REGOLAMENTO URBANISTICO - Comune di Seravezza
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<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Seravezza</strong> - Regolamento Urbanistico<br />
................................................... NORME E REGOLE DI GOVERNO, GESTIONE E ATTUAZIONE<br />
ottocentesco) e <strong>di</strong> interesse architettonico in<strong>di</strong>viduati e catalogati sulla base delle indagini<br />
storico-cartografiche e delle schedature <strong>di</strong>rette dei singoli e<strong>di</strong>fici e complessi contenute nel<br />
Quadro Conoscitivo. Gli e<strong>di</strong>fici caratterizzano e strutturano il tessuto e<strong>di</strong>lizio presentando<br />
tipologie articolate e complesse o a schiera che emergono con evidenza all’interno dei <strong>di</strong>versi<br />
tessuti urbani e rurali rilevati. Sono prevalentemente organizzati all’interno <strong>di</strong> corti e androni,<br />
oppure sono costituiti da singole case rurali che per lo stato <strong>di</strong> conservazione, il valore<br />
architettonico, nonché per la presenza <strong>di</strong> finiture e strutture caratterizzanti i <strong>di</strong>versi tipi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong><br />
origine storica, rappresentano elementi significativi dell’identità storico – culturale del territorio<br />
comunale.<br />
2. Sulla base delle indagini storico-cartografiche, del rilievo urbanistico e della schedatura<br />
contenute nel quadro conoscitivo, il R.U. prevede interventi <strong>di</strong>fferenziati e graduali - per<br />
intensità <strong>di</strong> trasformazione ammissibile - secondo la seguente classificazione tipo-morfologica,<br />
in<strong>di</strong>cata con apposita simbologia negli elaborati cartografici del R.U.:<br />
− e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> valore storico-architettonico (1);<br />
− e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse storico-tipologico (2);<br />
− e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> valenza storico-ambientale (3).<br />
3. Per gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> valore storico-architettonico (1), gli interventi ammessi sono fino al<br />
“restauro e risanamento conservativo” (articolo 79 comma 2 lettera c della L.R. 1/2005) <strong>di</strong> cui<br />
all’articolo 17 comma 3 e quelli necessari al superamento delle barriere architettoniche ed<br />
all’adeguamento degli immobili per le esigenze dei <strong>di</strong>sabili, anche in aggiunta ai volumi<br />
esistenti e in deroga agli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> fabbricabilità (articolo 79 comma 2 lettera e), <strong>di</strong> cui<br />
all’articolo 17 comma 5 delle presenti norme. È fatto obbligo del mantenimento delle partiture e<br />
delle aperture originali poste sui fronti principali e delle strutture portanti orizzontali originali,<br />
con particolare attenzione per le coperture. Queste potranno essere sostituite, se deteriorate, solo<br />
con materiali analoghi a quelli originali con la possibilità dell’introduzione <strong>di</strong> materiali e<br />
tecnologie volte a garantire il rispetto delle norme sismiche.<br />
4. Sono comunque considerate ammissibili, nell’ambito degli interventi <strong>di</strong> restauro e<br />
risanamento conservativo, le seguenti ulteriori opere:<br />
a) opere volte all’utilizzazione residenziale <strong>di</strong> soffitte e sottotetti senza alterazione, anche<br />
parziale, del profilo altimetrico originario, con <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> creazione <strong>di</strong> terrazze a tasca. Ferme<br />
restando le norme ed i regolamenti igienico – sanitari, è ammessa l’apertura <strong>di</strong> finestre<br />
complanari all’andamento delle falde <strong>di</strong> copertura, per una superficie massima non superiore<br />
ad 1/6 della superficie complessiva del tetto;<br />
b) inserimento all’interno dell’e<strong>di</strong>ficio, senza alterazione della tipologia, della sagoma e dei<br />
prospetti; <strong>di</strong> servizi igienici illuminati e areati anche artificialmente, nonché <strong>di</strong> vani cucina;<br />
c) realizzazione <strong>di</strong> soppalchi interme<strong>di</strong>, purché la superficie <strong>di</strong> soppalco sia situata dalla parte<br />
opposta delle pareti finestrate del vano in cui si intende inserirli e che l’altezza, al <strong>di</strong> sopra e<br />
al <strong>di</strong> sotto del soppalco, non sia inferiore a mt. 2,00;<br />
d) opere finalizzate al recupero e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong> manufatti e porzioni secondarie dell’e<strong>di</strong>ficio<br />
degradanti quali superfetazioni, ampliamenti e aggiunte <strong>di</strong> epoca recente (purché assentite),<br />
me<strong>di</strong>ante la demolizione e ricostruzione dei volumi e delle eventuali sovrastrutture poste sui<br />
prospetti dell’e<strong>di</strong>ficio principale e non coerenti od in contrasto con le caratteristiche<br />
tipologiche tra<strong>di</strong>zionali. Il recupero e<strong>di</strong>lizio potrà avvenire anche attraverso un <strong>di</strong>verso<br />
accorpamento dei corpi <strong>di</strong> fabbrica demoliti, ma ferma restando la superficie utile e il<br />
volume esistenti.<br />
5. Per e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse storico-tipologico (2); gli interventi ammessi sono fino alla<br />
“ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia” (articolo 79 comma 2 lettera d della L.R. 1/2005) <strong>di</strong> cui al precedente<br />
articolo 17 comma 4 delle presenti norme, con esclusione della demolizione con fedele<br />
ricostruzione (comma 4 lettera a dello stesso articolo 17).<br />
6. Nell’ambito della ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia per gli e<strong>di</strong>fici classificati <strong>di</strong> interesse storicotipologico<br />
(2) sono altresì ammesse le seguenti ad<strong>di</strong>zioni funzionali <strong>di</strong> cui al comma 4 lettera c<br />
dello stesso articolo 17:<br />
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