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SIAMO COSÌ IDENTIDADE ÍTALO-BRASILEIRA<br />
S<br />
abina Brusemini, ítalovêneta,<br />
relata sua experiência<br />
de Brasil:<br />
“Sono arrivata in Brasile il<br />
3 novembre 2004, dopo 13 ore<br />
di viaggio cariche di stanchezza<br />
e di curiosità. Curiosità mista<br />
a paura nei confronti di un<br />
paese enorme ed eterogeneo<br />
quanto a razze, lingue e culture.<br />
Un paese di cui troppo spesso<br />
si sentono o si leggono notizie<br />
disarmanti, tanta è la<br />
violenza che si scatena durante<br />
un furto, un rapimento, un<br />
omicidio.<br />
Notizie che spaventano e<br />
che offuscano l´immagine del<br />
Brasile caldo e accogliente. Mi<br />
ritengo fortunata perché ho<br />
incontrato persone ricche dentro,<br />
persone che aprirono la<br />
porta delle loro case e del loro<br />
cuore ad una italiana che nulla<br />
poteva offrire se non pochi racconti<br />
dell’Italia e qualche esperienza<br />
fatta durante i suoi viaggi<br />
in Europa.<br />
Sono venuta nel Rio Grande<br />
do Sul a raccogliere il materiale<br />
per la mia tesi di laurea<br />
sul dialetto che si parla nella<br />
regione di colonizzazione italiana.<br />
Sono una studentessa<br />
della Scuola Superiore di Lingue<br />
Moderne per Interpreti e<br />
Traduttori dell´Università di<br />
Trieste. Studio portoghese da<br />
quattro anni, sono di origine<br />
veneta, ho pensato che con<br />
questa tesi avrei potuto conoscere<br />
la realtà veneta d´oltre<br />
oceano. Sono soddisfatta, perché<br />
ho raccolto buon materiale<br />
a Porto Alegre, grazie all’aiuto<br />
di Frei Rovilio Costa, ho visitato<br />
Santa Maria, Garibaldi,<br />
Flores da Cunha, Nova Pádua<br />
e Caxias do Sul. Ho conosciuto<br />
famiglie della colonia che<br />
mantengono la lingua, le tradizioni<br />
e i costumi veneti.<br />
È sorprendente come, dopo<br />
più di cent’anni, il dialetto italiano<br />
sia sopravvissuto alla<br />
modernità che spesso travolge<br />
il passato e lo rielabora per<br />
farne un prodotto commercializzabile<br />
da cui trarre profitto.<br />
Si sfrutta tutto quello che può<br />
essere venduto, persino un fenomeno<br />
- l’emigrazione italiana<br />
nel Rio Grande do Sul - scaturito<br />
dalle sofferenze di chi nel<br />
Nord Italia a fine ottocento non<br />
aveva di che vivere. Non importa<br />
se dell’Italia si conosce<br />
a mala pena la posizione geografica<br />
o la capitale. Non importa<br />
se non si distinguono i<br />
canti tipici delle regioni settentrionali<br />
da quelli più ritmati del<br />
soleggiato Meridione.<br />
Io del Brasile conoscevo<br />
poco e continuo ad ignorare<br />
molte cose della sua vastità<br />
territoriale e culturale. L´immagine<br />
del Brasile all’estero è comunque<br />
troppo stereotipata, come<br />
se il Brasile nel mondo fosse<br />
un’immagine sterile che non<br />
evolve e si cristallizza con il<br />
passare del tempo. Un grande<br />
puzzle fatto di tasselli quali il<br />
calcio, la samba, il carnevale,<br />
le spiagge, l’instabilità monetaria,<br />
le favelas, le donne facili...<br />
Alcuni di questi stereotipi<br />
spingono troppi miei connazionali<br />
ad imbarcarsi sul<br />
primo volo con destinazione<br />
Rio de Janeiro, Recife o Natal<br />
alla ricerca del piacere a scapito<br />
di chi vive in condizioni<br />
inimmaginabili per chi proviene<br />
da un paese come il mio.<br />
Durante il volo leggevo in<br />
una rivista brasiliana lo slogan:<br />
“O melhor do Brasil é o brasileiro.”<br />
Oggi posso affermare di<br />
aver colto almeno un significato<br />
di quello slogan che riassume<br />
con poche parole l’essenza<br />
di un paese enorme. L’elemento<br />
che accomuna i brasiliani,<br />
diversi per razza, cultura e a<br />
volte persino per lingua, è qualcosa<br />
di molto prezioso e sempre<br />
più raro: l’ospitalità.<br />
E il Rio Grande do Sul ne<br />
è un esempio. Colgo questa<br />
opportunità per ringraziare tutti<br />
coloro che ho conosciuto nel<br />
mio soggiorno e tutti quelli che<br />
O ITAL<br />
Q U E E S T Á<br />
mi hanno aiutato nella mia ricerca<br />
e che mi hanno saputo<br />
dare molto più di quanto avrei<br />
mai potuto immaginare”.<br />
Obrigado, Sabina, tentaremos<br />
corresponder às suas impressões<br />
e expectativas do Brasil. ☼<br />
* Prof. Rovílio Costa: Universidade Federal do RS, ou<br />
Academia Rio-grandense de Letras - Fone 051-333-61166 e-<br />
mail: rovest@via-rs.net, Sito: www.via-rs.com.br/esteditora Rua<br />
Veríssimo Rosa, 311 CEP 90610-280 - Porto Alegre-RS.<br />
Maio - Maggio 2005 - INSIEME - 26