REGOLAMENTO URBANISTICO - Comune di Seravezza

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Comune di Seravezza - Regolamento Urbanistico ................................................... NORME E REGOLE DI GOVERNO, GESTIONE E ATTUAZIONE 7 del P.T.C. della Provincia di Lucca. 4. In assenza di una precise disposizioni emanate dalla Regione Toscana si dovrà considerare l’ampiezza della zona di protezione pari a 500 m dal punto di prelievo. Tale parametro nel caso del pompaggio delle acque di falda dai pozzi è da ritenersi significativo, nel caso, invece, delle sorgenti assumerebbe maggiore importanza l’individuazione del bacino di alimentazione che sta a monte di ciascuna di esse al fine di indicare specifici limiti nell'uso del suolo per evitare la possibilità di infiltrazioni di inquinanti idroveicolati che possano mettere direttamente a repentaglio la qualità delle acque sorgive. 5. In attesa degli studi e degli approfondimenti di cui al precedente comma 1 lettera c),, dal momento che la salvaguardia della qualità e della quantità delle acque sotterranee dipende, sostanzialmente, dalla permeabilità delle rocce, dall’uso del suolo e dalle attività antropiche che si sviluppano in superficie, il R.U. associa alla zona di protezione la normativa prevista per la classe di vulnerabilità media o medio-bassa, a meno che il locale grado di vulnerabilità definito dalla relativa carta (facente parte integrante e sostanziale delle indagini geologico-tecniche del P.S. vigente) non preveda l’adozione di vincoli previsti per le classi elevata e molto elevata. 6. Il Comune, mediante il Servizio Lavori Pubblici, svolge l’attività di monitoraggio delle risorse idriche con particolare attenzione per la disponibulità di approvvigionamento e distribuzione dell’acqua potabile e, nel caso di insufficienza rispetto all’incremento di domanda connesa con l’attuazione delle previsioni del presente R.U., si fa carico del ricorso al nuovo attingimento dalla falda freatica delle quantità necessarie, mediante la costruzione di nuovi pozzi artesiani da localizzarsi, indicativamente, lungo l’asse che collega i campi pozzi di Via Catena e Via Bonazzera e da individuarsi puntualmente attraverso una specifica variante al Regolamento Urbanistico. Articolo 91. Salvaguarda delle risorse idriche superficiali 1. Il reticolo idrografico di riferimento è quello delle acque pubbliche che genericamente costituiscono il reticolo idrografico superficiale: i corsi d’acqua da considerarsi pubblici sono individuati secondo le indicazioni contenute nelle Gazzette Ufficiali del Regno d’Italia del 1913 ed elenco suppletivo del 1922, nell’elenco dei corsi d’acqua per il corretto assetto idraulico del P.I.T. (D.C.R. 2007/45) regionale, nonché gli elementi idrografici indicati a doppio tratto sulle mappe catastali. Le principali aste di riferimento sono Canale di Basati, Rio Bonazzera, Canale di Cansoli o del Giardino, Canale delle Piastre o di san Michele, Canale di Riomagno o di Giustagnana, Torrente Serra e Canale del Prato di Greppia, Rio Strettoia, Torrente Turrite secca, Torrente Vezza, Fiume Versilia. 2. Dovranno essere garantite le fasce di rispetto dei corsi d’acqua (fiumi, canali, fossi) così come disposto dall’articolo 96 del R.D. 25/07/1904 e dalle misure di salvaguardia del P.I.T. (Titolo 2, articolo 36) e dal D. Lgs. 152/06 (Titolo III, capo IV, art. 115). 3. Nei corpi idrici superficiali le caratteristiche qualitative delle acque devono rientrare, in tutte le condizioni di portata, in quelle indicate dal D.Lgs. 152/06 e successive modificazioni ed integrazioni. Tale disposizione non si applica nei casi in cui le caratteristiche qualitative delle acque eccedano i limiti per dimostrate cause naturali. 4. Nei corpi idrici di cui sopra i depuratori di reflui urbani ed industriali sono dotati, se di nuova realizzazione, di opere e di impianti accessori atti ad evitare il rischio di inquinamento connesso al fermo impianti, nonché a garantire l'eventuale stoccaggio dei reflui addotti all'impianto per un periodo minimo di 24 ore. Tali opere ed impianti accessori sono realizzati anche nei casi di ristrutturazione ed ampliamento dei depuratori esistenti. 5. Gli scarichi in corpi idrici superficiali sono ammessi nelle limitazioni al Capo III del D.Lgs. 152/06 e il la concessione allo scarico deve essere richiesto all’ente gestore del corso d’acqua recettore (Provincia di Lucca o Consorzio di Bonifica) secondo le modalità definite dall’Ente stesso. 6. Il Comune, anche in coerensza con quanto disciplinato agli articoli 106 e 107 delle presenti norme, agevola ed incentiva la realizzazione di impianti di accumulo e riutilizzo delle acque .......................................................................................................................... Pag. 106
