4) Vittorio MIELE - Il ruolo della diagnostica per immagini - Azienda ...
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<strong>Il</strong> <strong>ruolo</strong> <strong>della</strong> Diagnostica<br />
<strong>per</strong> Immagini<br />
<strong>Vittorio</strong> Miele<br />
AO S. Camillo-Forlanini – Roma<br />
UOC Diagnostica <strong>per</strong> Immagini<br />
Cardiovascolare e d’Urgenza
Trauma in età pediatrica<br />
‣ Causa più frequente di morte ed invalidità da 1 a 14 anni, rispetto a<br />
tutte le altre patologie maggiori: neoplasie, polmoniti, meningiti,<br />
cardiopatie ecc.<br />
‣ Negli USA: 22 milioni di bambini /anno subiscono un trauma<br />
‣ Nei bambini
Dinamica
Differenze anatomo-fisiologiche con l’adulto<br />
A causa dell’elevato rapporto tra su<strong>per</strong>ficie corporea e volume<br />
corporeo l’energia trasmessa determina una maggiore forza<br />
applicata <strong>per</strong> unità di su<strong>per</strong>ficie corporea.<br />
‣ Minore quantità di tessuto adiposo<br />
‣ Minore quantità di tessuto elastico<br />
‣ Maggiore vicinanza organi interni<br />
‣ Scheletro più flessibile danno possibile in assenza di frattura<br />
‣ Se presente una frattura costale ipotizzare alto trasferimento di<br />
energia<br />
‣ Rapporto su<strong>per</strong>ficie/volume corporeo alto alla nascita diminuisce<br />
con la crescita<br />
‣ Molto temibile l’ipotermia
Trauma pediatrico<br />
Meccanismi e caratteristiche fisiche lesioni multiple<br />
Ipotizzare l’interessamento di tutti gli organi fin quando non si<br />
dimostri il contrario<br />
I bambini traumatizzati possono peggiorare rapidamente e<br />
sviluppare temibili complicanze<br />
Mortalità <strong>per</strong> trauma toracico: 15-25%<br />
Mortalità <strong>per</strong> trauma addominale: 3-15%
Trauma pediatrico<br />
Nella gestione del trauma pediatrico le priorità sono le stesse<br />
dell’adulto ma è bene ricordare che: il bambino non è un piccolo<br />
adulto, poiché si differenzia <strong>per</strong> caratteristiche anatomo-fisiologiche<br />
e psichiche che ne modificano la risposta al trauma e alle cure<br />
conseguenti
Trauma pediatrico<br />
L’imaging gioca un <strong>ruolo</strong> fondamentale nei traumi in età<br />
pediatrica<br />
‣ Sintomi: non sempre riferiti con chiarezza<br />
‣ Esame obiettivo: difficile esecuzione<br />
‣ Torace: alta incidenza di lesioni interne in assenza di fratture<br />
costali<br />
‣ Addome: è la regione anatomica che più di frequente subisce<br />
lesioni non <strong>diagnostica</strong>te tempestivamente e potenzialmente<br />
fatali (mortalità 8%)
Traumi addominali in età pediatrica<br />
Quale <strong>ruolo</strong> <strong>per</strong> l’Ecografia<br />
Quale <strong>ruolo</strong> <strong>per</strong> la TC
Traumi addominali<br />
Di fronte al trauma ad alta energia le procedure<br />
diagnostiche nel bambino sono le stesse che<br />
nell’adulto<br />
Pazienti<br />
emodinamicamente<br />
instabili<br />
Pazienti<br />
emodinamicamente<br />
stabili<br />
RX torace<br />
Ecografia FAST<br />
TC multistrato
Trauma ad alta energia<br />
Tomografia Computerizzata multistrato<br />
• Esame panoramico<br />
• Valutazione completa ed accurata di tutti<br />
gli organi<br />
• Valutazione degli indicatori prognostici<br />
(estensione <strong>della</strong> lesione, coinvolgimento<br />
