2004-2009 Cinque anni per il futuro di tutti noi - Prospettive livornesi

La politica come servizio alla comunità
“Per molti la politica è questo: è la lealtà di non nascondere dietro false facciate
apolitiche e apartitiche la dimensione reale dei problemi e delle scelte che non
è possibile eludere. È dunque vedere in quale orizzonte si colloca la volontà di
cambiamento perché ogni azione abbia la concretezza necessaria per essere
veramente efficace”.
Scrivevamo così nella premessa del Programma del Sindaco 2004 e, coerentemente,
lo proponiamo oggi, nel Rendiconto 2009, come chiave di lettura interpretativa di un
percorso amministrativo che è andato sviluppandosi su tre idee guida:
• la politica non è gestione del potere ma è servizio alla comunità;
• la politica è in funzione non dell’esaltazione dell’Io ma della proiezione del noi;
• la politica non è tecnocrazia ma è luogo con-diviso di scelte valoriali di indirizzo.
Legalità, senso di responsabilità anche verso le generazioni future ed eticità nella gestione della cosa pubblica
hanno, poi, delineato e perimetrato i confini di questo nostro agire amministrativo.
In umiltà, ma con orgoglio e fierezza, ascriviamo al nostro nuovo stile di governo questo ri-trovato percorso.
Un percorso, peraltro, che torna a radicarsi nel patrimonio di questa città e dei livornesi.
La validazione democratica di un programma elettorale non si esaurisce con la legittimazione ricevuta dal
voto e dal consenso della maggioranza degli elettori. Necessita sempre, nel suo attuarsi, di un confronto con
le molteplicità dei pensieri e dei saperi. In questo senso, nella legittima diversità delle opinioni, il Consiglio
Comunale, nella sua interezza, ha rappresentato, anche nei momenti più aspri del dibattito politico, un
conforto ed un sostegno insostituibili. A tutti i consiglieri va il nostro ringraziamento. Sentimenti analoghi ci
sentiamo di esprimere verso i Consigli Circoscrizionali, nella convinzione che le Circoscrizioni rappresentino
non semplici articolazioni burocratico amministrative, ma snodi fondamentali di un governo della cosa
pubblica che vede nella partecipazione valore aggiunto e non aggravio procedurale.
Il rapporto con le altre Istituzioni ha rappresentato, nel rispetto delle reciproche competenze, un tassello
importante per il rilancio del ruolo della città. In particolare nei rapporti con la Regione Toscana è stata evitata
una pericolosa e supponente deriva di isolazionismo autoreferenziale mediante un riposizionamento di
Livorno all’interno dei processi regionali. E, più in generale, all’interno di processi nazionali ed europei.
Non meno prezioso è stato il continuo confronto con i sindacati, l’associazione industriali ed, in generale, con
tutte le espressioni rappresentative del variegato mondo produttivo, economico e del volontariato, ognuna
nella sua specificità portatrice di interessi, parziali ma non di parte, che hanno come scopo ultimo il benessere
della collettività.
Crisi produttive e conseguenti ricadute occupazionali stanno purtroppo investendo anche il nostro territorio,
non immune dai processi internazionali. Proprio per questo al mondo del lavoro e dei lavoratori nella sua
complessità ed eterogeneità ci siamo sentiti in dovere di dedicare gran parte delle nostre energie nella
consapevolezza dei limiti della sfera di azione di un’Amministrazione Comunale, ma nella certezza che ogni
sforzo debba essere in ogni caso compiuto per difendere il mantenimento anche di un solo posto di lavoro e
soprattutto per garantire l’assoluto rispetto delle regole in materia di sicurezza.
6 CINQUE ANNI PER IL FUTURO DI TUTTI NOI