02.01.2015 Views

2° Sezione - Università degli Studi della Repubblica di San Marino

2° Sezione - Università degli Studi della Repubblica di San Marino

2° Sezione - Università degli Studi della Repubblica di San Marino

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

(Allen & Rapin, 1992). La funzione espressiva del linguaggio, nello spettro autistico, ha forme<br />

<strong>di</strong>verse: dal completo mutismo alla fluente verbalità, sebbene quest’ultima sia accompagnata<br />

spesso da molti errori semantici (significato <strong>della</strong> parola) e pragmatico-verbali (uso del linguaggio<br />

per comunicare). Giovani bambini autistici, anche se verbali, hanno quasi universalmente deficit<br />

<strong>di</strong> comprensione, in particolare deficit nel capire le domande a più alto or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> complessità.<br />

Sono quasi universalmente presenti anche deficit nella pragmatica, nell’uso del linguaggio per<br />

una efficace comunicazione.<br />

Alcuni bambini autistici non rispondono ai loro nomi quando vengono chiamati dai genitori o dalle<br />

altre persone che si prendono cura <strong>di</strong> loro, e da piccoli, frequentemente, si presuppone abbiano<br />

severi deficit <strong>di</strong> u<strong>di</strong>to. Questa sindrome, agnosia u<strong>di</strong>tiva verbale 38 (VAA) è simile allo strutturarsi<br />

<strong>della</strong> sor<strong>di</strong>tà acquisita per le parole 39 adulta, con una eccezione molto importante: gli adulti con<br />

sor<strong>di</strong>tà acquisita per le parole, rimangono fluenti nel parlare perchè il loro linguaggio è già stato<br />

acquisito, laddove bambini con autismo sia con VAA sviluppato che VAA acquisito, con ‘afasia<br />

epilettiforme’, 40 sono usualmente muti (Rapin & Allen, 1987).<br />

(A2a). Ritardo o totale mancanza, dello sviluppo del linguaggio parlato (non accompagnato da<br />

un tentativo <strong>di</strong> compenso, attraverso modalità alternative <strong>di</strong> comunicazione come gesti o<br />

mimica). Alcuni bambini autistici, nella prima infanzia, non lallano o non usano altre<br />

vocalizzazioni comunicative: sono descritti come bambini molto quieti. Quando la comunicazione<br />

orale dovrebbe essere sviluppata, non hanno assolutamente alcun linguaggio verbale e non sono<br />

in grado neanche <strong>di</strong> compensare ciò con gesti o espressioni facciali. Un bambino piccolo con<br />

sviluppo normale, tira la propria madre verso un oggetto desiderato, poi in<strong>di</strong>ca chiaramente<br />

l’oggetto guardando la madre in faccia. All’opposto, un comportamento tipico <strong>di</strong> molti bambini<br />

autistici è l’usare meccanicamente la mano <strong>di</strong> un’altra persona per in<strong>di</strong>care l’oggetto desiderato,<br />

comportamento spesso chiamato ‘in<strong>di</strong>cazione <strong>della</strong> mano sopra la mano’ 41 . Alcuni bambini tirano<br />

ad<strong>di</strong>rittura il braccio <strong>di</strong> qualcun altro verso l’oggetto desiderato, fuori dalla loro portata, senza<br />

nessuna in<strong>di</strong>cazione, nessun gesto o vocalizzazione comunicativa. Altri bambini ‘in<strong>di</strong>pendenti’ non<br />

hanno pretese e non esprimono richieste ai loro genitori, imparando piuttosto a superare<br />

precocemente le <strong>di</strong>fficoltà e ad acquisire l’oggetto desiderato da soli.<br />

(A2b). In soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione <strong>della</strong> capacità <strong>di</strong> iniziare o<br />

sostenere una conversazione con altri. Alcuni bambini autistici parlano con relativa flui<strong>di</strong>tà, ma<br />

non sono capaci <strong>di</strong> impegnarsi in una conversazione, definita da due o più parti comunicanti,<br />

attraverso la modalità del prendere–e–dare, su argomenti <strong>di</strong> mutuo accordo. In una<br />

conversazione il partner A fa una affermazione, sul soggetto dato, <strong>di</strong>retta al partner B che<br />

esprime allora un’altro fatto a sua volta <strong>di</strong>retto al partner A che risponde al partner B e così via.<br />

Nella conversazione possono essere incluse delle domande, che, ovviamente, non saranno la<br />

struttura dominante <strong>della</strong> frase. Il tratto specifico dei bambini autistici verbalmente fluenti è la<br />

loro inabilità ad iniziare o a sostenere una conversazione su un argomento <strong>di</strong> reciproco interesse,<br />

malgrado siano capaci <strong>di</strong> rispondere relativamente bene, <strong>di</strong> formulare una miriade <strong>di</strong> domande, <strong>di</strong><br />

parlare ‘ad’ un’altra persona in un monologo o in un soliloquio sul loro argomento preferito.<br />

(A2c). Uso <strong>di</strong> linguaggio stereotipato e ripetitivo, o linguaggio eccentrico. Il tratto specifico del<br />

linguaggio autistico è una ecolalia imme<strong>di</strong>ata o <strong>di</strong>fferita. L’ecolalia imme<strong>di</strong>ata si riferisce alla<br />

37 Specific Language Impairments<br />

38 Verbal Au<strong>di</strong>tory Agnosia<br />

39 Acquired Word Deafness<br />

40 Epileptiform Aphasia<br />

41 Hand Over Hand Pointing<br />

181

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!