il pdf - Confagricoltura Alessandria
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4<br />
APRILE 2012<br />
23 MARZO 2012 • ASSEMBLEA GENERALE<br />
Da Roma a Bruxelles politiche<br />
per l’agricoltura verso <strong>il</strong> 2020<br />
Il 23 marzo scorso si è svolta<br />
l’assemblea provinciale di<br />
<strong>Confagricoltura</strong> <strong>Alessandria</strong><br />
nella “spettacolare” Aula Magna<br />
dell’Università degli Studi del<br />
Piemonte Orientale ingent<strong>il</strong>ita<br />
dalle composizioni floreali offerte<br />
dall’azienda associata di<br />
Giuseppina Cattaneo. L’appuntamento<br />
annuale ha visto la partecipazione<br />
di una platea particolarmente<br />
folta ed interessata, accolta<br />
dal presidente Gianpaolo<br />
Coscia che ha poi condotto i vari<br />
momenti assembleari.<br />
Esaurita la parte istituzionale<br />
dell’incontro con l’esame dei b<strong>il</strong>anci<br />
e le risposte alle richieste di<br />
chiarimento degli associati, vi è<br />
stato l’intervento del consigliere<br />
di Tortona Angelo Fava che, con<br />
la verve che lo contraddistingue,<br />
ha stigmatizzato, fra <strong>il</strong> serio e <strong>il</strong><br />
faceto, le “angherie” della politica<br />
e dei burocrati nei confronti<br />
degli agricoltori, suscitando<br />
ampi consensi fra <strong>il</strong> pubblico.<br />
Nel corso dell’assemblea si è<br />
svolto un convegno, finanziato<br />
nell’ambito della Misura 111.1.B<br />
del PSR 2007-2013, dal titolo<br />
“Da Roma a Bruxelles politiche<br />
per l’agricoltura verso <strong>il</strong> 2020”,<br />
condotto da Vanni Cornero responsab<strong>il</strong>e<br />
della comunicazione<br />
istituzionale di <strong>Confagricoltura</strong>,<br />
con la partecipazione di relatori<br />
di assoluto prestigio e la chiusura<br />
del presidente nazionale di <strong>Confagricoltura</strong><br />
Mario Guidi.<br />
Il responsab<strong>il</strong>e Agricoltura e Industria<br />
Alimentare di NO-<br />
MISMA, uno dei principali istituti<br />
privati di ricerca economica<br />
a livello nazionale ed europeo<br />
unitamente a Felice Assenza, dirigente<br />
rapporti internazionali<br />
del Ministero delle politiche agricole<br />
alimentari e forestali, con i<br />
loro interventi complementari<br />
hanno presentato <strong>il</strong> progetto di<br />
riforma della politica agricola comune<br />
in vigore, nei piani della<br />
Commissione Europea, a partire<br />
dal 2014. Ne hanno riassunto gli<br />
aspetti tecnici e normativi focalizzando<br />
l’attenzione del pubblico<br />
sulle criticità e sulle incongruenze<br />
della riforma.<br />
L’obiettivo della PAC dal suo<br />
varo ai giorni nostri è stato<br />
quello di garantire l’approvvigionamento<br />
alimentare per tutta la<br />
popolazione europea ed una<br />
qualità di vita dignitosa per tutto<br />
<strong>il</strong> mondo rurale.<br />
Oggi accanto a questi obiettivi<br />
sempre validi ed attuali ne vengono<br />
considerati altri quali l’attenzione<br />
alle problematiche ambientali<br />
con <strong>il</strong> ricorso ad un’agricoltura<br />
poco impattante e la garanzia<br />
del reddito agricolo mediante<br />
misure volte a contenere<br />
la volat<strong>il</strong>ità dei prezzi e proteggere<br />
le imprese agricole dagli<br />
squ<strong>il</strong>ibri di mercato sempre dannosi<br />
anche quando tendenti ad<br />
improvvisi rialzi dei prezzi.<br />
Purtroppo proprio nella molteplicità<br />
di obiettivi così diversi ed<br />
ambiziosi risiede la causa della<br />
contraddittorietà delle misure<br />
proposte. Appare evidente che<br />
conc<strong>il</strong>iare l’esigenza di potenziare<br />
la produttività con quella di<br />
promuovere un’agricoltura<br />
estensiva appare un esercizio di<br />
alta acrobazia politica e gli strumenti<br />
individuati, frutto di mediazioni<br />
e compromessi, rischiano<br />
di scontentare tutte le<br />
parti in causa.<br />
I relatori hanno indicato come<br />
primo dei problemi l’approvazione<br />
della parte finanziaria<br />
della riforma che rischia di causare<br />
forti riduzioni di trasferimenti<br />
all’agricoltura europea e<br />
soprattutto a quei paesi che<br />
hanno un livello di contributi<br />
abbastanza elevato rispetto alla<br />
media europea, l’Italia fra questi.<br />
L’introduzione della codecisione<br />
Restiani