importante - Setronic Verona
importante - Setronic Verona
importante - Setronic Verona
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
INDICE<br />
Premessa.................................................................................................................. pag. 02<br />
Il sistema lineare a riflessione Boomerang legislazione vigente ............................ pag. 02<br />
Dove usare il rilevatore Boomerang ....................................................................... pag. 02<br />
Distribuzione della luce infrarossa divisa su due sorgenti IR ................................<br />
“Originalità ed Unicità del sistema Boomerang”.................................................... pag. 02<br />
Allineamento e stabilità di allineamento................................................................. pag. 03<br />
Errori di parallasse .................................................................................................. pag. 03<br />
Ammissibilità angolare di collimazione tra l’unità TRX ed il Reflex.................... pag. 03<br />
Caratteristiche del dispositivo di riflessione “Reflex”............................................ pag. 04<br />
Criteri sui quali è accordata la rilevazione incendi del sistema Boomerang.......... pag. 05<br />
Alcune cautele da adottare nella collocazione del rilevatore.................................. pag. 06<br />
Fattori antagonisti al sistema................................................................................... pag. 08<br />
Principio di funzionamento ..................................................................................... pag. 08<br />
Collocazione delle staffe ed inserimento delle unità .............................................. pag. 11<br />
Modelli Boomerang disponibili .............................................................................. pag. 13<br />
Assorbimenti Boomerang........................................................................................ pag. 13<br />
Procedura di allineamento messa in servizio e ......................................................<br />
taratura del rilevatore Boomerang S ....................................................................... pag. 14<br />
Procedura di allineamento messa in servizio e .......................................................<br />
taratura del rilevatore Boomerang SF - NS............................................................. pag. 16<br />
Collegamenti elettrici sull’interfaccia INT 8/BA. ..................................................<br />
Alimentazione del sistema ...................................................................................... pag. 18<br />
Connettore femmina ................................................................................................ pag. 18<br />
Massime lunghezze dei cavi consigliati.................................................................. pag. 18<br />
Unità d’interfaccia modello INT8BA ..................................................................... pag. 19<br />
Dimensioni interfaccia INT8BA ............................................................................. pag. 20<br />
Dimensioni di ingombro modelli S - SF ................................................................ pag. 20<br />
I più frequenti errori nella taratura dei modelli Boomerang con<br />
l’uso dell’UTA o dell’adattatore ADM .................................................................. pag. 21<br />
Check dell’allarme .................................................................................................. pag. 21<br />
Check dell’allarme incendio con l’uso di un filtro attenuatore (STF3).................. pag. 22<br />
Importante................................................................................................................ pag. 22<br />
Colori disponibili..................................................................................................... pag. 24<br />
Grado di protezione................................................................................................. pag. 24<br />
Altri modelli prodotti dalla <strong>Setronic</strong> <strong>Verona</strong>........................................................... pag. 24<br />
Lingue nelle quali è disponibile questa pubblicazione ........................................... pag. 24<br />
Fac Simile del certificato di garanzia...................................................................... pag. 24<br />
Memo....................................................................................................................... pag. 25
PREMESSA Questa pubblicazione si propone l’unico scopo di fornire delle<br />
rudimentali informazioni di carattere generale. Migliori e più circostanziate<br />
indicazioni sono contenute nella pubblicazione “manuale ARDEA” Copyright ’02.<br />
Questo manuale è quindi soltanto un breve compendio d’informazioni dirette da<br />
un lato a fornire dei dati d’installazione e d’ applicazione e dall’altro quello di<br />
mostrare limiti e cautele applicative da usare in casi di carattere generale.<br />
IL SISTEMA LINEARE A RIFLESSIONE BOOMERANG LEGISLAZIONE<br />
VIGENTE<br />
Il rilevatore ottico lineare a riflessione Mod. Boomerang è costruito secondo i<br />
disposti della norma Europea EN 54/12/8 e si adatta alle linee d’installazione<br />
previste da una norma Europea attualmente in discussione nei comitati normativi<br />
comunitari e che assumerà il numero EN 54/14. Questo tipo di rilevatore<br />
costituisce la normale evoluzione del sistema lineare ARDEA, del quale assume<br />
sia esteticamente sia dal profilo meccanico una veste molto simile.<br />
DOVE USARE IL RILEVATORE BOOMERANG<br />
Il rilevatore trova adeguato impiego in tutti quegli ambienti nei quali per ragioni<br />
di semplificazione d’impianto si richieda di non portare cavi di alimentazione su<br />
due punti: unità Tx ed unità Rx. Con questo rilevatore infatti è possibile portare<br />
l’alimentazione in un solo punto (TRX), dato che dalla parte opposta il riflettore<br />
è un elemento passivo (Reflex).<br />
DISTRIBUZIONE DELLALUCE INFRAROSSADIVISASU DUE SORGENTI IR:<br />
“ORIGINALITÀ ED UNICITÀ DEL SISTEMA BOOMERANG”<br />
La proiezione della luce infrarossa avviene da due diversi proiettori con due<br />
ottiche separate.<br />
Fig. 1<br />
Le proiezioni dell’IR sono quelle mostrate nelle figure che seguono. L’area<br />
rappresentata più chiara è area virtualmente “persa”, in quanto non direttamente<br />
utile alla riflessione. Tuttavia anche quest’area è utile nel caso l’unità TRX subis-
nel-<br />
allinea-<br />
ca dei movimenti meccanici nel limite ragionevole di una variazione<br />
l’angolo d’incidenza sul Reflex. Sono rappresentati in figura due<br />
menti: uno corretto ed uno errato.<br />
Fig. 2 Fig. 3<br />
ALLINEAMENTO E STABILITÀ DI ALLINEAMENTO<br />
L’allineamento è sempre dichiarato localmente all’Unità TRX per mezzo di LED<br />
molto brillanti e visibili in angoli molto aperti. L’allineamento non richiede<br />
alcuna destrezza od abilità particolare né alcun particolare strumento di<br />
collimazione. La stabilità nella collimazione si consegue sempre quando le condizioni<br />
sono quelle richiamate in figura.<br />
ERRORI DI PARALLASSE<br />
In apparenza sembra facile che le unità<br />
TRX e Reflex possano essere collimate<br />
alla stessa altezza dal pavimento (o dal<br />
soffitto). In realtà è vero il contrario,<br />
errori anche molto gravi possono<br />
Fig. 4<br />
prodursi su entrambe gli assi se non si<br />
seguono diligentemente le istruzioni che seguono. Esagerando per semplicità di<br />
rappresentazione se ne indicano gli effetti eventuali.<br />
Fig. 5 Fig. 6<br />
AMMISSIBILITÀ ANGOLARE DI COLLIMAZIONE TRAL’UNITA’TRX ED ILREFLEX<br />
Sia l’unità TRX sia l’unità Reflex, benché eventualmente collocate ad altezza<br />
uguale dal pavimento possono verificarsi delle imprecisioni d’allineamento anche<br />
considerevoli su entrambe i piani (asse orizzontale ed asse verticale).
La particolare concezione delle meccaniche dei dispositivi garantisce tuttavia il<br />
raggiungimento di una collimazione assolutamente perfetta su entrambe gli assi.<br />
Nessun particolare accorgimento deve quindi essere preso per posizionare le unità<br />
TRX e Reflex. La straordinaria robustezza del progetto ottico/meccanico consente<br />
di tollerare errori nella collimazione compresi tra 6 ed 8 gradi sessagesimali. Si<br />
consiglia tuttavia, trascorse 8/10 settimane dall’installazione di rivedere<br />
brevemente la collimazione, potendo essa in una fase iniziale subire gli effetti di<br />
dilatazioni delle strutture su cui i dispositivi sono montati.<br />
Fig. 7<br />
CARATTERISTICHE DEL DISPOSITIVO DI RIFLESSIONE “REFLEX”<br />
Il dispositivo di riflessione Boomerang è uno strumento ottico “complesso” che si<br />
compone di un equipaggio meccanico e di un apparato prismatico di riflessione.<br />
L’equipaggio meccanico è costituito da un dispositivo micrometrico di<br />
brandeggio orizzontale d’anomalia ed uno di deflessione verticale. L’azionamento<br />
dei dispositivi meccanici manuali disponibili sul fronte delle due unità trasmette<br />
i due movimenti al contenitore del prisma di riflessione. Il riflettore è contenuto<br />
in una struttura d’alluminio estruso. Tale contenitore è chiuso frontalmente da un<br />
filtro impermeabile alla luce visibile e posteriormente da una cornice cieca. La<br />
cornice posteriore ed il filtro ottico anteriore sono previsti per isolare il prisma da<br />
umidità, polvere ed ogni agente ambientale contaminante. L’APERTURA DELLA<br />
CORNICE POSTERIORE È SEVERAMENTE SCONSIGLIATA. L’apertura prevede<br />
la perdita irreversibile del riflettore oltre che la decadenza di ogni termine di garanzia.
