La regolamentazione giuridica del partito politico in Italia.pdf - Giuffre

nuovo il senatore democristiano Pietro Scoppola che compie un'analisi non meno dura: "che
fine hanno fatto le grandi speranze di partecipazione che un po' tutti condividemmo alla fine
degli anni sessanta Non sono forse state mortificate di fatto dall'invadenza partitica nelle
scuole e negli ambiti circoscrizionali". Augusto Barbera (PCI), il giorno prima, aveva detto che
"concorrere a determinare la politica nazionale, secondo la formula dell'articolo 49 comporta
l'indicazione di obiettivi e indirizzi generali ai gruppi parlamentari, ma non consente di
espropriarne le funzioni". Così Scoppola afferma che gli sembra logico "quindi, che la scelta
prioritaria cada su un tema che già ha indicato l'onorevole Barbera: la posizione dei partiti
rispetto alla società e rispetto alle istituzioni. E di fronte ad una opinione pubblica che guarda
a questa Commissione con interesse, ma anche con una certa diffidenza, occuparsi dei partiti
ed occuparsene con scelte prioritarie avrebbe un grande significato politico e morale: la
volontà di discutere i nostri poteri, di mettere in discussione quello che noi stessi siamo come
rappresentanti dei partiti nazionali. E occuparci dei partiti significa non solo realizzare un
controllo più incisivo sull'uso del finanziamento pubblico, ma anche sul piano della loro
democrazia interna: dobbiamo infatti riconoscere che l'articolo 49 della Costituzione è stato fin
qui interpretato in maniera riduttiva, soltanto come norma atta a regolare i rapporti fra partiti
e non anche la loro vita interna. E dovremmo occuparci dei partiti sul versante della
formazione della rappresentanza, della loro incidenza, del ruolo che svolgono nella formazione
delle maggioranze, dell'esecutivo, ossia del partito come elemento di raccordo di tutto il
riformismo istituzionale". Il senatore socialista Giuliano Vassalli, interviene esprimendo
qualche perplessità su un'eventuale legge che disciplini i partiti, pur non respingendo l'ipotesi,
ma preferendo "leggi di riforma già esistenti, come quella sul finanziamento pubblico o leggi
che impediscano certe formazioni anomale di organi di gestione dell'amministrazione. Siamo
anche noi per un passo avanti dei partiti verso la società e per un loro passo indietro rispetto
alle istituzioni finora occupate".