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Terzo - Quarto Rapporto Governativo - Minori.it

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x. Protocollo opzionale sulla vend<strong>it</strong>a di bambini, la prost<strong>it</strong>uzione dei bambini e la pornografia<br />

rappresentante bambini<br />

203<br />

consiste nell’organizzazione di corsi di formazione destinati agli operatori del sociale,<br />

agli psicologi, ai medici legali, agli avvocati e alle forze di polizia dell’area centroamericana<br />

con l’obiettivo di consegnare ai partecipanti la maggiore quant<strong>it</strong>à possibile di strumenti<br />

ed esperienze correlate al contrasto e mon<strong>it</strong>oraggio dello sfruttamento sessuale di<br />

bambini. L’esperienza e l’azione legislativa <strong>it</strong>aliana su tale tematica, d’altronde, è riconosciuta<br />

come tra le più aggiornate e proficue nell’intero panorama internazionale. Il progetto,<br />

che è stato testato con le forze di polizia di Panama e Guatemala, è stato ampliato<br />

a numerosi Paesi del Centro-America, in particolare in quelli che più risultano essere<br />

Paesi di origine della tratta di minori 9 .<br />

Per quanto riguarda le attiv<strong>it</strong>à del Ministero degli affari esteri, occorre inoltre sottolineare<br />

che la Cooperazione <strong>it</strong>aliana allo sviluppo finanzia numerosi progetti contro lo<br />

sfruttamento sessuale dei minori nelle aree maggiormente colp<strong>it</strong>e da questo fenomeno. In<br />

particolare, sono in corso attualmente i seguenti progetti 10 :<br />

• prevenzione ed eliminazione del lavoro minorile, con particolare riguardo alle nuove<br />

forme intollerabili di riduzione in schiav<strong>it</strong>ù (Honduras, Guatemala, Nicaragua,<br />

India, Senegal);<br />

• prevenzione ed eliminazione delle s<strong>it</strong>uazioni di sistematico sfruttamento sessuale<br />

commerciale dei bambini inclusi la tratta e il turismo sessuale (Salvador, Honduras,<br />

Guatemala, Panama, Belize, Messico, Repubblica Dominicana, Indonesia, Filippine,<br />

Vietnam, Laos, Cambogia, Nigeria, Afghanistan);<br />

• rafforzare la capac<strong>it</strong>à di risposta giurisdizionale dei Paesi d’intervento contribuendo<br />

alla definizione di un sistema giuridico minorile e di una legislazione civile e penale<br />

che rispettino la Convenzione sui dir<strong>it</strong>ti del fanciullo (Angola, Mozambico, Afghanistan<br />

e Bosnia-Erzegovina);<br />

• promozione del rispetto dei dir<strong>it</strong>ti dei minori e del pieno soddisfacimento delle loro<br />

necess<strong>it</strong>à, contro ogni forma di discriminazione e di sfruttamento (Etiopia, Bolivia,<br />

Albania, Eg<strong>it</strong>to);<br />

• bambini e adolescenti in s<strong>it</strong>uazioni di confl<strong>it</strong>to e post-confl<strong>it</strong>to (Bosnia-Erzegovina,<br />

Sierra Leone, alcuni Stati dell’Africa Sub-Sahariana e occidentale, Colombia);<br />

• inclusione sociale e de-ist<strong>it</strong>uzionalizzazione (Bosnia-Erzegovina, Serbia, Salvador).<br />

Le prior<strong>it</strong>à che guidano le attiv<strong>it</strong>à della Cooperazione <strong>it</strong>aliana sono:<br />

• ridurre il numero di minori che vive in condizioni di estrema povertà;<br />

• promuovere il rispetto dei dir<strong>it</strong>ti dei minori e del pieno soddisfacimento delle loro<br />

necess<strong>it</strong>à, contro ogni forma di discriminazione e di sfruttamento;<br />

9<br />

La seconda fase del progetto ha visto difatti coinvolti i Paesi di San Salvador, Nicaragua, Honduras e Guatemala,<br />

dove esperti del MAE, dell’Osservatorio, dell’Arma dei carabinieri e di ECPAT Italia hanno redatto insieme<br />

a UNICEF la fase defin<strong>it</strong>iva del piano di lavoro.<br />

Tale programma fa parte dei progetti pilota presentato in Italia nel corso dei seminari preparatori al III World<br />

Congress III Against Sexual Explo<strong>it</strong>ation of Children and Adolescents, Rio de Janeiro, Brazil, 25-28 November<br />

2008, ove è stato portato come esempio di buona prassi.<br />

Va sottolineato, inoltre, che gli esperti dell’Osservatorio sono stati, in quanto capofila della delegazione <strong>it</strong>aliana<br />

durante la negoziazione del testo della Convenzione contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale dei minori, aperta<br />

a firma a Lanzarote ad ottobre 2007 (Convenzione di Lanzarote), i proponenti di una specifica norma per la<br />

quale ogni Stato parte dovrà impegnarsi nell’integrare, ove serva, la prevenzione e la lotta allo sfruttamento e all’abuso<br />

sessuale dei minori nei programmi di assistenza previsti a beneficio di Stati terzi.<br />

10<br />

Fonte: MAE, Direzione generale Cooperazione allo sviluppo.

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