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Elezioni Provinciali 2009 - Unione Commercianti di Piacenza

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L’AVVOCATO RISPONDE<br />

La chiusura dell’esercizio pubblico per motivi<br />

<strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne pubblico è <strong>di</strong> competenza del questore<br />

GIUSEPPE ACCORDINO<br />

avvocato<br />

Legale <strong>Unione</strong> <strong>Commercianti</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Piacenza</strong><br />

Con una recente decisione<br />

(n. 129 del 4.5.<strong>2009</strong>) la<br />

Corte Costituzionale ha<br />

rigettato il ricorso proposto dalla<br />

Provincia <strong>di</strong> Bolzano che aveva<br />

sollevato un conflitto <strong>di</strong> attribuzione<br />

nei confronti dello Stato,<br />

con riferimento al decreto in data<br />

24.4.08 del Questore <strong>di</strong> Bolzano<br />

con il quale era stata <strong>di</strong>sposta la<br />

sospensione per <strong>di</strong>eci giorni, con<br />

effetto imme<strong>di</strong>ato a decorrere<br />

dalla notificazione del medesimo,<br />

della licenza <strong>di</strong> esercizio rilasciata<br />

dal Sindaco del Comune <strong>di</strong> Bolzano,<br />

per la gestione <strong>di</strong> un bar caffè<br />

sito in Bolzano.<br />

La Provincia ha sostenuto che l’atto<br />

impugnato avrebbe violato alcune<br />

norme in tema <strong>di</strong> autonomia, in<br />

quanto sarebbe lesivo delle competenze<br />

provinciali in materia <strong>di</strong><br />

“esercizi pubblici” assegnate dalle<br />

norme in questione, comprensive<br />

anche delle attribuzioni inerenti<br />

a detta materia e concernenti la<br />

pubblica sicurezza.<br />

Il provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> sospensione<br />

della licenza <strong>di</strong> esercizio era stato,<br />

in concreto, emesso dal Questore<br />

a seguito del verificarsi, in<br />

prossimità o all’interno del locale<br />

pubblico, <strong>di</strong> episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> turbativa<br />

dell’or<strong>di</strong>ne pubblico connessi<br />

all’attività ivi svolta, «comprovata<br />

dalla presenza <strong>di</strong> numerosi avventori,<br />

all’interno ed all’esterno<br />

dell’esercizio, visibilmente alterati<br />

dall’abuso <strong>di</strong> bevande alcoliche»,<br />

che hanno reso necessario l’intervento<br />

della Polizia <strong>di</strong> Stato ed<br />

imposto l’adozione del provve<strong>di</strong>mento,<br />

per scongiurare il verificarsi<br />

<strong>di</strong> situazioni analoghe, atte<br />

a turbare l’or<strong>di</strong>ne pubblico e la<br />

sicurezza.<br />

La Corte Costituzionale ha osservato<br />

che le Province autonome<br />

non sono titolari <strong>di</strong> competenza<br />

propria nella materia dell’or<strong>di</strong>ne<br />

pubblico e della sicurezza, nella<br />

materia cioè relativa «alla prevenzione<br />

dei reati e al mantenimento<br />

dell’or<strong>di</strong>ne pubblico», inteso<br />

quest’ultimo quale «complesso<br />

dei beni giuri<strong>di</strong>ci fondamentali<br />

e degli interessi pubblici primari<br />

sui quali si regge l’or<strong>di</strong>nata e civile<br />

convivenza nella comunità nazionale»,<br />

stante la riserva esclusiva<br />

allo Stato dei provve<strong>di</strong>menti non<br />

riconducibili alla polizia amministrativa.<br />

Dice, inoltre, la Consulta che l’atto<br />

impugnato rientra fra i provve<strong>di</strong>menti,<br />

adottati ex art. 100 del R.D.<br />

16 giugno 1931, n. 773 (Approvazione<br />

del testo unico delle leggi <strong>di</strong><br />

pubblica sicurezza), <strong>di</strong> sospensione<br />

della licenza <strong>di</strong> pubblico esercizio,<br />

la cui finalità - secondo il<br />

costante orientamento della giurisprudenza<br />

amministrativa - «non<br />

è quella <strong>di</strong> sanzionare la condotta<br />

del gestore <strong>di</strong> un pubblico esercizio<br />

per avere consentito la presenza,<br />

nel proprio locale, <strong>di</strong> persone<br />

potenzialmente pericolose per<br />

l’or<strong>di</strong>ne pubblico e la sicurezza<br />

dei citta<strong>di</strong>ni, bensì quella <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re,<br />

attraverso la chiusura del locale,<br />

il protrarsi <strong>di</strong> una situazione<br />

<strong>di</strong> pericolosità sociale; ragion per<br />

cui si ha riguardo esclusivamente<br />

alla esigenza obiettiva <strong>di</strong> tutelare<br />

l’or<strong>di</strong>ne e la sicurezza dei citta<strong>di</strong>ni,<br />

in<strong>di</strong>pendentemente da ogni<br />

responsabilità dell’esercente».<br />

Il provve<strong>di</strong>mento impugnato dalla<br />

Provincia <strong>di</strong> Bolzano è, in altri<br />

termini, del tutto estraneo alle<br />

finalità che contrad<strong>di</strong>stinguono la<br />

<strong>di</strong>sciplina degli esercizi pubblici,<br />

essendo volto all’esclusivo scopo<br />

della tutela della sicurezza dei citta<strong>di</strong>ni.<br />

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