strutture vascolari, sanguinamento attivo)<br />
• Ricostruzioni multiplanari<br />
Nel paziente politraumatizzato emodinamicamente stabile o<br />
stabilizzato dopo rianimazione primaria la TCms è la metodica di<br />
scelta <strong>per</strong> l’inquadramento diagnostico e prognostico
Traumi addominali isolati<br />
Nel bambino, come nell’adulto, gli organi<br />
coinvolti più frequentemente sono il fegato, la<br />
milza e i reni, in rapporto a:<br />
Sede (contiguità con coste, rachide e diaframma)<br />
Dimensioni<br />
Consistenza parenchimatosa<br />
Posizione fissa
Traumi addominali isolati<br />
Quale <strong>ruolo</strong> <strong>per</strong> l’Ecografia<br />
‣ Ricerca di liquido libero in addome (emo<strong>per</strong>itoneo)<br />
‣ Ricerca di lesioni degli organi addominali
Traumi addominali<br />
Quale <strong>ruolo</strong> <strong>per</strong> l’Ecografia<br />
‣ Ricerca di liquido libero in addome (emo<strong>per</strong>itoneo)<br />
‣ Ricerca di lesioni degli organi addominali
Traumi addominali – Limiti dell’ecografia di base<br />
Limitazioni tecniche di esecuzione dell’esame<br />
correlate alle condizioni cliniche del paziente<br />
Bassa accuratezza <strong>diagnostica</strong> nella definizione ed<br />
estensione delle lesioni parenchimali traumatiche<br />
rispetto alla TC con mdc (gold standard)<br />
Scarsa panoramicità e panesplorabilità<br />
Scarsa sensibilità nel rilievo dell’emoretro<strong>per</strong>itoneo
Traumi addominali – Possibilità <strong>della</strong> CEUS<br />
Identificazione delle lesioni degli organi solidi<br />
Stadiazione delle lesioni<br />
Follow-up dei pazienti trattati conservativamente
CEUS – Identificazione delle lesioni<br />
‣ I mdc di II generazione <strong>per</strong>mettono lo studio real-time <strong>della</strong><br />
<strong>per</strong>fusione e le diverse fasi vascolari<br />
‣ <strong>Il</strong> segnale proveniente dai tessuti inerti è quasi del tutto<br />
cancellato<br />
‣ Possibilità di rilevare lesioni inapprezzabili all’ecografia di base<br />
‣ La sensibilità, rispetto all’eco senza mdc, sale dal 45,7% al<br />
91,4% (Valentino M, AJR, 2006)<br />
‣ I focolai lacero-contusivi e gli ematomi (aree avascolari)<br />
appaiono ipoecogeni rispetto al parenchima sano circostante che<br />
appare i<strong>per</strong>ecogeno dopo mdc<br />
‣ L’ecocontrasto, sfruttando un segnale di tipo vascolare, <strong>per</strong>mette<br />
di identificare l’eventuale presenza di sanguinamento (fuoriuscita<br />
di microbolle)<br />
‣ Massima evidenza delle lesioni nella fase venosa
CEUS – Indicazioni<br />
Traumi localizzati<br />
Traumi a bassa energia cinetica<br />
Pazienti collaboranti<br />
Pazienti pediatrici<br />
Follow-up dei pazienti in trattamento conservativo
CEUS – Identificazione delle lesioni<br />
Lesione epatica di I grado<br />
Maggiore sensibilità nell’identificazione di piccole lesioni
CEUS – Stadiazione delle lesioni<br />
Lesione epatica di II grado “affiorante”
CEUS – Stadiazione delle lesioni<br />
Lesione epatica di III grado intraparenchimale<br />
Bambina, 10 aa, trauma diretto all’ipocondrio<br />
dx (calcio di cavallo)
CEUS – Stadiazione delle lesioni<br />
Lesione epatica di III grado
Semeiotica TC: Emorragia attiva<br />
Caduta dal monopattino, trauma localizzato, lacerazione <strong>della</strong><br />
capsula epatica e sanguinamento attivo
