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"L'eroina di Port-Arthur" di Emilio Salgari

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– Sakya – balbettò il tenente, che era <strong>di</strong>ventato palli<strong>di</strong>ssimo<br />

e che pareva smarrito. – Che cosa vuoi <strong>di</strong>re tu<br />

– Voi non avete alcun <strong>di</strong>ritto a darmi del tu, signore: io non<br />

sono più vostro fratello d'armi, né vostro amico. Shima non si<br />

trova più fra noi ed io sono il figlio del gran daimio che viene a<br />

<strong>di</strong>rvi: mio padre si è ucciso; imitatelo, signore.<br />

Boris fece un passo innanzi, <strong>di</strong>cendo:<br />

– Io ho offeso gravemente la vostra famiglia, io ho<br />

commesso un'azione infame rifiutando all'ultimo momento la<br />

mano <strong>di</strong> vostra sorella ed una parentela così ragguardevole.<br />

Sono stato un miserabile, Sakya, perché così agendo ho causato<br />

la morte <strong>di</strong> vostro padre e secondo i vostri usi ho macchiato il<br />

vostro nome, tuttavia io non posso, specialmente in questo<br />

momento, seguire le vostre leggi, che non sono quelle del mio<br />

paese.<br />

– Sicché rifiutate – chiese Sakya con accento sdegnoso. –<br />

Voi europei avete così paura della morte<br />

– Non parlate così, Sakya, perché noi vi mostreremo fra<br />

breve come sanno morire gli uomini <strong>di</strong> razza bianca per la loro<br />

patria.<br />

– Volete parlare della guerra Quella non ha nulla a che<br />

fare coll'onore macchiato della mia casa. Io sono venuto a<br />

chiedervi il vostro sangue.<br />

– Ascoltatemi, Sakya – <strong>di</strong>sse Boris tergendosi il freddo<br />

sudore che gli bagnava la fronte. – Un giorno io ho amato<br />

intensamente vostra sorella, che non ho del tutto <strong>di</strong>menticato e<br />

mi tenevo altamente onorato <strong>di</strong> far parte della famiglia <strong>di</strong> uno<br />

dei più gran<strong>di</strong> daimio dell'Impero, quando sorsero i primi<br />

malumori fra la vostra razza e la mia. Io ho avuto paura, perché<br />

prevedevo che in un tempo più o meno lontano sarebbe stato<br />

gettato il guanto fra il mio e il vostro paese. Che cosa sarebbe<br />

successo <strong>di</strong> me Io, tenente della marina russa, genero <strong>di</strong> un<br />

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