JASMINE n° 55 - Istituto di scienze umane

que movimenti tutto sommato piuttosto
comuni se si è abbastanza addentro
al sistema delle posture propugnato
dallo Hatha Yoga - ed essere
tornato giovane e vigoroso come un
torello, rientrò in patria e prese ad
insegnarli a un fortunato e ristretto
numero di seguaci, i quali, ovviamente,
ringiovanirono anche loro. In
qualche modo, però, successivamente
la catena si è interrotta, perché
poi non è che tutto il paese sia ringiovanito
in massa e quindi la cosa,
almeno pareva, era “morta” là. Dopo
un po’ di decenni, giunti alla nostra
epoca - che è caratterizzata come
nessun’altra prima d’ora da numerose
riscoperte di antichissimi e potentissimi
esercizi dimenticati e ritrovati
e poi eccetera eccetera - questi
esercizi sono stati ri-riscoperti e già
qualche libercolo su di essi in giro si
vede. E uno di questi era finito proprio
in casa mia, che è un porto di
mare di libri e di carta stampata in
genere.
Birilla, positivamente sconvolta
da quelle “rivelazioni” di una fonte
della giovinezza ritrovata, li volle
entusiasticamente provare su di sé
ed iniziò per suo conto un minuzioso
training: tutto questo per me, che
nemmeno me lo meritavo e nemmanco
l’avevo richiesto.
Il libro raccomandava di fare i
cinque movimenti ogni giorno per un
totale di 21 ripetizioni di ognuno. Ma
lei volle strafare, arrivando a fare
quattro sedute giornaliere: una
all’alba, una prima di pranzo, una nel
tardo pomeriggio e l’ultima prima di
cena.
Inolte, il testo parlava di uno specialissimo
e rivoluzionario sesto
esercizio.
Questa sesta pratica prevedeva
l’astinenza sessuale ed era considerato
il massimo per tonificarsi e ringiovanire.
Osservai che allora, in
fondo, poteva bastarle quello, senza
macerarsi anima e corpo per quasi
tre ore al giorno con tutti gli altri
movimenti. Ma lei no, non voleva proprio
saperne del sesto esercizio: piuttosto
ne avrebbe fatti altri 60, ma non
quello. Di astinenza e di pace dei
sensi non se ne parlava proprio.
Sorbole.
D’altra parte, diceva: “Se gli altri
cinque esercizi mi stimolano l’energia
sex, mica so’ poi così scema da
incanalarla altrove. Visto che ce l’ho,
io l’energia sex me la spendo”.
Indovinate un po’ chi era l’acquirente...
Tra le altre cose, il libro (ma
ormai per lei era diventato una
moderna bibbia) prevedeva altri
esercizi accessori e Birilla, per non
lasciare nulla al caso, volle provare
anche quelli.
Alcuni di questi erano esercizi
vocali, delle vocalizzazioni da farsi di
tanto in tanto, meglio se tutti i giorni
(ovviamente).
Fu così che, senza essere preavvisato,
una sera sentii provenire da
una stanza della casa strani gemiti:
“OOOOOOOOOHHHHHHH................
MMMMMMMMMMM”
“OOOOOOOOOHHHHHHH............
....MMMMMMMMMMM”
“OOOOOOOOOHHHHHHH............
....MMMMMMMMMMM”
Senza sapere nulla, sulle prime
pensai che il mio vicino stesse
gustandosi ad alto volume una cassetta
porno, forse per sfrugugliarmi,
visto che era un pornosadico invidioso
delle Birille altrui, poi mi resi
conto che invece era proprio lei,
Birilla, che si dilettava in questi
macrogargarismi.
Un’altra volta la sentii declamare
“Mimmmmmmmm - Mimmmmmmm -
Miiiiiiimmmmmmm”. Chi sta chiamando,
pensai Forse c’è un amante
nascosto in casa, gli esercizi sono
talmente potenti che non le basto più
nemmeno io. Cominciai a temere che,
per reggere il ritmo, avrei dovuto
cominciare a “farmi tibetano”
anch’io. O forse, cosa più probabile,
dopo tanti intensi esercizi qualche
chakra stava semplicemente andandole
fuori posto, soprattutto quello
della testa.
Un giorno, a mio rischio e pericolo,
decisi che era il caso di affrontare
apertamente il problema di questa
sua mania tibetana (porco Bradford,
guarda in che casini ci siamo messi,
per le tue idee). Io cercai di spiegarle
che forse era un po’ esagerato.
Così, le dissi che ogni medicina ha il
suo dosaggio. Nel suo dosaggio normale,
la medicina funziona (quando
funziona, ma spesso non fa niente:
facciamo più noi che lei) e allevia il
problema. Presa, invece, in un dosaggio
eccessivo, qualunque medicina
intossica e scatena reazioni ignote e
spesso pericolose.
Ma lei non batteva ciglio, s’arrabbiava
sempre, era sempre arrabbiata,
e io speravo che ’sti tibetani le
facessero almeno passare l’incazzatura
perenne, poi le rughette sul viso
se le poteva pure tenere e le sise flosce
anche.
Io rimasi per un po’ a guardare,
scettico. Poi, accadde davvero il
miracolo.
Dopo qualche settimana di pratica
forsennata vidi che le rughe scomparivano,
la pelle ritornava liscia,
setosa e profumata come mai, le
unghie erano chiare e levigate, non
più opache, i muscoli erano più tonici
e guizzanti che mai e le sise, un
tempo penduleggianti, si ergevano
gioiosamente verso l’alto, come protese
ad annusare l’aria salubre del
cielo.
Non poteva essere vero. Non ci
credevo, ma era vero, era sotto i miei
occhi a mandorla che si facevano a
noce. E lei continuava: era decisa più
che mai a ringiovanire ancora.
Speranzoso, mi chiesi: “Questa
tecnica è incredibile, non è la solita
sòla. Farà ricrescere anche i capelli
Farà poi crescere il resto”
Però, dopo qualche mese, la situazione
ardentemente voluta si era
ulteriormente evoluta, o forse involuta.
Nel senso che lei stava dando
segni di eccessivo ringiovanimento:
non solo sembrava avere ormai quasi
l’età di Pippi Calzelunghe, ma non
s’addormentava mai, alla sera, se
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STORIE DAL MONDO ALTERNATIVO
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