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Universo Mokador Un'offerta completa Formazione, che opportunità!

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Coffee Magazine<br />

in collaborazione con<br />

Posta Target - Poste Italiane s.p.a. spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. inL. 27/2/2004 n. 46) art. 1 com. 1.<br />

In caso di mancato recapito restituire all’ufficio di 47100 Forlì C.P.O. per la restituzione al mittente previo pagamento resi.<br />

Numero 02<br />

Marzo 2011<br />

Sorsi di autentico gusto<br />

Un’offerta<br />

<strong>completa</strong><br />

Oggi un locale deve essere in<br />

grado di soddisfare appieno<br />

le esigenze dei propri clienti<br />

<strong>Universo</strong><br />

<strong>Mokador</strong><br />

A tutto tondo il mondo<br />

della torrefazione faentina<br />

<strong>Formazione</strong>,<br />

<strong>che</strong> opportunità!<br />

Il Future Coffee Lab:<br />

uno strumento al servizio<br />

degli operatori del settore<br />

Freepress


16<br />

Index<br />

ORZO E GINSENG<br />

Orzo e ginseng, ogni volta una<br />

bevanda ideale per soddisfare<br />

le esigenze dei clienti più attenti.<br />

DESIGN COMPATTO<br />

Il design esclusivo <strong>Mokador</strong> trova<br />

facilmente spazio sul tuo banco,<br />

con un occhio all’estetica e senza<br />

necessità di attacco alla rete idrica.<br />

AFFIDABILE<br />

grazie al sistema di estrazione<br />

delle capsule <strong>Mokador</strong>, dopo<br />

ogni erogazione il beccuccio<br />

viene pulito dall’acqua calda,<br />

manutenzione ordinaria e pulizia<br />

sono quindi rapide e facili.<br />

AUTOMATICA<br />

Dado è programmabile per tazza<br />

piccola o grande, si ferma da sola<br />

e tu potrai dedicare tutta la tua<br />

attenzione al cliente.<br />

A questo si aggiunge l’alta qualità<br />

del prodotto monodose, sempre<br />

fresco e acquistabile in piccole<br />

quantità.<br />

<strong>Mokador</strong> s.r.l.<br />

via prov.le Granarolo 139 - 48018 Faenza (RA)<br />

tel. +39 0546 22422 - fax +39 0546 28209<br />

email: mokador@mokador.it - site: www.mokador.it<br />

Puoi avere DADO<br />

in comodato gratuito<br />

senza obblighi di acquisto.<br />

I quantitativi li scegli tu!<br />

chiamando il numero<br />

0546 22422.<br />

4<br />

Editoriale<br />

pagina 3<br />

Un’offerta <strong>completa</strong><br />

pagina 4<br />

Istruzioni per l’uso<br />

pagina 8<br />

<strong>Formazione</strong> <strong>che</strong> opportunità!<br />

pagina 10<br />

I signori del Gran Fritto<br />

pagina 14<br />

Bar Caffè Cavour<br />

pagina 16<br />

Cafè Santangelo<br />

pagina 18<br />

<strong>Universo</strong> <strong>Mokador</strong><br />

pagina 20<br />

Questione di salute<br />

pagina 22<br />

La tazzina del diavolo<br />

pagina 24<br />

20<br />

3


Editoriale<br />

Niko e Matteo Castellari<br />

Coffee Magazine<br />

in collaborazione con <strong>Mokador</strong><br />

via Provinciale Granarolo, 139<br />

48018 Faenza (Ravenna).<br />

tel. 0546 22422<br />

Periodico d’informazione<br />

enogastronomica<br />

Anno 1 – numero 2<br />

Redazione<br />

via Provinciale Granarolo, 139<br />

48018 Faenza (Ravenna).<br />

www.mokador.it<br />

ufficiostampa@mokador.it<br />

Direttore editoriale<br />

Roberto Reali<br />

Direttore responsabile<br />

Ugo Bentivogli<br />

In redazione<br />

Gaia Brunetti, Raffaella Carloni,<br />

Niko Castellari, Matteo Castellari<br />

Progetto grafico e impaginazione<br />

matitegiovanotte.forlì<br />

piazzale della Vittoria, 1<br />

47121 Forlì<br />

Stampa<br />

Faenza Industrie Grafi<strong>che</strong><br />

via Vittime Civili di Guerra, 35<br />

48018 Faenza<br />

Iscrizione Tribunale di Ravenna<br />

in attesa di registrazione, domanda<br />

presentata in data 19 ottobre 2010.<br />

“Offrire una miscela<br />

unica è una forma di<br />

rispetto verso gestori<br />

e consumatori”<br />

È il nostro vanto e il nostro orgoglio. Offrire una miscela unica, di un’unica<br />

qualità e ad un unico prezzo per noi di <strong>Mokador</strong> è sempre stato un obiettivo<br />

primario. Per una forma di rispetto nei confronti dei gestori dei locali<br />

<strong>che</strong> si affidano al Caffè <strong>Mokador</strong> e per il consumatore finale <strong>che</strong> così sa<br />

esattamente cosa beve quando sceglie un bar con il nostro caffè e con la<br />

nostra insegna esposta all’esterno del locale.<br />

Il consumatore ha il diritto di trovare esattamente lo stesso sapore e gli<br />

stessi aromi ovunque vada, soprattutto ha il diritto di trovare la stessa<br />

qualità ovunque veda la scritta <strong>Mokador</strong>, sinonimo di miscela unica. Offrire<br />

una miscela unica significa proprio questo: non ci sono scaglioni differenti<br />

di prezzo a seconda della qualità.<br />

Il consumatore <strong>che</strong> entra in un bar in Italia e chiede un caffè, quasi ovunque,<br />

spende un euro: le differenze in più o in meno non sono date dalla<br />

qualità del prodotto offerto ma dalla zona in cui si trova il locale. Non è<br />

giusto offrigli un prodotto di qualità inferiore allo stesso prezzo: chi beve<br />

