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Edição 77 - Insieme

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SIAMO COSÌ IDENTIDADE ÍTALO-BRASILEIRA<br />

S<br />

abina Brusemini, ítalovêneta,<br />

relata sua experiência<br />

de Brasil:<br />

“Sono arrivata in Brasile il<br />

3 novembre 2004, dopo 13 ore<br />

di viaggio cariche di stanchezza<br />

e di curiosità. Curiosità mista<br />

a paura nei confronti di un<br />

paese enorme ed eterogeneo<br />

quanto a razze, lingue e culture.<br />

Un paese di cui troppo spesso<br />

si sentono o si leggono notizie<br />

disarmanti, tanta è la<br />

violenza che si scatena durante<br />

un furto, un rapimento, un<br />

omicidio.<br />

Notizie che spaventano e<br />

che offuscano l´immagine del<br />

Brasile caldo e accogliente. Mi<br />

ritengo fortunata perché ho<br />

incontrato persone ricche dentro,<br />

persone che aprirono la<br />

porta delle loro case e del loro<br />

cuore ad una italiana che nulla<br />

poteva offrire se non pochi racconti<br />

dell’Italia e qualche esperienza<br />

fatta durante i suoi viaggi<br />

in Europa.<br />

Sono venuta nel Rio Grande<br />

do Sul a raccogliere il materiale<br />

per la mia tesi di laurea<br />

sul dialetto che si parla nella<br />

regione di colonizzazione italiana.<br />

Sono una studentessa<br />

della Scuola Superiore di Lingue<br />

Moderne per Interpreti e<br />

Traduttori dell´Università di<br />

Trieste. Studio portoghese da<br />

quattro anni, sono di origine<br />

veneta, ho pensato che con<br />

questa tesi avrei potuto conoscere<br />

la realtà veneta d´oltre<br />

oceano. Sono soddisfatta, perché<br />

ho raccolto buon materiale<br />

a Porto Alegre, grazie all’aiuto<br />

di Frei Rovilio Costa, ho visitato<br />

Santa Maria, Garibaldi,<br />

Flores da Cunha, Nova Pádua<br />

e Caxias do Sul. Ho conosciuto<br />

famiglie della colonia che<br />

mantengono la lingua, le tradizioni<br />

e i costumi veneti.<br />

È sorprendente come, dopo<br />

più di cent’anni, il dialetto italiano<br />

sia sopravvissuto alla<br />

modernità che spesso travolge<br />

il passato e lo rielabora per<br />

farne un prodotto commercializzabile<br />

da cui trarre profitto.<br />

Si sfrutta tutto quello che può<br />

essere venduto, persino un fenomeno<br />

- l’emigrazione italiana<br />

nel Rio Grande do Sul - scaturito<br />

dalle sofferenze di chi nel<br />

Nord Italia a fine ottocento non<br />

aveva di che vivere. Non importa<br />

se dell’Italia si conosce<br />

a mala pena la posizione geografica<br />

o la capitale. Non importa<br />

se non si distinguono i<br />

canti tipici delle regioni settentrionali<br />

da quelli più ritmati del<br />

soleggiato Meridione.<br />

Io del Brasile conoscevo<br />

poco e continuo ad ignorare<br />

molte cose della sua vastità<br />

territoriale e culturale. L´immagine<br />

del Brasile all’estero è comunque<br />

troppo stereotipata, come<br />

se il Brasile nel mondo fosse<br />

un’immagine sterile che non<br />

evolve e si cristallizza con il<br />

passare del tempo. Un grande<br />

puzzle fatto di tasselli quali il<br />

calcio, la samba, il carnevale,<br />

le spiagge, l’instabilità monetaria,<br />

le favelas, le donne facili...<br />

Alcuni di questi stereotipi<br />

spingono troppi miei connazionali<br />

ad imbarcarsi sul<br />

primo volo con destinazione<br />

Rio de Janeiro, Recife o Natal<br />

alla ricerca del piacere a scapito<br />

di chi vive in condizioni<br />

inimmaginabili per chi proviene<br />

da un paese come il mio.<br />

Durante il volo leggevo in<br />

una rivista brasiliana lo slogan:<br />

“O melhor do Brasil é o brasileiro.”<br />

Oggi posso affermare di<br />

aver colto almeno un significato<br />

di quello slogan che riassume<br />

con poche parole l’essenza<br />

di un paese enorme. L’elemento<br />

che accomuna i brasiliani,<br />

diversi per razza, cultura e a<br />

volte persino per lingua, è qualcosa<br />

di molto prezioso e sempre<br />

più raro: l’ospitalità.<br />

E il Rio Grande do Sul ne<br />

è un esempio. Colgo questa<br />

opportunità per ringraziare tutti<br />

coloro che ho conosciuto nel<br />

mio soggiorno e tutti quelli che<br />

O ITAL<br />

Q U E E S T Á<br />

mi hanno aiutato nella mia ricerca<br />

e che mi hanno saputo<br />

dare molto più di quanto avrei<br />

mai potuto immaginare”.<br />

Obrigado, Sabina, tentaremos<br />

corresponder às suas impressões<br />

e expectativas do Brasil. ☼<br />

* Prof. Rovílio Costa: Universidade Federal do RS, ou<br />

Academia Rio-grandense de Letras - Fone 051-333-61166 e-<br />

mail: rovest@via-rs.net, Sito: www.via-rs.com.br/esteditora Rua<br />

Veríssimo Rosa, 311 CEP 90610-280 - Porto Alegre-RS.<br />

Maio - Maggio 2005 - INSIEME - 26

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