Il dispositivo di riflessione, unico e primo<br />
del genere ad essere impiegato nella<br />
rilevazione incendi, è stato brevettato per<br />
assolvere al compito di rimandare verso<br />
l’unità ricevente il segnale infrarosso con<br />
circa la stessa intensità con la quale è stato<br />
colpito. Inoltre la riflessione del prisma è<br />
tale da garantire la risposta non in<br />
qualunque direzione a caso, ma esattamente<br />
sull’ottica del dispositivo ricevente. Questa<br />
funzione permane pressoché inalterata<br />
anche se eventualmente in presenza di un<br />
errore di complanarità nella collimazione<br />
< o uguale a 8 gradi radianti.<br />
Fig. 8<br />
CRITERI SUI QUALI È ACCORDATA LA RILEVAZIONE INCENDI DEL<br />
SISTEMA BOOMERANG<br />
Fig. 9<br />
Conseguita la collimazione<br />
tra l’unità TRX e Reflex<br />
seguendo la procedura<br />
contenuta in questo manuale,<br />
il sistema prevede di<br />
individuare la presenza di un<br />
fuoco e di un fumo<br />
nell’ambiente protetto. Secondo i modelli, il rilevatore Boomerang può rilevare<br />
incendi la cui genesi sia originata da un fuoco (ad eccezione degli alcooli), o da<br />
un fumo quale che ne sia la colorazione o la qualità del combustibile. La<br />
condizione irrinunciabile è che i prodotti della combustione seguano lo sviluppo<br />
di un inizio d’incendio riproducibile<br />
in natura. Quale che sia l’inizio d’incendio<br />
nell’ambiente sorvegliato, i<br />
prodotti della combustione tenderanno<br />
ad elevarsi verso la soffittatura. Nel<br />
disporsi quindi nella soffittatura si<br />
troveranno ad essere secanti la linea<br />
Fig. 11<br />
Fig. 10<br />
disposta fra TRX e Reflex.<br />
Nell’interporsi su questa linea i prodotti<br />
di combustione dispiegheranno nel loro<br />
sviluppo moti alternativi nei quali<br />
talvolta prevarranno attenuazioni<br />
riferibili ad un fumo, altre volte<br />
prevarranno diffusioni meno opache di
gas caldi o di semplice aria calda.. Il carattere casuale, scomposto, multiforme ma<br />
ancor più, assolutamente imprevedibile di questa alternatività del fenomeno<br />
d’incendio che s’interpone tra TRX e Reflex ,è in realtà ciò che il rilevatore è<br />
predisposto a cogliere come elementi caratterizzanti e definibili come “inizio<br />
d’incendio”. Semplificando molto si potrebbe affermare che il rilevatore<br />
Boomerang è previsto per individuare disgiuntamente o congiuntamente sulla<br />
portante ottica due effetti quasi sempre apprezzabili in una combustione: una<br />
modulazione d’ampiezza, ed una modulazione di frequenza. Entrambe le<br />
modulazioni, interferendo tra il fascio ottico lineare allestito fra TRX e Reflex,<br />
costituiscono il fattore di riconoscimento di una combustione in essere<br />
nell’ambiente sorvegliato. L’abilità del rilevatore Boomerang consiste quindi<br />
nell’individuare “quali” e “quanti” degli aspetti caratterizzanti un inizio<br />
d’incendio possono essere riconoscibili, valutabili, e quindi definibili come<br />
autentica espressione di un incendio., dalla quale si ottiene un allarme. Meno<br />
saranno le approssimazioni nell’individuazione delle frequenze presenti in un<br />
dato tempo ed in un dato luogo nel corso del riconoscimento del fenomeno<br />
d’incendio letto dal rilevatore, tanto meno saranno reazioni di falsi allarmi. Infatti,<br />
tutte le linee di prodotto da noi costruite hanno un basso numero di falsi allarmi,<br />
caratteristica questa di cui anche il rilevatore Boomerang dispone, e che ne decreta<br />
l’indiscussa e tuttora inimitata qualità dei rilevatori del genere.<br />
ALCUNE CAUTELE DAADOTTARE NELLA COLLOCAZIONE DEL RILEVATORE<br />
Fig. 12<br />
In questa sede possiamo provvisoriamente<br />
indicare un principio del tutto generale e<br />
che consiste nel suggerimento di<br />
allontanare le unità dal soffitto con il<br />
crescere della temperatura. Un ulteriore<br />
suggerimento è quello di tendere ad<br />
avvicinare i rilevatori al soffitto con il<br />
diminuire della temperatura e/o quando<br />
sul soffitto vi siano espulsori in depressione, o comunque fasi di ventilazioni che<br />
convettivamente portino volumi d’aria<br />
ambientale verso l’alto.<br />
In ulteriori pubblicazioni la nostra<br />
Società ha elaborato un normogramma<br />
che nel relazionare una parte di questi<br />
fattori, quando noti, indica la<br />
collocazione da preferire data una certa<br />
situazione.<br />
Fig. 13<br />
Le unità debbono trovare adeguato posizionamento ad una distanza dal colmo del<br />
soffitto corrispondente ad una percentuale variabile dal 3% al 13% dell’altezza<br />
totale dello stabile (vedi normogramma “Manuale ARDEA pag. 16 - Copyright ’02).<br />
Quale sia la percentuale più consona rispetto alla collocazione al di sotto della<br />
soffittatura delle unità di rilevazione in un dato edificio dipende fondamentalmente da
due fattori di non agevole determinazione: temperatura e ventilazione dell’ambiente.<br />
Naturalmente questo principio generale rimane tale<br />
Fig. 14<br />
anche al variare delle<br />
geometrie dei tetti<br />
degli edifici da<br />
proteggere,così come<br />
un principio generale<br />
fisso ed invariabile<br />
che deve essere<br />
Fig. 16<br />
assunto è che di<br />
fronte al rilevatore<br />
per un area di 2 mq e<br />
per tutta la lunghezza<br />
fra TRX e Reflex<br />
non debbono esserVi<br />
superfici riflettenti,<br />
Fig. 15<br />
e/o ostacoli. Da<br />
questo punto di<br />
vista, installazioni<br />
che prevedano il<br />
passaggio tra due<br />
tubazioni metalliche<br />
debbono essere evitate per quanto possibile.<br />
Analogamente il posizionamento del rilevatore<br />
Boomerang compreso tra il soffitto ed un eventuale<br />
carro ponte deve essere evitato, e se mai risolto con il<br />
rilevatore ARDEA od HORUS. Altrettanto deve essere fatto nel caso che<br />
Fig. 17<br />
plafoniere<br />
d’illuminazione specie se allo Xenon<br />
siano prossime all’unità TRX. In nessun caso il<br />
rilevatore Boomerang deve essere posto al di<br />
sotto di strisce radianti, ad acqua, vapore, con<br />
bruciatore a gas, od elettriche etc., sempre<br />
che ciò sia possibile dalle condizioni<br />
Fig. 19<br />
ambientali, il<br />
rilevatore deve<br />
Fig. 18<br />
essere posto al di sopra di qualsiasi striscia<br />
radiante. Ciascuno dei problemi ricordati può in<br />
varia misura condizionare alcuni risultati di<br />
rilevazione o la possibilità stessa d’impiego del<br />
rilevatore. La nostra Società è quindi attivamente<br />
impegnata a segnalare<br />
quelli che, per<br />
esperienza, sono i problemi più noti e ricorrenti.<br />
L’ingegneria che ha deciso l’uso dei nostri prodotti è<br />
invitata a prendere in esame attentamente le<br />
condizioni di perturbazione ambientale o comunque<br />
antagoniste al sistema lineare, per allestire le<br />
opportune misure che possono variare da caso a caso.<br />
Fig. 20
FATTORI ANTAGONISTI AL SISTEMA<br />
Il maggior fattore antagonista al sistema<br />
è costituito dalla nebbia atmosferica e/o<br />
da nubi di vapore ad alta pressione<br />
rilasciato eventualmente da linee di<br />
processo che s’interpongano tra TRX e<br />
Reflex. Ulteriori fattori di perturbazione del<br />
Fig. 21<br />
corretto<br />
funzionamento possono essere ancora la<br />
produzione copiosa ed insistente di polveri<br />