<strong>Mokador</strong> sa sempre cosa beve. Ovunque nel mondo.<br />

5


Un’offerta<br />

<strong>completa</strong><br />

Oggi un locale deve essere in grado<br />

di soddisfare appieno le esigenze della propria clientela<br />

di Gaia Brunetti*<br />

“È fondamentale<br />

sapersi costruire<br />

valide alternative<br />

di business senza mai<br />

trascurare il caffè”<br />

In tempi difficili, nei quali l’economia<br />

Valide alternative<br />

può essere tentato di consumare il<br />

può conquistare una fetta di mercato<br />

stenta, le spese si riducono e le attivi-<br />

È fondamentale sapersi costruire delle<br />

caffè nella sua abitazione o nel suo<br />

interessante an<strong>che</strong> perché oggi tutti,<br />

tà commerciali faticano è indispensa-<br />

alternative: per un bar, caffè e cap-<br />

ufficio, ma in realtà l’eventuale calo,<br />

o quasi, possiedono una macchina<br />

bile riuscire a crearsi valide alternative<br />

puccino rappresentano circa il 30%<br />

comunque marginale, è ampiamente<br />

per il caffè nella loro abitazione o<br />

per ottenere quella liquidità indispen-<br />

del fatturato e, dunque, se si perdono<br />

compensato poi dalla vendita di<br />

in ufficio. Inoltre <strong>Mokador</strong> in questo<br />

sabile per un presente quanto meno<br />

punti percentuali in quest’area, si per-<br />

capsule o cialde. L’aspetto ancor più<br />

campo è un partner ideale perché è<br />

sereno e senza affanni.<br />

dono percentuali importanti di gua-<br />

positivo è poi rappresentato dalla<br />

in grado di offrire una vasta gamma<br />

Molti imprenditori confessano <strong>che</strong><br />

dagno. «È il caso di guardarsi attorno<br />

fidelizzazione di questo cliente <strong>che</strong><br />

di prodotti, adatti per ogni esigenza<br />

non rifarebbero gli stessi investimenti<br />

– spiega Luciano Tassinari, ispettore<br />

cer<strong>che</strong>rà comunque di tornare nel<br />

del consumatore finale e in più, grazie<br />

compiuti una decina di anni fa se<br />

delle zone di Ravenna, Lugo, Bagna-<br />

bar <strong>che</strong> lo serve a tutto tondo e non<br />

alla sua struttura vending molto orga-<br />

il tutto dovesse accadere oggi: è<br />

cavallo e dei Lidi Ferraresi – scegliere<br />

solo della sua tazza di caffè o della<br />

nizzata, servire al meglio e seguire,<br />

possibile e an<strong>che</strong> probabile. Tuttavia,<br />

con attenzione i fornitori e, compa-<br />

brio<strong>che</strong> preferita». <strong>Mokador</strong>, tra l’altro,<br />

