LA CARTA DELLA BIODIVERSITÃ - Ambiente in Liguria
LA CARTA DELLA BIODIVERSITÃ - Ambiente in Liguria
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<strong>LA</strong> <strong>CARTA</strong> DEL<strong>LA</strong><br />
BIODIVERSITÀ<br />
STRUMENTO CONOSCITIVO<br />
ESSENZIALE PER <strong>LA</strong> TUTE<strong>LA</strong> DEL<strong>LA</strong><br />
BIODIVERSITA’ E L’APPLICAZIONE<br />
DEL<strong>LA</strong> DIRETTIVE 92/43 E 409/79 Ce<br />
Attilio Arillo, Mauro Giorgio Mariotti<br />
Università di Genova<br />
Dip. Te.Ris.
<strong>LA</strong> <strong>CARTA</strong> IN RETE
SPECIE E ALTRI ELEMENTI
SPECIE E ALTRI ELEMENTI
<strong>LA</strong> <strong>CARTA</strong> E’ COLLEGATA A DATABASE CON<br />
INFORMAZIONI DI MAGGIOR DETTAGLIO<br />
SPECIE<br />
•tutela legislativa<br />
•<strong>in</strong>teresse biogeografico<br />
•diffusione<br />
•altri valori<br />
•micro-habitat/ambiente della specie<br />
•tipologia di sensibilità e di rischio<br />
•fattori che hanno <strong>in</strong>fluenza negativa<br />
•fattori che hanno <strong>in</strong>fluenza positiva<br />
•suggerimenti gestionali<br />
COORDINATA CON DUE<br />
NUOVI PRODOTTI<br />
CONOSCITIVI DI GRANDE<br />
IMPORTANZA<br />
HABITAT<br />
RETE ECOLOGICA Natura 2000
Poichè la carta della biodiversità è stata illustrata <strong>in</strong> altre<br />
occasioni, richiamiamo l’attenzione sui due nuovi prodotti.<br />
<strong>in</strong> una prima parte<br />
sarà illustrata la rete ecologica Natura 2000 della <strong>Liguria</strong><br />
<strong>in</strong> una seconda parte<br />
sarà <strong>in</strong>vece presentata la carta degli habitat
Vari concetti di “Rete ecologica”
Nella term<strong>in</strong>ologia delle<br />
politiche ambientali:<br />
<strong>in</strong>sieme <strong>in</strong>tegrato di<br />
aree protette<br />
Nelle term<strong>in</strong>ologie delle competenze<br />
urbanistico-territoriali:<br />
sistema <strong>in</strong>tegrato di aree su cui<br />
effettuare azioni di conservazione e<br />
valorizzazione con promozione di<br />
sviluppi socio-economici locali<br />
Vengono privilegiati gli aspetti gestionali delle <strong>in</strong>frastrutture, dei servizi e<br />
gli aspetti percettivi del paesaggio (greenways, green belt ecc.)<br />
di “ecologico” non c’è nulla<br />
Il term<strong>in</strong>e “rete ecologica” ha un significato emotivo, non funzionale.
ete ecologica : sistema <strong>in</strong>terconnesso<br />
di unità ecosistemiche<br />
Conservazione della<br />
biodiversità<br />
Mantenimento dei processi<br />
ecologici<br />
La rete ecologica ai sensi della direttiva 92/43<br />
Art. 10.<br />
gli Stati membri si impegnano a promuovere la gestione di<br />
elementi del paesaggio che rivestono primaria importanza per la<br />
fauna e la flora selvatiche. ……<br />
Per paesaggio si <strong>in</strong>tende “paesaggio ecologico” <strong>in</strong> quanto viene specificato al<br />
comma successivo:<br />
Elementi che per ……….. il loro ruolo di collegamento sono essenziali per la<br />
migrazione, la distribuzione geografica e lo scambio genetico di specie<br />
selvatiche
La rete ecologica Natura 2000 deve pertanto:<br />
•evitare la frammentazione degli habitat peculiari delle<br />
specie obiettivo di conservazione di ciascun SIC;<br />
•favorire la connettività ecologica fra le popolazioni delle<br />
specie di <strong>in</strong>teresse comunitario entro e fra i SIC. A<br />
questo proposito è opportuno evidenziare che , ai f<strong>in</strong>i del<br />
raggiungimento delle f<strong>in</strong>alità della rete natura 2000,<br />
appaiono preferibili i così detti “modal corridors” (corridoi<br />
che connettono aree contenenti lo stesso tipo di comunità)<br />
piuttosto che i “contrast corridors” (Veronica, 1996) che<br />
connettono aree contenenti specie e comunità differenti.
