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2° Sezione - Università degli Studi della Repubblica di San Marino

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in Toddlers (CHAT), il Pervasive Developmental Disorders Screening Test (PDDST), o, per i<br />

bambini verbali più gran<strong>di</strong>, la Australian Scale for Asperger’s Syndrome).<br />

6. Nei fratellini <strong>di</strong> bambini autistici devono essere monitorati molto attentamente, lo sviluppo<br />

sociale, <strong>della</strong> comunicazione, del gioco e del comportamento, non solo per i sintomi relati<br />

all’autismo, ma anche per ritar<strong>di</strong> del linguaggio, <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, ansietà o sintomi<br />

depressivi.<br />

7. Come emanato dalla Public Law 99-457, e come riautorizzato dalla Public Law 105-17:<br />

In<strong>di</strong>viduals with Disabilities Education Act-IDEA (1997), devono essere in<strong>di</strong>rizzati ad<br />

interventi precoci, iniziati dal me<strong>di</strong>co dei servizi per l’infanzia. I bambini con meno <strong>di</strong> 36 mesi<br />

devono avere come punto <strong>di</strong> riferimento lo “zero-to-three service system” <strong>della</strong> loro<br />

comunità; mentre i bambini <strong>di</strong> 36 mesi e più devono poter contare sul <strong>di</strong>stretto scolastico<br />

locale.<br />

8. Gli healthcare providers dovrebbero parlare <strong>di</strong> più e in modo più rassicurante sull’autismo, che<br />

è un <strong>di</strong>sturbo trattabile con un’ampia gamma <strong>di</strong> risposte. Le informazioni sulla beneficità<br />

dell’intervento precoce nei bambini autistici devono essere ampiamente <strong>di</strong>ffuse sia fra i<br />

professionisti dell’healthcare che fra coloro che lavorano con bambini piccoli e famiglie.<br />

9. I mezzi <strong>di</strong> screening per i bambini più gran<strong>di</strong> con lievi sintomi autistici, devono essere resi<br />

largamente accessibili nei settings educativi e ricreazionali, laddove le <strong>di</strong>fficoltà dei bambini<br />

sono spesso più visibili, così come nei settings inerenti la salute e ciò che è ad essa<br />

relazionato. Anche i pe<strong>di</strong>atri possono e dovrebbero giocare un ruolo importante nel sollevare<br />

un autismo sospetto, aprendo la strada verso l’appropriata valutazione <strong>di</strong>agnostica <strong>di</strong> un<br />

professionista con conoscenze sull’autismo negli in<strong>di</strong>vidui verbali.<br />

Livello 2: Diagnosi e valutazione <strong>di</strong> autismo<br />

1. Secondo questo Panel il Livello 2, inerente la <strong>di</strong>agnosi e la valutazione, dovrebbe essere<br />

attuato solo dai professionisti specializzati nel trattamento <strong>di</strong> bambini con autismo.<br />

2. La <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> autismo deve essere fatta basandosi accuratamente sui criteri clinici e del<br />

DSM-IV e dovrebbe includere l’uso <strong>di</strong> uno strumento <strong>di</strong>agnostico con, come minimo,<br />

sensibilità moderata e buona specificità per l’autismo. Deve essere pianificato tempo<br />

sufficiente sia per i colloqui standar<strong>di</strong>zzati con i genitori inerenti le preoccupazioni attuali e la<br />

storia comportamentale relazionata all’autismo, sia, <strong>di</strong>rettamente, l’osservazione strutturata<br />

del comportamento e del gioco sociale e comunicativo. Gli strumenti per questi colloqui<br />

includono la Gilliam Autism Rating Scale (GARS), la The Parent Interview for Autism (PIA), il<br />

The Pervasive Developmental Disorders Screening Test-Stage 2 (PDDST), o la Autism<br />

Diagnostic Interview-Revised (ADI-R). Gli strumenti per l’osservazione <strong>di</strong>retta, includono<br />

lo Screening Tool for Autism in Two-Year-Olds (STAT), la Childhood Autism Rating Scale<br />

(CARS), e la Autism Diagnostic Observation Schedule-Generic (ADOS-G).<br />

3. Anche gli in<strong>di</strong>vidui con autismo lieve devono ricevere valutazioni <strong>di</strong>agnostiche adeguate e<br />

<strong>di</strong>agnosi appropriata, usando standard pratici simili a quelli sottolineati sopra.<br />

4. Le valutazioni <strong>di</strong>agnostiche devono in<strong>di</strong>rizzarsi anche a quei fattori che non sono specifici<br />

dell’autismo, includenti <strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> menomazioni linguistiche, l’han<strong>di</strong>cap mentale e la<br />

presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi del comportamento non specifici, come l’iperattività, l’aggressività,<br />

l’ansietà, la depressione o i <strong>di</strong>sturbi specifici dell’appren<strong>di</strong>mento, che possono avere effetti<br />

significativi sulle risposte e sul trattamento <strong>degli</strong> in<strong>di</strong>vidui autistici.<br />

5. La valutazione estesa me<strong>di</strong>ca e neurologica dovrebbe focalizzarsi sulla ricerca <strong>di</strong> danni<br />

cerebrali acquisiti, <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni patologiche, o <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà comuni nell’autismo: gravidanza,<br />

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