in ogni momento del suo business, il<br />

an<strong>che</strong> di questi giorni è possibile arric-<br />

tibilmente con le proprie esigenze,<br />

offre un’alta qualità an<strong>che</strong> per cialde<br />

gestore del locale. In questo modo tra<br />

chire il proprio business e conquistare<br />

allargare la possibilità di spesa per<br />

e capsule, figlie comunque della<br />

azienda e gestore può davvero crearsi<br />

il giusto guadagno, purché si ragioni in<br />

il cliente. Una di queste possibilità,<br />

miscela <strong>che</strong> la torrefazione crea per il<br />

un rapporto completo a tutto tondo,<br />

un’ottica più globale, puntando an<strong>che</strong><br />

avendo ad esempio <strong>Mokador</strong> come<br />

settore Ho.re.ca. e dunque non certo<br />

praticamente di partnership più <strong>che</strong> di<br />

alle cosiddette seconde spese, ovvero<br />

fornitore, è quella di creare un corner<br />

di qualità inferiore. «Con un corner<br />

fornitura».<br />

invogliare il cliente ad acquistare altri<br />

all’interno del locale ove sia possibile<br />

dedicato alle macchine in origine<br />

beni oltre a quello principale dell’at-<br />

commercializzare le macchine a<br />

legate al mondo vending – spiega<br />

tività <strong>che</strong>, nel caso dei bar, restano<br />

cialde o capsule, con tutti gli annessi<br />

Valerio Mazzoni, ispettore <strong>Mokador</strong><br />

sempre la caffetteria e la ristorazione<br />

e connessi. Sembra un controsenso,<br />

per la zona di Faenza, Forlì-Cesena<br />

veloce a pranzo.<br />

visto <strong>che</strong> in questo modo il cliente<br />

e Rimini – è indubbio <strong>che</strong> il barista<br />

6


“Si deve invogliare il<br />

cliente alla cosiddetta<br />

seconda spesa in<br />

parallelo a quella<br />

principale”<br />

“<strong>Mokador</strong> è in grado<br />

di supportare il gestore<br />

con un servizio<br />

davvero a tutto tondo”<br />

Ancora plus<br />

Un altro plus <strong>che</strong> può ricercare il<br />

gestore è quello dei tabacchi e affini.<br />

Infatti, un locale di passaggio, <strong>che</strong><br />

non ha un’ampia clientela affezionata,<br />

può comunque allargare il proprio<br />

giro d’affari grazie ai tabacchi, con<br />

cifre an<strong>che</strong> piuttosto importanti. Non<br />

vanno poi dimenticati i vari concorsi<br />

tipo Gratta e Vinci <strong>che</strong> oggi sono, pur<br />

a fronte di un impegno continuo nel<br />

venderli e controllarli, una fonte interessante<br />

di reddito. «Non trascurerei<br />

neppure la possibilità di vendita di<br />

prodotti dolciari – aggiunte Roberto<br />

Turrini, ispettore delle aree di Imola<br />

e Bologna – <strong>che</strong> sono sempre molto<br />

interessanti per il pubblico finale:<br />

spesso chi beve il caffè al bar non<br />

manca di acquistare an<strong>che</strong> cioccolatini<br />

o altri dolciumi, ovviamente in confezioni<br />

singole e non tanto, o almeno<br />

non solo, in confezioni regalo come<br />

accade nelle pasticcerie. Ad esempio<br />

per questo plus cioccolatini al caffè<br />

come quelli <strong>Mokador</strong> sono adattissimi,<br />

come è adatta la linea degli infusi<br />

creata con le cialde e perfetta per una<br />

fascia di mercato sempre più interessata<br />

a questo genere di prodotti.<br />

E ben contenta di trovarli an<strong>che</strong> nel<br />

bar sotto casa e non soltanto nell’erboristeria<br />

o nel negozio specializzato».<br />

Ristorazione, tabac<strong>che</strong>ria e caffetteria<br />

hanno forse raggiunto il loro apice:<br />

«La colazione è sempre un momento<br />

molto importante – dice Daniele<br />

Benni, ispettore Sacao per la zona di<br />

Bologna – e un importante momento<br />

di reddito per i locali, da curare con<br />

grande attenzione: ma ormai è difficile<br />

conquistare importanti fette di mercato,<br />

come per gli aperitivi e la piccola<br />

ristorazione quindi un’area dedicata a<br />

prodotti attinenti come le cialde e le<br />

capsule, ma diversi dal solito mercato<br />

può essere davvero interessante per il<br />

gestore».<br />

“Realizzare un corner<br />

per la vendita delle<br />

macchine a cialde<br />

o capsule è un’idea<br />

vincente”<br />

* Gaia Brunetti<br />

è responsabile della qualità di <strong>Mokador</strong>.<br />

9


A tempo parziale<br />

Lavoro ripartito<br />

Inserimento<br />

Istruzioni<br />

La prestazione è svolta con un orario<br />

Due lavoratori si obbligano al com-<br />

Sostituisce quello di formazione lavo-<br />

ridotto rispetto a quello normale di<br />

pimento di una unica prestazione:<br />

ro, <strong>che</strong> sopravvive solo per le pubbli-<br />

lavoro. Il part-time può essere oriz-<br />

ognuno è responsabile per l’adempi-<br />

<strong>che</strong> amministrazioni. È un contratto a<br />

per l’uso<br />

zontale, se svolto quotidianamente<br />

con una riduzione della prestazione<br />

giornaliera di lavoro, verticale, quando<br />

la prestazione di lavoro è distribuita in<br />

mento dell’intero lavoro. I lavoratori si<br />

dividono l’orario di lavoro e possono,<br />

in qualsiasi momento, decidere sostituzioni<br />

tra loro, modificare la ripar-<br />

termine tra i 9 e 18 mesi, finalizzato<br />

al percorso di reintegrazione dei lavoratori<br />

e riguarda: giovani tra i 18 e<br />

29 anni, disoccupati di lunga durata<br />

Ecco un esame dettagliato e pratico delle diverse tipologie<br />

con le quali possono essere inquadrati i collaboratori dei locali<br />

alcune giornate della settimana o del<br />

mese. Il minimale contributivo è quantificato<br />

rapportando l’orario di lavoro<br />

settimanale effettivamente svolto a<br />

tizione dell’orario, ma non possono,<br />

senza il consenso del datore di lavoro,<br />

farsi sostituire da terzi. Il trattamento<br />

economico e normativo di ciascun<br />

(senza lavoro da più di 12 mesi) tra i<br />

29 anni e 32 anni, ultracinquantenni<br />

disoccupati, lavoratori <strong>che</strong> desiderano<br />

riprendere un’attività lavorativa e <strong>che</strong><br />

quello normale previsto dal contratto<br />

lavoratore è proporzionato alla pre-<br />

non abbiano lavorato per almeno 2<br />

di Carmelo Capizzi*<br />

nazionale. In caso di erogazione di<br />

assegni familiari, è necessario <strong>che</strong> ci<br />

stazione effettivamente eseguita, a<br />

cui vanno rapportate ferie, permessi,<br />

anni, persone con handicap fisico o<br />

psichico.<br />

Nel corso del 2003 sono stati approvati<br />

la legge ed il conseguente<br />

decreto legislativo <strong>che</strong> hanno dato<br />

vita alla riforma del mercato del<br />

introdotto nuovi tipi di contratti di<br />

lavoro, oltre a innovare la disciplina<br />

di alcuni contratti già esistenti, andando<br />

ad incidere nell’area del lavoro<br />

siano almeno 24 ore di lavoro settimanali,<br />

altrimenti spettano un numero<br />

di assegni giornalieri quante sono le<br />

giornate lavorate.<br />

