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Terzo - Quarto Rapporto Governativo - Minori.it

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98 <strong>Terzo</strong>-quarto rapporto alle Nazioni un<strong>it</strong>e sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia<br />

Lo stesso Consiglio superiore della magistratura ha promosso negli anni seminari di<br />

approfondimento sui temi dell’ascolto del minore v<strong>it</strong>tima di reati e sulle procedure in materia<br />

di reati sessuali e violenza domestica ai danni di bambini e adolescenti.<br />

Il Documento di indirizzo per la formazione in materia d’abuso e maltrattamento dell’infanzia,<br />

approvato il 6 aprile 2001 in sede congiunta dall’Osservatorio nazionale per<br />

l’infanzia e l’adolescenza e dal Com<strong>it</strong>ato di coordinamento per la tutela dei minori dallo<br />

sfruttamento e dall’abuso sessuale (ex art. 17, L. 269/1998) rappresenta ancora una linea<br />

guida per l’organizzazione dei vari livelli di formazione da parte, in particolare, delle amministrazioni<br />

pubbliche 35 .<br />

Sotto il profilo legislativo, al fine di garantire una speciale protezione contro tutte le<br />

forme di violenza perpetrate nei confronti dei bambini, l’Italia ha provveduto alla ratifica<br />

dei seguenti atti internazionali:<br />

• L. 25 maggio 2000, n. 148, Ratifica della Convenzione dell’Organizzazione internazionale<br />

del lavoro (OIL) n. 182 sulle forme peggiori di sfruttamento del lavoro minorile;<br />

• L. 11 marzo 2002, n. 46, Ratifica ed esecuzione dei protocolli opzionali alla Convenzione<br />

dei dir<strong>it</strong>ti del fanciullo, concernenti rispettivamente la vend<strong>it</strong>a dei bambini, la<br />

prost<strong>it</strong>uzione dei bambini e la pornografia rappresentante bambini e il coinvolgimento<br />

dei bambini nei confl<strong>it</strong>ti armati, fatti a New York il 6 settembre 2000;<br />

• L. 20 marzo 2003, n. 77, Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea sull’esercizio<br />

dei dir<strong>it</strong>ti dei fanciulli, fatta a Strasburgo il 25 gennaio 1996;<br />

• L. 16 marzo 2006, n. 146, Ratifica ed esecuzione della Convenzione e dei Protocolli<br />

delle Nazioni Un<strong>it</strong>e contro il crimine organizzato transnazionale, adottati dall’Assemblea<br />

generale il 15 novembre 2000 e il 31 maggio 2001;<br />

• L. 18 marzo 2008, n. 48, Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio<br />

d’Europa sulla criminal<strong>it</strong>à informatica, fatta a Budapest il 23 novembre 2001, e norme<br />

di adeguamento dell’ordinamento interno, con la quale è stata recep<strong>it</strong>a nell’ordinamento<br />

interno la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla criminal<strong>it</strong>à informatica,<br />

il primo accordo internazionale riguardante i crimini commessi attraverso Internet<br />

o altre reti informatiche, con l’obiettivo di realizzare una pol<strong>it</strong>ica comune fra gli<br />

Stati membri attraverso l’adozione di una legislazione appropriata che consenta di<br />

combattere il crimine informatico in maniera coordinata.<br />

Nel novembre 2007, l’Italia ha sottoscr<strong>it</strong>to la Convenzione del Consiglio d’Europa per<br />

la protezione dei bambini contro lo sfruttamento e l’abuso sessuali.<br />

La legge <strong>it</strong>aliana vieta la violenza attraverso un sistema integrato di norme, accurato,<br />

complesso e particolarmente severo. Infatti, così come prescr<strong>it</strong>to dall’art. 17 della Carta<br />

sociale europea riveduta, l’ordinamento giuridico <strong>it</strong>aliano prevede in modo esplic<strong>it</strong>o la<br />

protezione dei bambini e degli adolescenti da ogni forma di negligenza, violenza o sfruttamento<br />

mediante il disposto di numerose norme in esso operanti.<br />

35<br />

Le principali macrotipologie sono qui di segu<strong>it</strong>o sottoelencate.<br />

1. Informazione, sensibilizzazione e formazione di base degli operatori.<br />

2. Formazione specialistica multi o mono-professionale.<br />

3. Formazione per l’introduzione di nuove figure professionali. In questo amb<strong>it</strong>o è opportuno c<strong>it</strong>are quale buona<br />

prassi il percorso di formazione per esperto giuridico nella tutela dei minori e delle loro famiglie, organizzato<br />

dalla Regione Emilia-Romagna, che ha creato in ogni Provincia un affiancamento ai servizi sociali e alle ASL<br />

per i casi di violenza all’infanzia e per la garanzia dei dir<strong>it</strong>ti dei minorenni che entrano come v<strong>it</strong>time nel percorso<br />

giudiziario.

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