organiche ed inorganiche particolarmente<br />
volatili, o lo stanziamento di volatili che<br />
volteggiando nell’ambiente insistentemente<br />
possano attraversare ripetutamente e<br />
prolungatamente i raggi IR.<br />
Fig. 22<br />
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO<br />
L’Unità trasmittente e Ricevente (TRX) e l’unità di riflessione (Reflex) vanno<br />
collocate nell’ambiente da sorvegliare ad una distanza “X” dal soffitto. La<br />
distanza che separa le unità TRX e Reflex può essere fino a 80 m. L’unità<br />
trasmittente dispone di due proiettori di luce infrarossa (IR) i cui raggi<br />
attraversano l’ambiente sorvegliato fino a colpire l’unità di riflessione (Reflex).<br />
I due raggi infrarossi sono in realtà dei coni di luce, ciascuno dei quali ha il<br />
vertice in corrispondenza delle ottiche di proiezione, mentre ciascuna delle basi è<br />
il fascio di proiezione sulla parete sulla quale è disposto il Reflex. I due coni<br />
di luce, una volta emessi dai proiettori, si trovano ad essere fra loro intersecanti.<br />
Questa voluta geometria di proiezione consegue il risultato che ad una certa<br />
distanza la quantità di luce sia tale da<br />
garantire un’uniforme distribuzione<br />
d’infrarosso nell’area d’intersezione e la cui<br />
Fig. 23<br />
densità è da considerare praticamente<br />
equipotente in ciascun punto. La radiazione<br />
di IR nell’attraversare così l’ambiente sorvegliato colpirà il dispositivo di<br />
riflessione che risponderà riflettendo in senso inverso l’IR<br />
fino a colpire il Ricevitore. La quantità d’infrarosso riflessa<br />
dal Reflex corrisponde all’area totale del prisma contenuto<br />
nella meccanica dell’unità di riflessione. Le caratteristiche<br />
del prisma sono tali da garantire comunque una risposta d’IR<br />
abbondante sull’unità ricevente in ogni situazione anche se<br />
l’angolo di irraggiamento subisce delle modificazioni per<br />
effetto di errori di allineamento e/o di collimazione, oppure<br />
Fig. 24
anche se il prisma non è perfettamente in direzione all’unità TX. Analoga<br />
eccellente risposta del prisma si ottiene anche se la meccanica che lo contiene<br />
dovesse subire nel tempo delle modificazioni<br />
meccaniche dovute ad esempio a dilatazioni<br />
termiche. L’unità TRX è un’unità autonoma e deve<br />
essere alimentata dall’esterno via cavo da un’unità<br />
d’interfaccia. L’interfaccia è un’unità che comunica<br />
con la centrale gli stati del rilevatore. L’unità TRX,<br />
Reflex ed interfaccia sono unità inscindibili, mentre<br />
la centrale alla quale questi rilevatori possono<br />
essere associati, può essere sostituita con qualsiasi<br />
Fig. 25<br />
centrale presente in commercio purché a 24 Volt, e certificata da<br />
Competent Body nazionali od internazionali, in ogni caso<br />
conforme alle norme EN 54/2-4 (ex UNI 9795).<br />
L’eventualità che un ostacolo di qualsiasi natura sia frapposto fra<br />
TRX e Reflex è discriminata dal rilevatore come un fattore di<br />
“Guasto”. In questo caso il Boomerang provvede ad inibire il<br />
Fig. 27<br />
Fig. 26<br />
criterio elettrico d’uscita d’incendio, abilitando<br />
invece un criterio elettrico separato di Guasto.<br />
Questo criterio elettrico di Guasto è inviato all’unità<br />
d’interfaccia la quale provvede ad inoltrare verso la<br />
centrale l’informazione. L’unità d’interfaccia<br />
dispone di due relè separati: uno d’incendio e l’altro<br />
di guasto. L’attivazione dell’uscita di guasto<br />
dispone di una temporizzazione, ammessa dalla<br />
norma EN 54/2/4, la quale, operando opportune selezioni, trattiene l’informazione<br />
di guasto per un tempo fino a 90 secondi. Sul rilevatore Boomerang il guasto può<br />
attivarsi o perché impedito dall’apposizione di un ostacolo, o perché un ostacolo<br />
produce un’indesiderata riflessione ambientale, od infine perché il livello d’IR<br />
ricevuto sull’unità TRX non è giudicato sufficiente dal ricevitore. Il caso<br />
d’indesiderate riflessioni prodotte dall’ambiente è in genere discriminato dal<br />
ricevitore come un’indebito incremento di segnale. Ciò produce un’uscita<br />
intermittente di Guasto sul pertinente relè d’interfaccia peraltro ripetuta da un<br />
LED localmente all’unità TRX. L’uscita di guasto è altresì prevista per essere<br />
abilitata durante la procedura di allineamento. Ricordiamo che specialmente in<br />
fase di progetto debbono sempre essere prese in esame con la miglior attenzione<br />
non solo la qualità delle merci che si intendono mettere a stock, la loro<br />
combustibilità, la densità per mq, la disposizione per area, ma anche e<br />
soprattutto fino a che altezza esse possono essere stivate. Quest’ultimo punto<br />
riveste grande importanza perché nel caso di collocazione del Boomerang, lo<br />
stivaggio delle merci può generare due diversi problemi ugualmente delicati:<br />
Il primo consiste nell’eventuale ostruzione prodotta dalle merci che se stivate su<br />
pallet a rack, possono ostruire il corretto sviluppo delle radiazioni infrarosse del
TRX o del Reflex. Il secondo consiste<br />
Fig. 28<br />
nell’eventuale riflessione d’infrarosso che i<br />
carichi a pallet possono produrre sull’unità<br />
RX. Per riflessione indesiderata s’intende<br />
che il carico su scaffale non di necessità<br />
debba essere costituito da oggetti metallici,<br />
vetro etc, ma da superfici che riflettendo in<br />
parte l’infrarosso del quale sono colpiti<br />
abbiano l’attitudine di rispondere per<br />
riflessione con angoli casuali. Eventuali riflessioni di questa natura possono<br />
essere anche pericolose per il corretto funzionamento dei rilevatori. Si consiglia<br />
quindi quando possibile di evitarle. Qualsiasi modello di rilevatore lineare da noi<br />
prodotto deve poter fare assegnamento sulla naturale collaborazione della<br />
configurazione geometrica della soffittatura per la raccolta di un fumo e di un<br />
fuoco. Il come, ed il dove posizionare il rilevatore riveste quindi un’importanza<br />
vitale per il completo successo delle caratteristiche operative dell’apparecchiatura.<br />
La norma Europea attualmente in vigore e che comunque sarà suscettibile di<br />
essere profondamente modificata, prevede che ad un singolo rilevatore lineare<br />
corrisponda un area di copertura “a pavimento” compresa tra m. 100 di<br />
lunghezza e m 15 di larghezza per un’altezza ammessa fino a m. 16. La norma in<br />
questo caso trascura quasi del tutto la conformazione geometrica del soffitto che<br />
in realtà, al contrario, è l’aspetto più <strong>importante</strong>. Sicché, nella attesa che la norma<br />
Fig. 29<br />
sia opportunamente modificata, si invita a considerare con estrema attenzione la<br />
conformazione del soffitto. Va anche detto, che come per altri sistemi di rilevazione,<br />
anche per i sistemi lineari debbono tenersi in considerazione aspetti che<br />
sono tutt’altro che accessori rispetto al “dove” collocare il rilevatore al di sotto<br />
della soffittatura. Vanno infatti considerate cautamente le condizioni locali
dell’edificio da proteggere, oltre che naturalmente le qualità del rischio<br />
d’incendio del materiale combustibile che si intende rilevare. Ricordiamo<br />
soltanto alcune delle variabili che più o meno intensamente possono modificare<br />
le condizioni ambientali quali: temperatura, umidità, pressione, ventilazione<br />
