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2° Sezione - Università degli Studi della Repubblica di San Marino

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notare che un fratello più piccolo può mimare il fratello autistico più grande, anche se non<br />

possiede caratteristiche autistiche innate.<br />

Quando i genitori hanno serie preoccupazioni lo screening del Livello 1 dovrebbe procedere<br />

<strong>di</strong>rettamente ai questionari specifici sull’autismo. Quando invece i genitori non hanno alcuna<br />

preoccupazione, lo screening dovrebbe sia indagare sui comportamenti autistici, che monitorare<br />

tutti i settori dello sviluppo ad ogni visita <strong>di</strong> controllo. Dato che non esistono segnali<br />

fisiopatologici o test <strong>di</strong>agnostici per l’autismo, la storia personale è uno dei mezzi più importanti<br />

per determinare se il bambino sia o meno a rischio <strong>di</strong> autismo. I professionisti del Livello 1 devono<br />

imparare quali domande formulare e come interpretare le risposte, nel contesto <strong>di</strong> uno sviluppo<br />

infantile normale (ve<strong>di</strong> tavole III, IV).<br />

Livello 1 Indagini <strong>di</strong> Laboratorio<br />

Valutazione au<strong>di</strong>ologica formale<br />

Tutti i bambini con ritar<strong>di</strong> dello sviluppo, specialmente quelli con ritar<strong>di</strong> nello sviluppo sociale e<br />

nel linguaggio, devono sottoporsi ad una valutazione au<strong>di</strong>ologica. Nel futuro in<strong>di</strong>rizzarsi delle<br />

cure pe<strong>di</strong>atriche verso screening universali, questo potrà <strong>di</strong>ventare un punto <strong>di</strong>scutibile. Fino ad<br />

allora però, ogni bambino con ritardo nel linguaggio, o a rischio <strong>di</strong> autismo, deve essere<br />

in<strong>di</strong>rizzato ad una visita au<strong>di</strong>ologica, lo stesso giorno in cui la preoccupazione viene identificata.<br />

I sospetti del genitore o del me<strong>di</strong>co, riguardanti i problemi dell’eloquio, del linguaggio o dell’u<strong>di</strong>to<br />

(per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> sensibilità, risposte inesistenti, mancanza <strong>di</strong> risposte o risposte inusuali a suoni o a<br />

fonti <strong>di</strong> suono) devono avere sempre come risultato, un’imme<strong>di</strong>ata indagine au<strong>di</strong>ologica. Devono<br />

essere attuati test dell’u<strong>di</strong>to approfon<strong>di</strong>ti, realizzati da un au<strong>di</strong>ologo con esperienza nella<br />

<strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> bambini molto piccoli e <strong>di</strong> persone <strong>di</strong>fficili da valutare. Questa indagine deve essere<br />

attuata senza riguardo al fatto che il bambino abbia “superato” lo screening u<strong>di</strong>tivo neonatale.<br />

L’integrità dell’u<strong>di</strong>to non può essere determinata attraverso le osservazioni informali delle<br />

risposte comportamentali ai suoni dell’ambiente, o attraverso le descrizioni fornite dal genitore.<br />

La per<strong>di</strong>ta dell’u<strong>di</strong>to (trasmissivo, sensorioneurale o misto) può verificarsi in concomitanza con<br />

l’autismo e i bambini autistici possono essere pensati incorrettamente, come aventi una per<strong>di</strong>ta<br />

dell’u<strong>di</strong>to periferica (Adkins & Ainsa, 1979; Jure, Rapin, & Tuchman, 1991; Klin, 1993; Smith,<br />

Miller, Stewart, Walter & McConnell, 1988). La valutazione au<strong>di</strong>ologica all’interno del<br />

<strong>di</strong>fferenziato processo <strong>di</strong>agnostico dovrebbe essere attuata presto e includere anche una<br />

batteria <strong>di</strong> test con misurazioni comportamentali au<strong>di</strong>ometriche, valutazione delle funzioni<br />

dell’orecchio me<strong>di</strong>o e procedure elettrofisiologiche (American Speech-Language-Hearing<br />

Association, 1991).<br />

L’obiettivo del referto au<strong>di</strong>ologico è il delineare il tipo, il grado, la configurazione, e la simmetria<br />

<strong>di</strong> ogni per<strong>di</strong>ta esistente dell’u<strong>di</strong>to, o il confermare la presenza <strong>di</strong> una sensibilità u<strong>di</strong>tiva periferica<br />

normale. Sono <strong>di</strong>sponibili due ampie categorie <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> valutativi per l’u<strong>di</strong>to: comportamentale<br />

ed elettrofisiologica. La valutazione au<strong>di</strong>ologica comportamentale deve includere analisi u<strong>di</strong>tive<br />

appropriate al livello <strong>di</strong> sviluppo del bambino. Procedure <strong>di</strong> risposte comportamentali<br />

incon<strong>di</strong>zionate (come la Behavioural Observation Au<strong>di</strong>ometry o BOA) sono <strong>di</strong> uso limitato nel<br />

caratterizzare la sensibilità u<strong>di</strong>tiva come funzione <strong>di</strong> frequenza. Procedure <strong>di</strong> risposte<br />

con<strong>di</strong>zionate (come la Visual Reinforcement Au<strong>di</strong>ometry o il Con<strong>di</strong>tioned Play Au<strong>di</strong>ometry) sono<br />

utili nella <strong>di</strong>agnosi au<strong>di</strong>ologica <strong>di</strong> bambini con più <strong>di</strong> sei mesi. Usando questo metodo semplice,<br />

piacevole ed economico, possono essere ottenute informazioni affidabili, accurate e specifiche<br />

sulla frequenza. La valutazione au<strong>di</strong>ologica dei bambini autistici può richiedere dei cambiamenti<br />

da parte dell’au<strong>di</strong>ologo, come le mo<strong>di</strong>ficazioni delle tecniche tra<strong>di</strong>zionali e del contesto del test.<br />

Ricerche limitate ed esperienze cliniche suggeriscono che molti bambini autistici possono essere<br />

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