Pedagogia e lavoro sociale in Europa - Università degli Studi della ...
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Questi movimenti, <strong>in</strong> tutta la loro contraddittorietà, furono direttamente ed<br />
<strong>in</strong>direttamente importanti per lo sviluppo dell’assistenza <strong>sociale</strong>. L’emergenza<br />
<strong>sociale</strong> e le sue orig<strong>in</strong>i non si lasciarono racchiudere entro i conf<strong>in</strong>i nazionali,<br />
anche se le lotte da parte <strong>della</strong> borghesia furono essenzialmente dirette a<br />
provvedimenti nazionali <strong>in</strong> difesa dell’Internazionale Socialista e miravano al<br />
riconoscimento dell’utilità <strong>della</strong> legittimazione politica e dell’<strong>in</strong>tegrazione dei<br />
servizi sociali.<br />
La seconda metà del XIX sec. <strong>in</strong>iziò all’<strong>in</strong>segna di numerosi congressi<br />
<strong>in</strong>ternazionali sul tema <strong>della</strong> beneficenza, igiene, riforme sociali e spesso<br />
fecero seguito a esposizioni mondiali.<br />
Lo scambio di esperienze e la raccolta di studi empirici erano ormai centrali,<br />
una comprensione scientifica dei problemi sociali si sviluppò senza giungere<br />
ad un modello unitario d’<strong>in</strong>tervento .<br />
All’<strong>in</strong>terno di questo sviluppo <strong>lavoro</strong> <strong>sociale</strong> dovette da un lato darsi un<br />
significato nazionale, dall’altro lato <strong>in</strong>vece cercò di appropriarsi delle<br />
caratteristiche fondamentali dell’autonomia professionale, che furono<br />
<strong>in</strong>dividuate nella creazione dei fondamenti scientifici, di un sapere<br />
scientificamente oggettivo e di un sistema d’azione autoresponsabilizzato.<br />
La crisi <strong>della</strong> prima guerra mondiale portò il pericolo di una ricaduta verso<br />
orientamenti rigidi e nazionalistici che potevano essere <strong>in</strong> parte contrastati<br />
dall’assistenza <strong>sociale</strong> grazie al suo legame con movimenti <strong>in</strong>ternazionali, <strong>in</strong><br />
particolare con il movimenti pacifista e femm<strong>in</strong>ista. Per questo motivo si<br />
sviluppò negli anni venti un’<strong>in</strong>tensa ricerca non di modelli di <strong>lavoro</strong> <strong>sociale</strong>,<br />
che potevano essere facilmente emulati ed esportati, bensì di metodi<br />
scientificamente fondati che potessero liberare la professione dal ruolo di<br />
“esecutrice <strong>degli</strong> ord<strong>in</strong>i” dettati dagli <strong>in</strong>teressi sociopolitici e di stampo<br />
nazional-ideologico dello stato nazionale”.<br />
Fu Alice Salomon a rendersi benemerita di questa ricerca. L’accusa<br />
<strong>in</strong>ternazionale che trovò il progetto metodologico di Mary Richmond sulla<br />
diagnosi <strong>sociale</strong>, biasimò non solo questo <strong>in</strong>teresse, ma anche la rapida<br />
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