trattamenti di malattia, infortuni e<br />

congedi parentali. I calcoli della retribuzione<br />

sono identici a quelli previsti<br />

per il part-time<br />

*Carmelo Capizzi<br />

è direttore amministrativo di <strong>Mokador</strong>.<br />

lavoro ispirata alle idee e agli studi da<br />

Marco Biagi <strong>che</strong> proprio dal professor<br />

parasubordinato, del quale sono stati<br />

precisati meglio i limiti e i caratteri di-<br />

Apprendistato<br />

A progetto e occasionale<br />

ha preso il nome di riforma Biagi. Si<br />

stintivi rispetto al lavoro dipendente.<br />

tratta di provvedimenti <strong>che</strong> hanno<br />

Ecco le varie tipologie di rapporto.<br />

La nuova disciplina prevede tre tipo-<br />

Collaborazioni in un progetto con<br />

logie di contratto.<br />

esclusione di professioni intellettuali<br />

Lavoro intermittente<br />

Uno riguarda giovani e adolescenti di<br />

età superiore a 15 anni, finalizzato al<br />

per le quali è prevista l’iscrizione ad<br />

un albo, prestazioni di amministratori<br />

“L’apprendistato<br />

riguarda i giovani<br />

tra 18 e 29 anni”<br />

Il lavoratore si mette a disposizione<br />

del datore di lavoro per prestazioni<br />

di carattere discontinuo o intermittente.<br />

Può essere a tempo determinato<br />

o indeterminato: il lavoratore<br />

può essere obbligato a rispondere<br />

alla chiamata per tutta la durata del<br />

contratto, in cambio di una indennità<br />

di disponibilità pari al 20% della<br />

retribuzione prevista dal contratto<br />

collettivo nazionale. I contributi<br />

sono legati al compenso effettivamente<br />

corrisposto, an<strong>che</strong> se questo<br />

è inferiore al minimo previsto dalla<br />

legge.<br />

È stabilita una retribuzione convenzionale<br />

per il lavoro intermittente e il<br />

lavoratore può versare la differenza<br />

contributiva nel caso in cui la paga<br />

sia inferiore a quella convenzionale.<br />

conseguimento di una qualifica professionale<br />

e di durata non superiore<br />

ai tre anni. Il secondo per ottenere<br />

una qualifica attraverso la formazione<br />

sul lavoro con l’acquisizione di tecni<strong>che</strong><br />

di base, riservato ai giovani tra i<br />

18 e 29 anni. Il terzo per raggiungere<br />

titoli di studio universitari e di alta<br />

formazione, previsto per giovani tra i<br />

18 e 29 anni.<br />

e sindaci e dei pensionati: il lavoratore<br />

può svolgere contemporaneamente<br />

la sua attività per più committenti.<br />

Sono escluse dal lavoro a progetto le<br />

prestazioni occasionali, cioè quelle<br />

con durata inferiore a 30 giorni ed il<br />

compenso inferiore a 5.000 euro.<br />

“Il part-time può<br />

essere orizzontale<br />

o verticale”<br />

10<br />

11


<strong>Formazione</strong>,<br />

<strong>che</strong><br />

opportunità!<br />

<strong>Mokador</strong> e il Future Coffee Lab:<br />

uno strumento al servizio degli operatori del settore<br />

“Si sente il bisogno<br />

di un confronto<br />

con gli altri operatori<br />

o con esperti del<br />

settore”<br />

An<strong>che</strong> dopo 13 anni di lavoro, continuo<br />

e assolutamente proficuo, si può<br />

sentire il bisogno di tornare a studiare<br />

e ad ascoltare i suggerimenti di esperti<br />

<strong>che</strong> possano <strong>completa</strong>re il proprio<br />

business e renderlo sempre più efficace,<br />

soprattutto in periodi non fortunati<br />

come l’attuale. È il caso dei titolari del<br />

Bar Foro Boario di Forlì, collocato nel<br />

centralissimo piazzale del Foro Boario,<br />

l’antica piazza del mercato del bestiame.<br />

«Il nostro locale esiste da prima<br />

della guerra – racconta Federico Bartoletti,<br />

forlivese purosangue e titolare<br />

del bar assieme a Massimiliano Ancarani<br />

– ma noi l’abbiamo acquistato tredici<br />

anni fa. Ad un certo punto, però,<br />

si sente il bisogno di un confronto con<br />

gli altri operatori o comunque con<br />

esperti del settore: non perché manchi<br />

l’esperienza pratica, ma perché lavorando<br />

sette giorni su sette e dalle<br />

6 alle 21 come facciamo noi, a volte<br />

è difficile avere il tempo di fermarsi a<br />

riflettere. Invece partecipando ai corsi<br />

del Future Coffe Lab abbiamo aggiunto<br />

qualcosa di importante alla nostra<br />

esperienza diretta sul campo».<br />

12


Impegno continuo<br />

“Oggi il bar è<br />

un’azienda a tutto<br />

tondo da gestire<br />

come tale”<br />

Non solo i due titolari del Bar Foro<br />

Boario hanno partecipato ai corsi<br />

organizzati dal Future Coffe Lab, ma<br />

hanno fatto seguire lezioni an<strong>che</strong> ai<br />

loro collaboratori. Così Massimiliano<br />

Ancarani e Federico Bartoletti hanno<br />

partecipato alle le due giornate<br />

di corso sul Controllo economico<br />

del bar mentre lo stesso Ancarani,<br />

assieme ad Alessandra Picchi ed<br />

Erlanda Malaj, hanno seguito le<br />

due giornate di corso <strong>che</strong> avevano<br />

per argomento Servire con piacere<br />

e vendere di più. «A volte si tratta<br />

di piccoli accorgimenti – prosegue<br />

Bartoletti – <strong>che</strong> non costano davvero<br />

nulla all’operatore ma <strong>che</strong> magari<br />

rendono felice un cliente e lo fanno<br />

tornare ben più volentieri nel locale.<br />

A volte si tratta di riflessioni importanti<br />

su come trattare il consumatore<br />

e farlo affezionare alla propria<br />

struttura: non sempre, malgrado la<br />

lunga esperienza, da soli si possono<br />

interpretare al meglio certe cose. I<br />

consigli degli esperti, consigli pratici<br />

e di immediato utilizzo, fanno sempre<br />

bene a qualsiasi struttura. Alla<br />

base di un buon servizio ci devono<br />

essere basi altrettanto solide: soprattutto<br />

noi <strong>che</strong> siamo aperti ogni<br />

giorno e per molte ore. Al giorno<br />

d’oggi alcuni dettagli, an<strong>che</strong> piccoli,<br />

possono davvero fare la differenza<br />

nel successo o meno di un locale. Ad<br />

esempio quando abbiamo seguito<br />

il corso sul controllo economico del<br />

bar, visto oggi sempre più come<br />

un’azienda a tutto tondo, abbiamo<br />

imparato alcuni importanti accorgimenti<br />

in un comparto certamente<br />

molto difficile da seguire per chi<br />

deve lavorare ogni giorno a contatto<br />

diretto con la clientela».<br />

Il caffè col gusto dell’eccellenza: competenze<br />

di gestione e soddisfazione del cliente.<br />

Cinque corsi di formazione mirati, con l’obiettivo<br />

di fornire agli operatori il know how necessario<br />

a gestire con successo il proprio business e<br />

tutte le competenze indispensabili a un servizio<br />

esclusivo e professionale.<br />

Future Coffee Lab<br />

“Si imparano piccoli<br />

accorgimenti <strong>che</strong><br />

aiutano a migliorare<br />

il proprio business”<br />

Con la realizzazione del Future Coffe Lab, <strong>Mokador</strong> ha voluto<br />