Comune di Seravezza - Regolamento Urbanistico ................................................... NORME E REGOLE DI GOVERNO, GESTIONE E ATTUAZIONE meteoriche dilavanti non contaminate (secondo quanto previsto dall’art. 9 comma 3 della L.R. n° 20/2006), anche con specifiche disposizioni all’interno del Regolamento Edilizio Comunale. Articolo 92. Invarianza Idraulica 1. Al fine della tutela di tipo idraulico del sistema idrico superficiale in relazione alla attuazione delle previsioni urbanistiche si prescrive il rispetto del “principio di invarianza idraulica”, secondo il quale la trasformazione di un’area dovrà essere tale da non provocare un aggravio della portata di piena del corpo idrico ricevente i deflussi superficiali originati dall’area stessa. Intervenire sul suolo naturale o seminaturale implicherà, dunque, l’adozione di opere di mitigazione che servano a bilanciare l’impermeabilizzazione in modo da mantenere inalterate le prestazioni idrauliche del bacino di riferimento su cui si interviene. 2. Il principio di cui al comma 1, deve essere garantito intervenendo con opere di mitigazione o comunque soluzioni costruttive che consentano di riprodurre i meccanismi di controllo naturale delle piene. Si dovrà agire sull’infiltrazione e immagazzinamento delle piogge nel suolo (fenomeni dipendenti dal coefficiente di deflusso dei terreni) e/o realizzare una laminazione dei deflussi (i deflussi devono infatti colmare i volumi disponibili sul terreno del bacino di riferimento prima di poter raggiungere la sezione di chiusura). 3. Per ottenere la laminazione dei deflussi si prescrive di predisporre, all’interno delle aree in trasformazione e soggette ad impermeabilizzazione, spazi appositi di invaso atti ad essere essere riempiti prima che si verifichi un deflusso verso l’esterno delle aree stesse, in modo da determinare condizioni di invarianza del picco di piena del corpo recettore. 4. La misura del volume minimo di invaso necessario in aree sottoposte ad una trasformazione I (% dell’area trasformata) ed in cui viene lasciata libera o a verde una porzione P (tale che I+P=100%) si ottiene mediante un procedimento di calcolo da stabilirsi nel Regolamento edilizio comunale. 5. Il Nulla Osta relativo alle opere compensative per il principio di invarianza idraulica applicato alla rete dei fossi di bonifica, così come quello per la realizzazione di eventuali opere in fregio al fosso interessato dagli scarichi, dovrà essere richiesto al Consorzio di Bonifica Versilia Massaciuccoli secondo le modalità previste dall’Ente stesso, nonché alla Provincia di Lucca per lo scarico nel recettore finale. Articolo 93. Tutela dei Geotopi 1. La Carta Geomorfologica (Tavola 2 delle indagini geologico tecniche di supporto al P.S.) riporta le seguenti grotte e/o le “buche” carsiche e non, ritenute “geotopi” da salvaguardare e valorizzare data la particolarità geologica-geomorfologica, nel contesto del bacino montano di Seravezza: in località Monte Ronchi, Buca Prima di Campagrina, Buca del Col Gallone, Buca dell’Orso del Canale Secco, Buca del Falco; in località Galleria del Cipollaio, Grotta Sopra la Cava del Culaccio, Tanella del Cipollaio; in località Basati, Buca Delle Fate di Basati; in località Zucco Pelato, Buca di Monte Pelato; in località Fosso delle Gobbie, Voragine degli Ancini; in località Monte Pelato, Buca del Passo degli Uncini; in località Cantone marmifero, Buca del Gomito, Abisso Luigi Zuffa, Pozzo di Cave Fondone, Buca delle Armi, Grotticella di Cave Fondone. 2. Nell’elaborato cartografico richiamato sono, inoltre, riportate forme di particolare interesse geologico-ambientale, prodotte da processi di modellamento di tipo carsico, glaciale e di erosione selettiva. si tratta, in particolare, di orli di scarpata sub-circolari riferibili presumibilmente a circhi glaciali, cordoni e depositi morenici, nonché gole di incisione subglaciale e colatoi o canaloni di valanga ampiamente presenti soprattutto nella porzione montana del territorio compresa approssimativamente tra Monte Pelato a nord, Monte Altissimo a sud ed ad est, ed il confine comunale stesso ad ovest. 3. Oltre agli elementi sopra indicati, tra i “geotopi” sono stati quindi incluse alcune porzioni del territorio del Comune di Seravezza che, per la loro particolarità geologica, sono state oggetto di .......................................................................................................................... Pag. 107
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Comune di Seravezza (LU) Piano Rego
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CAPO IV - AREE A PREVALENTE FUNZION
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Elaborati cartografici Quadro Proge
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