Armi e Balistica (08/2012) - Bignami
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ARMI CORTE
Glock 34 SC<br />
Glock 34 SC<br />
L’oramai leggendaria pistola austriaca ha dimostrato, nel corso di una storia<br />
trentennale, di essere una piattaforma tanto semplice quanto flessibile, capace<br />
di disimpegnare molteplici ruoli. Diamo un’occhiata alla versione sportiva per<br />
eccellenza, la G 34 Sport Competition<br />
di Francesco Battista<br />
Foto di Emanuele Tabasso<br />
Il numero dei modelli che la Glock GmbH di Deutsch-<br />
Wagram, Austria, ha oggi in catalogo è impressionante:<br />
si può ben dire che c’è una Glock per tutte le<br />
stagioni e per ogni necessità. Nata come ordinanza<br />
per le forze armate, la pistola austriaca ha occupato in<br />
breve tempo ogni nicchia di mercato, forte delle sue caratteristiche<br />
di semplicità d’uso, affidabilità e sicurezza<br />
oltre che di un rapporto tra qualità e prezzo decisamente<br />
favorevole e dovuto all’eccellente industrializzazione<br />
di un progetto che si può tranquillamente definire rivoluzionario.<br />
Infatti, sebbene il motivo principale per cui<br />
tutti coloro che si interessano anche solo superficialmente<br />
alle armi da fuoco conoscono la Glock sia il fusto<br />
di materiale plastico, o polimero come si definisce<br />
ormai comunemente, i punti di forza della creatura di<br />
Gaston Glock sono anche – e forse soprattutto – altri: in<br />
fin dei conti la plastica era già entrata nel settore delle<br />
pistole qualche anno prima del 1980, con le Heckler &<br />
Koch P9S e, soprattutto, VP 70.<br />
L’intuizione veramente innovativa del progettista fu<br />
quella di costruire la pistola in modo tale da renderla<br />
del tutto intuitiva nell’impiego e, contemporaneamente,<br />
estremamente sicura anche nelle mani di utilizzatori<br />
poco o punto addestrati in virtù di una organizzazione<br />
meccanica lucidamente razionale.<br />
La Safe Action<br />
Cuore dell’arma è il sistema Safe Action Abzugssystem,<br />
ispirato con tutta evidenza a quello della splendida pistola<br />
Roth-Steyr modello 1907: si tratta in pratica di uno<br />
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ARMI CORTE<br />
La Glock 34 SC si presenta come una versione sportiveggiante del modello originale 17, rispetto al quale vanta<br />
canna e carrello allungati<br />
Per le Glock sono disponibili miriadi di fondine: qui la 34 riposa in un funzionale modello della Bladetech, realizzato<br />
con kydex<br />
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Glock 34 SC<br />
Ecco come si usa l’attrezzo per il riempimento: basta<br />
appoggiare la cartuccia e spingere in basso, e con un<br />
minimo di pratica il gioco è fatto<br />
Una delle sicure automatiche della Glock è rappresentata<br />
dalla leva imperniata centralmente al grilletto, che<br />
blocca positivamente quest’ultimo in posizione di riposo<br />
Il numero di matricola è riportato su una piastrina<br />
affogata nel telaio di materiale plastico<br />
Sopra la guardia<br />
del grilletto si<br />
osservano le appendici<br />
di presa<br />
del chiavistello di<br />
smontaggio, che<br />
devono essere premute<br />
in basso per<br />
separare il carrello<br />
dal fusto, dopo<br />
aver disarmato il<br />
percussore sparando<br />
a vuoto<br />
Il mirino fisso è solidale al carrello e presenta un<br />
visibilissimo elemento circolare per l’allineamento con<br />
la tacca<br />
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ARMI CORTE<br />
Il pulsante che permette di svincolare il serbatoio<br />
caricatore è di tipo maggiorato, come si conviene a<br />
un’arma di carattere sportivo. Ben acquisibile appare<br />