creare una sede stabile per la sua Academy del Caffè: un<br />

luogo dove la formazione è di casa e dove gli operatori del<br />

settore possono trovare le giuste risposte ai loro quesiti e alle<br />

loro esigenze, oggi sempre più varie e differenti. Questo grazie<br />

ai professionisti e agli esperti cui si appoggia <strong>Mokador</strong><br />

per i suoi corsi: tra l’altro l’azienda ha strutturato una parte<br />

di uno dei suoi stabilimenti come un vero e proprio bar dove<br />

imparare sarà ancora più facile per chiunque partecipi ai corsi<br />

del Future Coffee Lab.<br />

Programma Corsi 2010/2011<br />

1 . Corso di Caffetteria<br />

2 . Servire con piacere e vendere di più<br />

3 . Orientamento al cliente<br />

4 . Il controllo economico del Bar<br />

5 . Visual Merchandising per il Bar<br />

via prov.le Granarolo 139<br />

48018 Faenza (RA)<br />

tel. +39 0546 22422<br />

fax +39 0546 28209<br />

14


I signori del<br />

Gran Fritto<br />

racconta <strong>che</strong> il nonno Marcello, pescatore<br />

di professione e per passione,<br />

poi oste con un esagerato amore<br />

per i prodotti del suo mare e il primo<br />

della stirpe, usava dire: «Dai da mangiare<br />

alla gente solo quello <strong>che</strong> vorresti<br />

mangiare tu». E così è sempre<br />

stato, visto il costante successo ormai<br />

quasi trentennale.<br />

A colloquio con Andrea Bartolini direttore del gruppo<br />

di cui fanno parte La Buca, la Terrazza Bartolini,<br />

e le Osterie di Cesenatico e Milano Marittima<br />

di Ugo Bentivogli<br />

“Nei nostri locali<br />

non si mangia<br />

una pietanza,<br />

si vive un’esperienza”<br />

Una vita da oste<br />

Andrea Bartolini – come già il padre<br />

<strong>che</strong> si era laureato in Economia e<br />

Commercio – aveva intrapreso una<br />

sua strada personale, culminata come<br />

detto con la laurea in architettura ma<br />

il richiamo della foresta, o in questo<br />

caso dei ristoranti è stato troppo forte,<br />

Buon sangue non mente. Mai. E lui<br />

invece del sangue nelle vene ha<br />

l’acqua salata dell’Adriatico e nel<br />

suo Dna la ristorazione a tutto tondo,<br />

an<strong>che</strong> se ha cercato di prendere altre<br />

strade professionali: lui è Andrea<br />

Bartolini, erede della grande tradizione<br />

Bartolini e direttore del gruppo<br />

<strong>che</strong> oggi gestisce quattro locali di<br />

grido, da La Buca di Cesenatico –<br />

lanciato nel 1985 dal padre Stefano<br />

– all’ultima nata Terrazza Bartolini<br />

di Milano Marittima, passando per<br />

le due Osterie del Gran Fritto, locali<br />

indiscutibilmente di successo ancora<br />

a Milano Marittima e Cesenatico. «La<br />

Buca resta il capostipite – racconta lo<br />

stesso Andrea Bartolini – an<strong>che</strong> se<br />

è stata ingrandita l’Osteria <strong>che</strong> era<br />

lì vicino e il ristorante è stato <strong>completa</strong>mente<br />

ristrutturato due anni fa<br />

e leggermente spostato. L’esperienza<br />

delle Osterie del Gran Fritto è stata<br />

così positiva <strong>che</strong> si è ripetuta a<br />

Cesenatico e Milano Marittima con<br />

numeri davvero interessanti se si<br />

pensa <strong>che</strong> annualmente sono frequentate<br />

da circa centomila persone.<br />

Mentre, ovviamente, i ristoranti hanno<br />

numeri differenti <strong>che</strong> si aggirano<br />

sui 17-18 mila avventori all’anno».<br />

Cifre di tutto rispetto per locali<br />

<strong>che</strong> ormai sono nel cuore di chi li<br />

frequenta. «Nelle Osterie serviamo<br />

naturalmente il fritto di pesce – prosegue<br />

Andrea Bartolini – e i piatti<br />

della nostra tradizione. La nostra<br />

cucina è volutamente molto leggera<br />

e offrivano solo determinate tipologie<br />

di pesce. Oggi vogliamo avere<br />

un rapporto diretto con i nostri clienti<br />

ed eliminare la gessatura dal locale,<br />

an<strong>che</strong> se naturalmente ci teniamo<br />

ad un servizio attento e impeccabile<br />

con i ragazzi in smoking».<br />

Esperienze<br />

indimenticabili<br />

Il concetto guida dei ristoranti della<br />

famiglia è uno solo: «Nei nostri locali<br />

– aggiunge il 26enne Bartolini, una<br />

laurea in architettura nel cassetto e<br />

la voglia di creare emozioni – non<br />

si mangia una pietanza, ma si vive<br />

un’esperienza: si deve poter raccontare<br />

quel <strong>che</strong> è successo e quel <strong>che</strong><br />

si è sentito». Non per niente Stefano<br />

Bartolini, nel sito internet dei locali,<br />

an<strong>che</strong> se nella vita tutto serve sempre<br />

per una crescita personale e professionale.<br />

«Ero ancora sul seggiolone – dice<br />

ridendo – e nonno Marcello mi nutriva<br />

a poverazze, sardoncini e moletti invece<br />

<strong>che</strong> con le solite pappine. Al ritorno<br />

da scuola non andavo a casa ma al<br />

ristorante a mangiare e fare compiti:<br />

ho visto passare migliaia di piatti, profumi,<br />

colori e persone. Il giorno dopo<br />

la mia laurea in architettura ho detto<br />

a mio padre: adesso sono pronto per<br />

fare l’oste. E non ho più smesso».<br />

Correva l’anno 2007 e da allora non ha<br />

più smesso davvero, malgrado qual<strong>che</strong><br />

capatina a New York, in Francia<br />

o in Spagna dove si possono sempre<br />

trovare spunti interessanti e idee da<br />

applicare, magari rielaborate, nei locali<br />

del gruppo.<br />

Storie di caffè<br />

Non mancano le storie di caffè nei<br />

locali dei Bartolini: «Chi ama il caffè<br />

– spiega ancora Andrea Bartolini –<br />

deve concludere il suo pasto con una<br />

miscela di un determinato valore e<br />

se vuole deve poter ritrovare sempre<br />

la stessa. Personalmente apprezzo le<br />

sfumature dell’aroma <strong>che</strong> le diverse<br />

tostature danno al caffè e nei nostri<br />

