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REGOLAMENTO URBANISTICO - Comune di Seravezza

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<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Seravezza</strong> - Regolamento Urbanistico<br />

................................................... NORME E REGOLE DI GOVERNO, GESTIONE E ATTUAZIONE<br />

protetti con idonei parapetti che garantiscano una fruizione in sicurezza del sito per persone<br />

ed animali. I parapetti sono da realizzarsi secondo la normativa tecnica vigente, con materiali<br />

tra<strong>di</strong>zionali e tipici del paesaggio minerario delle cave apuane: muratura in scaglie <strong>di</strong> marmo,<br />

profilati in metallo (acciaio inox o zincgato), legno <strong>di</strong> essenze locali;<br />

- le opere paramassi per la protezione e l’incolumità <strong>di</strong> persone, animali e cose devono essere<br />

realizzati secondo le prescrizioni della normativa tecnica vigente;<br />

- i muri <strong>di</strong> contenimento e le altre opere <strong>di</strong> tipo murario necessarie e funzionali al ripristino<br />

delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> fruibilità e <strong>di</strong> sicurezza del sito, devono essere realizzati con materiali<br />

provenienti dalla cava, evitando l’utilizzo <strong>di</strong> calcestruzzo ad eccezione dei casi in cui sia<br />

richiesto per specifiche ragioni <strong>di</strong> stabilità e sicurezza.<br />

11. Per lo smaltimento rifiuti e la bonifica <strong>di</strong> siti inquinati si applicano le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al il<br />

Titolo V della parte quarta del Dlgs 152/2006.<br />

12. La gestione dei materiali e delle eventuali terre da scavo dovrà essere eseguita secondo l<br />

in<strong>di</strong>cazioni dell’articolo 186, capo I, parte IV del Dlgs 152/2006.<br />

CAPO II – TUTELA DELL’INTEGRITA’ DELLE RISORSE BIOLOGICHE<br />

Articolo 95. Direttive per la gestione delle aree naturali non boscate<br />

1. Al fine <strong>di</strong> garantire l’integrità e <strong>di</strong> potenziare le qualità ambientali delle aree non coperte da<br />

boschi, in funzione dei <strong>di</strong>versi caratteri e delle modalità <strong>di</strong> evoluzione delle singole componenti<br />

ambientali, anche in coerenza e sinergia con le politiche del Parco delle Alpi Apuane, sono<br />

dettate le seguenti <strong>di</strong>rettive <strong>di</strong> tutela e salvaguar<strong>di</strong>a ada osseervare e perseguire nella formazione<br />

dei piani attuativi, nei piani delle attività estrattive e nei progetti <strong>di</strong> coltivazione, negli interventi<br />

<strong>di</strong> natura e<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong>retti soggetti al rilascio <strong>di</strong> titoli abilitativi::<br />

a) nelle aree extrasilvatiche <strong>di</strong> crinale e <strong>di</strong> alto versante ad elevata naturalità, la gestione, gli<br />

interventi e le attività devono essere orientati alla conservazione della bio<strong>di</strong>versità e degli<br />

habitat naturali e seminaturali, alla ricostruzione della continuità delle matrici ambientali ed<br />

al miglioramento della fruizione naturalistica, attraverso:<br />

- la riduzione e mitigazione degli impatti nelle aree compromesse dall’attività estrattiva o<br />

da elementi infrastrutturali, con interventi <strong>di</strong> restituzione me<strong>di</strong>ante tecniche <strong>di</strong> ingegneria<br />

naturalistica, utilizzando ecotipi locali <strong>di</strong> specie erbacee e arbustive caratteristiche degli<br />

stessi ambienti;<br />

- la gestione controllata e orientata per alcune aree <strong>di</strong> interesse scientifico quali i vaccinieti<br />

primari, prati umi<strong>di</strong> e torbosi, anche me<strong>di</strong>ante l’identificazione <strong>di</strong> aree cuscinetto <strong>di</strong><br />

protezione su cui impe<strong>di</strong>re attività inquinanti (campeggio libero, strade <strong>di</strong> accesso,<br />

scarichi, attività <strong>di</strong> pascolo, ecc.);<br />

- azioni <strong>di</strong> monitoraggio riguardanti l’evoluzione delle cenosi vegetali me<strong>di</strong>ante la<br />

sperimentazione <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong>versificate in aree simili (quali la <strong>di</strong>versa<br />

regolamentazione del pascolo, controllo o inter<strong>di</strong>zione dell’accesso nei prati umi<strong>di</strong> e<br />

torbosi);<br />

b) nelle aree extrasilvatiche <strong>di</strong> degradazione forestale, aree con pascolo intenso e <strong>di</strong> abbandono<br />

agro-silvopastorale e aree naturali <strong>di</strong> minor valore, la gestione, gli interventi e le attività<br />

devono essere orientati alla qualificazione del paesaggio naturale, favorendone la<br />

trasformazione verso un potenziamento della bio<strong>di</strong>versità, anche in funzione della<br />

formazione <strong>di</strong> reti ecologiche e <strong>di</strong> fasce cuscinetto <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> maggior valore attraverso:<br />

- il mantenimento e sostegno dell’attività della pastorizia al fine <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re l’infoltimento<br />

del cotico erboso nelle praterie xeriche;<br />

- azioni <strong>di</strong> conservazione degli arbusteti dei me<strong>di</strong> e bassi versanti con Genista ra<strong>di</strong>ata<br />

oppure a dominanza <strong>di</strong> Erica arborea, E. scoparia e Ulex europaeus;<br />

- azioni <strong>di</strong> monitoraggio e sperimentazione per definire le modalità <strong>di</strong> mantenimento della<br />

pastorizia, la trasformazione in praterie <strong>di</strong> maggior pregio naturalistico e le successive<br />

.......................................................................................................................... Pag. 110

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