Terzo - Quarto Rapporto Governativo - Minori.it
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162 <strong>Terzo</strong>-quarto rapporto alle Nazioni un<strong>it</strong>e sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia<br />
pressione del crimine, ma soprattutto sulla sua prevenzione, promuovendo iniziative per<br />
contrastare la dispersione scolastica e favorire l’integrazione di bambini e nuclei familiari<br />
esposti a forte marginal<strong>it</strong>à sociale. Una maggiore attenzione a questo problema è venuta<br />
anche dalla Corte suprema di cassazione, che con una sentenza dell’11 novembre 2005 ha<br />
stabil<strong>it</strong>o che può essere disposto il carcere preventivo per chi sfrutta i baby mendicanti<br />
mandandoli a chiedere l’elemosina.<br />
Con l’entrata in vigore della L. 228/2003, è stata diramata, il 29 dicembre 2003, una<br />
nuova direttiva ai questori, che aggiorna quella del 14 febbraio 2003. La circolare ha<br />
segnalato l’opportun<strong>it</strong>à di definire intese con le ist<strong>it</strong>uzioni interessate (tribunali per i minorenni,<br />
enti locali, ecc.), all’interno dei com<strong>it</strong>ati provinciali per l’ordine e la sicurezza<br />
pubblica, per affrontare in modo organico i profili strettamente operativi, di competenza<br />
delle forze dell’ordine, e i profili legati al recupero sociale dei minori e alle procedure<br />
di rimpatrio assist<strong>it</strong>o nei casi praticabili. Anche il Comando generale dell’Arma dei<br />
carabinieri, alla luce delle disposizioni contenute nella L. 228/2003, ha emanato direttive<br />
ai comandi provinciali per organizzare servizi di contrasto dei fenomeni di abbandono,<br />
sfruttamento e abuso dei minori, incaricando gli stessi comandi di riferire gli es<strong>it</strong>i<br />
periodicamente.<br />
Nella direzione di dare integrazione alle azioni di repressione e di prevenzione e assistenza<br />
si muove anche il Patto per la sicurezza sottoscr<strong>it</strong>to tra il Ministero dell’interno<br />
e l’ANCI il 20 marzo 2007, un documento che cost<strong>it</strong>uisce la cornice generale di riferimento<br />
per iniziative analoghe assunte a livello locale e rappresenta un avanzamento<br />
sul piano delle pol<strong>it</strong>iche integrate dello Stato con i diversi livelli delle autonomie terr<strong>it</strong>oriali<br />
in direzione della riqualificazione del tessuto urbano, del recupero del degrado<br />
ambientale e del disagio sociale, oltre che della prevenzione e del contrasto alla criminal<strong>it</strong>à.<br />
I principali attori degli interventi sono, infatti, i Comuni e i loro servizi terr<strong>it</strong>oriali;<br />
si è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o anche un network di enti locali denominato Rete dei Comuni contro<br />
lo sfruttamento del lavoro minorile e l’accattonaggio. A livello nazionale, mer<strong>it</strong>a segnalare<br />
che la Commissione pari opportun<strong>it</strong>à dell’ANCI ha deciso di cost<strong>it</strong>uire un Coordinamento<br />
nazionale degli enti locali contro la tratta, con l’obiettivo di valorizzare e sostenere<br />
l’importante ruolo giocato dalle autonomie locali nel sostenere le persone v<strong>it</strong>time<br />
di tratta a uscire dalla condizione di sfruttamento. La tratta è, infatti, un fenomeno<br />
che si va estendendo fino a comprendere tutte le più drammatiche forme di sfruttamento,<br />
da quello lavorativo, a quello delle economie illegali e dell’accattonaggio, fino ai casi<br />
di traffico di organi.<br />
Una best practice nella lotta allo sfruttamento minorile nell’accattonaggio rimane il<br />
Centro per la lotta all’accattonaggio minorile di Roma, ma sono sorte nel tempo anche altre<br />
iniziative, tra le quali si può ricordare quella del Comune di Torino, che con l’adozione<br />
del Piano dei servizi sociali di zona ha rafforzato le iniziative di prevenzione e di contrasto<br />
del fenomeno, stabilendo un più stretto rapporto di condivisione con le associazioni di<br />
volontariato e del privato sociale e il raccordo con gli altri servizi comunali (istruzione,<br />
giovani, periferie ecc.), con le ASL, la magistratura e le forze dell’ordine. Tutto ciò ha consent<strong>it</strong>o<br />
di avviare sia un controllo capillare e una capac<strong>it</strong>à di intervento significativa sui<br />
singoli casi, sia la realizzazione di un consistente numero di attiv<strong>it</strong>à e progetti finalizzati<br />
alla prevenzione di rischi, al recupero di s<strong>it</strong>uazioni problematiche, all’inserimento sociale<br />
e culturale dei minori in difficoltà.<br />
In numerose c<strong>it</strong>tà <strong>it</strong>aliane sono stati ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i tavoli di coordinamento interist<strong>it</strong>uzionale<br />
specifici oppure il tema è ricondotto entro quello più generale della lotta alla tratta di esseri<br />
umani; tali organismi, che riuniscono operatori dei settori scolastico, sociale, san<strong>it</strong>a-