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Terzo - Quarto Rapporto Governativo - Minori.it

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104 <strong>Terzo</strong>-quarto rapporto alle Nazioni un<strong>it</strong>e sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia<br />

Le malattie infettivo-diffusive<br />

Nel nostro Paese, molte malattie infettive tipiche dell’infanzia sono oggi prevenibili<br />

grazie alla disponibil<strong>it</strong>à di vaccini sicuri ed efficaci.<br />

I dati epidemiologici relativi ai nuovi casi di malattie infettive, manifestatesi in Italia<br />

tra i minori, vengono forn<strong>it</strong>i dal Ministero della salute, come sintesi delle notifiche trasmesse<br />

dalle ASL terr<strong>it</strong>orialmente competenti.<br />

L’interpretazione dei dati, relativi alle notifiche delle malattie infettive, richiede almeno<br />

una preliminare precisazione, oltre che una certa cautela nelle considerazioni che ne derivano.<br />

I dati disponibili tendono, infatti, a sottostimare il fenomeno dal momento che,<br />

molto spesso, nella prassi, nonostante l’esistenza di un obbligo di legge, la notifica non<br />

viene correttamente effettuata.<br />

Con i dati disponibili sulla popolazione minorile e con particolare riferimento alla classe<br />

di età pediatrica di 0-14 anni, si possono avanzare alcune considerazioni:<br />

• la quasi total<strong>it</strong>à delle principali malattie infettive risulta in tendenziale diminuzione<br />

negli anni compresi tra il 1995 e il 2007;<br />

• si registrano nel corso del 2007, circa 75 notifiche di mening<strong>it</strong>e meningococcica tra<br />

gli 0-14enni e 44 notifiche tra i 15-24enni; il dato del 2007, pare riconfermare il dato<br />

del 2006, a favore di un ridimensionamento del fenomeno: infatti le notifiche del<br />

2005 sono state quasi il doppio;<br />

• in lieve aumento, invece, nel 2007 rispetto all’anno precedente, i casi di mening<strong>it</strong>e<br />

pneumococcica, mentre restano sostanzialmente stabili i casi di haemophilus influenzae<br />

B (HIB);<br />

• due malattie infettive, in particolare, fanno registrare un vero e proprio tracollo<br />

del numero di notifiche, nel periodo 1995-2006: specialmente nel gruppo 0-14 anni:<br />

il morbillo e la rosolia; fenomeno verosimilmente legato alla maggiore diffusione<br />

dei relativi vaccini (tra il 2005 e il 2006 i casi accertati si sono ridotti di circa<br />

il 50%);<br />

• la pertosse registra ancora in questa fascia di età circa 700 casi l’anno, lo scorso decennio<br />

erano cinque volte più elevati;<br />

• l’incidenza percentuale delle notifiche riguardanti i bambini di 0-14 anni sul totale<br />

delle notifiche è nulla per alcune malattie come la blenorragia, la sifilide, il tetano e<br />

la tularemia;<br />

• infine, l’incidenza percentuale delle notifiche di difter<strong>it</strong>e e poliomiel<strong>it</strong>e è nulla in tutta<br />

la popolazione <strong>it</strong>aliana.<br />

Indubbiamente, il trend in diminuzione caratteristico degli ultimi anni trova giustificazione<br />

nell’attuazione di efficaci campagne di vaccinazione di massa e nella vaccinazione<br />

routinaria dei nuovi nati contro tetano, difter<strong>it</strong>e, polio, pertosse, epat<strong>it</strong>e virale B, morbillo,<br />

parot<strong>it</strong>e, rosolia, infezioni da haemophilus influenzae B. Questi vaccini, tutti gratu<strong>it</strong>i,<br />

sono, infatti, inclusi nel calendario vaccinale per l’infanzia che indica, per ciascuno di essi,<br />

il numero di dosi raccomandate e i tempi per la loro esecuzione.<br />

L’effettuazione delle vaccinazioni nella prima infanzia trova la sua ragione proprio nell’opportun<strong>it</strong>à<br />

di garantire ai bambini una protezione, quanto più precoce possibile, contro<br />

quelle malattie prevenibili mediante vaccino che si manifestano più frequentemente e<br />

in forma più grave nei bambini piccoli.<br />

È da segnalare che dal 2003 è in atto il Piano nazionale di eliminazione del morbillo e<br />

della rosolia congen<strong>it</strong>a (PNEMORC) che, in accordo con gli obiettivi della Regione europea

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