come condizioni generali. Nello specifico possono intervenire anche fattori<br />
localmente perturbativi quali produzione di calore da macchine utensili, di<br />
processo, e/o di lavorazione, produzione di vapore, nebbie, o vapori liberi in aria.<br />
Ed ancora, partenza o stop di condizionamenti riscaldamenti, impianti di<br />
aspirazione, aperture di finestre portoni, lucernari, aspiratori etc.<br />
Ricordiamo che le unità di rilevazione debbono essere fissate rigidissimamente ad<br />
una struttura anch’essa rigida. Né la struttura ed ancor meno le unità di<br />
rilevazione debbono essere soggette a vibrazioni di qualunque natura esse siano.<br />
Inoltre, le strutture debbono essere stabili, inteso che esse non debbono essere<br />
soggette a trazioni, pressioni, scuotimenti o movimenti di qualsiasi specie.<br />
Raccomandiamo di aver cura nella scelta del miglior luogo d’installazione anche<br />
da questo punto di vista. A questo<br />
proposito segnaliamo che con<br />
crescente frequenza vengono adottate<br />
nell’edilizia industriale strutture<br />
di tamponamento costituite da<br />
superfici d’acciaio o di alluminio con<br />
interposizione di sostanze<br />
poliuretaniche ad altissima densità.<br />
Generalmente questi pannelli sono<br />
delle dimensioni di 2 m o più di<br />
larghezza per un’altezza di 4 m o più.<br />
In genere questi pannelli sono<br />
Fig. 30<br />
maschiati lungo il lato maggiore del pannello con un innesto Maschio / Femmina.<br />
Nonostante che questo tipo di tamponamento sia dichiarato mediamente poco<br />
soggetto a dilatazioni per effetto del cambiamento di temperatura, dobbiamo<br />
avvertire che spesso abbiamo riscontrato che questa condizione non è esatta.<br />
Invitiamo quindi, quando possibile, ad astenersi dal fissare le unità a simili<br />
strutture e di preferire senz’altro un’eventuale struttura di capriata o del tetto in<br />
genere. Se questa scelta dovesse essere impedita per la sussistenza di vibrazioni<br />
sulle strutture portanti provocate da macchine o processi di lavorazione,<br />
consigliamo di porre le opportune domande presso il nostro ufficio tecnico.<br />
COLLOCAZIONE DELLE STAFFE ED INSERIMENTO DELLE UNITÀ<br />
La staffa è costituita da una robusta pressofusione di alluminio successivamente<br />
levigata e verniciata. Su questa staffa sia l’unità TRX sia l’unità Reflex possono<br />
essere collocate tramite una semplice pressione . La rimozione di ognuna delle<br />
unità può avvenire, per il contrario, con una semplice trazione. La conformazione
iconica su due lati della slitta maschio allestita sulla meccanica delle unità,<br />
prevede che il bloccaggio avvenga con assoluta precisione, agevolezza e<br />
semplicità nella cavità biconica femmina prevista sulla staffa (vedere Fig. 31).<br />
La possibilità d’installare la staffa separatamente da ciascuna unità permette<br />
all’operatore di poter fissare la staffa a discrezione su qualsiasi piano. La facoltà di<br />
collocare la staffa in qualsiasi posizione, unita alla costruzione micrometrica delle<br />
unità di rilevazione, consentono al sistema di conseguire qualunque orientamento<br />
arbitrario rispetto al piano di fissaggio. Il montaggio normalmente più usato è<br />
quello rappresentato nelle fig. 32-33-34-35. Tuttavia con assoluta disinvoltura<br />
possono essere selezionati posizionamenti diversi come in Fig 36-37-38-39.<br />
Fig. 31 Fig. 32<br />
Fig. 33 Fig. 34<br />
Fig. 35<br />
Fig. 36<br />
Fig. 37<br />
Fig. 38<br />
Fig. 39<br />
Fig. 40
MODELLI BOOMERANG DISPONIBILI<br />
I modelli disponibili sono divisi in relazione alle attitudini di rilevazione, ed in<br />
relazione alla distanza che deve essere superata tra TRX e Reflex.<br />
È così quindi che i rilevatori Boomerang vengono distinti per rilevazione di:<br />
FUMO = SMOKE (S) BOOMERANG “S”; oppure per rilevazione di<br />
FUOCO E FUMO = SMOKE & FIRE (SF) BOOMERANG “SF”.<br />
In relazione alla distanza tra TRx e Reflex sia i modelli “S” che quelli “SF” si<br />
distinguono per la capacità di lavorare fino a 30 m ; fino a 45 m; fino a 60 m o<br />
fino ad 80 m.<br />
RILEVATORI BOOMERANG S (Smoke / fumo)<br />
RILEVATORI BOOMERANG SF (Smoke-Fire / Fumo-Fuoco)<br />
1P/30-S S=Smoke - Fumo 1P/30-SF* SF=Smoke Fire - Fumo Fuoco<br />
2P/45-S S=Smoke - Fumo 2P/45-SF* SF=Smoke Fire - Fumo Fuoco<br />
3P/60-S S=Smoke - Fumo 3P/60-SF* SF=Smoke Fire - Fumo Fuoco<br />
4P/60-S S=Smoke - Fumo 4P/60-SF* SF=Smoke Fire - Fumo Fuoco<br />
* I modelli SF prevedono per la calibrazione l’uso obbligatorio dello strumento<br />
UTA oppure dell’adattatore ADM.<br />
ASSORBIMENTO BOOMERANG TX - RX S SF<br />
Normale Funzionamento 92 122<br />
Guasto 109 142<br />
Incendio Fuoco e Fumo 113 163<br />
Incendio + Guasto 123 170
UNITÀ TRASMITTENTE-RICEVENTE (TRX) - BOOMERANG S -<br />
L Tacca d’espulsione del filtro ottico principale<br />
L1 Tappo di chiusura della tacca d’espulsione del filtro<br />
ottico principale<br />
A Trimer di gestione dell’intensità di livello dell’IR<br />
emesso dal Trasmettitore<br />
1 LED di allarme incendio (rosso)<br />
D Dip Switch selezione della sensibilità<br />
3 LED di indicazione del livello ricevuto dal Ricevitore:<br />
acceso fisso : segnale scarso (guasto)<br />
spento : normale funzionamento<br />
lampeggiante : Segnale eccessivo<br />
4 LED di presenza di alimentazione (24 V. c.c.)<br />
E Pomello di azionamento brandeggio verticale<br />
F Pomello di azionamento brandeggio orizzontale<br />
Fig. 41<br />
UNITÀ RIFLETTENTE (REFLEX - RFX)<br />
Fig. 42<br />
E Pomello di rotazione sul piano verticale<br />
F Pomello di rotazione sul piano orizzontale<br />
PROCEDURA DI ALLINEAMENTO MESSA IN SERVIZIO E<br />
RA DEL RILEVATORE BOOMERANG S<br />
TARATU-<br />
Facciamo assegnamento che nell’installazione le avvertenze preliminari siano state<br />
seguite, e che la collocazione delle unità di rilevazione rispondano alle condizioni<br />
volute dalle nostre prescrizioni. Se di ciò siete certi procedere come segue:<br />
1) Montare le staffe come indicato nelle istruzioni. Inserite il dispositivo RFX, quello<br />
TRX ed azionando i pomelli E e F poneteli grossolanamente e reciprocamente di<br />
fronte.<br />
2) Togliete e conservate il tappo L1 dell’unità TRX. Con un cacciavite di piccole<br />
dimensioni esercitate una leva moderata nella tacca L fino ad espellere il filtro<br />
ottico principale. Inserite il connettore a 4 poli nella femmina del TRX, e se<br />
siete certi che i collegamenti dall’interfaccia siano esatti alimentate il<br />
dispositivo.<br />
3) Ruotate il trimmer “A” del TX in senso orario di 18 giri. In questo modo la<br />
potenza di IR emesso sarà massima. Non disponendo il trimmer di un fondo<br />
corsa non esercitate più giri di quelli indicati, potreste danneggiare il<br />
componente.<br />
4) Il LED “3” può a questo punto assumere tre condizioni: acceso fisso,<br />
lampeggiante, spento. La condizione da ottenere obbligatoriamente è che il
LED “3” sia lampeggiante (segnale eccessivo), e che questa condizione<br />
dipenda UNICAMENTE dalla riflessione del suo riflettore (REFLEX -RFX). Il<br />
LED può tuttavia essere spento (posizione vicina all’allineamento) o acceso<br />
fisso (posizione lontana dall’allineamento). Attenzione che in questa fase il<br />
LED lampeggiante può significare anche che i raggi IR potrebbero essere riflessi<br />