il tasto di sblocco del carrello<br />
L’estrattore è decisamente robusto. Le superfici metalliche<br />
sono protette dal tenace trattamento Tenifer,<br />
che garantisce estrema durezza superficiale e resistenza<br />
a tutti gli agenti aggressivi<br />
La tacca di mira presenta una foglietta registrabile in altezza e scostamento, protetta da una culla fissa e opportunamente<br />
contornata in bianco<br />
La leva stessa viene spinta dalla molla di scatto in direzione<br />
opposta a quella dell’impulso esercitato dalla<br />
molla del grilletto e indotta a contrastare due rampe di<br />
sicurezza ricavate nel piccolo telaio metallico che contiene<br />
i componenti dello scatto e reca la protrusione<br />
che funge da espulsore.<br />
La leva di trasmissione dello scatto è quindi rigidamente<br />
bloccata e il percussore non può sfuggire al suo agschema<br />
che si estrinseca nel prearmamento del percussore,<br />
che è di tipo lanciato: la traslazione retrograda del<br />
carrello, tanto effettuata manualmente quanto conseguente<br />
a normale ciclo di sparo, determina infatti solo<br />
l’armamento parziale del percussore, condizione in cui<br />
il dente di scatto che gli è solidale risulta saldamente<br />
bloccato da una appendice della leva di trasmissione<br />
dello scatto collegata al grilletto.<br />
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Glock 34 SC<br />
gancio; solo premendo intenzionalmente il grilletto,<br />
che in stato di quiete è positivamente bloccato da una<br />
piccola leva interna a esso fulcrata e che viene disinserita<br />
solo da una pressione applicata centralmente, la<br />
leva di trasmissione viene spostata all’indietro di circa<br />
6 millimetri. Tale azione determina diversi accadimenti.<br />
In primo luogo occorre il sollevamento del pistoncino<br />
che blocca il percussore quando il grilletto è a riposo,<br />
impedendogli di raggiungere la capsula d’innesco della<br />
cartuccia presente in camera; poi la leva di trasmissione<br />
si svincola dalle rampe di sicurezza e infine, arretrando,<br />
sposta ulteriormente indietro il percussore, completandone<br />
l’armamento e portandolo a contatto con una piccola<br />
leva elastica di azionamento ospitata nel pacchetto<br />
di scatto. Completando la traslazione del grilletto si provocherà<br />
l’abbassamento dell’estremità posteriore della<br />
leva di scatto grazie al contrasto tra il suo spigolo obliquo<br />
e la superficie inclinata della leva di azionamento, al<br />
che il percussore risulterà svincolato e libero di scattare<br />
in avanti a compiere il suo lavoro. La Glock quindi non<br />
presenta comandi di sicura esterni da azionare e le tre<br />
distinte sicurezze automatiche – al grilletto, al percussore<br />
e sul pacchetto di scatto – ritornano in funzione tra un<br />
colpo e l’altro, senza bisogno di alcun intervento cosciente<br />
del tiratore se non il rilascio del grilletto.<br />
In effetti il funzionamento dell’arma è assai più semplice<br />
di quanto non appaia da qualsivoglia descrizione,<br />
anche perché essa è composta da soli trentadue pezzi.<br />
Altrettanto semplice è il sistema di chiusura geometrica<br />
a corto rinculo di canna, affidato alla diffusissima variante<br />
dello schema Browning in cui il vincolo tra canna<br />
e carrello è assicurato dal contrasto tra lo spigolo anteriore<br />
del blocco prismatico di culatta della canna e il<br />
margine anteriore della finestra di espulsione, mentre<br />
l’abbassamento della canna consegue all’interazione<br />
tra il piano inclinato ricavato nello zoccolo inferiore della<br />
canna e quello presente in un apposito blocchetto<br />
