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Edição 77 - Insieme

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DIBATTITO TEMA EM DEBATE<br />

Ma effettivamente cosa è che<br />

interessa alla comunità italo brasiliana<br />

L’enorme “fila della cittadinanza” – un fenomeno che colpisce specialmente l’America Latina – porta<br />

via energie, risorse e mette in secondo piano una vasta gamma di interessi che dovrebbero essere al<br />

centro dei compiti consolari in tutto il mondo. La domanda è se è questo che la comunità vuole.<br />

N<br />

ella lista ufficiale (ma<br />

ancora provvisoria)<br />

dei votanti per il referendum<br />

di giugno, la circoscrizione<br />

consolare di Curitiba (Stati<br />

del Paraná e Santa Catarina)<br />

risulta di 21.000 nomi. Una realtà<br />

che rappresenta comunque solo<br />

il 60% dei cittadini iscritti nell’anagrafe<br />

del consolato. Il numero<br />

rappresenta poco più di un<br />

quarto di quelli che si trovano<br />

nella “fila della cittadinanza”, di<br />

80.000 interessati. Al posto di<br />

21.000 elettori, quindi, potremmo<br />

averne, nel caso, 110.000 O ancora<br />

di più<br />

L’ipotesi – e questa realtà è<br />

più o meno simile in altri consolati<br />

come quelli di Porto Alegre,<br />

San Paolo e Rio de Janeiro – non<br />

è assurda. Se gli uffici consolari<br />

avessero la possibilità di espletare<br />

tutte le richieste inoltrate, potremmo<br />

avere ancora più elettori<br />

che l’Argentina, con i suoi quasi<br />

400.000. Solo San Paolo – la più<br />

popolosa città italiana fuori d’Italia<br />

– non ci sarebbero meno di<br />

80.000 elettori in tutta la sua enorme<br />

circoscrizione geografica.<br />

Se la procedura per il riconoscimento<br />

della cittadinanza italiana<br />

non è in sintonia con la<br />

realtà, che cosa dire di altri servizi<br />

dovuti ai cittadini già riconosciuti<br />

e che, nell’ordine del<br />

giorno, sono più urgenti ed importanti<br />

per una struttura governativa<br />

italiana Solo per averne<br />

un’idea, negli ultimi quattro anni,<br />

la concessione di passaporti è<br />

cresciuta del 40% e le richieste<br />

per l’autenticazione di documenti<br />

di studio fatto in Brasile è decuplicata.<br />

C’è un bisogno non contabilizzato<br />

di altri servizi nelle aree<br />

culturale, commerciale e persino<br />

turistica. E questo è risultato chiaro<br />

nell’unica analisi realizzata<br />

fino ad oggi, i cui risultati sono<br />

stati minuziosamente commentati<br />

nell’opera “La Comunicazione<br />

ed il Marketing nell’Amministrazione<br />

Pubblica: il caso del<br />

Consolato Generale d’Italia a<br />

Curitiba” (Gráfica Vicentini a<br />

Ediotora Ltda., 118 pagine), di<br />

Cassiana Toazza Caldeira. “È<br />

necessario creare – suggerisce lo<br />

studio in uno dei suoi punti conclusivi<br />

– un efficace sistema che<br />

permetta al Consolato Generale<br />

e alla sua rete consolare onoraria<br />

di fornire informazioni esaurienti<br />

alle persone che lo interpellano,<br />

eliminando o almeno diminuendo<br />

la sensazione di abbandono o<br />

di frustrazione che alcuni provano<br />

al non ottenere quello che<br />

desiderano”. Ogni dieci telefonate<br />

al consolato, sette non sono<br />

risposte.<br />

Di ciò è preoccupato il console<br />

Mario Trampetti che, sulla<br />

scia del dibattito alimentato dall’articolo<br />

che intitolammo “Politicamente<br />

insignificanti” (INSIE-<br />

ME, edizioni 75/76) ritorna a<br />

domandare che cosa, effettivamente,<br />

interessa alla comunità<br />

italo-brasiliana: un consolato intasato<br />

quasi esclusivamente nell’analisi<br />

delle nuove domande di<br />

riconoscimento della cittadinanza,<br />

ora ancor di più sotto pressione<br />

per la fila di cittadini che hanno<br />

deciso di andare in Italia per,<br />

da là, presentare la domanda, o<br />

impegnato nella realizzazione di<br />

altri obiettivi che abbiano a che<br />

• Foto DePeron<br />

• Il console Mario Trampetti e la copertina del libro scritto, partendo<br />

dalla ricerca realizzata per sapere quali sono le aspettative della<br />

comunità in relazione al Consolato Generale di Curitiba.<br />

• O cônsul Mario Trampetti e a capa do livro escrito a partir da pesquisa<br />

realizada para saber quais as expectativas da comunidade com relação ao<br />

Consulado Geral de Curitiba.<br />

vedere con la cultura, l’arte, l’economia,<br />

la formazione professionale,<br />

corsi di post-laurea, cooperazione<br />

scientifica e tecnologica,<br />

opportunità di lavoro nella Penisola<br />

e oltre.<br />

Trampetti approfitta dell’opportunità<br />

per chiarire che non fu<br />

sua l’espressione “Politicamente<br />

insignificanti” (nr.: il titolo, ovviamente,<br />

appartiene alla redazione,<br />

basandosi sui contenuti dell’articolo<br />

che affrontava il basso<br />

numero di elettori in tutto il Brasile),<br />

ma si rallegra del dibattito<br />

suscitato come di una cosa estremamente<br />

positiva. “È importante<br />

– ha detto – fare questa riflessione<br />

sulla presenza italiana in Brasile<br />

e sulle attività consolari” in<br />

tutta l’America Latina, dove la<br />

differenza tra il numero di cittadini<br />

riconosciuti ed il numero dei<br />

cittadini con diritti politici è molto<br />

grande. È risultato ancora più<br />

grande nell’ultimo relatorio pubblicato<br />

dal Ministero dell’Interno,<br />

dove si vede che lo sforzo per<br />

l’aggiornamento delle liste elettorali<br />

ha avuto successo in Europa<br />

e in altre aree del mondo, ma<br />

trova ancora seri problemi nelle<br />

Americhe, in particolare l’America<br />

del Sud.<br />

Maio - Maggio 2005 - INSIEME - 18

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