locali usiamo il caffè stesso an<strong>che</strong> per<br />

alcuni piatti. Ad esempio serviamo<br />

uno sgombro sott’olio con polvere di<br />

caffè <strong>che</strong> dà un tocco in più a questo<br />

piatto».<br />

“Nonno Marcello<br />

diceva: cucinate<br />

alla gente solo<br />

quel <strong>che</strong> vorreste<br />

mangiare voi”<br />

16<br />

17


Bar<br />

Caffè<br />

Cavour<br />

Tra turisti e cittadini, qualità,<br />

cortesia e cordialità<br />

nel centro storico di Rimini<br />

“Piace la miscela<br />

unica di <strong>Mokador</strong>,<br />

sempre costante<br />

nel tempo”<br />

Vivere e lavorare a Rimini, soprattutto<br />

in estate, è un impegno <strong>che</strong><br />

mette a dura prova la resistenza di<br />

chiunque.<br />

Indubbiamente per un riminese<br />

doc è più facile abituarsi alla gran<br />

kermesse estiva e alla massa dei<br />

turisti <strong>che</strong> si riversano sulla Riviera<br />

Romagnola.<br />

In pieno centro a Rimini, il Bar<br />

Caffè Cavour prende il nome<br />

dall’omonima piazza in cui ha sede<br />

ormai da molti anni e ha un’aria di<br />

piacevole vissuto con il suo legno<br />

lucido <strong>che</strong> fa sentire a casa cittadini<br />

e turisti seduti per l’aperitivo<br />

preserale o per una semplice colazione,<br />

gustandosi l’emozione di<br />

un locale <strong>che</strong> li avvolge. «Crediamo<br />

fermamente nella qualità e<br />

nella cordialità – spiega il 28enne<br />

Luca Vandi, <strong>che</strong> gestisce il bar con<br />

il 35enne Carlo, aiutati comunque<br />

dai genitori – La nostra clientela è<br />

ampia e variegata essendo il centro<br />

un luogo di passaggio: tuttavia<br />

non mancano i professionisti<br />

<strong>che</strong> vengono da noi ogni giorno.<br />

Come del resto i cittadini di ritorno<br />

ogni volta <strong>che</strong> si trovano nei pressi:<br />

il caffè <strong>Mokador</strong> piace ai nostri<br />

clienti e piace an<strong>che</strong> molto il fatto<br />

<strong>che</strong> vi sia una miscela unica e la<br />

sua capacità di essere costante nel<br />

tempo, l’ho riscontrato io stesso».<br />

Un anno di lavoro<br />

«Mio fratello ed io – conclude Luca<br />

Vandi – siamo qua da tre anni e<br />

offriamo caffeteria di giorno ed è<br />

questo uno dei nostri punti di forza.<br />

Seguono, poi pranzi a base di<br />

panini, insalate o piatti freddi. Nel<br />

pomeriggio arriva il momento del<br />

the, seguito dagli aperitivi: tutto<br />

questo per 340 giorni di lavoro<br />

all’anno, con otto dipendenti oltre a<br />

noi due».<br />

18


Cafè<br />

Santangelo<br />

Tra colazioni e aperitivi, un locale di successo<br />

in pieno centro a Bologna<br />

“La qualità per noi<br />

è un presupposto<br />

fondamentale<br />

e <strong>Mokador</strong> ce<br />

la garantisce”<br />

Via Garibaldi, esterno giorno: nei pressi<br />

il vecchio tribunale di Bologna <strong>che</strong><br />

proprio il mese scorso ha cambiato<br />

sede. Professionisti, avvocati e semplici<br />

cittadini si affollano nella via e<br />

nei pressi del locale per un caffè veloce.<br />

Per un buon caffè, soprattutto:<br />

il Cafè Santangelo serve clienti an<strong>che</strong><br />

tre o quattro volte al giorno e dunque<br />

non è certo un locale da mordi<br />

e fuggi: per farli tornare deve garantir<br />

loro una qualità dei prodotti, del caffè<br />

soprattutto, sempre uguale e sempre<br />

costante nel tempo: «La qualità<br />

per noi è fondamentale – racconta il<br />

titolare 27enne, Massimo Mascolino<br />

– an<strong>che</strong> perché i nostri avventori vengono<br />

da noi molto spesso, in genere,<br />

e vogliono ritrovare sempre gli stessi<br />

aromi e gli stessi sapori: basti pensare<br />

<strong>che</strong> serviamo an<strong>che</strong> 400 caffè in una<br />

mattina. Qualitativamente <strong>Mokador</strong><br />

ha soddisfatto appieno i miei desideri:<br />

il prodotto piace davvero molto. Credo<br />

<strong>che</strong> l’azienda abbia trovato le giuste<br />

percentuali: un caffè perfetto in una<br />

miscela unica e, soprattutto sempre<br />

uguale a se stessa. Sono convinto <strong>che</strong><br />

la gente alla fine cerchi soprattutto<br />

questo in un caffè».<br />

Caffè e musica<br />

Al Cafè Santangelo non si smette<br />

davvero mai di servire il caffè <strong>Mokador</strong>:<br />

«Siamo aperti dalle 7 del<br />

mattino all’una di notte – conclude<br />

Mascolino – ma venerdì e sabato,<br />

con l’accompagnamento di musica,<br />

arriviamo fino alle 3 di notte. Iniziamo<br />

con le colazioni, poi il pranzo ma<br />

an<strong>che</strong> il the del pomeriggio e poi gli<br />

aperitivi <strong>che</strong> oggi sono davvero importanti<br />

e sui quale un locale come il<br />

nostro deve puntare».<br />

20<br />

21


<strong>Universo</strong><br />

“Il caffè <strong>Mokador</strong><br />

protagonista<br />

all’Osteria della Fonte<br />

di Brisighella”<br />

<strong>Mokador</strong><br />

Serata al caffè<br />

Ecco alcune news <strong>che</strong> riguardano a tutto tondo il mondo<br />

della torrefazione faentina<br />

Cioccolata, rum e caffè è il titolo<br />

di una serata a tema allestita per<br />

venerdì 4 marzo all’Osteria della<br />

Fonte di Brisighella, vicino Faenza.<br />

“<strong>Mokador</strong> crede<br />

fermamente<br />

nell’ambiente e nel<br />

risparmio energetico”<br />

Spettacolare la cornice, spettacolare<br />

il menu proposto dallo <strong>che</strong>f. La cornice<br />

è quella del ristorantino – con annessa<br />

vendita di prodotti tipici – nato<br />

a metà degli anni Novanta da una<br />

“L’eco-cialda <strong>Mokador</strong><br />

è realizzata in carta<br />

filtro, ecologica e<br />

biodegradabile”<br />

Impegno per l’ambiente<br />

Consumare meno e consumare meglio<br />

è il pensiero di <strong>Mokador</strong>: «Crediamo<br />

