REGOLAMENTO URBANISTICO - Comune di Seravezza
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<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Seravezza</strong> - Regolamento Urbanistico<br />
................................................... NORME E REGOLE DI GOVERNO, GESTIONE E ATTUAZIONE<br />
gli interventi <strong>di</strong> potenziamento delle reti esistenti, nonchè la realizzazione delle stesse reti<br />
nell’ambito delle aree <strong>di</strong> trasformazione urbanistica ed e<strong>di</strong>lizia, <strong>di</strong> cui al Titolo IV delle presenti<br />
norme e comunque in qualsiasi area <strong>di</strong> nuova urbanizzazione, devono essere <strong>di</strong> norma realizzate<br />
ed eseguite <strong>di</strong>rettamente dal <strong>Comune</strong>, ovvero date in concessione, anche attraverso la<br />
preliminare stipula della convenzioni con gli eventuali soggetti privati proponenti, per il<br />
trasferimento delle stesse all’A.A.T.O., eseguendo la relativa procedura adottata dalla stessa<br />
A.A.T.O. n° 1 <strong>di</strong> cui alla Deliberazione del C.d.A. n° 51 del 12 ottobre 2006.<br />
Articolo 80. Nuove classi <strong>di</strong> Pericolosità (adeguamento del P.S. al D.P.G.R. 26R/2007)<br />
1. In riferimento agli elaborati cartografici riguardanti le criticità <strong>di</strong> tipo geomorfologico,<br />
idraulico e sismico del territorio, già contenuti nel Quadro progettuale del P.S. vigente il R.U.<br />
definisce nuove classi <strong>di</strong> pericolosità e corrispondenti elaborati in adeguamento alla <strong>di</strong>sciplina e<br />
alle <strong>di</strong>rettive <strong>di</strong> cui alla D.P.G.R. 26R/2007 (Regolamento <strong>di</strong> Attuazione dell’art. 62 della L.R.<br />
1/2005), sulla base <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>sciplinato al precedente articolo 79 delle presenti norme.<br />
2. La pericolosità è valutata in accordo con quanto previsto dalla L.R. 1/2005 (Norme per il<br />
governo del territorio) e dal D.G.R. n°26/R del 27.04.2007 (Regolamento <strong>di</strong> Attuazione della<br />
precedente), tenendo conto e recependo della <strong>di</strong>sciplina e delle perimetrazioni del P.A.I.<br />
dell’Autorità <strong>di</strong> Bacino Toscana Nord e dell’Autorità <strong>di</strong> Bacino del F. Serchio, delle in<strong>di</strong>cazioni<br />
del P.T.C. della Provincia <strong>di</strong> Lucca, nonché dei risultati <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> ed approfon<strong>di</strong>menti<br />
successivamente condotti per iniziativa della amministrazione comunale, effettuati nelle aree<br />
urbane e nei principali centri abitati del territorio comunale ed in generale negli ambiti <strong>di</strong><br />
previsione <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> trasformazione.<br />
3. In particolare gli elaborati prodotti, aventi l’efficacia <strong>di</strong> cui al comma 4 del precedente<br />
articolo 79, sono i seguenti:<br />
− Carta delle Zone a Maggior Pericolosità Sismica Locale (ZMPSL), scala 1:10.000;<br />
− Carta della Pericolosità Geomorfologica, scala 1:10.000.<br />
− Carta della Pericolosità Idraulica, scala 1:10.000.<br />
Articolo 81. Zone a maggior pericolosità sismica Locale<br />
1. In applicazione delle “norme tecniche” allegate all’O.P.C.M. n° 3274/03, sono in<strong>di</strong>cate le<br />
modalità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione delle aree soggette ad amplificazione sismica; in particolare per il<br />
calcolo delle azioni sismiche <strong>di</strong> progetto e la valutazione dell’amplificazione del moto sismico,<br />
le <strong>di</strong>sposizioni richiamate evidenziano come i <strong>di</strong>versi profili stratigrafici del sottosuolo, in base<br />
alle loro caratteristiche <strong>di</strong> spessore e <strong>di</strong> rigidezza sismica (prodotto della densità per la velocità<br />
delle onde sismiche trasversali), possono amplificare il moto sismico in superficie rispetto a<br />
quello indotto alla loro base: il fattore moltiplicativo delle azioni sismiche orizzontali <strong>di</strong><br />
progetto <strong>di</strong>pende cioè dalla natura, dallo spessore e soprattutto dalla velocità <strong>di</strong> propagazione<br />
delle onde <strong>di</strong> taglio Vsh all’interno delle coperture.<br />
2. Le norme richiamate in<strong>di</strong>cano cinque (A, B, C, D, E) categorie <strong>di</strong> suolo fondazionale con<br />
<strong>di</strong>versa rigidezza sismica, caratterizzate da velocità Vs30 (definito come il valore me<strong>di</strong>o della<br />
velocità <strong>di</strong> propagazione delle onde sismiche trasversali o <strong>di</strong> taglio nei primi 30 metri sotto la<br />
base della fondazione) decrescenti e quin<strong>di</strong> da effetti amplificativi crescenti. In particolare:<br />
A) Formazioni litoi<strong>di</strong> o suoli omogenei molto rigi<strong>di</strong> caratterizzati da valori <strong>di</strong> Vs30 superiori a<br />
800 m/sec, comprendenti eventuali strati <strong>di</strong> alterazione superficiale <strong>di</strong> spessore massimo pari<br />
a 5 m.<br />
B) Depositi <strong>di</strong> sabbie e ghiaie molto addensate o argille molto consistenti, con spessori <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>verse decine <strong>di</strong> metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà<br />
meccaniche con la profon<strong>di</strong>tà e da valori <strong>di</strong> Vs3o compresi tra 360 m/sec e 800 m/sec<br />
(ovvero resistenza penetrometrica Nspt > 50, o coesione non drenata cu > 250 kPa.<br />
C) Depositi <strong>di</strong> sabbie e ghiaie me<strong>di</strong>amente addensate, o <strong>di</strong> argille <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a consistenza, con<br />
spessori variabili da <strong>di</strong>verse decine fino a centinaia <strong>di</strong> metri, caratterizzati da valori <strong>di</strong> Vs3o<br />
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