d’acciaio fissato al fusto (su cui sono riportate anche le<br />
guide metalliche per lo scorrimento del carrello).<br />
La 34 per lo sport e la competizione<br />
Un disegno come quello descritto non può che garantire<br />
la massima funzionalità, e infatti dall’originale<br />
modello G17 sono derivate decine di versioni ottimizzate<br />
per impieghi diversi e proposte in svariati calibri:<br />
oltre al primigenio 9 Parabellum/9x21 IMI, infatti, le<br />
Glock sono proposte in .357 SIG, .40 S&W, 10 mm<br />
Auto, .45 ACP e .45 GAP – quest’ultima una cartuccia<br />
sviluppata appositamente dall’azienda – senza contare<br />
una versione in 9 Corto approntata per le forze<br />
di polizia statunitensi ma commercializzata in pochi<br />
esemplari anche in Europa. Altrettanto vario è il panorama<br />
dimensionale delle Glock, che spazia dai modelli<br />
d’ordinanza alle compatte e subcompatte, con più di<br />
un’incursione nel settore sportivo.<br />
Nel 1988 apparve infatti il modello 17L, che rispetto alla<br />
versione standard presentava una canna lunga 153 millimetri,<br />
munita di un sistema integrale di compensazio-<br />
Onde alleggerire il carrello, il terzo anteriore dello<br />
stesso è interessato da un’ampia finestra, che nel defunto<br />
modello 17L permetteva lo sfogo dei gas dai fori<br />
del compensatore integrale alla canna<br />
Il fusto di polimero reca le brevi guide per lo scorrimento<br />
del carrello e il blocchetto entro cui si impegna<br />
il piano inclinato dello zoccolo inferiore della canna<br />
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ARMI CORTE<br />
L’otturatore integrale al carrello permette di apprezzare<br />
il dente di scatto, solidale al percussore, nonché<br />
il pistoncino di blocco di quest’ultimo<br />
La canna palesa la massiccia porzione di culatta,<br />
che ospita la camera di cartuccia, che attua il vincolo<br />
al carrello<br />
Il percussore<br />
delle Glock è<br />
di tipo lanciato<br />
e viene armato<br />
parzialmente<br />
durante la<br />
traslazione<br />
retrograda del<br />
carrello<br />
La semplicità meccanica del progetto Glock è pari<br />
alla sua funzionalità. L’arma è composta da soli trentadue<br />
pezzi<br />
ne a tre ugelli; il carrello, convenientemente allungato,<br />
presentava una finestra in corrispondenza dei fori di<br />
sfiato del compensatore. Destinata alle varie specialità<br />
del tiro dinamico, la 17L fu affiancata nel 1998 dalla 34<br />
SC, che la sostituì del tutto l’anno seguente ed è ancora<br />
presente in catalogo, vista la sua favorevole accoglienza<br />
da parte di molti praticanti le discipline IPSC e IDPA.<br />
La 34, il cui alter ego in calibro .40 S&W è identificato<br />
dalla sigla 35, è provvista di una canna più corta di<br />
quella della 17L, ma che totalizza pur sempre la rispettabile<br />
misura di 135 millimetri; il conseguente incremento<br />
longitudinale del carrello offre al tiratore una<br />
linea di mira lunga 186 millimetri, che favorisce una<br />
corretta collimazione dei congegni di puntamento. La<br />
canna, contrariamente a quella del modello sportivo<br />
precedente, non è compensata, ma sinceramente non<br />
ci sembra un difetto: in effetti il soffio tipico dei sistemi<br />
di compensazione è poco piacevole e può risultare<br />
decisamente sgradevole sparando dal fianco. Inoltre la<br />
lunghezza dell’arma provvede già ad attenuare le reazioni<br />
allo sparo, soprattutto il rilevamento.<br />
La rigatura dell’anima della canna presenta il tipico profilo<br />
esagonale delle Glock, con passo destrorso lungo<br />
250 millimetri, mentre gli organi di mira sono costituiti<br />
da una tacca con foglietta regolabile in altezza e derivazione<br />
