02.01.2015 Views

Elezioni Provinciali 2009 - Unione Commercianti di Piacenza

Elezioni Provinciali 2009 - Unione Commercianti di Piacenza

Elezioni Provinciali 2009 - Unione Commercianti di Piacenza

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

IMPRESE UNCOM PIACENZA<br />

CAF IMPRESE RUBRICAUNCOM<br />

CONTABILITÀ<br />

caf<br />

Dichiarazione Irap<br />

Gli agenti <strong>di</strong> commercio e i promotori finanziari (senza Autonoma<br />

organizzazione) possono ritenersi esclusi dall’Irap<br />

Sentenze Corte Cassazione 26.5.<strong>2009</strong>, nn. 12108, 12109, 12110 e 12111<br />

Secondo la sentenza appena citata, coloro che possono <strong>di</strong>mostrare <strong>di</strong> esercitare la propria<br />

attività senza un’autonoma organizzazione non sono tenuti al versamento dell’IRAP. Oltre a<br />

con<strong>di</strong>zionare la sorte dei contenziosi in essere e aprire la strada a nuove istanze <strong>di</strong> rimborso<br />

per gli anni pregressi, la recente giurisprudenza si riflette anche sulla (non) compilazione<br />

del mod. IRAP <strong>2009</strong>. Come noto, l’art. 2, D.Lgs. n. 446/97, stabilisce quale presupposto impositivo<br />

dell’IRAP “l’esercizio abituale <strong>di</strong> un’attività autonomamente organizzata <strong>di</strong>retta<br />

alla produzione o allo scambio <strong>di</strong> beni ovvero alla prestazione <strong>di</strong> servizi”.<br />

LE PRECEDENTI PRONUNCE DELLA CORTE<br />

DI CASSAZIONE<br />

Come accennato, in passato la Corte <strong>di</strong><br />

Cassazione in merito all’assoggettamento<br />

ad IRAP degli agenti <strong>di</strong> commercio e dei<br />

promotori finanziari non ha assunto posizioni<br />

univoche, come si evince, in particolare,<br />

nelle seguenti 3 sentenze emanate<br />

nel 2007.<br />

AGENTE DI COMMERCIO<br />

30.3.2007, n. 7899<br />

Solo per il lavoro autonomo-professionale,<br />

dove la prestazione del contribuente<br />

costituisce <strong>di</strong> regola l’elemento essenziale,<br />

si impone un’indagine sulla ricorrenza<br />

del presupposto impositivo, potendo lo<br />

stesso essere esercitato anche in assenza<br />

<strong>di</strong> un’autonoma organizzazione. Tale<br />

requisito “è invece intrinseco ed immanente<br />

ad ogni attività a connotato impren<strong>di</strong>toriale<br />

quale quelle rientranti nelle<br />

categorie dell’art. 2195, c.c. ...”. Di fatto, “la<br />

parziale apertura della Corte Costituzionale<br />

... riguarda ... esclusivamente il lavoro<br />

autonomo ...”. I red<strong>di</strong>ti derivanti dallo<br />

svolgimento dell’attività <strong>di</strong> agente o rappresentante<br />

<strong>di</strong> commercio, rientrando<br />

nella citata previsione dell’art. 2195, C.c.,<br />

sono qualificabili come red<strong>di</strong>ti d’impresa<br />

e pertanto devono essere assoggettati<br />

ad IRAP. Ciò anche nel caso <strong>di</strong> soggetto<br />

operante in regime <strong>di</strong> contabilità semplificata.<br />

PROMOTORE FINANZIARIO<br />

16.2.2007, n. 3673<br />

“L’esistenza <strong>di</strong> un’autonoma organizzazione<br />

... non dev’essere intesa in senso soggettivo,<br />

... ma in senso oggettivo, come esistenza<br />

<strong>di</strong> un apparato esterno alla persona del<br />

professionista e <strong>di</strong>stinto da lui, risultante<br />

dall’aggregazione <strong>di</strong> beni strumentali e/o <strong>di</strong><br />

