02.01.2015 Views

2° Sezione - Università degli Studi della Repubblica di San Marino

2° Sezione - Università degli Studi della Repubblica di San Marino

2° Sezione - Università degli Studi della Repubblica di San Marino

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Le valutazioni <strong>di</strong>agnostiche devono poi documentare anche le forme e le funzioni del<br />

comportamento comunicativo non-convenzionale non-verbale (es. comportamenti <strong>di</strong>sturbanti) e<br />

verbale (es. ecolalia imme<strong>di</strong>ata e <strong>di</strong>fferita, eloquio continuo, domande incessanti) (Carr &<br />

Durand, 1985; Prizant & Rydell, 1993).<br />

Per i bambini verbali, capaci <strong>di</strong> impegnarsi in una conversazione, vi sono punteggi supplementari,<br />

ai test formali <strong>di</strong> linguaggio, ottenibili attraverso il raccogliere e l’analizzare esempi <strong>di</strong> linguaggio<br />

spontaneo (ve<strong>di</strong> sotto). Ciò fornisce informazioni sui <strong>di</strong>scorsi narrativi e conversazionali del<br />

bambino, includenti l’abilità ad iniziare, a mantenere e concludere l’interazione conversazionale,<br />

seguendo accettabili convenzioni <strong>di</strong>scorsive, l’abilità a mantenere e a seguire topici introdotti da<br />

altri e l’abilità ad acquisire la prospettiva altrui, attraverso il fornire una quantità <strong>di</strong> informazioni<br />

<strong>di</strong> sfondo o conosciute, sufficiente, ma non eccessiva (Prizant, Wetherby, Schuler, & Rydell,<br />

1997).<br />

Produzione <strong>di</strong> voce ed eloquio. Alcuni bambini piccoli autistici non sono in grado <strong>di</strong> acquisire ed<br />

usare l’eloquio come modalità primaria <strong>di</strong> comunicazione, a causa delle profonde menomazioni<br />

cognitive, <strong>della</strong> per<strong>di</strong>tà dell’u<strong>di</strong>to da grave a profonda, o dei gravi <strong>di</strong>sturbi <strong>della</strong> comprensione del<br />

linguaggio. Sono coinvolti meno frequentemente <strong>di</strong>sturbi neuromotori specifici dell’eloquio,<br />

includenti <strong>di</strong>saprassia evolutiva verbale, una <strong>di</strong>sfunzione nell’abilità a pianificare i movimenti<br />

coor<strong>di</strong>nati al fine <strong>di</strong> produrre sequenze intellegibili dei suoni d’eloquio, o <strong>di</strong>sartria, una debolezza o<br />

mancanza del controllo <strong>della</strong> muscolatura orale. Per gli in<strong>di</strong>vidui non verbali, o per quelli con<br />

eloquio <strong>di</strong> limitata intelligibilità, la valutazione <strong>di</strong>agnostica dovrebbe in<strong>di</strong>rizzarsi verso l’analisi <strong>della</strong><br />

qualità e varietà delle vocalizzazioni comunicative e delle abilità oro-motorie (es. il masticare,<br />

l’ingoiare). Negli in<strong>di</strong>vidui più verbali gli aspetti dell’eloquio da valutare, includono la metrica, il<br />

volume e la fluenza <strong>della</strong> produzione linguistica, specialmente se i <strong>di</strong>sturbi in questi parametri<br />

hanno un impatto negativo sulla competenza comunicativa.<br />

E’ raccomandato che siano usati dei test per la valutazione <strong>di</strong>agnostica <strong>di</strong> eloquio-linguaggiocomunicazione<br />

(Crais, 1995; Wetherby & Prizant, 1992) che (1) siano focalizzati sulle funzioni<br />

<strong>della</strong> comunicazione; (2) analizzino la comunicazione preverbale (gestualità, sguardo,<br />

vocalizzazioni); (3) considerino i segnali socio-affettivi; (4) profilino le abilità sociali,<br />

comunicative e simboliche; (5) valutino <strong>di</strong>rettamente il bambino, senza contare solo sulle<br />

descrizioni dei genitori; (6) permettano l’osservazione <strong>della</strong> comunicazione iniziata e spontanea,<br />

e (7) coinvolgano nella valutazione, <strong>di</strong>rettamente le persone che si occupano del bambino<br />

(Wetherby & Prizant, 1992).<br />

Valutazione cognitiva<br />

Sebbene i professionisti del Livello 1 possano aver ottenuto una stima approssimativa dello stato<br />

cognitivo del bambino (età mentale) usando mezzi <strong>di</strong> screening o classifiche sulle tappe principali<br />

dello sviluppo, tratti dai questionari e dai libri <strong>di</strong> testo prestampati per i bambini sani, conoscere<br />

lo stato mentale del bambino è importante per determinare il suo livello futuro <strong>di</strong> funzionamento.<br />

Questa è una chiave <strong>di</strong> criterio importante nella <strong>di</strong>agnosi dell’autismo quando si prova a stabilire<br />

una <strong>di</strong>screpanza fra il livello delle funzioni sociali del bambino e le sue funzioni cognitive ed<br />

adattive totali. Come è vero per i logope<strong>di</strong>sti, anche gli psicologi clinici e i pe<strong>di</strong>atri dello sviluppo<br />

sono operatori in<strong>di</strong>pendenti dei servizi per l’infanzia, che hanno responsabilità ad entrambi i livelli<br />

<strong>di</strong> screening e <strong>di</strong>agnosi, che possono essere o no compiuti in una singola sessione, oppure in<br />

<strong>di</strong>versi segmenti. Possono essere necessarie visite aggiuntive per adattare il bambino al<br />

cambiamento, così come alla novità delle procedure al fine <strong>di</strong> ottimizzare le possibilità che i<br />

risultati rappresentino accuratamente le abilità del soggetto. Mentre la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> autismo è<br />

basata fondamentalmente sui sintomi clinici e la storia precoce, i risultati <strong>di</strong> una valutazione<br />

cognitiva possono aiutare una <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale, così come provvedere ad informazioni<br />

208

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!