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2° Sezione - Università degli Studi della Repubblica di San Marino

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nelle famiglie con uno o più bambini autistici, ha un più alto tasso <strong>di</strong> deficit sociali e comunicativi<br />

e <strong>di</strong> comportamenti stereotipati, <strong>di</strong> quello che hanno i parenti <strong>di</strong> bambini con sindrome <strong>di</strong> Down<br />

(Bolton et al., 1994; Piven, Palmer, Jacobi, Childress, & Arndt, 1997a). Queste compromissioni<br />

sono più lievi ma qualitativamente molto simili all’autismo, con funzioni intellettuali (Q.I)<br />

relativamente normali. I parenti <strong>di</strong> primo grado <strong>di</strong>mostrarono, inoltre, un più alto punteggio Q.I<br />

verbale che non verbale, con significative <strong>di</strong>screpanze notate fra i punteggi (Fombonne et al.,<br />

1997). Il primo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 11 coppie <strong>di</strong> gemelli monozigoti (MZ) riportava un tasso <strong>di</strong> concordanza<br />

<strong>di</strong> più del 36% per l’autismo infantile con assenza <strong>di</strong> concordanza in <strong>di</strong>eci coppie <strong>di</strong> gemelli<br />

<strong>di</strong>zigoti (DZ) (Folstein & Rutter, 1977a, 1977b).<br />

Nell’82% delle coppie gemelle MZ e nel 10% in quelle DZ sono state riscontrate concordanti<br />

forme <strong>di</strong> deficit cognitivi sociali o linguistici. Uno stu<strong>di</strong>o recente <strong>di</strong> 28 coppie gemelle MZ (incluse<br />

le un<strong>di</strong>ci coppie originali) ha mostrato un tasso <strong>di</strong> concordanza del 60% per il <strong>di</strong>sturbo autistico<br />

DSM-IV, del 71% per il più ampio spettro PDD o <strong>di</strong> autismo atipico, e del 92% per un fenotipo più<br />

ampio <strong>di</strong> deficit sociali e comunicativi con comportamenti stereotipati (Bailey et al., 1995; Le<br />

Couteur et al., 1996).<br />

X Fragile: Molti dei primi rapporti notano un’assocazione significativamente alta fra X Fragile e<br />

autismo, fino al 25% <strong>degli</strong> in<strong>di</strong>vidui autistici (Blomquist et al, 1985; Brown et al, 1986; Gillberg &<br />

Wahlstrom, 1985; Wahlstrom, Gillberg, Gustavson, & Holmgren, 1986), sebbene questa<br />

associazione sia stata, e rimanga, controversa (I. L. Cohen et al., 1991). Mentre altri stu<strong>di</strong><br />

riportano un’incidenza molto piu bassa <strong>di</strong> X Fragile (3-7%) in pazienti con autismo (Bailey et al.,<br />

1993a; Bolton & Rutter, 1990; Piven, Gayle, Landa, Wzorek & Folstein, 1991b), un altro stu<strong>di</strong>o<br />

non trova evidenza <strong>di</strong> X Fragile usando tecniche citogenetiche (e non analisi del DNA)<br />

(Hashimoto, Shimizu & Kawasaki, 1993). Le analisi molecolari genetiche <strong>di</strong> un grande gruppo <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>vidui autistici, trovano l’X Fragile soltanto in tre fratellini; una bambina con <strong>di</strong>sturbo autistico,<br />

suo fratello con autismo atipico, e un secondo fratello senza tratti autistici ma con <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong><br />

appren<strong>di</strong>mento (Klauck et al., 1997). Dato che la presenza del genotipo dell’X Fragile non era<br />

correlata con il fenotipo dell’autismo, questi stu<strong>di</strong> conclusero che l’associazione fra autismo e X<br />

Fragile non esiste. Ma, sebbene pochi bambini con autismo abbiano sindrome da X Fragile, i<br />

bambini con sindrome da X Fragile hanno spesso sintomatologia autistica (Feinstein & Reiss,<br />

1998).<br />

Sclerosi Tuberosa: La Sclerosi Tuberosa complex (TSC) è un <strong>di</strong>sturbo neurocutaneo che affligge<br />

anche altri sistemi <strong>di</strong> organi, come il cuore e i reni. Il TSC è stato collegato a due <strong>di</strong>stinti geni<br />

loci: TSC1 al cromosoma 9 (9Q34) e TSC2 al cromosoma 16 (16p13.3) (OMIM tm , 1997). I<br />

fenotipi <strong>di</strong> TSC1 e TSC2 sono stati considerati identici, anche se uno stu<strong>di</strong>o recente ha notato<br />

che l’han<strong>di</strong>cap mentale, con occorenza spora<strong>di</strong>ca piuttosto che famigliare, è associato più<br />

frequentemente con il genotipo TSC2 (Jones et al., 1997; OMIM tm , 1997), sebbene questo<br />

risultato possa ancora essere considerato troppo azzardato. Le macchie depigmentate (con la<br />

forma <strong>di</strong> una foglia <strong>di</strong> frassino (Fitzpatrick, 1991)) sono solitamente il primo segno visibile <strong>di</strong><br />

questa malattia. Sono visualizzabili spesso solo con l’uso <strong>di</strong> una luce ultravioletta (Lampada <strong>di</strong><br />

Wood). Sono caratteristici anche gli angiofibromi facciali, precedentemente chiamati a<strong>di</strong>noma<br />

sebaceum, e le macchie ruvide lungo il bassoschiena che però spesso non appaiono fino alla<br />

tarda infanzia o prima adolescenza (Webb, Clarke, Fryer, & Osborne, 1996). Le maggiori lesioni<br />

intracerebrali sono le tubers che consistono in malformazioni istiogeniche <strong>di</strong> elementi neuronali e<br />

gliali con cellule heterotopic giganti. Esse sono localizzate caratteristicamente nelle regioni<br />

subependymal e nella corteccia, predominatamente nei lobi frontali (Braffman & Nai<strong>di</strong>ch, 1994;<br />

Harrison & Bolton, 1997; Truhan & Filipek, 1993). Il TSC è stato fortemente associato con<br />

l’autismo. Le stime suggeriscono che gli in<strong>di</strong>vidui mentalmente ritardati con TSC, dal 17% a più<br />

del 60%, sono anche autistici, e più comunemente associati anche con l’epilessia (Curatolo et<br />

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