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Elezioni Provinciali 2009 - Unione Commercianti di Piacenza

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LE NOSTRE RUBRICA CATEGORIE<br />

AGENTI E RAPPRESENTANTI<br />

DI COMMERCIO<br />

L’indennità suppletiva <strong>di</strong> clientela<br />

Novità introdotta dal nuovo<br />

Accordo economico<br />

Fra le novità normative introdotte dall’Accordo<br />

economico collettivo del settore<br />

commercio (ve<strong>di</strong> anche l’e<strong>di</strong>zione n. 4), vi<br />

è quella che riguarda il <strong>di</strong>ritto dell’agente<br />

a percepire l’indennità suppletiva <strong>di</strong> clientela,<br />

in caso <strong>di</strong> sua <strong>di</strong>sdetta del mandato <strong>di</strong><br />

agenzia e contemporaneo possesso della<br />

pensione <strong>di</strong> vecchiaia Inps. L’indennità<br />

suppletiva <strong>di</strong> clientela viene corrisposta<br />

all’agente (art. 12, capo II dell’Aec):<br />

– se il contratto (il mandato <strong>di</strong> agenzia)<br />

si scioglie ad iniziativa della casa mandante<br />

per fatto non imputabile all’agente<br />

o rappresentante,<br />

– in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>missioni dell’agente dovute a<br />

sua invali<strong>di</strong>tà permanente e totale o per<br />

conseguimento della pensione <strong>di</strong> vecchiaia<br />

Enasarco o anche per conseguimento<br />

della pensione <strong>di</strong> vecchiaia Inps,<br />

nonché in caso <strong>di</strong> decesso, oppure per<br />

circostanze attribuibili al preponente (se<br />

il rapporto è in atto da almeno un anno).<br />

Rispetto al precedente Accordo (26 febbraio<br />

2002), in caso <strong>di</strong> sua <strong>di</strong>sdetta del<br />

mandato, l’agente può oggi richiedere l’indennità<br />

<strong>di</strong> clientela al conseguimento della<br />

pensione <strong>di</strong> vecchiaia Enasarco, oppure<br />

anche al conseguimento della pensione <strong>di</strong><br />

vecchiaia Inps. La pensione <strong>di</strong> vecchiaia<br />

Inps è oggi prevista in presenza contemporanea<br />

<strong>di</strong> due requisiti:<br />

– un’anzianità contributiva <strong>di</strong> almeno 20<br />

anni (possono essere cumulati i perio<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>pendente e quelli <strong>di</strong> agente <strong>di</strong><br />

commercio),<br />

– un’età anagrafica <strong>di</strong> 65 anni per gli uomini<br />

e 60 per le donne.<br />

L’indennità suppletiva <strong>di</strong> clientela non può<br />

essere richiesta dall’agente in caso <strong>di</strong> sua<br />

<strong>di</strong>sdetta del mandato, in presenza della<br />

pensione <strong>di</strong> anzianità Inps, ma solo in<br />

presenza della pensione <strong>di</strong> vecchiaia Inps<br />

(oppure <strong>di</strong> pensione <strong>di</strong> vecchiaia Enasarco,<br />

o nei casi prima in<strong>di</strong>cati). Ribadendo che la<br />

<strong>di</strong>sdetta del mandato <strong>di</strong> agenzia da parte<br />

dell’agente in presenza della pensione <strong>di</strong><br />

anzianità Inps non dà <strong>di</strong>ritto a percepire<br />

l’indennità suppletiva <strong>di</strong> clientela, si precisa<br />

che attualmente la pensione <strong>di</strong> anzianità<br />

Inps può essere richiesta in presenza <strong>di</strong><br />

40 anni <strong>di</strong> contributi, in<strong>di</strong>pendentemente<br />

dall’età anagrafica, oppure in presenza,<br />

contemporanea, <strong>di</strong> almeno 35 anni <strong>di</strong> contributi<br />