<strong>LA</strong> RETE ECOLOGICA REGIONALE NATURA 2000<br />
PROBLEMI AFFRONTATI E RISOLTI<br />
primo problema : ogni specie ha proprie e peculiari esigenze ecologiche<br />
una rete per ciascuna specie ! Irrealistico<br />
prima semplificazione: raggruppamento delle specie aventi esigenze ecologiche<br />
simili (focal groups (Hess & K<strong>in</strong>g, 2002; Rub<strong>in</strong>o & Hess, 2002), ecological<br />
groups (Dramstad, 2001) , landscape species (Sanderson, 2002) , guilds (APAT,<br />
2003). Questa opera di semplificazione porta comunque ad avere tante reti quanti<br />
sono gli ecological groups.<br />
secondo problema : sono possibili numerose connessioni fra sic adiacenti<br />
rete eccessivamente fitta! irrealistico<br />
seconda semplificazione: <strong>in</strong>dividuazione del m<strong>in</strong>imo numero di connessioni<br />
ecologiche <strong>in</strong>dispensabile per la conservazione del gruppo di specie considerato,<br />
scegliendo quelle connessioni che presentano migliori caratteristiche ecologiche e<br />
m<strong>in</strong>ori difficoltà di attuazione<br />
terzo problema : detrattori
Raggruppamenti di specie con esigenze ecologiche simili (ecological groups).<br />
1) Specie legate a corsi d’acqua o legate alle sponde o zone ripariali; fauna ittica,<br />
alcuni anfibi (es. Rana italica), di odonati, di rettili (es. Natrix tessellata), di <strong>in</strong>vertebrati<br />
es. Unio elongatulus), di uccelli (es. Alcedo atthis);<br />
2) Specie legate a zone umide o raccolte d’acqua; alcune specie di odonati e la<br />
massima parte degli anfibi; alcune specie di felci, Drosera, P<strong>in</strong>guicula ecc.<br />
3) Specie di aree prative s.l., aree aperte o arbustive; (molte specie di Lepidotteri e<br />
di Uccelli);<br />
4) Specie prevalentemente forestali ; (Insetti xilofagi, molte specie di Chirotteri, di<br />
Uccelli e di flora ecc.);<br />
5) Specie di marg<strong>in</strong>e bosco-prato; Euplagia quadripunctaria, Lilium martagon ecc.);<br />
6) Specie di ecotono grotta/cavità e bosco; (soprattutto Chirotteri, Speleomantes)<br />
7) Specie rupicole (almeno <strong>in</strong> un momento del loro ciclo biologico) (alcune specie<br />
di flora, aree di nidificazione di alcuni rapaci ecc.)
RAGGRUPPAMENTO DELL’USO DEL SUOLO IN CATEGORIE ECOLOGICHE<br />
CORRISPONDENTI AGLI ECOLOGICAL GROUPS<br />
Fonti dei dati: <strong>CARTA</strong> FORESTALE; CARTE CORINE Land Cover, FOTO AEREE, altro<br />
zone umide, acquitr<strong>in</strong>i, zone paludose, pozze.<br />
Aree rupestri s.l.<br />
coste rocciose: battigia<br />
coste rocciose alte<br />
rocce nude, detriti di falda con sporadica vegetazione, aree rupestri<br />
praterie e/o praterie arbustate<br />
Torrenti e corsi d’acqua con buffer<br />
Boschi d’alto fusto e boschi <strong>in</strong>vecchiati<br />
Boschi irregolari e/o cedui semplici <strong>in</strong> attività<br />
Ecotono grotte o cavità e bosco <strong>in</strong>vecchiato<br />
Ecotono prato – bosco<br />
Aree ad arbusteto o a macchia.