dall’ambiente e non dal Reflex, mentre il LED fisso significa che dovrà essere<br />
ricercato l’allineamento.<br />
ATTENZIONE: la condizione di partenza da ottenere è quella di LED “3”<br />
lampeggiante conseguito per la riflessione del suo riflettore. Se avete il<br />
dubbio che non sia il riflettore a provocare la condizione di LED lampeggiante,<br />
provvedete a coprire il riflettore con le due mani. Se il riflettore lavora<br />
sull’unità TRX la copertura del riflettore causerà l’accensione del LED “3” fisso.<br />
5) Partendo dalla condizione di LED “3” lampeggiante agite sul pomello “F” per eseguire<br />
il brandeggio orizzontale sul TRX non importa verso quale direzione (Dx o Sx).<br />
a) Continuerete a ruotare il pomello fino a quando da lampeggiante il LED non<br />
si spegnerà. Stop!<br />
b) Ruotate ora il pomello in senso inverso: il LED da spento, tornerà ad essere<br />
lampeggiante. Continuate a ruotare il pomello nella stessa direzione fino a<br />
quando il LED non si spegnerà. Stop!<br />
c) A questo punto sapete che quando il LED è spento il segnale è scarso e<br />
conoscete gli estremi sia di destra che di sinistra di dove il segnale è<br />
scarso. Quindi dovete ruotare il pomello in modo da porvi al centro di dove<br />
il LED permane lampeggiante tra i due estremi di LED spento. Questo<br />
significa che dovrete esercitare sul pomello un numero di giri pari all’esatta<br />
metà del numero dei giri per i quali il LED “3” permane lampeggiante.<br />
6) Eseguite la stessa procedura dei punti 5a-b-c azionando il pomello “E” per il<br />
brandeggio verticale dell’unità TRX. Anche per il brandeggio verticale il<br />
LED sarà lampeggiante, ed il TRX sarà al centro geometrico dei due assi della<br />
riflessione infrarossa ricevuta.<br />
7) Eseguite la centratura orizzontale e verticale anche sull’unità di riflessione.<br />
8) Tornate sull’unità TRX e prestando attenzione a non coprire il sistema ottico,<br />
ruotate il trimmer “A” del Tx in senso ANTIORARIO, fermandovi all’istante non<br />
appena otterrete lo spegnimento del LED “3”. A partire da questa condizione<br />
ruotate ora il trimmer “A” di mezzo giro in senso ORARIO. Il rilevatore è armato.<br />
9) Di norma non occorre dover agire sulla sensibilità, essa è di fabbrica<br />
selezionata con il dip switch tutti in posizione OFF che corrisponde alla<br />
massima sensibilità ammissibile dal sistema. Via, via che dovessero essere<br />
inseriti dal n 1 al n 4 i dip switch in ON la sensibilità diminuisce.<br />
10)A questo punto la procedura è terminata. Reinserite il filtro ottico principale<br />
esercitando una pressione energica sui lati fino ad avvertire lo scatto di chiusura<br />
all’interno della mascherina. Riponete il tappo L1 che avrete conservato<br />
dall’inizio della procedura. Pulite con un panno morbido il filtro, infine resettate<br />
il sistema.<br />
11)È buona norma eseguire una simulazione di funzionamento d’allarme la quale<br />
può essere fatta con un filtro apposito STF3 (non fornito in dotazione). Se non<br />
dovesse essere ottenuto l’allarme ricontrollare i collegamenti e la procedura<br />
dal punto “3”.
UNITA’ TRASMITTENTE RICEVENTE (TRX) - BOOMERANG SF -<br />
L tacca di espulsione del filtro ottico<br />
L1 Tappo di chiusura della tacca di espulsione filtro ottico<br />
A Trimmer di livello<br />
1 LED fuoco (solo Boomerang SF)<br />
acceso fisso : preallarme fuoco<br />
lampeggiante : allarme fuoco<br />
B Trimmer fuoco (solo Boomerang SF)<br />
C Trimmer fumo<br />
2 LED Fumo<br />
acceso fisso : preallarme fumo<br />
acceso lampeggiante : allarme fumo<br />
3 LED di livello del segnale infrarosso ricevuto<br />
acceso fisso : segnale scarso (guasto)<br />
spento : Normale funzionamento<br />
lampeggiante : segnale eccessivo<br />
PJ Presa Jack UTA - ADM<br />
4 LED di presenza alimentazione<br />
E Pomello di brandeggio piano verticale<br />
F Pomello di brandeggio piano orizzontale<br />
UNITA’ RIFLETTENTE<br />
Fig. 43<br />
Fig. 44<br />
E Pomello di azionamento brandeggio piano verticale<br />
F Pomello di azionamento brandeggio piano orizzontale<br />
PROCEDURA DI ALLINEAMENTO<br />
MESSA IN SERVIZIO E TARATURA DEL<br />
RILEVATORE BOOMERANG SF<br />
Facciamo assegnamento che nell’installazione le note applicative siano state<br />
seguite, e che la collocazione delle unità di rilevazione rispondano alle condizioni<br />
volute dalle nostre prescrizioni. Se di ciò siete certi procedete come segue:<br />
1) Montare le staffe come indicato nelle istruzioni. Inserite il dispositivo RFX,<br />
quello TRX ed azionando i pomelli E e F poneteli grossolanamente reciprocamente<br />
di fronte.<br />
2) Togliete e conservate il tappo L1 dell’unità TRX. Con un cacciavite di<br />
piccole dimensioni esercitate una leva moderata nella tacca L fino ad espellere<br />
il filtro ottico principale. Inserite il connettore a 4 poli nella femmina del TRX,<br />
e se siete certi che i collegamenti dall’interfaccia siano esatti alimentate il<br />
dispositivo.<br />
3) Ruotate il trimmer “A” del TX in senso orario di 18 giri. In questo modo la<br />
potenza di emissione dell’IR sarà massima. Non disponendo il trimmer di un<br />
fondo corsa non esercitate più giri di quelli indicati potreste danneggiare il<br />
componente.<br />
4) Il LED “3” può a questo punto assumere tre condizioni: Acceso fisso,<br />
lampeggiante, spento. La condizione da ottenere Obbligatoriamente è che il<br />
LED sia lampeggiante (segnale eccessivo), e che questa condizione dipenda<br />
UNICAMENTE dalla riflessione del suo riflettore (Reflex -RFX). Il LED può<br />
tuttavia essere spento (posizione vicina all’allineamento) od acceso fisso
(posizione lontana dall’allineamento). Attenzione che in questa fase il LED<br />
“3” lampeggiante può significare anche che i raggi IR potrebbero essere<br />
riflessi dall’ambiente e non dall’RFX., mentre il LED “3” fisso significa che<br />
dovrà essere ricercato l’allineamento.<br />
ATTENZIONE: La condizione di partenza da ottenere è quella di LED “3”<br />
lampeggiante conseguito per la riflessione del suo Reflex. Se avete il dubbio<br />
che non sia il TRx a produrre la condizione di LED lampeggiante, provvedete<br />
a coprire il riflettore con le due mani. Se l’unità Reflex lavora, sull’Unità TRx<br />
il LED “3” si accenderà fisso (segnale assente).<br />
5) Partendo dalla condizione di LED “3” lampeggiante agite sul pomello “F” per<br />
eseguire il brandeggio orizzontale sull’unità TRX, non importa verso quale<br />
direzione (Dx o Sx):<br />
a) Continuerete a ruotare il pomello fino a quando da lampeggiante il LED<br />
“3” non si spegnerà. Stop!<br />
b) Ruotate ora il pomello in senso inverso ed il LED da spento, tornerà ad<br />
essere lampeggiante. Continuate a ruotare il pomello nella stessa direzione<br />
fino a quando il LED “3” non si spegnerà. Stop!<br />
c) A questo punto sapete che quando il LED “3” è spento il segnale è scarso<br />
e conoscete gli estremi sia a destra che a sinistra di dove il segnale è<br />
scarso. Quindi dovete ruotare il pomello in modo da porvi al centro di dove<br />
il LED “3” permane lampeggiante tra i due estremi di LED spento. In altre<br />
parole significa che dovrete esercitare sul pomello un numero di giri pari<br />
alla esatta metà del numero dei giri per i quali il LED “3” permane<br />
