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REGOLAMENTO URBANISTICO - Comune di Seravezza

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<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Seravezza</strong> - Regolamento Urbanistico<br />

................................................... NORME E REGOLE DI GOVERNO, GESTIONE E ATTUAZIONE<br />

1. Ai fini della valutazione degli effetti ambientali, determinati da previsioni, azioni ed<br />

interventi in<strong>di</strong>viduati dal R.U. o dai Piani Attuativi, il P.S. prescrive che siano da prendere<br />

prioritariamente in considerazione i seguenti elementi e componenti territoriali – in<strong>di</strong>cati nella<br />

tavola n° 1 del Quadro progettuale (tipologie <strong>di</strong> risorse dei Sistemi e Sub-sistemi territoriali)<br />

secondo le categorie del P.I.T. e ritenuti risorse essenziali del territorio <strong>di</strong> <strong>Seravezza</strong>, <strong>di</strong> norma<br />

dettagliatamente in<strong>di</strong>cati – per ogni partizione spaziale – nelle “Schede prescrittive <strong>di</strong><br />

valutazione integrata”, <strong>di</strong> cui all’elaborato 4C del R.U.:<br />

a) relativamente al “territorio aperto” e rurale:<br />

- i bacini idrografici, caratterizzati dalla rete idrografica superficiale con gli alvei <strong>di</strong><br />

pertinenza (ovvero il sistema idrografico e le aree <strong>di</strong> pertinenza fluviale identificato con<br />

l’alveo del corso d’acqua),<br />

- la risorsa acquifera sotterranea (falda superficiale e profonda);<br />

- le cime e gli affioramenti rocciosi nonché le strutture e i rilievi collinari e montuosi con la<br />

relativa consistenza morfologica (intesi come elementi orografici e come caratteri che<br />

connotano il territorio comunale sotto <strong>di</strong>versi e molteplici profili <strong>di</strong> indagine e <strong>di</strong> analisi);<br />

- le praterie, i prati – pascoli e arbusteti (ovvero il soprasuolo non boscato un sistema <strong>di</strong><br />

spazi naturali e ad uso antropico strutturante il territorio montano che si rileva in forme<br />

sia <strong>di</strong>ffuse che episo<strong>di</strong>che);<br />

- i boschi e le foreste (categoria <strong>di</strong> beni naturali spontanei e talvolta <strong>di</strong> forme d’uso del<br />

suolo - come i castagneti cedui e da frutto - la cui copertura risulta prevalente in gran<br />

parte del territorio comunale ed in particolare in tutto il contesto montano e collinare);<br />

- gli oliveti (sistemazioni agrarie e forme d’uso del suolo storiche e talvolta <strong>di</strong> origine<br />

antica che strutturano in particolare la pianura e caratterizzano l’assetto degli<br />

inse<strong>di</strong>amenti) e le altre colture arboree (principalmente limitati brani vigneti e frutteti<br />

nelle aree pedecollinari);<br />

- i coltivi, gli orti e i seminatavi (forme d’uso del suolo largamente e storicamente <strong>di</strong>ffuse<br />

nella pianura e attorno ai centri montani la cui estensione e il cui andamento nel corso del<br />

tempo si impone soprattutto a valle del capoluogo).<br />

b) relativamente agli “inse<strong>di</strong>amenti e permanenze storiche”:<br />

- centri, borghi e nuclei (forme inse<strong>di</strong>ative storicamente presenti sul territorio,<br />

morfologicamente ancora leggibili e identificabili, sia nell’ambito della pianura che in<br />

quello montano);<br />

- e<strong>di</strong>fici e spazi <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong>ffusi (singoli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> origine ed impianto storico, presenti<br />

in forme non aggregate che costituiscono la “forma elementare <strong>di</strong> occupazione <strong>di</strong> suolo” e<br />

si qualificano per il rapporto con il loro imme<strong>di</strong>ato intorno);<br />

- alpeggi (inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> montagna <strong>di</strong>ffusi costituiti da uno o più e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> tipo rurale,<br />

relativo area <strong>di</strong> alimentazione e infrastrutture viarie definite mulattiere o sentieri che ne<br />

garantivano vaste e <strong>di</strong>ffuse relazioni con i centri abitati <strong>di</strong> riferimento);<br />

- partizioni territoriali e tessitura fon<strong>di</strong>aria (elementi <strong>di</strong> un assetto inse<strong>di</strong>ativo storico,<br />

rilevabili come permanenze, anche in forme incomplete e residue);<br />

- viabilità e percorsi (rete storica <strong>di</strong>ffusa strutturante sia gli ambiti <strong>di</strong> pianura che quelli<br />

della montagna rilevabile come permanenza <strong>di</strong>ffusa e conservata);<br />

c) Relativamente agli “inse<strong>di</strong>amenti recenti”:<br />

- inse<strong>di</strong>amenti prevalentemente residenziali (consistono in ampie e <strong>di</strong>ffuse parti a carattere<br />

urbano con uso prevalentemente residenziale, maggiormente rilevabili nella pianura<br />

compresa tra Corvaia e Forte dei Marmi);<br />

- inse<strong>di</strong>amenti prevalentemente produttivi (<strong>di</strong>ffusi soprattutto nella pianura <strong>di</strong> Querceta e<br />

lungo il corso del fiume, rappresentano un sistema inse<strong>di</strong>ativo fortemente integrato con il<br />

territorio e gli altri tipi inse<strong>di</strong>ativi, senza escludere situazioni <strong>di</strong> forte criticità e <strong>di</strong><br />

conflitto);<br />

- attrezzature e infrastrutture <strong>di</strong> interesse generale (costituiscono risorse del territorio in<br />

rapporto agli inse<strong>di</strong>amenti esistenti e parametro <strong>di</strong> riferimento per il <strong>di</strong>mensionamento <strong>di</strong><br />

quelli futuri, prefigurati dal piano stesso);<br />

.......................................................................................................................... Pag. 129

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