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2° Sezione - Università degli Studi della Repubblica di San Marino

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(Hoyson et al, 1984; McEachin et al, 1993; Rogers, 1996, 1998, in stampa; Rogers & Lewis,<br />

1989; Sheinkopf & Siegel, 1998).<br />

Howlin and Moore (1997) descrivono le esperienze <strong>di</strong>agnostiche <strong>di</strong> quasi 1.300 famiglie con<br />

bambini autistici provenienti dal Regno Unito. In questo stu<strong>di</strong>o, l’età me<strong>di</strong>a dei bambini<br />

<strong>di</strong>agnosticati non è inferiore ai sei anni (mentre negli Stati Uniti l’età me<strong>di</strong>a è <strong>di</strong> tre-quattro<br />

anni), malgrado il fatto che quasi tutti i genitori abbiano avuto la sensazione <strong>di</strong> un qualcosa <strong>di</strong><br />

sbagliato nei loro piccoli, me<strong>di</strong>amente, entro i 18 mesi ed abbiano ricercato assistenza me<strong>di</strong>ca,<br />

per la prima volta, entro i 2 anni <strong>di</strong> età del bambino. I genitori britannici riportano che, malgrado<br />

problemi in almeno tre <strong>di</strong>verse aree <strong>di</strong> sviluppo, a meno del 10% dei bambini è stata data una<br />

<strong>di</strong>agnosi alla presentazione iniziale. Circa il 90% è stato inviato ad un altro professionista (all’età<br />

me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 40 mesi). Di questi al 25% è stato detto niente meno che ‘<strong>di</strong> non preoccuparsi’. Nel<br />

rimanente 10% dei casi, a più <strong>di</strong> metà è stato chiesto <strong>di</strong> ritornare se le loro preoccupazioni<br />

fossero continuate, e al restante, che il bambino ‘uscirà dalla situazione crescendo’. Delle<br />

famiglie inviate ad un secondo professionista, solo al 40% viene data una <strong>di</strong>agnosi formale,<br />

mentre il 25% è ancora una volta rinviato ad un terzo o quarto esperto. Circa il 25% delle<br />

famiglie è stato infine rassicurato anche dai secon<strong>di</strong> professionisti che hanno detto <strong>di</strong> non<br />

preoccuparsi: nei casi migliori l’attività dei me<strong>di</strong>ci è consistita nella acquisizione dei dati senza<br />

però l’attuazione <strong>di</strong> nessuna azione ulteriore. Circa il 20% delle famiglie ha affermato <strong>di</strong> aver<br />

dovuto anche esercitare forti pressioni per ottenere i referti dalle strutture pubbliche o pagare<br />

professionisti privati. Più del 30% dei genitori inviati ad esperti successivi ha riportato che non è<br />

stato offerto loro nessun aiuto (es. <strong>di</strong> tipo educativo, terapeutico o <strong>di</strong> riferimenti a gruppi <strong>di</strong><br />

supporto per genitori), e solo circa nel 10% dei casi un professionista ha spiegato loro i problemi<br />

del bambino. Circa metà delle famiglie ha riportato che il sistema scolastico e gli altri genitori,<br />

piuttosto che la comunità me<strong>di</strong>ca, sono stati, per certi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> tempo, la loro maggior fonte <strong>di</strong><br />

assistenza.<br />

Howlin & Moore (1997) concludono che (a) le preoccupazioni precoci genitoriali sullo sviluppo del<br />

bambino dovrebbero essere prese in considerazione più seriamente, sia dal pe<strong>di</strong>atra <strong>di</strong> base che<br />

dai professionisti specializzati, con rapi<strong>di</strong> referti ed appropriate strutture <strong>di</strong> riferimento, (b)<br />

etichette, come ‘tendenze autistiche’ o ‘tratti autistici’ dovrebbero essere evitate se si è<br />

incapaci <strong>di</strong> dare una specifica <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> autismo, e che (c) la <strong>di</strong>agnosi in se stessa può essere<br />

un gra<strong>di</strong>no importante ma non migliorerà la prognosi se non combinata con aiuto pratico e<br />

supporto assistenziale ai genitori nell’ottenere trattamenti per il bambino, in<strong>di</strong>rizzati allo sviluppo<br />

<strong>di</strong> abilità e strategie applicabili durante tutta la vita del soggetto.<br />

METODOLOGIA DEL PANEL<br />

Selezione del Consensus Panel<br />

La Dr. Filipek fu nominata dalla American Academy of Neurology per presiedere un Team avente<br />

lo scopo <strong>di</strong> determinare i parametri pratici per lo screening e la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> autismo. I<br />

collaboratori del team vennero cercati fra le American Academy of Au<strong>di</strong>ology, American Academy<br />

of Child and Adolescent Psychiatry, American Academy of Family Physicians, American Academy<br />

of Neurology, American Academy of Pe<strong>di</strong>atrics, American Occupational Therapy Association,<br />

American Psychological Association, American Psychological Society, American Eloquio-Language<br />

Hearing Association, Child Neurology Society, Society for Developmental and Behavioral<br />

Pe<strong>di</strong>atrics, e la Society of Developmental Pe<strong>di</strong>atrics e vennero scelti da ogni organizzazione, dei<br />

rappresentanti aventi i requisiti ottimali, nella ricerca clinica o nella pratica clinica, per lo<br />

screening e la <strong>di</strong>agnosi dell’autismo. I rappresentanti finali includono Ju<strong>di</strong>th S. Gravel (American<br />

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