lampeggiante.<br />
6) Eseguite la stessa procedura dei punti 5 (a-b-c) azionando il pomello “E” per<br />
il brandeggio verticale dell’unità TRX. Anche per il brandeggio verticale il<br />
LED sarà lampeggiante, ed il TRX sarà al centro geometrico dei due assi della<br />
riflessione infrarossa ricevuta.<br />
7) Eseguite la centratura orizzontale e verticale anche sull’unità di riflessione RFX.<br />
8) Tornate sull’unità TRX e prestando attenzione a non coprire il sistema ottico, ruotate<br />
il trimmer “A” del Tx in senso ANTIORARIO, fermandovi all’istante non appena<br />
otterrete lo spegnimento del LED “3”. A partire da questa condizione ruotate<br />
ora il trimmer “A” di mezzo giro in senso ORARIO. Il rilevatore è armato.<br />
9) Il TRX deve ora essere calibrato utilizzando lo strumento UTA eseguendo la<br />
seguente procedura:<br />
a) Inserite il Jack dello strumento di taratura UTA nella presa Jack (PJ) del<br />
TRX. Accendete l’UTA e selezionate la posizione “Detector”. Lo strumento<br />
partirà da valori negativi (-1.800) per portarsi in un tempo di ca. 50 sec. a<br />
valori positivi. Effettuate nell’arco di alcuni minuti la lettura del valore<br />
massimo ambientale corrispondente al momento di attività più vivace del<br />
luogo da proteggere (macchinari in moto, riscaldamenti accesi, apertura di<br />
portoni etc..).<br />
b) (Solo per Boomerang SF) Selezionate sullo strumento la posizione FIRE<br />
ed agendo sul trimmer “B” impostate un valore superiore di almeno 400<br />
divisioni alla lettura di picco del precedente punto 9a. (Es. lettura di picco<br />
in Detector pari a 80 divisioni = Assestamento della soglia di FIRE 480/<br />
400 + 80 = 480)<br />
c) Selezionare sullo strumento la posizione SMOKE, ed agendo sul trimmer<br />
“C” impostate un valore superiore di almeno 170 divisioni oltre il valore<br />
impostato per la soglia FIRE (Es. Soglia Fire 480 Soglia Smoke 480 + 170<br />
= 650) Come da esempio la soglia Smoke, la cui selezione dipende dal<br />
trimmer “C”, è quindi consigliato sia di 650 divisioni.
10)A questo punto la procedura è terminata. Reinserite il filtro principale<br />
esercitando sul bordo un’energica pressione fino allo scatto ottenuto sulla<br />
mascherina. Reintroducete il tappo L1, pulite con un panno morbido il filtro,<br />
resettate il sistema ed attendete un tempo nel quale nessun LED tranne quello<br />
di alimentazione deve essere acceso.<br />
11)È buona norma eseguire una simulazione di funzionamento in allarme, la quale<br />
può essere fatta con un filtro apposito STF3 (non in dotazione). Se non dovesse<br />
essere ottenuto l’allarme ricontrollare i collegamenti e la procedura dal punto “3”.<br />
COLLEGAMENTI ELETTRICI SULL’INTERFACCIA INT 8/BA.<br />
MENTAZIONE DEL SISTEMA.<br />
ALI-<br />
Fig. 45<br />
CONNETTORE FEMMINA<br />
Nelle figure è mostrato anche come si separa il connettore. Lo spezzone di cavo<br />
connesso al connettore è schermato e di tipo omologato e viene fornito con<br />
ciascuna unità per la lunghezza di ca. 1 m. Lunghezze maggiori sul cavo sono<br />
disponibili a richiesta. Tra connettore maschio e femmina è provvista una<br />
guarnizione tale da garantire una tenuta IP 55.<br />
MASSIME LUNGHEZZE DEI CAVI CONSIGLIATE<br />
Per cavi certificati CEI 2022<br />
3 x 0,5 mm≈ + Calza (lunghezza max 1000 m)<br />
Densità di maglia di protezione della Calza ( 90 % )
UNITÀ D’INTERFACCIA MODELLO INT8BA<br />
Fig. 46<br />
STATO DEL RELE’ D’ALLARME INCENDIO<br />
Il relè di allarme incendio è normalmente non energizzato e questa condizione<br />
non può essere modificata.<br />
CONDIZIONI DI USCITA DEL RELE’ DI GUASTO (ANOMALIA)<br />
Il relè di guasto può essere normalmente energizzato a seconda di una scelta che può<br />
essere eseguita sul Jumper “B”, così come mostrato nelle figure che seguono. Per<br />
NORMALMENTE si intende che l’unità ricevente sia in normale funzionamento.<br />
OPZIONI DI TEMPORIZZAZIONI SULL’USCITA DI GUASTO NELL’INTERFACCIA INT8/BA<br />
Molte delle centrali in<br />
commercio, tra le loro funzioni<br />
hanno anche la ritenzione di<br />
memoria in caso di guasto con<br />
contemporanea attivazione di un<br />
segnale acustico localmente alla<br />
centrale ed eventualmente<br />
remoto. Per guasto inutilmente<br />
registrati in centrale specie se gli<br />
Fig. 47<br />
episodi fossero frequenti perché<br />
attivi su impianti con più rilevatori soggetti a tali disturbi, è allestita una<br />
temporizzazione. La durata della temporizzazione nell’uscita del guasto dipende<br />
dalla posizione del Jumper “A”.<br />
DIMENSIONI INTERFACCIA INT8BA<br />
Fig. 48
DIMENSIONI DI INGOMBRO MODELLI S - SF<br />
Fig. 49<br />
I PIU FREQUENTI ERRORI NELLA TARATURA DEI MODELLI
BOOMERANG CON L’USO DELL’UTA<br />
Sullo strumento UTA i valori letti durante il tempo suggerito per eseguire la<br />
misura dei disturbi ambientali (10 min) possono<br />
variare molto rapidamente. Transistori che<br />
comportino impennate sul rumore di fondo<br />
ambientali letto sull’ UTA possono essere anche<br />
fisiologiche. Tuttavia se tali misure assumono<br />
valori superiori alle 800/900 divisioni per un<br />
tempo mediamente più lungo di tre secondi, tali da<br />
accendere il LED “1” e “2” di Rx, dovete diffidare<br />
immediatamente della<br />
affidabilità di quella linea<br />
perché simili risultati di lettura sono in genere<br />
l’espressione di qualche errore e possono prodursi<br />
per le seguenti ragioni:<br />
* La scelta della posizione del sistema potrebbe<br />
essere pessima, e comunque non adatta alla<br />
situazione per una delle ragioni ricordate<br />
dianzi.<br />
Fig. 50<br />
* Il livello dell’intensità dell’IR emesso dalla<br />
Tx è gravemente insufficiente oppure fra TRX e Reflex c’è un ostacolo<br />
(magari in vibrazione es. un filo d’acciaio, etc) che indebitamente modula la<br />
radiazione IR sull’unità Rx.<br />
* L’attività industriale che si tiene nell’edificio in quanto generatrice di<br />
intollerabili sorgenti di fumi, polveri o vapori richiede o un posizionamento<br />
delle unità diverso, oppure richiede un modello di rilevatore diverso.<br />
* Il rilevatore non è allineato sul suo riflettore (reflex).<br />
In tal caso Vi preghiamo di prendere lettura del “Manuale ARDEA” (Copyright ’02)<br />
sui casi particolari, oppure di rivolgerVi ai nostri centri di assistenza territoriali o<br />
se preferite direttamente al nostro ufficio tecnico. In tal caso Vi ricordiamo di<br />
sottomettere sempre per fax la pianta e la sezione dell’edificio, la descrizione<br />
dell’attività industriale, il tipo di problema riscontrato. Inoltre deve essere<br />
indicato se il falso allarme si è ottenuto per fumo o per fuoco, (nel modello<br />
BOOMERANG SF), quando questi episodi si sono verificati, ed in generale ogni<br />
notizia giudicata istruttiva circa le circostanze ritenute responsabili degli episodi<br />
indesiderati.<br />
CHECK DELL’ALLARME<br />
La condizione di test di un allarme dovrebbe essere sempre e comunque prodotta<br />
da una simulazione in scala ridotta di un vero incendio ambientale protetto.<br />
Tuttavia è altresì necessario conoscere se le connessioni elettriche sono state<br />
eseguite secondo le istruzioni, e se, una volta eseguite correttamente le<br />
connessioni elettriche, “otticamente” si è in condizione di conseguire l’allarme<br />
incendio.