molto nella conservazione dell’ambiente<br />

e nel risparmio energetico<br />

– spiega l’amministratore delegato di<br />

<strong>Mokador</strong>, Niko Castellari – e ci siamo<br />

impegnati in prima persona perché<br />

alle parole seguano an<strong>che</strong> i fatti. Così<br />

abbiamo deciso di realizzare due impianti<br />

fotovoltaici su entrambi i nostri<br />

stabilimenti a Faenza. Inoltre, tutte<br />

le nostre ricer<strong>che</strong> puntano alla sostenibilità<br />

ecologica e dunque an<strong>che</strong> i<br />

nuovi prodotti puntano verso questa<br />

direzione».<br />

<strong>Mokador</strong> ha realizzato un impianto<br />

fotovoltaico sul tetto di entrambi gli<br />

stabilimenti di Faenza, in via Provinciale<br />

Granarolo e in Via Proventa.<br />

L’insieme delle due strutture ospita<br />

ben 662 moduli, distribuiti su una<br />

superficie complessiva di 1.109 metri<br />

quadrati, capaci di erogare una potenza<br />

nominale fino a 152.26 KWp, con<br />

una produzione annua attesa, stimata<br />

secondo i parametri UNI 10349-8477,<br />

pari a 161.674 KWh/anno.<br />

Il nuovo impianto è in grado di garantire<br />

il 50 per cento del fabbisogno<br />

energetico annuo di <strong>Mokador</strong>, consentendo<br />

una riduzione complessiva<br />

di CO 2<br />

emessa in atmosfera stimabile<br />

in circa 129.339,2 chilogrammi annui,<br />

ovvero una cifra davvero importante.<br />

Un’azienda ecolover<br />

A conferma del suo lavoro per il rispetto<br />

dell’ambiente, <strong>Mokador</strong> si sta<br />

impegnando attivamente per lo sviluppo<br />

dell’eco-cialda <strong>Mokador</strong>, realizzata<br />

in carta filtro, ecologica e biodegradabile<br />

e commercializzata ad un<br />

accattivamente kit ecocompatibile.<br />

« È la soluzione ideale – illustra Niko<br />

Castellari – per chi vuole scegliere<br />

uno stile di vita consapevole senza<br />

rinunciare al piacere e alla naturalezza<br />

dell’inconfondibile gusto <strong>Mokador</strong>.<br />

Il confezionamento in atmosfera modificata<br />

delle singole cialde conserva<br />

inalterate nel tempo la fres<strong>che</strong>zza e<br />

gli aromi di un caffè sapientemente<br />

miscelato e appena tostato, buono<br />

come l’espresso fatto al bar». La varietà<br />

delle miscele è ottenuta dall’artigianalità<br />

di chi ha fatto del gusto<br />

per la qualità una passione <strong>che</strong> dura<br />

da 40 anni.<br />

L’eco-cialda <strong>Mokador</strong> è compatibile<br />

con tutti i tipi di macchina per cialde<br />

ma, naturalmente, c’è la possibilità<br />

di scegliere l’esclusivo sistema Gioia<br />

<strong>che</strong> propone una macchina a sistema<br />

chiuso, in grado di funzionare<br />

esclusivamente con l’utilizzo di cialde<br />

<strong>Mokador</strong>. Un sistema di successo <strong>che</strong><br />

fa bene all’ambiente e an<strong>che</strong> al business<br />

dei gestori.<br />

centenaria macelleria. Ancora oggi il<br />

bancone del bar è l’originale, e secolare,<br />

bancone di marmo del negozio<br />

del macellaio. Un locale ricavato sulle<br />

fondamenta di un edificio del tardo<br />

medioevo e <strong>che</strong> merita una visita<br />

an<strong>che</strong> solo per questo motivo: tuttavia<br />

la serata merita attenzione e si<br />

concluderà con una degustazione di<br />

caffè <strong>Mokador</strong>, fornitore dell’Osteria<br />

della Fonte, miscele appositamente<br />

scelte – altrimenti <strong>Mokador</strong> offre<br />

una miscela unica per i suoi locali –<br />

a corredo del menu <strong>che</strong> prevede un<br />

antipasto con ricotta artigianale dei<br />

pastori locali con fave di cacao e confettura<br />

di barbabietola. Poi tortelli al<br />

cacao e ricotta con scorze di arancia.<br />

Infine il dolce: tortino al cioccolato e<br />

caffè con cuore caldo.<br />

22<br />

23


Questione<br />

Caffè e memoria<br />

di salute<br />

Bere una tazzina di caffè non è solo un grande piacere<br />

ma può migliorare an<strong>che</strong> la qualità della vita<br />

Le testimonianze scientifi<strong>che</strong> sui benefici <strong>che</strong> si possono ottenere da un uso<br />

corretto di bevande al caffè o di tazze di caffè, ormai sono davvero infinite.<br />

“Uno studio conferma<br />

<strong>che</strong> il caffè zuc<strong>che</strong>rato<br />

migliora decisamente<br />

la memoria”<br />

Tra gli innumerevoli vantaggi di una<br />

tazza di caffè ne esiste an<strong>che</strong> uno legato<br />

al consumo di caffè zuc<strong>che</strong>rato:<br />

certo lo zuc<strong>che</strong>ro spesso è materia<br />

border line, soprattutto nelle persone<br />

soggette a diete. Oltre un certo<br />

limite l’utilizzo dello zuc<strong>che</strong>ro non è<br />

più considerato utile, ma si sa <strong>che</strong><br />

quando si parla di alimenti è facile<br />

<strong>che</strong> l’abuso non porti benefici. Sia il<br />

caffè, sia lo zuc<strong>che</strong>ro, separatamente,<br />

hanno tante virtù ma quando si<br />

incontrano allora avviene un piccolo<br />

miracolo: aiutano la memoria. Una<br />

ricerca di alcuni studiosi dell’Univer-<br />

sità di Barcellona ha dimostrato <strong>che</strong><br />

l’unione di glucosio e caffeina migliora<br />

il rendimento sul lavoro, la soglia<br />

d’attenzione e la memoria di chi<br />

l’assume. Basta caffè amaro, quindi<br />

Meglio zuc<strong>che</strong>rarlo. Dagli studi<br />

condotti su un gruppo di volontari è<br />

emerso <strong>che</strong> la combinazione di zuc<strong>che</strong>ro<br />

e caffè ha elevato la risposta<br />

cerebrale agli stimoli. Una combinazione,<br />

dunque, molto utile an<strong>che</strong> per<br />

chi sta studiando e ha bisogno di godere<br />

appieno delle funzionalità della<br />

memoria.<br />

Ecco alcune importanti esempi di come il caffè possa essere al servizio della<br />