lavoro altrui”. In particolare, l’IRAP è dovuta<br />

dal promotore finanziario solo quando la<br />

combinazione <strong>di</strong> mezzi e persone prevale<br />

sull’apporto del titolare.<br />

2.4.2007, n. 8177<br />

Il promotore finanziario “è una figura<br />

che oscilla tra il polo del lavoro subor<strong>di</strong>nato<br />

<strong>di</strong>pendente e quello dell’attività<br />

impren<strong>di</strong>toriale”. In particolare tale attività,<br />

quando è svolta da un impren<strong>di</strong>tore,<br />

rientra “tra le attività ausiliarie previste<br />

dall’art. 2195, n. 5, cod. civ. e costituisce,<br />

dunque, impresa commerciale”. L’assoggettamento<br />

ad IRAP del promotore finanziario<br />

richiede una valutazione complessiva<br />

dell’attività esercitata, la quale<br />

può assumere connotazioni variabili tra<br />

la figura del lavoro subor<strong>di</strong>nato, esente<br />

da imposta, quella del lavoro autonomo,<br />

assoggettabile ad IRAP solo in presenza<br />

<strong>di</strong> un’autonoma organizzazione, e quella<br />

dell’attività d’impresa, pacificamente<br />

sottoposta ad imposizione. Di fatto, per<br />

determinare l’assoggettamento al tributo<br />

in esame, emerge “la necessità <strong>di</strong> procedere<br />

ad una valutazione caso per caso”.<br />

Da tali pronunce emerge la <strong>di</strong>versità delle<br />

posizioni interpretative che si pongono<br />

tra la necessità <strong>di</strong> valutare caso per caso<br />

la situazione concreta dell’agente <strong>di</strong> commercio<br />

/ promotore finanziario e l’assoggettamento<br />

tout court <strong>di</strong> tali soggetti per<br />

il solo fatto <strong>di</strong> esercitare una delle attività<br />

ausiliarie in<strong>di</strong>cate nell’art. 2195, C.c.<br />

LA POSIZIONE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE<br />

L’Agenzia delle Entrate nella citata Circolare<br />

n. 45/E ha affermato l’assoggettamento<br />

ad IRAP del red<strong>di</strong>to prodotto dagli<br />

agenti <strong>di</strong> commercio e dai promotori finanziari<br />

basandosi, tra l’altro, su quanto<br />

sostenuto dalla Corte <strong>di</strong> Cassazione nella<br />

citata Sentenza n. 7899/2007 secondo la<br />

quale il red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> un agente <strong>di</strong> commercio,<br />

che svolge attività commerciale ex<br />

art. 2195 C.c. è qualificabile come red<strong>di</strong>to<br />

d’impresa, con conseguente “automatica”<br />

sussistenza del requisito dell’autonoma<br />

organizzazione.<br />

LE RECENTI PRONUNCE DELLE SEZIONI<br />

UNITE DELLA CORTE DI CASSAZIONE<br />

A fronte <strong>di</strong> 4 <strong>di</strong>stinti ricorsi proposti<br />

dall’Agenzia delle Entrate avverso specifiche<br />

sentenze <strong>di</strong> secondo grado sulla medesima<br />

questione dell’assoggettamento<br />

o meno ad IRAP dell’attività dell’agente<br />

<strong>di</strong> commercio / promotore finanziario, le<br />

Sezioni Unite della Corte <strong>di</strong> Cassazione,<br />

con le citate sentenze, hanno innanzitutto<br />

affermato che per verificare l’assoggettamento<br />

ad IRAP dei soggetti in esame è<br />

essenziale in<strong>di</strong>viduare se le attività ausiliarie<br />

ex art. 2195, C.c. siano qualificabili<br />

nell’ambito dell’attività d’impresa o <strong>di</strong><br />

lavoro autonomo.<br />

A tal fine, secondo la Corte <strong>di</strong> Cassazione,<br />

non è utilizzabile né la <strong>di</strong>stinzione civilistica<br />

delle nozioni <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tore e lavoratore<br />

