2° Sezione - Università degli Studi della Repubblica di San Marino
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Malgrado questa prima, ma persistente, visione dell’autismo come psicosi, <strong>di</strong>versi importanti<br />
gruppi <strong>di</strong> ricerca formularono, durante gli anni settanta, il primo set <strong>di</strong> criteri <strong>di</strong>agnostici per<br />
questo <strong>di</strong>sturbo (Ritvo & Freeman, 1978; Rutter & Hersov, 1977). Con il DSM-III (APA, 1980), il<br />
termine <strong>di</strong>sturbi pervasivi dello sviluppo (PDD) fu usato inizialmente per descrivere <strong>di</strong>sturbi<br />
caratterizzati da compromissioni qualitative nello sviluppo <strong>di</strong> funzioni psicologiche multiple <strong>di</strong><br />
base che sono coinvolte nello sviluppo <strong>di</strong> abilità sociali e del linguaggio, come attenzione,<br />
percezione, contatti con la realtà, e movimenti motori ... il termine <strong>di</strong>sturbo generalizzato dello<br />
sviluppo fu scelto perchè descrive più accuratamente il cuore clinico del <strong>di</strong>sturbo: molte aree<br />
importanti dello sviluppo sono affette allo stesso tempo e ad un serio livello. (p. 86)<br />
Sotto questo nuovo raggruppamento del PDD, le possibili <strong>di</strong>agnosi includevano, per la prima<br />
volta, il termine autismo infantile (con inizio prima dei trenta mesi) e il termine <strong>di</strong>sturbo<br />
generalizzato dello sviluppo infantile 31 (con inizio dopo i trenta mesi), ognuna successivamente<br />
classificata nello ‘stato residuale’ e nel <strong>di</strong>sturbo generalizzato dello sviluppo atipico 32 . Nel DSM-<br />
III per la prima volta, l’autismo fu anche <strong>di</strong>fferenziato chiaramente dalla schizofrenia infantile e<br />
da altre psicosi, e proprio l’assenza <strong>di</strong> sintomi psicotici, come le <strong>di</strong>storsioni <strong>della</strong> realtà e le<br />
allucinazioni, <strong>di</strong>ventano uno dei sei criteri <strong>di</strong>agnostici. Il rivisitato DSM-III-R (APA, 1987) allargò<br />
lo spettro del PDD e restrinse le possibili <strong>di</strong>agnosi a due, <strong>di</strong>sturbo autistico e <strong>di</strong>sturbi pervasivi<br />
dello sviluppo non altrimenti specificati (PDD-NOS).<br />
Attualmente il DSM-IV (APA, 1994) include, all’interno dei PDD, cinque <strong>di</strong>agnosi possibili (tavola<br />
1) che sono concordanti con la International Classification of Disease, decima e<strong>di</strong>zione (ICD-10),<br />
usata primariamente all’estero (World Health Organisation [WHO], 1992).<br />
Il fenotipo più ampio<br />
Sebbene Allen abbia coniato per primo la definizione ‘<strong>di</strong>sturbo dello spettro autistico’ (1988), lo<br />
stesso anno che Wing scrisse a proposito del ‘continuum autistico’ , esistono ancora<br />
controversie attorno al concetto <strong>di</strong> fenotipo clinico. Il DSM-III (APA, 1980) constatò che tale<br />
continuum esisteva e lo etichettò come PDD; il termine <strong>di</strong>sturbo autistico fu riservato solo per<br />
quelli con segnali e sintomi classici presenti prima dei trenta mesi <strong>di</strong> età. Durante gli ultimi <strong>di</strong>eci<br />
anni, c’è comunque stata una lenta crescita del consenso clinico attorno al fatto che il<br />
raggruppamento dei ‘<strong>di</strong>sturbi pervasivi dello sviluppo’ rappresenti, in verità, uno ‘spettro<br />
autistico’ (Wing, 1997). Per la prima volta, i criteri del DSM-IV includevano il termine qualitativo<br />
per descrivere le <strong>di</strong>versità entro i criteri maggiori, definendo una gamma <strong>di</strong> anomalie piuttosto<br />
che la presenza assoluta o l’assenza <strong>di</strong> un particolare comportamento, come sufficiente ad<br />
in<strong>di</strong>viduare un criterio per la <strong>di</strong>agnosi.<br />
31 Childhood Onset Pervasive Development Disorder<br />
32 Atypical Pervasive Developmental Disorder<br />
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