<strong>CARTA</strong> DELLE CONNESSIONI ECOLOGICHE<br />
POTENZIALI FRA SIC<br />
In questa carta sono riportati tutti i livelli corrispondenti ai raggruppamenti<br />
delle categorie di uso del suolo costituenti i territori di idoneità ecologica<br />
degli ecological groups
Elementi della rete ecologica e tipologie di connessione<br />
NUCLEI COMPLESSI (siti areali). Corrispondono ai SIC e rappresentano aree di<br />
notevole complessità ecologica che devono essere connesse, ai f<strong>in</strong>i del mantenimento<br />
della loro funzionalità, con la rete. Nella term<strong>in</strong>ologia ecologica possono identificarsi con<br />
le core areas<br />
NUCLEI SEMPLICI (siti puntuali). Corrispondono ad aree esterne ai SIC, di sicura<br />
valenza ecologica per la conservazione della biodiversità, di ridotte dimensioni, tali da<br />
rappresentare elementi puntiformi alla scala di 1:25.000 e che rivestono un significato<br />
simile alle stepp<strong>in</strong>g stones poiché generalmente non sono <strong>in</strong> diretta cont<strong>in</strong>uità con la<br />
rete. In questa tipologia si ritrovano alcune zone ecotonali, grotte, rupi, pozze, zone<br />
umide ed alcune aree di fauna m<strong>in</strong>ore. Sono comunque elementi da assoggettare a<br />
valutazione di <strong>in</strong>cidenza sebbene esterni al SIC
CORRIDOI ECOLOGICI<br />
• corridoio cont<strong>in</strong>uo, che unisce senza discont<strong>in</strong>uità i gangli primari<br />
• corridoio discont<strong>in</strong>uo (stepp<strong>in</strong>g stones) che permette comunque,<br />
attraverso una sequenza di piccole aree di idoneità ecologica fra loro<br />
separate, una connessione per il gruppo di specie target<br />
3. corridoio a fondo cieco, def<strong>in</strong>ito anche bl<strong>in</strong>d corridor (Miklós 1996) o pen<strong>in</strong>sular<br />
wedg<strong>in</strong>g (JONGMAN 2004) : è un corridoio che non connette due SIC, ma è<br />
funzionale alla conservazione della biodiversità nel SIC <strong>in</strong> quanto l’area occupata dal<br />
corridoio contiene popolazioni sorgenti di specie protette.
Ciascuna delle tre precedenti categorie di corridoi può essere realizzata con<br />
forme di connessioni particolari quali:<br />
Fascia di collegamento d<strong>in</strong>amico. Rappresenta un tipo di connessione che<br />
presuppone una gestione d<strong>in</strong>amica per il mantenimento del collegamento. Esempio più<br />
tipico è rappresentato dalle fasce boscate di connessione nelle quali lo sfruttamento<br />
della biomassa è organizzato <strong>in</strong> modo da lasciare a rotazione nel tempo macchie di<br />
bosco <strong>in</strong>vecchiato con funzioni di stepp<strong>in</strong>g stones.<br />
Varco ecologico. Il significato è simile a quello <strong>in</strong>dicato da De Togni (2004) con<br />
qualche lieve differenza. Si def<strong>in</strong>iscono varchi ecologici le aree residue di idoneità<br />
ecologica <strong>in</strong> un territorio <strong>in</strong> progressiva antropizzazione. Questi lembi possono<br />
configurarsi come stepp<strong>in</strong>g stones <strong>in</strong> una matrice ricca di detrattori o bruschi<br />
restr<strong>in</strong>gimenti di corridoi <strong>in</strong> corrispondenza di aree fortemente antropizzate. Casi tipici<br />
sono rappresentati da corridoi fluviali di buona naturalità nei tratti di attraversamento di<br />
centri abitati, oppure una connessione che passa trasversalmente a valli sul cui fondo<br />
transitano autostrade e/o strade <strong>in</strong>tensamente trafficate o <strong>in</strong> cui sia prevedibile un<br />
aumento di attività e dell’edificato.
Nucleo semplice<br />
Varco ecologico<br />
SIC –<br />
Nucleo<br />
complesso<br />
Nucleo<br />
semplice<br />
Aree antropizzate<br />
Bl<strong>in</strong>d corridor<br />
SIC<br />
SIC –<br />
Nucleo<br />
complesso<br />
Stepp<strong>in</strong>g<br />
stones<br />
Corridoio<br />
cont<strong>in</strong>uo<br />
SIC<br />
SIC<br />
–<br />
Nucleo<br />
complesso<br />
SIC –<br />
Nucleo<br />
complesso<br />
Nucleo semplice<br />
Schema dei pr<strong>in</strong>cipali tipi di collegamento ecologico
Le zone che nella carta bionaturalistica regionale evidenziano una<br />
distribuzione l<strong>in</strong>eariforme di elementi importanti per la biodiversità<br />
sono utilizzati <strong>in</strong> via preferenziale per l’<strong>in</strong>dividuazione di “modal<br />
corridors”
Le zone <strong>in</strong>terposte fra i SIC e che presentano specie con alti valori di<br />