CHECK DELL’ALLARME INCENDIO CON L’USO DI UN FILTRO<br />
ATTENUATORE (STF3)<br />
È indispensabile premettere che l’uso di filtri attenuatori, ancorché utili a<br />
conseguire un allarme, non sono fondati sui principi di rilevazione di fumo propri<br />
dell’algoritmo studiato nel rilevatore Boomerang, oltre che non disporre di<br />
alcuna base scientifica convincente. L’apposizione di un filtro ottico soddisfa<br />
soltanto al criterio di “assorbimento di luce” dal quale, si consegue l’allarme.<br />
È chiaro tuttavia che l’installatore, finita la procedura di allineamento e<br />
calibrazione, deve conoscere se almeno elettricamente può ottenere un allarme. A<br />
questo scopo è stato allestito un mezzo pratico, semplice, poco costoso e<br />
comunque utile ad ottenere questa informazione. È disponibile quindi il filtro<br />
attenuatore STF3. L’uso di tale filtro deve ridursi quindi alla breve conoscenza<br />
delle seguenti informazioni:<br />
a) Il filtro può essere usato con qualunque modello prodotto dalla nostra Società a<br />
prescindere dalla distanza operativa nella quale i rilevatori debbono lavorare.<br />
b) Il filtro deve essere usato rigidissimamente secondo la procedura, senza<br />
deviazioni od approssimazioni. Un uso errato del filtro non consegue<br />
all’unico presupposto per il quale<br />
il filtro deve essere usato: “Sapere<br />
se il rilevatore a certe condizioni<br />
commuta in incendio e/o in guasto”.<br />
È chiaro che questo punto<br />
essendo di importanza vitale deve essere seguito con particolare attenzione<br />
investendo una oggettiva responsabilità dell’installatore.<br />
c) Il filtro va usato sempre ed invariabilmente sull’Unità TRX. Mai sull’unità<br />
riflettente. Inoltre va usato quando si è certi che il rilevatore sia<br />
correttamente allineato e calibrato secondo le procedure qui descritte.<br />
d) Il supporto del filtro è un metacrilato sul quale sono disposte su due aree<br />
delle linee parallele ad interlinea diversa ottenute per processo fotografico e<br />
sono divise nella sequenza: a Sx del supporto il filtro è trasparente, al centro<br />
l’interlinea è più rada, a Dx l’interlinea è più intensa.<br />
e) Il filtro è particolarmente delicato: teme acqua e umidità, non deve essere<br />
toccato con le dita sporche, non può essere pulito con detergenti od alcooli,<br />
non deve essere abraso e soprattutto non deve essere per nessun motivo<br />
piegato. La fornitura del filtro e le istruzioni per l’uso sono fornite a<br />
richiesta separatamente.<br />
! IMPORTANTE<br />
Fig. 51<br />
Durante qualsiasi procedura di manutenzione o controllo che eseguirete in quota,<br />
ricordate che non potrete ottenere alcun istantaneo allarme guasto in centrale se<br />
avrete lasciato posizioni di temporizzazione di guasto sull’interfaccia.
Consigliamo quindi di portare il Jumper “A” in posizione 1 prima di accingervi a<br />
qualsiasi operazione in quota.<br />
* Sappiamo quanto sia facile incorrere in involontari errori. Spesso in tali errori<br />
si incorre per la pur necessaria disinvoltura nell’eseguire operazioni sempre<br />
uguali e notissime in quanto familiari. Tuttavia Vi preghiamo prima di<br />
attivare i sistemi di verificare un’ultima volta le connessioni dell’interfaccia<br />
da e per la centrale. Questo oltre che farVi risparmiare tempo in caso di errore,<br />
evita eventuali danneggiamenti delle unità in campo, le quali sono sovente<br />
difficili da raggiungere.<br />
* Prima di accingerVi a qualsiasi operazione da eseguire in quota, ci<br />
permettiamo di ricordare che sarete a lavorare a molti metri da terra.<br />
AccertateVi quindi che scale, trabattelli, o mezzi di sollevamento siano<br />
omologati ma ancor più che siano integri ed efficienti. ProvvedeteVi di<br />
cintura, scarpe, casco ed ogni accessorio utile per la vostra sicurezza. Evitate<br />
di collocare scale di fronte a porte e portoni, e nel caso, assicuratevi che le<br />
eventuali porte siano chiuse prima di accingerVi a salire sulla scala. Evitate<br />
di porre trabattelli o scale nei passaggi dove siano previsti transiti con merci<br />
che potrebbero urtare il mezzo di sollevamento sul quale state lavorando.<br />
Nel dubbio transennate l’area.<br />
* Prima di salire sul mezzo di sollevamento accertateVi di avere con Voi tutti<br />
gli utensili che Vi occorreranno in quota, inclusi gli equipaggi da montare.<br />
Suggeriamo ad esempio di legarVi ad un polso il cacciavite da trimmer per<br />
evitare che sfuggendoVi di mano durante la calibrazione vada in un luogo nel<br />
quale potrebbe persino essere impossibile da recuperare. Finchè operate in<br />
quota avvertite che nessuno stia sotto o comunque nei pressi della scala o del<br />
mezzo di sollevamento. Un utensile che dovesse cadere dalla quota potrebbe<br />
ferire anche gravemente un compagno.<br />
* Se usate un trabattello a ruote, ricordate che nel suo spostamento esso<br />
potrebbe essere soggetto a vibrazioni. Le vibrazioni potrebbero procurare lo<br />
spostamento e/o la caduta di quanto avrete riposto sull’assito del piano di<br />
lavoro. La caduta di uno degli equipaggi BOOMERANG o dell’UTA o<br />
dell’ADM, ad esempio, nel caso migliore, comporta la sicura perdita del<br />
prodotto. Prima di spostare il trabattello quindi ci permettiamo di suggerirVi<br />
di assicurare bene gli oggetti riposti sul piano di lavoro.<br />
COLORI DISPONIBILI<br />
Lo standard “S” dispone del contenitore dell’elettronica in alluminio anodizzato “Nero”<br />
Lo standard “SF” dispone del contenitore dell’elettronica in alluminio<br />
anodizzato “alluminio chiaro”
A richiesta sono possibili con brevi attese 10 RAL diversi (6 RAL sono di collana).<br />
Sono inoltre disponibili a richiesta 5 tipi diversi di dorature sia sulle plastiche<br />
che sulle meccaniche.<br />
GRADO DI PROTEZIONE<br />
I rilevatori raggiungono e superano il grado di protezione IP 44.<br />
ALTRI MODELLI PRODOTTI DALLA SETRONIC VERONA<br />
La nostra Società produce alcuni altri rilevatori a linea, tra i quali ricordiamo i seguenti:<br />
ARDEA EExd II° b – T 6 In esecuzione ANTIDEFLAGRANTE secondo CESI<br />
AD – EMA – 9 con grado di protezione IP 66 (distanza coperta fino a 150 m).<br />
ARDEA IP 65 “S” Esecuzione a protezione migliorata dello standard convenzionale<br />
“S” – IP 44. Questo standard comporta la gestione dell’intensità del livello del Tx da<br />
retroquadro con l’uso dell’interfaccia specifica INT 4/BA(distanza coperta fino a 150 m)<br />
MINIBOOMERANG Rilevatore concepito come il sistema BOOMERANG ma di<br />
dimensioni ridottissime e capace di raggiungere distanze fino a 40 m. Questo<br />
standard è “S” (smoke – fumo) ed è particolarmente adatto per usi particolari e<br />
molto delicati nella protezione incendi ad esempio di musei, gallerie d’arte, teatri,<br />
cinema, sale conferenze, chiese, locali di spettacolo ed intrattenimento,<br />
discoteche. L’impiego tuttavia più caratteristico è nei palazzi pregevoli per arte e<br />
storia.<br />
Sono inoltre disponibili rilevatori industriali progettati ad esempio per<br />
combustioni speciali di tipo chimico e/o da idrocarburi. La Società <strong>Setronic</strong><br />
<strong>Verona</strong> è inoltre depositaria di brevetti utili per il superamento di problemi di<br />
rilevazione incendi in edifici di qualsiasi forma e dimensione, affrontando del pari<br />
