2° Sezione - Università degli Studi della Repubblica di San Marino
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l’auto mantenimento attraverso le attività del vivere giornaliero, e le attività produttive <strong>di</strong> scuola<br />
o lavoro. In bambini piccoli con autismo il gioco è spesso <strong>di</strong>struttivo (Restall & Magill-Evans,<br />
1994; Stone & Lemanek, 1990) e richiede una valutazione particolare, in un contesto naturale.<br />
In un secondo tempo, il terapista occupazionale deve considerare tutte le componenti specifiche<br />
<strong>della</strong> performance o dei contesti che hanno un impatto sul funzionamente quoti<strong>di</strong>ano<br />
dell’in<strong>di</strong>viduo, informazioni queste che hanno importanza critica nel processo <strong>di</strong>agnostico del<br />
team, così come nel piano appropriato <strong>di</strong> intervento in<strong>di</strong>viduale. Fra le componenti specifiche<br />
notate come problematiche, ma non necessariamente peculiari alle persone con autismo, ci sono<br />
abilità motorie complesse pianificate (Mailloux, Parham, & Roley, 1998; Minshew et al., 1997),<br />
abilità del processo sensorio (Adrien et al., 1993, Baranek, 1999; Dahlgren & Gillberg, 1989,<br />
Kientz & Dunn, 1997; Ornitz, et al., 1977), abilità imitative (Rogers et al., 1996; Stone &<br />
Lemanek, 1990), abilità sociali e interpersonali (Gillberg et al., 1990; Stone & Hogan, 1993;<br />
Volkmar et al., 1993a), e abilità a relazionarsi con rigi<strong>di</strong>tà comportamentali o interessi limitati<br />
(Baranek, Foster & Berkson, 1997). Devono essere usati colloqui supplementari e relazioni dei<br />
genitori per corroborare i risultati dell’osservazione o le valutazioni standar<strong>di</strong>zzate,<br />
particolarmente quando queste siano state effettuate fuori dalla routine e dagli ambienti<br />
famigliari all’in<strong>di</strong>viduo.<br />
Valutazioni <strong>di</strong>agnostiche neurofisiologiche, comportamentali ed accademiche<br />
Gli psicologi formati per valutare in<strong>di</strong>vidui autistici possono giocare un ruolo importante nel<br />
pianificare gli interventi, nella valutazione delle risposte, e nella <strong>di</strong>agnosi e trattamento delle<br />
con<strong>di</strong>zioni psicologiche patologiche correlate. Si usano misure standar<strong>di</strong>zzate per stabilire le linee<br />
base delle funzioni delle sfere dell’appren<strong>di</strong>mento, <strong>della</strong> condotta, <strong>della</strong> socializzazione. La<br />
valutazione comportamentale attuata attraverso l’osservazione <strong>di</strong>retta è usata per in<strong>di</strong>viduare<br />
problemi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong> comportimento specifici, per stabilire le relazioni funzionali o del<br />
controllo <strong>di</strong> comportamenti inappropriati, per indurre progressi comportamentali, e per<br />
documentare l’efficacia dell’intervento. Questi sono servizi psicologici specializzati, richiedenti<br />
training ed esperienza appropriati. Valutazioni specifiche sono realizzate sulla base del profilo<br />
psicologico del bambino, preferenze <strong>di</strong> motivazione o rinforzo, stile <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento,<br />
caratteristiche sensorie e motorie (e anormalità associate), deficit specifici delle abilità sociali,<br />
competenze scolastiche, modelli <strong>di</strong> comportamento rituali o stereotipati, e stile <strong>di</strong> vita e relazioni<br />
famigliari. La ricerca più recente suggerisce che le compromissioni qualitative neuropsicologiche<br />
specifiche possono essere indentificate nella prima infanzia e che tali menomazioni sono<br />
correlate alla severità dei sintomi autistici (Dawson, 1996; Dawson, Meltzoff, Osterling, & Rinal<strong>di</strong>,<br />
1998). Fra i <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> menomazioni neuropsicologiche, rilevate nei bambini autistici, ci sono<br />
deficit nella memoria esplicita, nello stabilire regole appropriate alla situazione, nella memoria<br />
funzionale, nella pianificazione e nella inibizione delle risposte (Dawson, 1996). Per questo, può<br />
essere utile valutare tutta la gamma delle funzioni neuropsicologiche, incluse l’attenzione, la<br />
memoria, la prassi, il processo linguistico e visuospaziale, al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzare le strategie<br />
educative ad ogni specifico punto <strong>di</strong> forza e <strong>di</strong> debolezza del bambino.<br />
La valutazione delle funzioni e delle risorse famigliari<br />
La famiglia è la miglior risorsa del bambino. L’intervento dei genitori e il management delle<br />
strategie comportamentali suggerite da uno psicologo hanno un forte inpatto sullo stato <strong>di</strong><br />
sviluppo e sui sintomi autistici del bambino. Lo stress e la stanchezza dei genitori possono<br />
invece avere effetti opposti sul benessere del bambino.<br />
Dunque la valutazione del soggetto deve essere attuata all’interno del contesto famigliare. E’<br />
necessario determinare il livello <strong>di</strong> comprensione delle con<strong>di</strong>zioni del bambino da parte dei<br />
genitori, ed offrire loro consulenze e suggerimenti educativi appropriati. Si deve sapere se la<br />
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