tramite un eccentrico e una vite, protetta da un<br />
corpo esterno fisso. La faccia posteriore della foglietta<br />
presenta un contorno bianco che permette di allineare<br />
prontamente l’elemento posteriore al mirino fisso<br />
e che reca un corrispondente riferimento circolare<br />
anch’esso bianco; la visuale offerta al tiratore è ottima<br />
sia per il tiro veloce sia per quello più lento e meditato.<br />
Lo scatto montato di serie richiede uno sforzo di trazione<br />
pari a 2.500 grammi, con una corsa complessiva del<br />
grilletto di 12,5 millimetri; una delle caratteristiche del<br />
progetto Glock è comunque quella di poter sostituire<br />
agevolmente i pacchetti di scatto, disponibili con diverse<br />
tarature ponderali. Le qualità dello scatto stesso<br />
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Glock 34 SC<br />
Scheda tecnica<br />
possono di certo disorientare il tiratore aduso ad armi<br />
di impostazione più classica, ma un minimo di allenamento<br />
appianerà in breve tempo ogni difficoltà.<br />
Tipicamente sportivo è poi il pulsante di svincolo del<br />
serbatoio caricatore (che è del tipo con base maggiorata,<br />
capace di ben diciannove cartucce calibro 9x19 o<br />
9x21 mm), qui di maggiori dimensioni rispetto a quello<br />
che si ritrova nei modelli per difesa e servizio; esso<br />
quindi sporge di più rispetto al fianco dell’impugnatura<br />
e permette di espellere il serbatoio con una velocità veramente<br />
fulminea.<br />
Note conclusive<br />
Sparare con la Glock 34 SC è assai divertente, anche<br />
perché, al pari di tutte le pistole della firma austriaca, la<br />
sua affidabilità è assoluta: personalmente con tutte le<br />
pistole dell’azienda che abbiamo usato nel corso degli<br />
anni non ci è mai occorso un inceppamento, cosa che<br />
non possiamo affermare parlando di molte altre armi.<br />
Precisa, leggera e veloce, la 34 Sport Competition rappresenta<br />
lo strumento ideale per divertirsi in poligono,<br />
a ogni livello, senza impegnare capitali rilevanti: sicuramente<br />
farà storcere il naso agli appassionati delle<br />
pistole più classiche – come chi scrive – ma bisogna riconoscerne<br />
i punti di forza e accettare il progresso delle<br />
dinamiche tecnologiche e di mercato.<br />
Al di là di ogni considerazione, comunque, esprimiamo<br />
tutta la nostra ammirazione per Gaston Glock, che sino<br />
alla fine degli anni Settanta era del tutto estraneo al<br />
settore delle armi.<br />
n<br />
Produttore: Glock GmbH, A-2232 Deutsch-Wagram (Austria); www.<br />
glock.com<br />
Importatore: <strong>Bignami</strong> spa, via Lahn 1, 39040 Ora (BZ), www.<br />
bignami.it; Paganini sas, corso Regina Margherita 19bis, 10124<br />
Torino, www.paganini.it<br />
Modello: 34 SC<br />
Tipologia: pistola semiautomatica<br />
Calibro: 9x21 mm IMI<br />
Sistema di funzionamento: chiusura geometrica a corto rinculo di<br />
canna sistema Browning modificato<br />
Scatto: Safe Action con prearmamento del percussore<br />
Alimentazione: serbatoio caricatore amovibile bifilare, capacità 19<br />
cartucce<br />
Congegni di mira: tacca di mira regolabili sui piani orizzontale e<br />
verticale, mirino fisso<br />
Congegni di sicurezza: sicura automatica al grilletto, al percussore<br />
e al pacchetto di scatto<br />
Lunghezza canna: 135 mm<br />
Lunghezza totale: 207 mm<br />
Peso: 650 g scarica<br />
Materiali: canna, carrello e componenti della meccanica di acciaio,<br />
fusto e organi secondari di polimero<br />
Finitura: trattamento superficiale Tenifer sulle parti di acciaio<br />
Prezzo: 670 €<br />
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