andare, <strong>di</strong>ssi,<br />

sapete che faccio Invito a <strong>Montecchio</strong><br />

il Presidente del Consiglio così magari si<br />

rende conto della situazione: qui abbiamo<br />

servizi che funzionano e che coprono<br />

tutto l’arco della vita, dai 9 mesi ai 100<br />

anni. Che cosa ci consiglia <strong>di</strong> fare”.<br />

L’ha fatto<br />

“Ho proposto la cosa anche ai miei colleghi<br />

degli altri Comuni, proposta accolta,<br />

però abbiamo chiesto <strong>di</strong> essere ricevuti a<br />

Roma, se non proprio dal Presidente del<br />

Consiglio almeno da qualcuno che abbia<br />

voce in capitolo. Ci ha ricevuto il presidente<br />

della Commissione Finanze della<br />

Camera, un signore con la cravatta e il<br />

fazzoletto ver<strong>di</strong>. Ci ha ascoltato, ha preso<br />

nota, però prima <strong>di</strong> lasciarci ha allargato<br />

più volte le braccia….”<br />

Cioè<br />

“Niente, fu un particolare che avevo notato<br />

e che mi aveva preoccupato. E infatti<br />

la preoccupazione quattro mesi dopo è<br />

<strong>di</strong>ventato realtà: prima il decreto 78 <strong>di</strong><br />

maggio, poi convertito nella legge 122 <strong>di</strong><br />

luglio. Due parole per sintetizzarla: tagli<br />

poderosi ai trasferimenti statali agli enti<br />

locali, e blocco completo del personale”.<br />

Che cosa significa questo per il <strong>Comune</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Montecchio</strong><br />

“E’ un’operazione che mette in ginocchio<br />

tutti i Comuni che, come <strong>Montecchio</strong>,<br />

hanno la fortuna <strong>di</strong> avere una ricchissima<br />

dotazione <strong>di</strong> servizi ai citta<strong>di</strong>ni: asili,<br />

scuole, centri per gli anziani, servizi<br />

a supporto delle famiglie. Sono questi<br />

servizi, insieme con la <strong>di</strong>namicità delle<br />

nostre imprese, la base della qualità della<br />

vita che ancora abbiamo. Personalmente<br />

utilizzo tutte le occasioni pubbliche per<br />

ricordarlo: ciascuno <strong>di</strong> noi ha senz’altro<br />

rimostranze e lamentele da fare per<br />

cose che potrebbero essere migliorate.<br />

Giusto. Però non <strong>di</strong>mentichiamoci che<br />

la nostra qualità della vita ce l’hanno in<br />

pochi, senz’altro in Italia, forse anche in<br />

Europa. E allora non dobbiamo mai darla<br />

per scontata, anzi, nei momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà<br />

siamo tutti chiamati a <strong>di</strong>fendere le<br />

nostre eccellenze”.<br />

Qual è materialmente la ricaduta dei<br />

tagli sul bilancio comunale<br />

“A poco più <strong>di</strong> un mese dalla scadenza<br />

dei termini <strong>di</strong> legge (31 <strong>di</strong>cembre ndr)<br />

per il bilancio 2011 non è ancora nota<br />

l’entità dei tagli. Ma ipotizziamo ci verrà a<br />

mancare più <strong>di</strong> 1 miliardo <strong>di</strong> vecchie lire:<br />

si stima infatti una mancata entrata <strong>di</strong> circa<br />

600.000 euro nei prossimi due anni, su<br />

un ammontare complessivo <strong>di</strong> spesa per<br />

i nostri servizi <strong>di</strong> 7 milioni <strong>di</strong> euro. A questi<br />

andranno poi aggiunti i minori contributi<br />

<strong>di</strong> Provincia e Regione. Per dare<br />

un’idea: il mancato trasferimento per noi<br />

equivale alla spesa netta che sosteniamo<br />

ogni anno per i servizi per l’infanzia, asili<br />

nido e scuola dell’infanzia. Oppure si può<br />

fare un esempio alternativo: il solo taglio<br />

previsto per il 2011 equivale alla spesa<br />

netta annua per i seguenti servizi: centro<br />

<strong>di</strong>urno e comunità alloggio per anziani,<br />

assistenza domiciliare, trasporto scolastico.<br />

Credo che l’esempio si commenti da<br />

sè”.<br />

Cosa pensate <strong>di</strong> fare<br />

“Dobbiamo reagire, a questo punto è<br />

inutile protestare o lamentarsi. Chi ha responsabilità<br />

amministrative ha il dovere<br />

<strong>di</strong> informare i citta<strong>di</strong>ni della situazione,<br />

ma poi deve prendersi la responsabilità<br />

delle decisioni necessarie. La nostra<br />

prima decisione è la seguente: tutelare i<br />

servizi. Il motivo è semplice: i servizi sono<br />

la prima forma <strong>di</strong> sostegno e tutela per le<br />

famiglie e le persone più deboli. Aggiungo<br />

che perché i servizi svolgano adeguatamente<br />

la propria missione occorre che<br />

le famiglie e le persone li possano usare.<br />

Tradotto: le tariffe dei servizi devono essere<br />

tenute il più possibile calmierate, in<br />

particolare per le fasce <strong>di</strong> popolazione<br />

meno abbienti, a maggior ragione in<br />

questa fase <strong>di</strong> stagnazione economica. A<br />

<strong>Montecchio</strong> non tagliamo servizi. Vogliamo<br />

incrementarli, come abbiamo fatto<br />

l’anno scorso con il nuovo asilo nido <strong>di</strong><br />

Villa Aiola e come inten<strong>di</strong>amo fare ora<br />

valutando la possibilità dell’apertura<br />

domenicale del Centro Diurno e dell’assistenza<br />

domiciliare”.<br />

E allora dove verranno trovate le risorse<br />

mancanti<br />

“E’ inutile anche solo accennare a possibili<br />

nuove entrate: al <strong>di</strong> fuori delle tariffe<br />

dei servizi i Comuni non hanno più alcuna<br />

possibilità <strong>di</strong> modulare gli introiti.<br />

Quin<strong>di</strong> occorre agire, ed è questa la nostra<br />

seconda decisione, su tutto quello<br />

che non compromette l’erogazione dei<br />

servizi fondamentali per i citta<strong>di</strong>ni”.<br />

Quin<strong>di</strong> dovremmo aspettarci ad esempio<br />

meno risorse per la manutenzione<br />

del verde, delle strade, degli e<strong>di</strong>fici comunali<br />

o per la spalatura della neve<br />

“Dovremo fare un monitoraggio continuo<br />

<strong>di</strong> tutte le altre esigenze, <strong>di</strong>stillando<br />

le risorse con il bilancino, cercando <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />

sempre le cose assolutamente

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