autonomo né quella prevista ai<br />

fini delle imposte <strong>di</strong>rette.<br />

In particolare, nell’ambito del TUIR, la <strong>di</strong>stinzione<br />

tra attività d’impresa e <strong>di</strong> lavoro<br />

autonomo si basa esclusivamente su elementi<br />

qualitativi: sono infatti incluse nel<br />

red<strong>di</strong>to d’impresa tutte le attività che hanno<br />

natura oggettivamente commerciale.<br />

Non assume invece alcuna rilevanza<br />

l’aspetto quantitativo, ossia la <strong>di</strong>mensione<br />

organizzativa dell’attività e il peso del<br />

lavoro personale rispetto all’impiego <strong>di</strong><br />

mezzi e <strong>di</strong> lavoro altrui. In base all’art. 55,<br />

TUIR, sono considerate produttive <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to<br />

d’impresa le attività ausiliarie <strong>di</strong> cui<br />

al citato art. 2195, C.c. “anche se non organizzate<br />

in forma d’impresa”.<br />

La Corte sul punto afferma che “a quel che<br />

è stabilito per le imposte sul red<strong>di</strong>to non<br />

può essere riconosciuta una efficacia<br />

con<strong>di</strong>zionante ai fini dell’interpretazione<br />

<strong>di</strong> imposte, come è l’IRAP, che rispondono<br />

ad altri criteri e ad una <strong>di</strong>versa ratio impositiva”.<br />

Va considerato infatti che:<br />

“... esiste tra «il territorio dell’impresa» e il<br />

«territorio del lavoro autonomo» un’area<br />

grigia, una linea mobile <strong>di</strong> confine, rappresentata<br />

dallo svolgimento delle attività<br />

ausiliarie <strong>di</strong> cui all’art. 2195, c.c., le<br />

quali, pur essendo ai fini delle imposte sul<br />

red<strong>di</strong>to considerate produttive <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to<br />

d’impresa, possono essere (e spesso sono)<br />

svolte dal soggetto senza «organizzazione<br />

<strong>di</strong> capitali o lavoro altrui».”<br />

Pertanto, pur ribadendo che ai fini IIDD<br />

l’attività esercitata dall’agente <strong>di</strong> commercio<br />

/ promotore finanziario è produttiva<br />

<strong>di</strong> red<strong>di</strong>to d’impresa, la Corte <strong>di</strong><br />

Cassazione ritiene che tale qualificazione<br />

non è necessariamente “trasferibile” in<br />

ambito IRAP.<br />

Partendo dal presupposto che l’IRAP, come<br />

affermato anche dalla Corte Costituzionale<br />

nella citata sentenza n. 156, è un’imposta a<br />

carattere reale, secondo la Cassazione, se le<br />

attività in esame venissero considerate tout<br />

court attività d’impresa:<br />

“... l’imposta non troverebbe corrispondenza<br />

nella sua ratio, e finirebbe per<br />

colpire una «base fittizia», un «fatto non<br />

reale», in contrad<strong>di</strong>zione con una interpretazione<br />

costituzionalmente orientata<br />

del presupposto impositivo.<br />

Non è, infatti, la oggettiva natura dell’attività<br />

svolta, ad essere alla base dell’imposta,<br />

ma il modo - autonoma organizzazione<br />

- in cui la stessa è svolta, ad essere<br />

la razionale giustificazione <strong>di</strong> una imposizione<br />

sul valore aggiunto prodotto, un<br />

quid che eccede il lavoro personale del<br />

soggetto agente ed implica appunto «l’organizzazione<br />

<strong>di</strong> capitali o lavoro altrui»: se<br />

ciò non fosse, e il lavoro personale bastasse,<br />

l’imposta considerata, non solo non<br />

sarebbe vincolata all’esistenza <strong>di</strong> una «autonoma<br />

organizzazione», ma si trasforme-<br />

luglio <strong>2009</strong> 13

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!