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Cap. 1 DEFDEF - Produzione Sostenibile del Cemento

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62<br />

Tabella 13: Previsioni <strong>del</strong> riciclo (000/ton) - 2010/2012<br />

PREVISIONE 2010 PREVISIONE 2011 PREVISIONE 2012<br />

Fonte: CONAI-COREVE<br />

1.402 1.436 1.461<br />

Tabella 14: Previsioni <strong>del</strong>le percentuali di riciclo sull'immesso al consumo (%) - 2010/2012<br />

PREVISIONE 2010 PREVISIONE 2011 PREVISIONE 2012<br />

Fonte: CONAI-COREVE<br />

67,0 68,0 68,5<br />

2.2.3.3 Attività di ricerca e sviluppo<br />

Il rottame di vetro proveniente dalla raccolta differenziata nazionale è prevalentemente costituito da rifiuti<br />

di imballaggio di colore misto che vengono avviati a riciclo nelle vetrerie, in sostituzione <strong>del</strong>le materie<br />

prime tradizionali. Questo avviene successivamente alla loro valorizzazione a materia prima seconda,<br />

commercialmente nota come rottame di vetro “pronto al forno” (secondo i parametri riportati al pt. 2.1.3,<br />

<strong>del</strong>l’allegato1, suballegato1, <strong>del</strong> DM 5/2/98), effettuata in impianti di trattamento ad hoc che provvedono<br />

alle operazioni di selezione meccanica, manuale ed automatizzata <strong>del</strong>le frazioni estranee.<br />

Le attuali esigenze qualitative nella produzione di imballaggi in vetro inducono ad un miglioramento<br />

spinto <strong>del</strong>le specifiche merceologiche utilizzate negli attuali capitolati per l’accettazione in vetreria<br />

<strong>del</strong> rottame “pronto al forno” (ben al di là <strong>del</strong>le caratteristiche qualitative minime sancite dal disposto<br />

di cui sopra) che purtroppo mal si concilia con il costante peggioramento qualitativo riscontrabile<br />

nei rifiuti di imballaggio in vetro provenienti dalla raccolta differenziata nazionale.<br />

Per queste ragioni negli ultimi anni la produzione degli scarti vetrosi che decadono dalle operazioni<br />

di nobilitazione <strong>del</strong> rottame proveniente dalla raccolta urbana in ingresso agli impianti di<br />

trattamento, ha registrato un continuo e progressivo aumento.<br />

Tali scarti sono costituiti dalle frazioni “fini” (con granulometria inferiore a 1,5-1 cm) inquinate da<br />

granuli di ceramica e caratterizzate da un alto tenore di inquinanti organici e dal rottame (più<br />

grossolano) anch’esso inquinato da frammenti ceramici e risultante dalle operazioni di scarto dei<br />

selettori ottici dei corpi opachi negli impianti di recupero <strong>del</strong> vetro.<br />

Gli impianti di trattamento dei rifiuti di imballaggio in vetro provenienti dalla raccolta differenziata,<br />

sono da anni impegnati nella riduzione <strong>del</strong>la quantità di scarti di vetro da smaltire in discarica.<br />

Un importante successo conseguito in tale direzione è dovuto alla recente messa a punto di un<br />

processo innovativo che prevede la frantumazione e il lavaggio in ambiente alcalino degli scarti<br />

vetrosi per il successivo reimpiego in diversi settori produttivi. Ciononostante, un quantitativo ancora<br />

significativo di questi scarti in vetro, quello proveniente dagli impianti di trattamento <strong>del</strong> Centro-<br />

Sud, viene ancora oggi confinato in discarica. La possibilità di recuperare anche questi residui<br />

vetrosi permetterebbe di integrare il flusso tradizionalmente avviato al cosiddetto riciclo “chiuso”<br />

in vetreria, già ad alta resa, perseguendo anche le alternative di riciclo “aperto” più valide, ovvero<br />

in settori produttivi diversi da quelli cui originano i rifiuti.<br />

Il rottame di vetro, proprio per le sue caratteristiche di materiale chimicamente inalterabile, ignifugo e<br />

meccanicamente resistente, può trovare un impiego diretto in sempre nuovi campi di applicazione.<br />

Nell’ambito di queste attività, il vetro di scarto dimostra la sua impareggiabile efficacia come<br />

materiale fondente e stabilizzante soprattutto quando utilizzato nelle miscele di rifiuti pericolosi<br />

come eternit, ceneri volanti da inceneritore, polveri di abbattimento fumi, fanghi di levigatura, scorie<br />

di acciaieria, ecc., se sottoposte a fusione per la produzione di materiale vetroso inerte.<br />

A tal proposito, è sempre più significativa l’attività scientifica destinata alla ricerca di nuove applicazioni<br />

dei residui vetrosi provenienti, come scarto, sia dal trattamento <strong>del</strong> rottame derivante dalla

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