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La regolamentazione giuridica del partito politico in Italia.pdf - Giuffre

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uolo <strong>del</strong> <strong>partito</strong> <strong>politico</strong> e la sua discipl<strong>in</strong>a costituzionale sono al centro <strong>del</strong>la discussione che<br />

si svolge nella Prima<br />

Sottocommissione per la Costituzione, il 19 e il 20 novembre 1946. In quella occasione, gli<br />

onorevoli Umberto Merl<strong>in</strong> (DC) e Pietro Manc<strong>in</strong>i (PSI) propongono di <strong>in</strong>serire <strong>in</strong> Costituzione<br />

il seguente articolo: "I cittad<strong>in</strong>i hanno diritto di organizzarsi <strong>in</strong> partiti politici che si form<strong>in</strong>o<br />

con metodo democratico e rispett<strong>in</strong>o la dignità e la personalità umana, secondo i pr<strong>in</strong>cìpi di<br />

libertà ed uguaglianza. Le norme per tale organizzazione saranno dettate con legge<br />

particolare". Il deputato socialista Lelio Basso presenta, <strong>in</strong>vece, un testo dist<strong>in</strong>to <strong>in</strong> due parti:<br />

nella prima si ribadisce il "diritto di organizzarsi liberamente e democraticamente <strong>in</strong> <strong>partito</strong><br />

<strong>politico</strong>, allo scopo di concorrere alla determ<strong>in</strong>azione <strong>del</strong>la politica <strong>del</strong> Paese"; nella seconda,<br />

<strong>in</strong>vece, si <strong>del</strong><strong>in</strong>ea una <strong>regolamentazione</strong> molto più puntuale: "ai partiti politici che nelle<br />

votazioni pubbliche abbiano raccolto non meno di c<strong>in</strong>quecentomila voti sono riconosciute, f<strong>in</strong>o<br />

a nuove votazioni, attribuzioni di carattere costituzionale a norma di questa Costituzione, <strong>del</strong>le<br />

leggi elettorali e sulla stampa e di altre leggi". Le diffidenze <strong>del</strong> PCI e dei demolaburisti<br />

rendono difficile accordarsi su un testo. Palmiro Togliatti teme che ogni limite alla libertà di<br />

autorganizzazione dei partiti possa condurre anche da parte di "un governo con basi<br />

democratiche" a mettere il <strong>partito</strong> comunista fuori legge. L'unica <strong>in</strong>tesa possibile è sulla prima<br />

parte <strong>del</strong>la proposta Basso, <strong>in</strong>tegrata da un riferimento al divieto di ricostituire il PNF (Partito<br />

nazionale fascista). Il democristiano Giuseppe Dossetti propone di r<strong>in</strong>viare per un "esame<br />

comune" la discussione ad una seduta congiunta di Prima e Seconda Sottocommissione e<br />

presenta a tale scopo un ord<strong>in</strong>e <strong>del</strong> giorno ("la Prima sottocommissione ritiene necessario che<br />

la Costituzione affronti il pr<strong>in</strong>cipio <strong>del</strong> riconoscimento giuridico dei partiti e <strong>del</strong>l'attribuzione<br />

ad essi di compiti costituzionali; r<strong>in</strong>via ad un esame comune con la Seconda sottocommissione<br />

la determ<strong>in</strong>azione <strong>del</strong>le condizioni e <strong>del</strong>le modalità"). <strong>La</strong> proposta, approvata, non produrrà<br />

esiti. <strong>La</strong> riunione congiunta sui partiti non avrà mai luogo. In Aula giunge pertanto un articolo

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