e <strong>di</strong> un’età anagrafica <strong>di</strong> almeno 57<br />

anni.<br />

F.N.A.A.R.C.<br />

Made in Italy, Fida replica a Col<strong>di</strong>retti:<br />

“Su prosciutto falsità<br />

che fanno male”<br />

Continua la “guerra” <strong>di</strong> Col<strong>di</strong>retti<br />

contro il mondo del commercio e<br />

la giornata nazionale degli allevamenti<br />

italiani, ideata per salvare le stalle<br />

italiane e i primati qualitativi e <strong>di</strong> sicurezza<br />

del Made in Italy, attraverso quella che è<br />

stata definita una “capillare operazione verità”,<br />

è stata un’altra occasione per lanciare<br />

attacchi alla <strong>di</strong>stribuzione commerciale.<br />

Due le richieste principali<br />

degli allevatori della<br />

Col<strong>di</strong>retti: alla grande<br />

<strong>di</strong>stribuzione si chiede<br />

<strong>di</strong> tenere separati sugli<br />

scaffali gli spazi de<strong>di</strong>cati<br />

al vero prodotto alimentare<br />

italiano da quelli<br />

del finto Made in Italy,<br />

ottenuto con prodotti<br />

importati; alla politica<br />

<strong>di</strong> rendere obbligatoria<br />

l’in<strong>di</strong>cazione della provenienza dei prodotti<br />

agricoli ed alimentari (dalla carne<br />

<strong>di</strong> maiale al latte a lunga conservazione)<br />

per consentire scelte consapevoli ai consumatori.<br />

“L’influenza si batte con la trasparenza<br />

- etichettatura <strong>di</strong> origine subito”, “Due<br />

prosciutti su tre sono stranieri ma il supermercato<br />

non lo <strong>di</strong>ce”, “Con la filiera<br />

firmata l’origine è assicurata”, sono alcuni<br />

degli slogan che sono apparsi su manifesti<br />

e cartelloni issati dagli allevatori della<br />

Col<strong>di</strong>retti. Imme<strong>di</strong>ata è arrivata la nostra<br />

replica, tesa a far notare il paradosso, laddove<br />

in un periodo <strong>di</strong> crisi come quello<br />

attuale, dove le Associazioni degli impren<strong>di</strong>tori,<br />

il Governo, gli Enti Locali cercano<br />

<strong>di</strong> riportare la fiducia dei consumatori a<br />

livelli adeguati, Col<strong>di</strong>retti continua invece<br />

la propria personale battaglia contro<br />

il commercio italiano. Le affermazioni<br />

relative alla provenienza estera <strong>di</strong> due<br />

prosciutti su tre venduti nei supermercati<br />

italiani, denotano non solo ignoranza circa<br />

le reali <strong>di</strong>namiche del settore e scarsa<br />

considerazione delle imprese al dettaglio<br />

operanti sul mercato, ma anche poca stima<br />

nella capacità del consumatore <strong>di</strong> valutare<br />

ciò che il mercato offre.<br />

Non abbiamo timore nel <strong>di</strong>chiarare che nei<br />

negozi <strong>di</strong> vicinato e nei supermercati della<br />

<strong>di</strong>stribuzione organizzata che rappresentiamo,<br />

oltre il 90% dei prosciutti venduti<br />

è italiano al 100%. Questo dato ci è stato<br />

confermato anche da Alcide Vellani, <strong>di</strong>rettore<br />

marketing <strong>di</strong> Realco-Sigma, che fornendoci<br />

i numeri del caso, da proprio osservatorio<br />

privilegiato, non solo conferma<br />

le nostre affermazioni relative alla ven<strong>di</strong>ta<br />

dei prosciutti cru<strong>di</strong>, ma<br />

evidenzia come anche<br />

gli altri insaccati venduti<br />

sui punti ven<strong>di</strong>ta abbiano<br />

origine quasi esclusivamente<br />

italiana (la parte<br />

da leone lo fa proprio<br />

l’Emilia).<br />

Come sempre Col<strong>di</strong>retti<br />

alimenta una guerra<br />

tra poveri per cercare<br />

<strong>di</strong> guadagnare quote <strong>di</strong><br />

mercato con la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>retta, attraverso<br />

scorciatoie poco lusinghiere soprattutto<br />

per chi le usa.<br />

Anziché fare marketing attraverso la competenza<br />

e l’efficienza che contrad<strong>di</strong>stingue<br />

il nostro mondo, utilizza la demonizzazione<br />

<strong>di</strong> tanti operatori seri che, a<br />

<strong>di</strong>fferenza degli agricoltori, hanno sempre<br />

dovuto sudare ogni centesimo, non potendo<br />

contare su nessun aiuto <strong>di</strong> Stato.<br />

(Donatella Prampolini)<br />

luglio <strong>2009</strong> 19

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