salute.<br />

“In medicina<br />

la caffeina può<br />

fungere an<strong>che</strong> da<br />

antidolorifico”<br />

La caffeina<br />

Il più noto tra i componenti del chicco<br />

di caffè è la caffeina: esattamente la<br />

1,3,7 – trimetilxantina per dirla come<br />

i chimici. La caffeina appartiene alla<br />

famiglia degli alcaloidi purinici come<br />

la teofillina, <strong>che</strong> si trova nel the, e la<br />

teobromina, presente nel cacao. Durante<br />

la tostatura una parte della caffeina<br />

si volatilizza ma il tenore, nel<br />

caffè tostato, non cambia in maniera<br />

sensibile, data la perdita percentualmente<br />

analoga delle altre sostanze.<br />

È una sostanza dal sapore amaro ma<br />

la sua caratteristica più importante è<br />

data dall’attività farmacologica. Isolata<br />

dal chimico tedesco Ferdinand<br />

Runge nel 1820, la caffeina ha, a<br />

dosi elevate – non quelle, però, di<br />

una tazzina di caffè – proprietà antidolorifi<strong>che</strong>.<br />

La vita della caffeina nel<br />

nostro organismo è breve e non vi<br />

è pericolo di accumulo. Viene infatti<br />

assorbita a livello gastrointestinale e<br />

raggiunge, dopo 15-45 minuti, la sua<br />

massima concentrazione nel sangue<br />

quindi diminuisce gradatamente<br />

scomparendo dopo po<strong>che</strong> ore. In<br />

persone trattate con caffeina pura, si<br />

assiste ad un aumento della pressione<br />

arteriosa ma ovviamente non è<br />

il caso di chi beve caffè, an<strong>che</strong> più<br />

volte al giorno.<br />

Sport e caffè<br />

Il caffè ha molte proprietà positive<br />

per il benessere: come detto nei paragrafi<br />

precedenti tra i componenti<br />

più importanti c’è la caffeina. È già<br />

noto il suo potere di intervenire sui<br />

livelli di grassi, agendo come potente<br />

stimolante aiuta a liberare gli acidi<br />

grassi e dunque aumenta la disponibilità<br />

di energia.<br />

Per questo qualcuno ritiene <strong>che</strong> possa<br />

essere una buona idea assumere<br />

caffè prima dello sport: si smonterebbero<br />

le riserve di grasso consumandole<br />

durante l’attività fisica con<br />

doppio vantaggio. Non bisogna però<br />

cadere nell’errore di ritenere <strong>che</strong> basti<br />

prendere un caffè e poi alzarsi per<br />

continuare le proprie faccende. Tuttavia<br />

è davvero innegabile come il<br />

caffè possa contribuire a smaltire una<br />

piccola percentuale di grassi quando<br />

si faccia un’attività fisica di una certa<br />

importanza, <strong>che</strong> mette in moto un<br />

consumo energetico di rilievo. Dunque<br />

lo si può considerare un corroborante<br />

dell’attività fisica an<strong>che</strong> se,<br />

ovviamente, non un sostituto dell’attività<br />

fisica stessa nelle diete.<br />

“Bere caffè prima<br />

dell’attività sportiva<br />

aiuta a smaltire<br />

meglio i grassi”<br />

24<br />

25


La tazzina<br />

del diavolo<br />

Curiosità, storia e amenità<br />

dal mondo del caffè<br />

Una volta divenuta bevanda cristia-<br />

donato. In Domgasse, nei pressi<br />

na a tutti gli effetti, con il benestare<br />

della centralissima piazza Santo<br />

di Papa Clemente VIII, il caffè entrò<br />

Stefano, il cuore pulsante di Vien-<br />

a far parte della storia del mondo<br />

na, dove abitava, iniziò l’attività di<br />

occidentale. Già alla fine del XVII<br />

preparazione e mescita del caffè,<br />

secolo, esattamente nel 1684,<br />

creando – di fatto – il primo locale<br />

Vienna vide nascere il primo Bar oc-<br />

in Occidente.<br />

cidentale: il primo proprietario del-<br />

Nel giro di poco tempo Koltschitzky<br />

la storia fu un polacco, Georg Franz<br />

scoprì <strong>che</strong> il sapore intenso del caffè<br />

Koltschitzky.<br />

alla turca – l’unico modo conosciuto<br />

La storia racconta <strong>che</strong> Koltschitzky,<br />

per realizzare la bevanda – poteva<br />

introdottosi più volte nel campo<br />

essere mitigato con l’aggiunta di<br />

dei turchi <strong>che</strong> cingevano d’assedio<br />

zuc<strong>che</strong>ro. Questo riscosse davvero<br />

Vienna – dove oggi è possibile gu-<br />

interesse tra i cittadini <strong>che</strong> si affol-<br />

starsi il caffè <strong>Mokador</strong> in una cate-<br />

lavano sempre più per bere il caffè:<br />

na di locali ben sistemati nel centro<br />

tuttavia la svolta e il grande succes-<br />

della capitale – sia stato determi-<br />

so arrivarono qual<strong>che</strong> mese dopo<br />

nante per la vittoria degli austriaci.<br />

con l’aggiunta di latte al caffè e la<br />

Quando i padri della città gli chiese-<br />

creazione della bevanda <strong>che</strong> può<br />

ro cosa volesse come ricompensa,<br />

essere ritenuta senza dubbio l’ante-<br />

Koltschitzky indicò senza esitazione<br />

nata del cosiddetto Wiener melan-<br />

26<br />

i sacchi di caffè lasciati dai Turchi<br />

nell’accampamento ormai abban-<br />

ge, ovvero la versione austriaca del<br />

nostro amatissimo cappuccino.<br />

Per informazioni<br />

0546 22422 / www.mokador.it


L’amore per il gusto, la passione per il caffè.

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