rischi d’incendio generati dai più diversi combustibili. Il nostro Ufficio Tecnico<br />
è quindi a Vostra disposizione per rispondere a qualsiasi richiesta diretta in<br />
questa direzione.<br />
Specifiche rilevazioni sono state inoltre studiate per la protezione di macchine di<br />
lavorazione, seguendo gli standard voluti dalla “direttiva Macchine”.<br />
FAC SIMILE DEL CERTIFICATO DI GARANZIA<br />
BOOMERANG così come tutti i prodotti costruiti dalla <strong>Setronic</strong> <strong>Verona</strong> S.r.l., sono<br />
garantiti dalle seguenti condizioni:<br />
1) Con riferimento alle condizioni di garanzia riportate in seguito la ns. Società si<br />
impegna a riparare in franchigia di ogni onere e spesa danni o difetti dei<br />
prodotti purché esaurientemente ascrivibili a difetto di lavorazione od errore<br />
imputabili alla <strong>Setronic</strong> <strong>Verona</strong> in quanto Società costruttrice. Il difetto di<br />
lavorazione o l’errore deve essere comunque certamente definito come tale dal<br />
nostro laboratorio. In nessun caso si prevede che l’accertamento del difetto sia<br />
dovuto dal nostro personale presso il luogo d’installazione dei prodotti. I<br />
prodotti dovranno, infatti, esserci restituiti in fabbrica ed ivi verranno quindi<br />
verificati. La comunicazione dell’emersione di un difetto deve esserci inoltrata
non oltre otto giorni dalla sua scoperta, e comunque non oltre 12 (dodici) mesi<br />
dalla data di consegna dei prodotti. I termini di garanzia non si applicano per<br />
minori deviazioni nello standard qualitativo che comunque rimane alto, e sul<br />
quale la <strong>Setronic</strong> <strong>Verona</strong> è assiduamente impegnata per ulteriori rafforzamenti.<br />
2) È facoltà della <strong>Setronic</strong> <strong>Verona</strong> rifiutare l’obbligazione liberamente assunta al<br />
punto 1, quando i prodotti fossero installati in situazioni ambientali abnormi o<br />
comunque non conformi alle prescrizioni normative o semplicemente non<br />
conforme al grado di protezione del rilevatore. Nessun termine di garanzia<br />
verrà ancora esteso per danni prodotti sui rilevatori per causa od indipendenza<br />
di incuria, negligenza, imperizia o comunque per non aver scrupolosamente<br />
seguito le prescrizioni previste nelle norme italiane e/o Europee oltre che<br />
quelle di carattere integrativo previste nella presente pubblicazione. Ogni<br />
prescritta norma relativa all’individuazione della giusta collocazione del<br />
rilevatore rispetto all’edificio da proteggere e rispetto alle caratteristiche del<br />
rilevatore BOOMERANG è data da noi per conosciuta da parte<br />
dell’utilizzatore e/o da parte dell’installatore.<br />
3) Sussistendo un guasto esaurientemente definito come tale dalla <strong>Setronic</strong><br />
<strong>Verona</strong>, potremo decidere se riparare il dettaglio oggetto del difetto o se<br />
sostituire in tutto od in parte il particolare difettoso.<br />
Quanto disposto è valido anche con qualunque dei nostri distributori o centri<br />
d’assistenza. La restituzione presso i nostri laboratori dei dettagli guasti o<br />
difettosi, dovrà essere accompagnata in ogni caso da un documento ufficiale<br />
nel quale appaia chiaramente la data dell’acquisto, la data di installazione, la<br />
data di accertamento del difetto, ed una breve descrizione del guasto<br />
accertato. In difetto di tale documento non si accetterà nemmeno l’ingresso del<br />
rilevatore.<br />
4) La riparazione eseguita non prolunga i termini di garanzia che comunque<br />
restano di dodici mesi. Nessuna estensione dei termini di garanzia per effetto<br />
della riparazione potrà quindi essere accordata.<br />
5) I rilevatori viaggiano a rischio dell’acquirente. Nessun danno prodotto per<br />
causa od indipendenza di inaccuratezza nella manipolazione e/o nel trasporto<br />
può esserci ascritto. A tale proposito la <strong>Setronic</strong> <strong>Verona</strong> nel quadro dell’estensione<br />
qualitativa totale, dichiara di aver messo a punto una configurazione<br />
d’imballaggio sia nello standard nazionale che Europeo sufficiente<br />
ad evitare danni ai prodotti contenuti per impatti corrispondenti al peso<br />
del collo lasciato cadere verticalmente da 2,5 m.<br />
6) Qualsiasi reclamo incluso ma non limitato alle condizioni qui riportate potrà<br />
essere opposto se ammissibile dalle vigenti norme Nazionali.<br />
7) Per qualsiasi controversia legale è competente il foro di <strong>Verona</strong>.
MEMO (si consiglia di scrivere a matita)<br />
.................................................................................................................................<br />
.................................................................................................................................<br />
.................................................................................................................................<br />
.................................................................................................................................<br />
.................................................................................................................................<br />
.................................................................................................................................<br />
.................................................................................................................................<br />
.................................................................................................................................<br />
.................................................................................................................................<br />
.................................................................................................................................<br />
.................................................................................................................................<br />
.................................................................................................................................<br />
.................................................................................................................................<br />
.................................................................................................................................<br />
.................................................................................................................................<br />
.................................................................................................................................<br />
.................................................................................................................................<br />
.................................................................................................................................<br />
.................................................................................................................................<br />
.................................................................................................................................<br />
.................................................................................................................................