Lacerazione epatica sanguinamento attivo
Lesione splenica di II<br />
grado “affiorante” alla<br />
capsula
Lesione splenica di III grado “affiorante”
Frattura completa di milza
Lacerazione al 1/3<br />
medio del rene dx<br />
Ematoma <strong>per</strong>irenale
Traumi del pancreas<br />
Rispetto all’adulto, i traumi del pancreas nel bambino sono più<br />
frequenti<br />
<strong>Il</strong> meccanismo più comune è la compressione del pancreas<br />
contro il rachide lombare retrostante<br />
Dovuti ad un urto diretto <strong>della</strong> regione epigastrica<br />
Minor protezione da parte <strong>della</strong> parete addominale anteriore<br />
Nel bambino: tipico il trauma da urto <strong>della</strong> regione epigastrica<br />
contro il manubrio <strong>della</strong> bicicletta<br />
Regione più colpita: corpo-istmo
Traumi pancreatici – Stadiazione di gravità<br />
Grado A: Contusione o lacerazione su<strong>per</strong>ficiale (< 50%)<br />
Grado B1: Lacerazione profonda (> 50%) corpo- coda<br />
Grado B2: Transezione del corpo - coda<br />
Grado C1: Lacerazione profonda <strong>della</strong> testa<br />
Grado C2: Transezione <strong>della</strong> testa Wong YJ, JCAT, 1997<br />
• Esiste una lesione traumatica del pancreas<br />
• Lacerazione parziale o transezione (frattura)<br />
• Frattura distale o prossimale <br />
• Lesione del dotto<br />
• Frattura comminuta/distruzione del pancreas<br />
• Complicanze
Trauma pancreatico integrazione tra metodiche
Trauma associato del lobo sinistro del fegato e del corpo del pancreas<br />
In età pediatrica anche traumi lievi possono determinare una lesione<br />
Lesione del lobo sinistro<br />
Transezione del corpo pancreatico (B2)<br />
Cause: ridotto spessore, scarso sviluppo e ridotto tono dei piani<br />
muscolari <strong>della</strong> parete addominale
Transezione del corpo del pancreas, senza diastasi dei frammenti, con<br />
sezione del dotto di Wirsung<br />
Modesta ectasia del dotto a livello <strong>della</strong> parte distale del corpo e <strong>della</strong> coda
Transezione <strong>della</strong> testa del pancreas – Grado C2
Traumi del pancreas – Tomografia Computerizzata<br />
• Valutazione accurata del danno pancreatico<br />
• Esplorazione panoramica: valutazione del coinvolgimento<br />
multiorgano e rilievo delle eventuali complicanze<br />
• Velocità di esecuzione<br />
<strong>Il</strong> limite è la difficoltà a stabilire con precisione la sede <strong>della</strong><br />
eventuale lesione del dotto del Wirsung, di cui si può solo<br />
ipotizzarne un coinvolgimento in relazione all’entità e alla sede del<br />
danno parenchimale
Conclusioni<br />
In età pediatrica, sia nelle emergenze traumatiche che non<br />
traumatiche, il quadro clinico è spesso aspecifico, a fronte di<br />
una situazione generale che può essere rapidamente<br />
ingravescente.<br />
A differenza che nell’adulto, in cui l’uso <strong>della</strong> TC è ormai<br />
prevalente e consolidato, la <strong>diagnostica</strong> <strong>per</strong> <strong>immagini</strong> in<br />
urgenza poggia ancora in modo importante su radiologia<br />
tradizionale ed ecografia.<br />
E’ necessario quindi che il radiologo conosca i quadri<br />
patologici più comuni in questa fascia di età e i<br />
corrispondenti re<strong>per</strong>ti di imaging che possono orientare la<br />
diagnosi e l’iter terapeutico.