REGOLAMENTO URBANISTICO - Comune di Seravezza

Comune di Seravezza - Regolamento Urbanistico
................................................... NORME E REGOLE DI GOVERNO, GESTIONE E ATTUAZIONE
dei campi) o il loro ruolo di collegamento (come gli stagni o i boschetti) sono essenziali per la
migrazione, la distribuzione geografica e lo scambio genetico di specie selvatiche.
6. L’individuazione della rete ecologica a livello comunale, che riveste un importantissimo
ruolo per limitare il fenomeno della frammentazione ambientale a seguito dell’espansione della
matrice antropica nell’ambito della pianificazione urbanistica, è assicurata mediante la
disciplina del P.S. relativa al Sub-sistema funzionale delle “Reti e connessioni ecologiche” e
alle indicazioni di dettaglio di cui al successivo articolo 99.
Articolo 99. Elementi ed indicazioni per la formazione della Rete ecologica comunale
1. Ai sensi della Del G.R. n° 1148/2002, le reti e le connessioni ecologiche sono un insieme di
unità ecosistemiche (habitat) di alto valore naturalistico (aree nucleo) interconnesse con un
sistema di elementi connettivi (aree di collegamento ecologico) con funzione di mantenimento
delle dinamiche di dispersione degli organismi biologici e della vitalità di popolazioni e
comunità, di salvaguardia della vita e del movimento degli organismi viventi delle varie specie.
2. Comprendono anche ecosistemi isolati funzionali alla dispersione di specie appartenenti a
gruppi particolarmente vagili e aree cuscinetto con funzione di mitigazione dell’effetto della
matrice insediativa sugli ecosistemi naturali. Oltre a costituire un sistema interconnesso di
habitat in stretto rapporto con le metapopolazioni e le specie interessanti (specie focali, specie
guida) presenti di cui salvaguardare la biodiversità , la rete ecologica rappresenta anche un
sistema paesistico, a supporto prioritario di fruizioni percettive e ricreative, soprattutto in un
territorio comunale in cui, oltre a un alto numero di Siti della Rete Natura 2000, ricade il
territorio del Parco Regionale delle Alpi Apuane.
3. Sono obiettivi specifici di sub-sistema funzionale di cui al comma 7 del precedente articolo
98, in attuazione della L.R. 56/2000 (Norme per la conservazione e la tutela degli habitat
naturali e seminaturali della flora e della fauna), da perseguire nella formazione dei piani
attuativi, nei piani delle attività estrattive e nei progetti di coltivazione, negli interventi di natura
edilizia diretti soggetti al rilascio di titoli abilitativi:
- la salvaguardia delle seguenti formazioni vegetazionali e habitat: faggete, boschi di
latifoglie, castagneti, boschi ripariali, praterie secondarie, formazioni arbustive, aree rupestri,
corsi d’acqua, colture arboree tradizionali, che ne favorisca lo sviluppo qualitativo sia in
termini di superficie che in termini di valore ecologico funzionale tenendo conto dei diversi
livelli di organizzazione ecologica coinvolti (individuo, popolazione, comunità, ecosistema e
paesaggio);
- l’individuazione di politiche e azioni per attenuare la frammentazione degli ambienti naturali
per cause antropiche nelle aree montane (attività estrattive e infrastrutture, indicate nella tav.
3 del Quadro Progettuale del P.S.), processo che determina una progressiva riduzione della
superficie degli habitat e un aumento del loro isolamento, tenendo conto anche delle
indicazioni della proposta di Piano del Parco delle Alpi Apuane;
- la tutela e salvaguardia delle aree costituenti varchi e connessioni ambientali di pianura,
indicate nella tav. 3 del Quadro Progettuale, che costituiscono gli ambiti capaci di garantire
la funzionalità delle reti ecologiche e al contempo di contenere la saldature degli
insediamenti, secondo criteri che evitino il più possibile la frammentazione da
urbanizzazione e la insularizzazione degli ecosistemi, individuando elementi connettivi del
paesaggio.
4. In particolare, nel territorio comunale possono essere distinti tre sistemi territoriali, definiti
secondo l'articolazione territoriale in partizioni spaziali del territorio di cui all'articolo 14 del
R.U., con caratteri ecologici e paesaggistici distinti per i quali ai commi seguenti sono definite
specifiche direttive di tutela, valorizzazione e gestione:
a) Le aree naturali e seminaturali di collina e montagna (partizioni spaziali EN) sono
caratterizzate da una continuità estesa di formazioni forestali, in particolare faggete nella
parte più interna e boschi di latifoglie alle quote più basse, che sono parte integrante del
sistema ambientale delle Alpi Apuane e i cui obiettivi da perseguire, per la rete sono:
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