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DIBATTITO TEMA EM DEBATE<br />
Ma effettivamente cosa è che<br />
interessa alla comunità italo brasiliana<br />
L’enorme “fila della cittadinanza” – un fenomeno che colpisce specialmente l’America Latina – porta<br />
via energie, risorse e mette in secondo piano una vasta gamma di interessi che dovrebbero essere al<br />
centro dei compiti consolari in tutto il mondo. La domanda è se è questo che la comunità vuole.<br />
N<br />
ella lista ufficiale (ma<br />
ancora provvisoria)<br />
dei votanti per il referendum<br />
di giugno, la circoscrizione<br />
consolare di Curitiba (Stati<br />
del Paraná e Santa Catarina)<br />
risulta di 21.000 nomi. Una realtà<br />
che rappresenta comunque solo<br />
il 60% dei cittadini iscritti nell’anagrafe<br />
del consolato. Il numero<br />
rappresenta poco più di un<br />
quarto di quelli che si trovano<br />
nella “fila della cittadinanza”, di<br />
80.000 interessati. Al posto di<br />
21.000 elettori, quindi, potremmo<br />
averne, nel caso, 110.000 O ancora<br />
di più<br />
L’ipotesi – e questa realtà è<br />
più o meno simile in altri consolati<br />
come quelli di Porto Alegre,<br />
San Paolo e Rio de Janeiro – non<br />
è assurda. Se gli uffici consolari<br />
avessero la possibilità di espletare<br />
tutte le richieste inoltrate, potremmo<br />
avere ancora più elettori<br />
che l’Argentina, con i suoi quasi<br />
400.000. Solo San Paolo – la più<br />
popolosa città italiana fuori d’Italia<br />
– non ci sarebbero meno di<br />
80.000 elettori in tutta la sua enorme<br />
circoscrizione geografica.<br />
Se la procedura per il riconoscimento<br />
della cittadinanza italiana<br />
non è in sintonia con la<br />
realtà, che cosa dire di altri servizi<br />
dovuti ai cittadini già riconosciuti<br />
e che, nell’ordine del<br />
giorno, sono più urgenti ed importanti<br />
per una struttura governativa<br />
italiana Solo per averne<br />
un’idea, negli ultimi quattro anni,<br />
la concessione di passaporti è<br />
cresciuta del 40% e le richieste<br />
per l’autenticazione di documenti<br />
di studio fatto in Brasile è decuplicata.<br />
C’è un bisogno non contabilizzato<br />
di altri servizi nelle aree<br />
culturale, commerciale e persino<br />
turistica. E questo è risultato chiaro<br />
nell’unica analisi realizzata<br />
fino ad oggi, i cui risultati sono<br />
stati minuziosamente commentati<br />
nell’opera “La Comunicazione<br />
ed il Marketing nell’Amministrazione<br />
Pubblica: il caso del<br />
Consolato Generale d’Italia a<br />
Curitiba” (Gráfica Vicentini a<br />
Ediotora Ltda., 118 pagine), di<br />
Cassiana Toazza Caldeira. “È<br />
necessario creare – suggerisce lo<br />
studio in uno dei suoi punti conclusivi<br />
– un efficace sistema che<br />
permetta al Consolato Generale<br />
e alla sua rete consolare onoraria<br />
di fornire informazioni esaurienti<br />
alle persone che lo interpellano,<br />
eliminando o almeno diminuendo<br />
la sensazione di abbandono o<br />
di frustrazione che alcuni provano<br />
al non ottenere quello che<br />
desiderano”. Ogni dieci telefonate<br />
al consolato, sette non sono<br />
risposte.<br />
Di ciò è preoccupato il console<br />
Mario Trampetti che, sulla<br />
scia del dibattito alimentato dall’articolo<br />
che intitolammo “Politicamente<br />
insignificanti” (INSIE-<br />
ME, edizioni 75/76) ritorna a<br />
domandare che cosa, effettivamente,<br />
interessa alla comunità<br />
italo-brasiliana: un consolato intasato<br />
quasi esclusivamente nell’analisi<br />
delle nuove domande di<br />
riconoscimento della cittadinanza,<br />
ora ancor di più sotto pressione<br />
per la fila di cittadini che hanno<br />
deciso di andare in Italia per,<br />
da là, presentare la domanda, o<br />
impegnato nella realizzazione di<br />
altri obiettivi che abbiano a che<br />
• Foto DePeron<br />
• Il console Mario Trampetti e la copertina del libro scritto, partendo<br />
dalla ricerca realizzata per sapere quali sono le aspettative della<br />
comunità in relazione al Consolato Generale di Curitiba.<br />
• O cônsul Mario Trampetti e a capa do livro escrito a partir da pesquisa<br />
realizada para saber quais as expectativas da comunidade com relação ao<br />
Consulado Geral de Curitiba.<br />
vedere con la cultura, l’arte, l’economia,<br />
la formazione professionale,<br />
corsi di post-laurea, cooperazione<br />
scientifica e tecnologica,<br />
opportunità di lavoro nella Penisola<br />
e oltre.<br />
Trampetti approfitta dell’opportunità<br />
per chiarire che non fu<br />
sua l’espressione “Politicamente<br />
insignificanti” (nr.: il titolo, ovviamente,<br />
appartiene alla redazione,<br />
basandosi sui contenuti dell’articolo<br />
che affrontava il basso<br />
numero di elettori in tutto il Brasile),<br />
ma si rallegra del dibattito<br />
suscitato come di una cosa estremamente<br />
positiva. “È importante<br />
– ha detto – fare questa riflessione<br />
sulla presenza italiana in Brasile<br />
e sulle attività consolari” in<br />
tutta l’America Latina, dove la<br />
differenza tra il numero di cittadini<br />
riconosciuti ed il numero dei<br />
cittadini con diritti politici è molto<br />
grande. È risultato ancora più<br />
grande nell’ultimo relatorio pubblicato<br />
dal Ministero dell’Interno,<br />
dove si vede che lo sforzo per<br />
l’aggiornamento delle liste elettorali<br />
ha avuto successo in Europa<br />
e in altre aree del mondo, ma<br />
trova ancora seri problemi nelle<br />
Americhe, in particolare l’America<br />
del Sud.<br />
Maio - Maggio 2005 - INSIEME - 18