qualità (QUS) sono utilizzate <strong>in</strong> via preferenziale per l’<strong>in</strong>dividuazione<br />
delle connessioni ecologiche
Le zone che nella carta bionaturalistica regionale presentano una<br />
particolare ricchezza di specie sono da considerarsi come nuclei semplici<br />
o sono da utilizzarsi <strong>in</strong> via preferenziale come stepp<strong>in</strong>g stones
RETE ECOLOGICA:<br />
SINTESI DEL<strong>LA</strong> METODOLOGIA SEGUITA<br />
1<br />
Sovrapposizione, attraverso il GIS , dei layer costituenti la carta delle<br />
connessioni ecologiche potenziali con i layer della carta bio-naturalistica<br />
(avifauna, fauna m<strong>in</strong>ore, stazioni di presenza di specie ecc.)<br />
2<br />
Analisi delle caratteristiche delle specie obiettivo di conservazione dei SIC<br />
adiacenti per <strong>in</strong>dividuare le specie per le quali può essere funzionale ai f<strong>in</strong>i<br />
della loro conservazione la creazione di elementi di connessione ecologica.<br />
3<br />
Scelta del raggruppamento di categoria di uso del suolo corrispondente<br />
all’ecological group a cui appartengono le specie <strong>in</strong>dividuate . Se vi fossero<br />
più gruppi ecologici, vengono esam<strong>in</strong>ati separatemente<br />
4<br />
Analisi dei detrattori (strade, centri urbani ecc.) che impediscono o<br />
rendono difficoltosa la connessione Analisi del PTCP (<strong>in</strong>sediativo e<br />
vegetazionale) per evidenziare aree di potenziale criticità
5<br />
Verifica della possibilità di connessione ecologica fra sic adiacenti per<br />
ogni gruppo di specie target sulla base della presenza all’esterno del<br />
SIC di aree con caratteristiche idonee all’ecologia delle specie target ed<br />
una situazione favorevole dei detrattori<br />
6<br />
Scelta, qualora la verifica dia esito positivo, della tipologia di<br />
connessione fra i due SIC esam<strong>in</strong>ati<br />
7<br />
Snellimento della serie di corridoi e stepp<strong>in</strong>g stones con sottrazione<br />
dal layer di quegli elementi ridontanti (ogni nodo deve collegarsi solo<br />
con uno o con pochi corridoi ad un’altra nodo al f<strong>in</strong>e di semplificare il<br />
sistema)
<strong>CARTA</strong> DEGLI HABITAT<br />
• È stata costituita una banca dati con differenti livelli d’<strong>in</strong>formazione<br />
consultabili <strong>in</strong> ambiente GIS <strong>in</strong> progressivo aggiornamento<br />
• Essa rappresenta una prima base per successivi approfondimenti, che<br />
porteranno <strong>in</strong>evitabilmente a correzioni e <strong>in</strong>tegrazioni.<br />
• Le difficoltà sono state notevoli perché non esiste una metodologia<br />
chiara e condivisa; esistono <strong>in</strong>vece forti dubbi <strong>in</strong>terpretativi e serie<br />
difficoltà nella identificazione e localizzazione.<br />
• La scala nom<strong>in</strong>ale m<strong>in</strong>ima è 1:25.000, ma per diversi siti la scala è<br />
1:10.000<br />
• Presenta:<br />
• tessere con s<strong>in</strong>goli habitat sia mosaici o aspetti misti,<br />
• habitat dell’Allegato I (Direttiva 92/43)<br />
• habitat di specie<br />
• altri tipi di uso del suolo la cui conoscenza è utile ai f<strong>in</strong>i della<br />
programmazione di attività e misure di conservazione o<br />
monitoraggio.
Aree di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e
Ortofoto<br />
+<br />
Carte d’uso del<br />
Carta prelim<strong>in</strong>are<br />
suolo e forestale
Carta prelim<strong>in</strong>are<br />
Rilievi e valutazioni <strong>in</strong> campo
Redazione Carta def<strong>in</strong>itiva
Elaborazione dati statistici
Superfici habitat forestali all. I dir. 92/43<br />
11%<br />
7%<br />
32%<br />
9110<br />
9120<br />
91E0<br />
91H0<br />
9260<br />
92A0<br />
9330<br />
2%<br />
9340<br />
39%<br />
9%<br />
9540<br />
Elaborazione dati statistici
Elaborazione cartografie di s<strong>in</strong>tesi<br />
Esempio<br />
Habitat 4090 nei SIC della <strong>Liguria</strong>
La carta <strong>in</strong> rete
L’Atlante<br />
• Distribuzione geografica<br />
• Caratteri generali<br />
• Specie guida<br />
• Sistema degli habitat elementari e riferimenti fitosociologici<br />
• Aspetti d<strong>in</strong>amici e potenzialità<br />
• Rapporti con l’utilizzo del territorio<br />
• Importanza<br />
• Problematiche di conservazione<br />
• Tecniche di valutazione e identificazione<br />
• Indicazioni gestionali<br />
• Monitoraggio<br />
• Ricerca
L’Atlante
GRAZIE PER<br />
L’ATTENZIONE